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Autore: kekkuccia    07/04/2012    3 recensioni
Cosa accadrebbe se Winry ed Edward si separassero perchè Winry è stanca di aspettare?
La ragazza decisa a prendere in mano la sua vita, se ne va da Resembool. Conoscendo nuove persone e nuove sensazioni, ce la farà a dimenticare colui che le ha rapito il cuore da sempre, oppure l'amore la riporterà sui suoi passi?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Nuovo personaggio, Winry Rockbell | Coppie: Edward/Winry
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Winry.
Piccola prefazione: questa storia conta solo cinque capitoli più un piccolissimo prologo. Ma tutti i capitoli sono lunghi come questi.
Winry, Edward, Alphonse, Mei, Pinako e Dan non sono miei personaggi ma della mia amatissima Hirumu Arakawa, mentre Nathan e tutti gli altri sono mie creazione quindi non rubatemeli è.é
Vi lascio allora alla storia, ambientata alla fine del manga-anime, ma con una situazione un pò diversa da quella pensata dalla creatrice, perchè ho inserito anche cellulare, telefoni e cose del genere dei nostri giorni.
Ok, penso che sarete in grado di capire se la storia può essere di vostro gradimento o meno, quindi ho finito qui.
Buona lettura :)



Non pensarci.
Facile, insomma! Che cosa credi? E' solo partito per una guerra, lasciandoti come sempre da sola, e tu lo ami solo con tutto il tuo cuore! Cosa c'è di più facile se non pensare a lui tutto il tempo?
Basta, questa relazione mi porterà al suicidio.
"Winry, allora sei proprio sicura?"
Guardo mia nonna sorridendo. "Sei e rimarrai per sempre, per me, la persona più importante."
"Mi verrai a trovare qualche volta?" mi chiede aspirando dalla sua pipa.
La accarezzo. "Ovviamente, appena ne avrò modo."
Sbuffa. "Ma dove vai che hai ancora così tanto bisogno di me!"
"Avrò sempre bisogno di te, quindi meglio comincio a credere che possa farcela anche da sola, meglio è."
Mia nonna si gira voltandomi le spalle. "Allora vai, non perdere altro tempo!"
"Mi mancherai tantissimo, grazie per tutto nonna." le dico mandandole un bacio con la mano.
Sarò sempre con te, te lo giuro.
Ma ho la necessità di scappare, da qui, da lui.
Il viaggio è stato cortissimo, forse l'ansia di dover arrivare.
Poso la mia valigia rileggendo la scritta sul bigliettino, sono fuori a casa mia.
Una signora dell'età di mia nonna posa meglio lo scialle sulle sue spalle. "Sei tu Winry Rockbell?"
La guardo stupita, come fa a saperlo? "Sì.."
Mi sorride. "Non so perchè ma sospettavo che eri una così bella ragazza! Io sono Cecile Shelly, la proprietaria della casa che hai chiesto in affitto."
Le porgo la mano. "Onorata di fare la sua conoscenza, signora Shelly."
La signora mi fa strada per la mia nuova casa.
Forza e coraggio, Winry, puoi dimenticarlo!
"Il tuo viso è così spento, che cosa ti è successo? Perchè, piccola come sei, te ne sei andata di casa?"
"Non sono poi tanto piccola, tra poco compirò diciannove anni. E poi me ne sono andata perchè ho bisogno di staccare un pò la spina.."
"Che cosa ti preoccupa?"
Scuoto la testa. "Tante cose, purtroppo.."
"Ma i tuoi genitori saranno sicuramente in ansia adesso per te.. non te ne rendi conto? Non ti metti mai nei loro panni?"
Dovrei dire che non ce li ho i genitori? Potrei poi farle pena, e non ne ho intenzione.
"Non si preoccupi, sono certa che loro non sono preoccupati per me. O almeno non me lo danno a vedere." provo a sorridere ma mi è davvero difficile.
Vedendo la mia faccia, la signora smette di farmi domande e mi fa vedere la casa. "Proprio bella come l'avevo vista." dico contenta.
"Ne sono molto lieta, Winry, posso chiamarti così?"
Le sorrido cordialmente. "Senza alcun problema, signora Shelly!"
"Eh, ma tu in cambio mi devi chiamare Cecile! Se no, non vale!" sorride anche lei, niente male questa signora, mi ricorda immensamente.. no. non va affatto bene così!
"E dimmi, hai qualche nonno o nonna?" ecco. Colpita e affondata, Win!
"Sì, ne ho una.. la mia nonna è tutto il buono che c'è al mondo."  bel modo di presentarla.
La signora mi guarda come se avessi detto un'eresia. "Sei davvero una brava ragazza. Ami tanto la tua nonna?"
Provo a fare l'indifferente, ma mi è impossibile, come non ammettere che la amo? "Più di chiunque altro. E mi si è davvero spezzato il cuore a lasciarla a Resembool da sola."
"Non dirmi che vieni da Resembool! Impossibile! La mia migliore amica abita lì! Col figlio, la moglie e il suo nipotino!"
Provo a fare mente locale su chi potrebbe essere. "E come mai si trova lì mentre lei vive a Rush Valley?"
"Eh.. perchè prima anche lei era di qui, ma quando ebbe suo figlio decise di lasciare questo posto pieno di concorrenze. Era una meccanica di automail, proprio come il mio amato nipote."
"Una meccanica?" chiedo curiosa.
La signora indica la mia borsa e poi sorride. "Non credere che non conosca quegli attrezzi! Purtroppo ce li ho avanti da quando sono nata! So che sei anche tu una meccanica!"
Indico la borsa e metto una mano dietro la testa. "Non le si può nascondere nulla!"
"Adesso capisco perchè sei venuta proprio a Rush valley, vuoi imparare qualcosa oppure aprire una tua officina?"
