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Autore: Ornyl    07/04/2012    1 recensioni
Ispirata all'omonima canzone de il Teatro degli Orrori (:3). Enjoy!
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Doris,il solito-. Mi accorsi che la mia voce era rotta e ansimavo come se avessi fatto una lunga corsa. E Doris,la barista zitella che mi stava porgendo la mia birra rossa,se ne accorse.
- Hei Jimm,che c'è? Sembra stessi scappando da qualcuno ..-
- Niente Doris,è l'età,l'età ..-
Doris aveva indovinato. Da qualcuno stavo scappando. La barista tirò fuori dalla scollatura una sigaretta e,allontanatasi da me,l'accese. Ogni tanto mi buttava qualche occhiata mentre mi scolavo la birra. Sentivo in me l'alcool girare,il piacevole tepore al fegato,ma anche il gelo di due sguardi addosso. E sudavo,sudavo freddo.
E Doris mi fissava,mentre cercavo di scappare.
Scappavo,scappavo da poche ore. Scappavo da lei. Lei,la mia mogliettina che conobbi nell'assolata costa,innocente in mezzo ai ricconi e agli scandali e agli scintillii di alberghi e locali alla moda.
Eppure ero certo che lei stesse in fondo a quel pozzo in cui l'avevo buttata io a marcire,di averle spaccato le gambe abbastanza da non permetterle di risalire. E ne ero contento,contento,non l'avrei dovuta più sentita parlare e lamentarsi e parlare di lavoro lavoro lavoro;ma allo stesso tempo ero certo di avere addosso il suo sguardo bianco,vitreo e miope,di sentire alle mie spalle l'ondeggiare di quei drappeggi funebri che chiamava capelli e i passi pesanti a causa degli enormi anfibi verdi che indossava sempre.
- Jim-ricominciò la vecchia Doris,scostando la sigaretta da quelle sue labbra simili a prugne secche- Tutto apposto? Non hai una bella cera ..-
La mia gola non poteva generare parole perchè era bloccata dal suo alito mortale. E vedevo nei miei occhi ancora il bianco morto dei suoi. E il rosso quasi nero del sangue mentre le spaccavo la testa. E sentivo le sue povere urla che rimbombavano nelle mie orecchie.
E poi il tepore al fegato che avrei voluto sentire.
E lo sguardo accigliato di Doris,brutta vecchia ubriacona,puntato addosso. 
Me ne frego,me ne frego ..è la birra,è l'età ..è morta,l'ho ammazzata come un capretto,me ne frego ..
 
Plof. Così fece quando cadde.
Plof,plof. Il pozzo sembrava essersi trasferito nella mia mente,insieme a chi avevo buttato lì dentro e alle sue urla disperate. Sì,Jim,tutto nella tua mente ..Sì,la mia mente,la mia mente ..
Brutta stronza mia,non fissarmi così,su.
Non ti odio,puttanella,non ti ho mai odiata;non volevo farti niente,disgraziata del mio cuore,niente. Levami gli occhi di dosso,oggi bevo come un cane e me ne fotto delle tue lamentele.
Lasciami in pace,da solo,con la mia birra,amore.
 
Ebbi la necessità di sedermi e Doris mi tolse la birra di mano. 
- Basta con questa,cucciolo. Appoggia la testa al bancone,se vuoi-. E si allontanò.
No,brutta vecchia,non lasciarmi. Non lasciare che si avvicini.
Il bianco dei suoi occhi morti addosso.
Il rosso quasi nero del sangue mentre le spaccavo la testa.
Le sue povere urla che rimbombano nelle mie orecchie ..
..Solo nelle mie orecchie ..
 
Plof. Il rumore del suo corpo morbido e innocente che cadeva nell'acqua nera del pozzo e doveva rimanerci.
Ma lei mi cercava.
Il suo corpo era affiorati dall'acqua.
E lei venne. Lì,davanti,lì davanti era. Perchè Doris non la vedeva,perchè?! Era lì,lì,che mi voleva con sè.
 
Ma no,me ne frego,me ne frego,è morta,morta ..
Non c'è Jim,è nella tua mente Jim,no,no ..
Sono libero,non c'è,posso bere come un cane,sono libero,libero da lei ..
 
Strinsi i pugni mentre una fitta si impadroniva della mia mente. Le mie unghie affondavano nelle mie mani. Mi si annebbiò la vista.
E lei venne.
   
 
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