"Ovviamente il mio sogno sarebbe quello di avere un'officina tutta mia, ma non avendo da parte i risparmi, e dovendo ancora imparare qualcosa, è meglio che sia ancora un'apprendista di qualcuno di davvero bravo."
La signora annuisce. "Sei proprio uguale a mio nipote, non c'è niente da fare! Voi meccanici, tutti uguali!"
Sorrido. "Lo prendo come un complimento, signora."
"Lo è, lo è. Nella mia vita tutte le persone importanti sono meccanici, sarebbe più che ipocrita dire che non li amo dal profondo del cuore! E poi, mio nipote è tra quelli.." le brillano gli occhi se parla del nipote, non so perchè ma ha tanto della mia nonna. Non cominciare a fare la maliconica, Winry!
La signora Shelly guarda l'orario. "Mi dispiace un sacco, Winry, ma adesso devo davvero andare perchè presto mio nipote tornerà da lavoro e deve trovare pronto da mangiare."
Che cosa carina, proprio come farebbe una qualsiasi nonna, tranne la mia, che preferirebbe prendermi a parolacce. Ma nonostante questo, mi cucinerebbe con tanto amore.
"Non si preoccupi affatto, signora Shelly, anzi! E' stata fin troppo gentile, non mi ci faccia abituare!" ridiamo.
"Allora ci vediamo, Winry!" mi dice chiudendo dietro di sè la porta.

Guardo il vuoto della casa, almeno Dan potevo portarlo con me ripensandoci. Ma anzi, meglio che la nonna abbia qualcuno con cui passare il tempo.
Infilo i miei pantalonici beige, una maglietta con una spalla sola e vado in giro per la città.
E' completamente deserta, forse perchè sono le due del pomeriggio di domenica?!
Nonostante questo mi sembra un posto così magnifico.. è proprio pensata per essere una città di automail, ci sono più officine che supermercati!
E la maggior parte delle persone che abitano qui sono piene di automail per il corpo.
Ci starò bene qui, so che posso farcela.
Sento un rumore molto familiare.. è un'officina aperta!
Provo a vedere se c'è qualcuno.
Un ragazzo dai capelli rossi scuri e una fascia nera si cimenta nella costruzione di un automail per il braccio.
Ha gli stessi miei occhiali per lavorare, la cosa mi fa sorridere. E questo gli permette di accorgersi di me.
Cavolo!
"Ciao!" divento un lampione.
"Scusami tantissimo! Non avevo intenzione di interromperti!"
Si toglie gli occhiali e mostra due bellissimi occhi verdi. E adesso che ci faccio caso porta anche la mia stessa tuta da lavoro che apre per il petto lasciando la canottiera.
E' davvero bellissimo.
"Sei davvero bellissima!" che cosa ha detto?
Comincia a ridere, oddio ha anche una bellissima risata!
Asciuga le mani dall'olio e me ne porge una. "Piacere, io sono Nathan Shelly."
"Il nipote della signora Shelly!" gli stringo la mano. "Molto piacere, io sono Winry Rockbell."
Sorride. "Ho capito! Sei la nuova inquilina della casa della nonna, non è così?"
Annuisco. "E' veramente una bella persona, mi parla spesso di te, ogni volta che può."
Mette una mano dietro la testa e rimane sorridente. "Infatti, lo fa con tutti. E' un pò fissata, ma posso assicurarti che lo fa per affetto. E' la nonna migliore del mondo."
Gli sorrido a mia volta. "Ti capisco perfettamente."
Mi fa cenno di sedermi. "Prego, parlami un pò di te. Come mai così piccola a Rush Valley da sola?"
"Non sono piccola, ho diciotto anni.. tra un pò diciannove."
Comincia a ridere. "Ah, scusa! Allora sei grande!"
Metto un finto broncio. "Perchè, tu quanti anni hai?"
"Venti." torna serio.
"E ti credi tanto più grande di me per un annetto in più?"
Sorride di nuovo. Lo fa spesso.. e mi mette di buon umore. "Lo sono, non devo crederlo. Ma bando alle ciancie, che cosa dicono i tuoi genitori? Da dove vieni?"
"Da un paesino che non avrai mai neanche sentito nominare, a circa tre ore da qui. Si chiama Resembool."
Diventa pensieroso. "Sentito nominare qualche volta dalla nonna, ma non ricordo neanche per quale motivo. E perchè sei passata per una città così grande e caotica?"
"Ne avevo voglia, di respirare aria nuova, di dimenticare qualcosina. E poi sono un meccanico anche io, e questo è il paradiso per noi!"
Non ne è molto convinto. "E' sicuramente il posto dove si fanno più affari, ma c'è anche molta ma molta concorrenza dato che tutti sono meccanici in questa città."
"Correrò il rischio! Non posso di certo tirarmi indietro adesso!" dico convinta.
"E i tuoi genitori? Che cosa hanno detto del fatto che te ne saresti andata lontano senza di loro?"
"Ma alla fine non sono poi tanto lontana, torno qualche volta anche spesso se volessi.. ma comunque fatto sta che non tornerei di certo per loro."
Incrocia le braccia al petto. "Sei in brutti rapporti con loro?"
Perchè mi viene voglia di raccontargli tutto della mia vita?! "Io non ho più i miei genitori."
Non si sbigottisce, non quanto avrei pensato io almeno, continua a guardarmi con quello sguardo.. penetrante. Mi sta perforando il cuore.
Motivo per cui smette di farmi domande ma io comincio a raccontargli tutto di me, davvero tutto.

Mi porge il bicchiere d'acqua che gli avevo chiesto. Mi sento davvero idiota, perchè raccontargli tutto di me? Senza motivo poi! Non me l'aveva neanche chiesto, e secondo me non gliene fotte neanche.
"Se stai pensando perchè hai fatto quello che hai fatto, non te lo chiedere.. forse ti ispiro fiducia. E se ti stai chiedendo se hai sbagliato, smettila immediatamente perchè non mi hai annoiato per nulla e sono davvero onorato di sapere chi sei." mi ha nuovamente letto nella mente?
Si risiede di fronte a me e ricomincia ad indossare il suo bellissimo sorriso. "Che ne dici di sapere qualcosa di me, adesso?"
Bevo ma con la testa gli faccio cenno di continuare.
"Allora, io sono un meccanico perchè mio padre lo è. Proprio come te e tua nonna. Mi ha insegnato tutto quello che c'era da sapere su questo mestiere e adesso ha lasciato che il resto potessi impararlo da me lavorando con lui. Questa è la sua officina. Mia madre è una cantante, suona il pianoforte. Mi piace molto parlare di lei e della sua magnifica voce, la amo con tutto il cuore. E vorrei poterglielo ancora dire."
Poso il bicchiere non distogliendo lo sguardo da lui. "E' morta?"
Annuisce ma non mi sembra triste, non quanto pensavo dovesse essere. "E anche da tanto, circa dieci anni."
"Mi dispiace moltissimo." abbasso lo sguardo.
"Anche a me, ma purtroppo è successo e non possiamo rimanerci legati per così tanto tempo. Adesso che anche papà sta bene, posso superarlo anzi penso di averlo completamente fatto. Poi c'è la mia nonna, lei è la mamma di papà, come avrai potuto notare dal cognome. E' la persona in assoluto che si prende più cura di me, un vero e proprio angelo ed è come se fosse la mia mamma. Io volevo diventare medico, ne avevo davvero tanta voglia ma poi vedendo papà lavorare mi sono appassionato a questo lavoro e mi sono anche reso conto che è quello che fa per me."
Annuisco sorridente. "Non è male neanche fare il medico."
Mi sorride a sua volta. "Oh, di questo ne sono sicuro. Ma per me preferisco questa professione."
Mi guardo intorno, sembra proprio una bella officina. "Sicuramente non posso biasimarti in alcun modo!"
Guardo l'orologio. "Nathan, tua nonna circa un'ora fa ti aveva preparato da mangiare sicura che saresti tornato.. che cosa ne diresti di non farla aspettare oltre?"
Guarda anche lui l'orologio che ha di fronte. "Hai ragione, ho un ritardo notevole e poi se non andassi sono sicuro che verrebbe lei tra circa una ventina di minuti. Qui non serve a niente avere vent'anni, mia nonna mi tratterà sempre come se ne avessi dieci."
"Sarebbe strano il contrario." e penso alla mia di nonna, che mi fa fare quello che voglio, che quando avevo dieci anni non è cambiata per niente. E' un pò più dura delle altre nonne, ma sicuramente questo suo atteggiamento mi ha permesso di essere matura prima. Mi sono sempre dovuta prendere tutte le mie colpe. E sono più che fiera di questo.
Ma mentre penso a queste cose vedo Nathan con in mano le chiavi della sua officina. "Scusami!" mi alzo, gli stringo la mano e scappo fuori.
Nathan chiude e poi  mi saluta con la mano. "Spero di rivederti, Winry, grazie mille per la chiacchierata!"
Gli sorrido e lo saluto a mia volta. "Ci si rivede."
Gli volto le spalle.
Perchè il tuo viso mi è davanti agli occhi adesso?

"Pronto, nonna?!" dimmi che ci sei, mi manchi!
"Segreteria telefonica dell'officina Rockbell, richiamate più tardi o se volete lasciate un messaggio." dannata segreteria che ha la mia voce!
Chiudo in malo modo il telefono.
Mi avevi promesso che ci saremmo sentite presto! Invece come al solito non te ne frega di quello che faccio!
Mi butto sul letto e porto una mano sulla faccia.
Ma che cosa ti costa chiamarmi qualche volta, dirmi che sei viva? Possibile che non ti venga in mente che tua nipote, che è da sola, abbia bisogno di te?
Non ci credo che sia così!
Il telefono squilla, mi alzo immediatamente, forse è lei, mi ha richiamata! Le manco, proprio quanto lei manca a me!
"Nonna!" dico sorridente.
"Winry? No, non sono tua nonna ma ho bisogno di vederti stasera, è possibile?"
Riconosco immediatamente la sua voce. "Certo che lo è."
"Benissimo, a dopo allora." chiude la telefonata.
Quando gli avrei dato il mio numero di casa? E perchè mai gli ho detto che ci potevamo vedere se non mi ha detto per quale motivo dovremmo farlo?
Brava Win, davvero, esci pure con un ragazzo che conosci da mezza giornata!
Non sei venuta fino a qui giù per cominciare a soffrire da capo. Devi solo essere una bravissima meccanica, mica tanto difficile!

Però sono tutta pronta e preparata e mi sto dirigendo verso la sua officina, o meglio quella del padre.
Sei proprio patetica, lasciatelo dire.
Mi affaccio. "Sei qui! Meno male!" mi viene a salutare.
Ma non è solo, un signore molto bello mi stringe la mano sorridente. "Sono il padre di Nathan, Mike, piacere di conoscerti."
Gliela stringo anche se non capisco niente. "Piacere mio, mi chiamo Winry Rockbell."
Vedo anche la signore Shelly dietro di loro, sorridente.
Che cosa sta succedendo qui!?
Nathan mi prende la mano. "Papà ha deciso di metterti alla prova, ci serve una persona che ci aiuti in officina, e parlandone anche con la nonna che ha detto che cerchi qualcuno che possa insegnarti ancora qualcosa, ho pensato che potresti essere l'apprendista di papà!"
Ah, ecco perchè si è presentato e ci sono tutti qui! Comincio a capire.
"Però papà ha bisogno anche di qualcuno che possa aiutare, anche se devi imparare so che sai fare qualcosa, allora facci vedere."
Mi mette in mano una chiave inglese e mi scorta fino all'automail a cui stava lavorando ieri. "Che cosa dovrei fare?"
"Semplicemente completarlo! So che sai che cosa manca." mi dice sicuro di sè.
Guardo prima lui, poi la signora Shelly, infine il padre. Poi mi concentro sull'automail.
Sono venuta qui per questo, perchè non dovrei tentare?
Noto che manca solo qualche vite e lo completo.
Nathan soddisfatto lascia lo spazio al padre che viene a vedere il mio lavoro. "Sei davvero esperta, ci hai messo poco più di cinque minuti."
"Sono abituata ad ottimizzare i tempi di lavoro." Considerando che Ed deve partire dopo qualche secondo, anche se tipo manca da un anno.
Ti sembra il momento di pensare a lui?!
Mi ristringe la mano fiero. "Sei più che assunta, anche se devo dirti la verità hai davvero ancora poco da imparare, ma molto da insegnare. Ad esempio a mio figlio!"
Nathan scuote la testa sorridente. Mi viene da sorridere, anzi mi verrebbe proprio da ridere e.. da abbracciarlo, anzi abbracciare tutti!
"Siete gentilissimi, davvero, grazie mille." è quello che mi limito a fare.

Il suono peggiore che esista: quello della sveglia alle sei del mattino.
Terzo giorno da sola a Rush Valley, ho conosciuto una famiglia perfetta ed ho un lavoro. Niente male.
Bevo un pò di latte.
Qualcuno che credeva che da sola non ce l'avrei mai fatta? Spero tanto che mi stia guardando in questo momento!
Ma adesso la mia mente mi ricorderà sicuramente che sono venuta qui per ben altri motivi che per avere un lavoro dato che ce l'avevo anche a Resembool.
E va bene! Sto lavorando anche per quello, non mi mettere ansia!
Ci vuole soltanto un pò più di tempo, ma non è affatto impossibile.
Ma per il momento quello che più vorrei è che la nonna si ricordasse della mia esistenza e mi chiamasse.
Perchè mai ancora non lo fa? E se le fosse successo qualcosa? Lavoro questa settimana, metto da parte i soldi e prendo il treno. Non posso vivere senza sapere che sta bene.
Infilo la mia tuta da lavoro e scendo.
"Buongiorno!" Mike mi sembra davvero un brav'uomo.
Accenno un saluto con la mano. "Buongiorno!"
Mi poggia davanti un automail nuovo di zecca. "Nuova produzione, appena finito."
Mi brillano gli occhi, è perfetto in ogni particolare. "Complimenti!"
Mi fa l'occhiolino. "Volevo che la mia apprendista sapesse di che pasta sono fatto e che può ancora imparare qualcosa da me."
Sorrido. "Ne ero sicura, signor Shelly!"
"Scusate, ho fatto tardi." neanche il tempo di girarmi che una chiave inglese mi supera a grandissima velocità depositandosi sulla fronte del malcapitato.
Nathan cade a terra. "MA CHE PALLE, PAPA'! PERCHE' MI DEVI SEMPRE FAR COSI' MALE?!"
Porto le mani alla bocca per cercare di coprire lo stupore, ma in realtà mi verrebbe solo da ridere. "Stai bene?"
Massaggia il bernoccolo cresciutogli sulla fronte. "Sì, ormai sono abituato."
"Ma neanche impari ad arrivare in orario la mattina!" interviene il padre.
Nathan gli punta il dito contro. "Sto cercando di farlo! Non vedi che sto diminuendo il ritardo ogni volta di più?!"
Mike riduce gli occhi a due fessure. "Vieni qui da quando avevi diciasette anni, mi vorresti dire che in tre anni ancora fai mezz'ora di ritardo?"
"Non ricordi che arrivavo quasi due ore dopo quando avevo diciasette anni?! Non sono un tipo puntuale, che ci posso fare!"
Il padre lo guarda male. "Sei puntuale per qualsiasi cosa che non sia venire a lavoro, stupido!"
"Vabbè, stamattina hai voglia di insultarmi un pò papà? Prego! Fai pure, anche se c'è Winry! Non ti preoccupare delle brutte figure che potrei fare!"
Ok, ammetto che non ce la faccio più.. scoppio a ridere.
Entrambi gli Shelly si girano verso di me. "Che cosa ti fa tanto ridere?!" mi dicono in coro.
Ma ormai sto scoppiando e non riesco neanche più a parlare, mi limito a indicarli.
Scuotono entrambi il capo e si mettono a ridere con me.
Niente male neanche questa mia prima giornata di lavoro.

"Non devi lavorare fino a così tardi." Mike ha una figura così.. paterna. Mi mancava.
"Non ti preoccupare! A Resembool lavoravo tutta la giornata, sono solo le sei-"
Nathan mette la sua giacca e mi interrompe. "Ci vediamo domani, pà. Ciao Winry!"
Ma Mike lo prende per il colletto della camicia. "Winry lavora ancora e tu te ne vai? Tratto nella stessa maniera i miei dipendenti! Stasera si finisce alle sette."
Nathan mi guarda male. Mi dispiace un sacco!
"Torno a cambiarmi. Ah, avvisa Winry che si lavora fino alle sei per la prossima volta."
Annuisco ma non parlo, mi dispiace davvero troppo.
Mike mi fa l'occhiolino. "E' un bravo ragazzo, anche se non lo sembra affatto!"
Lo sembra. Eccome!
Quando mi vado a cambiare anche io, mi lascia le chiavi. "Ah..." sussurro.
Si gira sorridente, ecco quello che mi mancava.
Ma che cosa penso?!
"Dimmi, che c'è?" mi chiede.
Scuoto la testa completamente rossa e mi chiudo nella stanza dove mi devo cambiare.
Winry, parliamoci chiaro, TU NON PUOI INNAMORARTI. E se per qualche motivo che non conosco lo stai facendo, fermati immediatamente!
Sono qui solo per dimenticarmi di lui. Non ne voglio di certo un altro.
Nathan per te è solo un amico che ti aiuterà a dimenticare ancora meglio.
Non deve essere nient'altro. Non farmi ripetere.
Belle le conversazioni con me. Un pò, mi faccio pena.
Esco, Nathan mi sta aspettando. Sicuramente per le chiavi!
Gliele porgo. "Scusami, anche per averti fatto lavorare un'ora in più." ecco, sto tornando in me.
Prende le chiavi dalla mia mano e continua a sorridermi. "Scusa tu se sono stato scorbutico! Ma davvero poche cose mi annoiano come lavorare." comincia a ridere, lo seguo.
Metto bene la borsa sulla spalla. "Va bene, allora ci vediamo domani. Buona serata."
Lui si aggiusta la fascia che ha nei capelli. Ha davvero stile, questo glielo devo.
"Non esci stasera? Che ne diresti di uscire con me invece di deprimerti stando sola a casa?" mica mi sta chiedendo di uscire?
Respiro affannosamente. "Io.. non posso, sono fidanzata." mi esce tutto d'un botto.
Nathan comincia a ridere e mi mette una mano sulla spalla. "Non sono carino con te perchè ti voglio portare a letto, se è questo che pensi! Stai tranquilla, di me puoi fidarti!"
"No! Io mi fido di te, assolutamente." ed è la purissima verità. Però il suo pensiero alberga nella mia mente anche più del dovuto ed è l'unica cosa che non vorrei accadesse mai più.
Sono qui per vivere la mia vita, senza Edward nè qualcun altro.. e ho immensa paura di tutto questo.
"Sei libera di fare quello che più ti aggrada, comunque sono fidanzato anche io. Ed è proprio per questo che vorrei che venissi con me, ho parlato di te agli altri e vorrebbero tutti conoscerti. Soprattutto quella gelosona di Janey."
Ma che... ha una fidanzata?!?!?
Ebbene? Normale che abbia una ragazza, stai calma e poi a te non interessa un bel niente.
"Mi dispiace moltissimo Nathan, dì a tutti che sarà per la prossima volta. Casomai un giorno che non dobbiamo lavorare sarebbe meglio."
Mi fa un "ok" con la mano. "Guarda che ci tengono! A domani allora, ciao Winry!"
Saluto con la mano.
Non mi ha spezzato il cuore se è questo che stai pensando, anzi sto benissimo se non felice della notizia che mi ha dato.
Adesso più che mai voglio rimanere sola.

Accendo la tv.
Non avevo pensato a quanto sarebbe stato triste dover vivere completamente sola.
Che cosa posso fare?
Guardo il telefono, impossibile che non si interessi neanche un pò a me.
Mi avvicino, voglio richiamarla. Ma che cavolo di nonna sei?!
Compongo il numero ma sono incazzata.
"Pronto?" ah, ecco! E' tutto quello che sai dire?! Sono tre giorni che sono da sola in un'altra città! E non ti è venuto in mente che volessi risentirti?!
"Sei proprio una stupida!" è quello che le dico.
"Winry, sei tu?"
Mi viene da piangere, ma non posso. Ma perchè non posso? Posso eccome! Non me ne fotte più niente di Edward e delle sue stupidissime promesse!
Una lacrima calda scende dalla mia guancia. Non riesco ad aggiungere più nulla.
"Win, so che sei tu.. mi dispiace se non mi sono interessata alla tua condizione fino ad adesso, ma lo sto facendo soprattutto per te! Non credi che io sappia che tu adesso stai piangendo come una scema perchè ti manco? Andiamo, sei grande adesso, che cosa vuoi da me?"
Ma ti sembrano cose da dire ad una nipote che sente più di tutto la tua mancanza?
"Win, forza. Io credo fermamente in te, lo sai benissimo. So che hai già trovato lavoro, persone che ti vogliono bene e che stai bene. Quindi poche lacrime per me!"
Continuo a non proferire parola.
"E poi spiegami il perchè di questa telefonata se devo parlare solo io! Dimmi qualcosa! Che non sia che vuoi tornare qui perchè già non ce la fai più!"
Sento Dan abbaiare, possibile che sappia che ci sono io al telefono? Mi manca così tanto anche lui!
Abbasso il telefono e scoppio a piangere.
Non era quello che volevo, sapere che la nonna sa ancora tutto di me, sapere che senza di me lei e Dan stanno più che bene.
Mi mancano quanto l'aria, e mi manca anche Edward.
A che serve rimanere qui se non faccio altro che uccidermi ancora di più?
Suonano al campanello. Non ho voglia di vedere nessuno, lasciatemi nella mia depressione!
Asciugo qualche lacrima e al secondo campanello vado ad aprire la porta.
Una ragazza bellissima con occhi nerissimi, capelli perfettamente boccolati marroni e pelle più scura della mia mi è davanti.
Rimango senza parole. Chi è adesso questa?
Ma dietro di lei appare un rosso a me molto familiare, Nathan!?
Saluta con la mano. "Ciao Winry!" è tutto quello che mi sai dire?
"Ma sono le dieci di sera, che cosa ci fai a casa mia?"
Nathan prende la mano di quella ragazza che ancora non ha proferito parola e alza la mia. "Lei è la mia ragazza, voleva tanto conoscerti!"
Certo, così tanto che non mi ha degnata neanche di una parola!
"Ciao." sembri la morte, bella mia.
"Ciao, molto piacere! Mi chiamo Winry, tu?"
Lascia immediatamente la mano, quanto è antipatica? "Janey."
"Non sei un tipo loquace, eh?" dico per sdramatizzare ma mi guarda malissimo.
Oddio, mi sta facendo salire l'ansia questa tipa!
Guardo Nathan che è sorridente come sempre. Come puoi stare con una ragazza morta come questa? Tu che sei tanto solare, poi!
"Volete entrare? Purtroppo non ho molto da offrirvi, ma un thè, qualcosa da bere, ce l'ho." chiedo per sembrare ospitale.
La ragazza aggiusta i capelli. "No, grazie, adesso usciamo."
Ma che cosa sei venuta a fare qui? A controllare se sono pericolosa? Patetica, quasi più di me!
Nathan ferma la sua ragazza prima che faccia il primo scalino per scendere. "Aspetta, Janey! Non è così che ci si comporta!"
"Lasciala andare, Nathan, anzi vai anche tu con lei. Divertitevi." dico prima di chiudere la porta lasciando Nathan con una faccia che era un programma.
Tieniti pure quella palla al piede, ma non mi scocciare mai più!
Li vedo andar via dalla finestra che da sul piccolo cortiletto che da l'accesso a casa mia.
Stanno discutendo animatamente.
Ma sono stanca perciò andrò a dormire, sì.. anche se sono appena le dieci e mezza.

Drììn, drìììn.
Quarto giorno di permanenza a Rush Valley e ho una voglia matta di scaraventare quella benedetta sveglia fuori dalla finestra!
Mi alzo, accendo la tv e sintonizzo su un canale di musica.
Love is noise, love is pain..
Ok! Perfetto! Spegniamo proprio la tv! Questa canzone non è assolutamente adatta dato che soffro come un cane.
Il latte mi sa di amaro oggi, non so perchè. Ma non può essere scaduto.
Butto quello che ne rimane, non ho intenzione di fare colazione così male!
Scendo di casa.
"Buongiorno a tutti." ma nell'officina non c'è nessuno.
Mike esce dalla stanza nella quale si chiude per costruire in pace automail e mi sorride. "Ciao Winry!"
"Posso andare nella stanza dove cambiarmi?" chiedo a bassa voce. Non so che cosa mi prende stamattina.
Mike asciuga un pò di sudore col dorso della sua mano. "Ma certamente! Le chiavi sono su quella mensola, se non ci sono allora può essere il miracolo che mio figlio sia arrivato in orario stamattina."
Sorrido appena e mi avvio, nella mensola non ci sono le chiavi. E' davvero riuscito a fare presto dopo tre anni?
Busso alla porta ma non sento alcuna risposta, decido di vedere se è aperto.
Quello che vedo non è per niente una cosa.. bella.
Nathan cerca di rimettersi i pantaloni in fretta e furia, e quella specie di ragazza che ha nasconde il viso dietro le mani. "Win.."
Ma quale Win! Sei un porco! Anzi lo siete tutti e due!
Sbatto la porta e prendo un grosso respiro.
Bel modo di cominciare la giornata. Non potevi immaginare che sarei arrivata da un momento all'altro?
Comincio a lavorare come sono vestita.
Escono dalla stanza, per mano.
"Winry, non sai quanto siamo dispiaciuti.."
"Non dovete esserlo. Vi amate, sono cose che si fanno, avete solo sbagliato il luogo e il tempo." dico senza guardarlo in faccia.
Nathan mi prende il braccio. "Mi dispiace un sacco, te lo giuro-"
"Ho già detto che non ne hai motivo, non ti sto dicendo nulla. Se permetti adesso vado a cambiarmi che devo lavorare oggi." e lo lascio da solo con la sua ragazza.
Nathan non sa che fare. "Janey, ci vediamo stasera."
La ragazza senza battere ciglio prende la sua borsa e se ne va.
Non parla mai quella?
Mi metto la mia tuta e quando esco Nathan è seduto e sembra dispiaciuto.
Mi siedo accanto a lui e gli sorrido. "Non c'è niente che non vada, te lo dico col cuore."
Nathan mi guarda e come se fosse.. triste. "Mi dispiace un sacco, sono veramente mortificato. Anche se so che non te la sei presa, non sono il tipo che fa di queste cose così!"
Mi alzo e prendo una chiave inglese per completare il mio lavoro. "Posso anche crederci se è questo che può farti stare bene. Ma sinceramente a me non interessa come sei nelle tue cose private con la tua ragazza."
Sghignazza. "Sei esperta?"
Lo fulmino con lo sguardo. "Guarda che qui chi ha sbagliato sei tu, quindi pochi commenti sarcastici!"
Nathan comincia a ridere.
Ha proprio un bel suono la sua risata.
"Win, posso chiamarti così?" annuisco senza far troppo caso che in quel modo solo tre persone nella mia vita mi hanno mai chiamata..
"Posso solo dirti che piaci molto a Janey, anche se non te lo dice."
Porto le braccia sui fianchi. "Ah grazie per avermelo detto perchè davvero non ho capito la reazione di quella ragazza!"
Nathan annuisce. "Anche papà non la sopporta, ma che vuoi che ti dica.. è bella, e a modo suo, simpatica."
Alzo le spalle. "Nessuno aveva messo in dubbio che le doti, per piacerti, ce l'ha."
Mi sorride contento. "Sei proprio una brava collega!"
Gli faccio il gesto di buttargli la chiave inglese contro. "Certo, perchè faccio anche quello che invece dovresti fare tu! Insomma, mettiti al lavoro!"
"Agli ordini, capo!"

"Sono le seeeei! Papà, noi ce ne andiamo!" Nathan prende le chiavi della stanza e me le porge.
"Non troverò sorprese stavolta?" dico sarcastica.
Nathan sorride e mi stringe la mano. "Troverò un modo per farmi perdonare dell'accaduto."
Gli sorrido. "Non hai niente da farti perdonare, vivi tranquillo."
Mi fa l'occhiolino e si stende sul lettino dei pazienti di fronte alla stanzetta. "Se vuoi, dato che ottimizzi sempre i tempi, possiamo cambiarci insieme!"
Chiudo la porta sbattendola. "Ci metterò poco, prometto."
Esco quasi subito e gli butto le chiavi addosso. "Svegliati, me ne vado."
"Nemmeno stasera hai voglia di uscire?" mi chiede tristemente.
Scuoto la testa. "Non credere che mi diverta, ma devo fare la spesa e andare a dormire che sono molto ma molto stanca. Saprai perdonarmi."
Entra sbuffando nella stanza. "Sì, però non fare l'asociale!"
"Qualche volta verrò, te lo giuro." dicendo questo, dopo aver salutato anche Mike, me ne vado.

Squilla il telefono ma non ho voglia di sentire nessuno.
Sono davanti alla tv, con un enorme gelato sulle gambe e un film strappalacrime da vedere. Non posso essere disturbata!
Il suono del telefono mi innervosisce. "Pronto!" dico stanca di sentire quella musichetta petulante.
"Ma perchè non prendi ogni tanto una bella vacanza, Win?" no. Non ci credo. Non è possibile.. non può essere.
"Ed.." dico pianissimo.
"Perfetto! Ancora riconosci la mia voce al telefono, siamo messi bene!" ma che cosa scherzi?
Non riesco a dire niente, mi si bloccano pensieri, parole, movimenti. NON DOVRESTI FARMI PIU' QUEST'EFFETTO!
"Perchè non rispondi?" come fa ad avere il mio numero? 
Prendo un grosso respiro. "Non so come tu faccia a sapere il mio numero, ma sappi che me ne sono andata da Resembool perchè come ti ho detto non ho intenzione di aspettarti più. Quindi, Edward, spero che sarai abbastanza intelligente da capire che ti ho lasciato. Stammi bene e ciao."
Questa volta a rimanere senza parole è lui. Ci voleva, cazzo!
"Ah.. ecco perchè non ti sei fatta sentire allora. Dovevo intuirlo. Scusami se ti ho disturbata ulteriormente, spero che vivrai bene anche senza di me, anche se sono già sicuro che tu ne sia completamente in grado. Ciao Win, e.. grazie per tutto." MA PERCHE' NON LOTTI PER ME? PERCHE' NON MI CHIEDI DI RIMANERE? PERCHE' VOGLIO COSI' DISPERATAMENTE AMARTI?!
"C.." scoppio a piangere, tanto di quella promessa non sono rimaste che parole.
"Win?" non fingerti preoccupato se di me non t'importa!
"Va tutto bene, ciao." chiudo la chiamata prima di crollare completamente.
Tutto questo non mi fa per niente bene.

Mi sono svegliata anche prima della sveglia, comincia il mio quinto giorno qui e sono sempre più depressa e lontana dal poter davvero dimenticare Edward.
Qualcos'altro che ha deciso di non andare nella mia vita?
Non faccio colazione, penso che stamattina potrei anche vomitarlo quello schifo di latte.
Preparo la borsa senza neanche truccarmi, scendo.
All'officina non c'è neanche Mike, strano.
Prendo le chiavi, vado a cambiarmi e mi metto a lavoro.
Dopo circa mezz'oretta arriva Mike, dispiaciuto. "Non preoccuparti, avrai i tuoi buoni motivi per aver fatto tardi e io ti credo. Per me va bene." gli dico prima di dovermi sorbire milioni di scuse.
Mike mi sorride. "Grazie per la comprensione, Winry, sei una ragazza d'oro!" ah, certo.
"Ci scommetto quello che vuoi che neanche quello stupido di mio figlio è qui!"
Non mi fermo dall'aggiungere un pò di olio ad un automail per il braccio destro. "No, infatti. Ma starà sicuramente arrivando."
"Ma non può sempre prendere così il lavoro! Deve ringraziare il fatto che il suo datore di lavoro è anche suo padre, se no sarebbe stato licenziato già venti volte!"
Ma quanto me ne può fregare? Ah, aspetta Win, che cosa dici? Queste persone sono le uniche cose che vanno nella tua vita adesso. Mantieni la calma.
Provo a sorridere, ma è inutile che lo nego anche a me stessa.. sentirlo mi ha fatto male il cuore, voglio soltanto riabbracciarlo.
"Winry, se sei stanca.. cioè.. hai una brutta cera stamattina, ma sei sempre bellissima eh! Però se preferisci non lavorare per oggi, posso capirlo."
"Eh? Per quale motivo? Sto benissimo e posso benissimo lavorare, signor Shelly! Non si preoccupi per me, davvero." dico continuando a lavorare.
Mike decide di lasciarmi fare e si rinchiude nella sua stanzina.
Ma che cosa posso imparare da te se ti chiudi lì dentro e non mi pensi più? Uff!
Nathan entra col fiatone. "Buongiorno!"
Lo saluto con un gesto della mano. "Non voglio sapere perchè hai fatto così tardi, però penso che tuo padre se la sia presa.."
"Come sempre d'altronde. Vado a cambiarmi." bussa alla porta del padre. "Papà, sono qui!"
"Scellerato!!" è tutto quello che gli urla Mike.
Oggi non ho voglia di parlare, non ho manco voglia di vivere se è per questo.
"Che brutta faccia che hai stamattina, che cosa è successo? Litigato col tuo ragazzo?" ecco, possiamo evitare?
"Guarda, lascia stare." dico senza neanche guardarlo in faccia.
Non ce la faccio proprio a metterci una pietra sopra, perchè deve essere così difficile?
Si siede accanto a me, mi accarezza un capello.
Mi dai sui nervi in questo momento, mi dispiace molto.
"Lasciami stare, Nathan, oggi non sono dell'umore giusto!" e mi scosto malamente.
Rimane fermo ma non sembra dispiaciuto. "Mi dispiace. So che ti fa male.."
"Non sai niente di me." anche se davvero sa tutto. E non mi spiego neanche il perchè.
Si ferma, il suo sguardo mi sembra spegnersi. "Non devi stare male con me, eh. Vivi tranquillo."
"Quante volte me l'avrai già detto? Si è bloccato il disco per caso? E poi so che stai male per Edward, ricordo bene il nome?"
Butto a terra l'automail per uno scatto d'ira. "Di lui ti ho detto solo il nome, cosa pretendi di voler sapere di me, di noi? Smettila di farmi incazzare più di quanto non lo sia già."
Non lo sopporto, non sopporto niente e nessuno adesso!
Busso alla porta di Mike. "Signor Shelly, ho bisogno di riposo per oggi."
Mike apre la porta, posso scorgere tutti i modelli che sta progettando. Bellissimi.
Mi sorride. "Ti avevo detto che per me andava bene, ci vediamo domani Winry."
"Grazie mille." prendo le chiavi e mi chiudo nello stanzino.
Ah, ma perchè?! Ancora?!
"Win, non credere che togliermi dalle palle sia così facile! So che stai male e tu sei sola! Il dolore insieme alla solitudine possono far davvero male ad una persona, perchè non ammetti che ti farebbe piacere stare con qualcuno?"
Porto le mani sul viso, non posso reggere.
"Posso essere quel qualcuno con cui stare senza dover soffrire, non ci hai mai pensato!?" ancora continui?
Ma che cosa vogliono dire queste tue parole? Ma ti senti quando parli?
Mi cambio facendo quanto meno caso a quello che Nathan mi dice.
"Se ti manca e devi stare così male per lui, ma perchè non ci torni insieme?! Che ti ha fatto perchè devi per forza dimenticarlo?"
Apro la porta sbattendogliela addosso. Ho uno sguardo di fuoco. "Non ti ho mai chiesto niente, posso sapere perchè ti stai così tanto intromettendo? Non aiuti, posso assicurartelo."
Mi prende per le spalle, sembra.. così... preoccupato per me. "Nathan.."
"Winry le tue mani sono fatte per aiutare le persone, non per ucciderle! Rimani quanto più possibile fuori da queste faccende che non ti riguardano! Tornerò da te, lo giuro, appena tutto questo sarà sistemato. Non voglio perderti, per niente al mondo."
Ok, sono scoppiata a piangere.. ma le sue parole ritornano come lame nella mia mente!
Nathan mi abbraccia forte. "Non so e non voglio sapere cose che non sei disposta a dirmi, però.. voglio esserti vicino. Lo so, ci conosciamo da cinque giorni ma per me.. sei già un'amica Win."
Lo stringo un pò di più. "Ne ho bisogno, Nate, davvero." dico piano.
"Papà, vado a fare un giro con Win, torniamo tra poco.. o almeno lo farò io."
"No, dai! Già mi allontano io oggi, non credo-"
Mi zittisce mettendomi un dito sulle labbra. "Mio padre capirà, se permetti lo conosco abbastanza bene."
Infatti quasi un solo secondo dopo arriva la risposta di Mike. "Mi raccomando, se puoi, ritorna!"
Mi sorride soddisfatto. "Andiamo!"

Un bellissimo pomeriggio di sole, non c'è che dire.
Guardo tutte le vetrine, fino ad adesso dei negozi che non siano supermercati non mi sono ancora interessata.
"So che lo shopping a voi ragazze fa molto bene." dice Nathan guardando una ragazza di passaggio.
Lo guardo male ma dopo un secondo scoppio a ridere. "Non so se pensare che tu sia davvero un bravo ragazzo oppure un teppistello mascherato."
Fa un sorrisetto. "Nessuno dei due, non sono omologabile con nessun tipo di ragazzo. Io sono Nathan, questo è quello che devi capire."
Gli faccio la mossa. "Non provare a fare discorsi da figo con me!" comincio a prenderlo in giro.
Ride. Quel suono, non credo che potrò mai dimenticarlo.
Passiamo tutta la giornata così, insieme, da buoni amici. Parliamo, ridiamo e posso quasi sentire che il malumore mi sta lasciando.
Che sia Nathan la mia cura?
Non so, definirlo mi sembra impossibile. In alcuni momenti è proprio uguale ad Edward, è un duro con un cuore d'oro.
Ma in altri mi ricorda così tanto Alphonse, perchè è dolce e sa ascoltare.
Per non parlare della capa tosta che ha, tipica della mia nonna!
E' un misto di tutto quello che ho al mondo, è difficile compredere che cosa mi faccia provare.
Sento solo una cosa. Che ho la necessità di averlo vicino, ora più che mai.
E sentire che anche lui vuole starmi vicino, mi rende così contenta!
"A che pensi?"
Guardo il cielo. Sta imbrunendo. Quanto siamo stati fuori?! "A tutto.."
Alza lo sguardo con me. "Chiunque altro mi avrebbe detto a niente, invece tu mi dai la risposta opposta. Come devo fare con te?"
Poso il mio sguardo su di lui. Sorridiamo entrambi.
Stammi vicino. Questo è l'unica cosa che voglio che tu faccia con me.

Entro in casa e mi preparo una tazza di thè.
Oggi ho mangiato tanto e così tante schifezze che adesso mi serve depurarmi.
Nel frattempo vado allo specchio del bagno. Che cosa sono? Senza trucco, con delle occhiaie incredibili, proprio bella!
Sorrido nel pensare che quel poverello di Nathan si è fatto anche vedere in giro con un mostro come me.
Proprio un principino!
Squilla il telefono.
Ho paura.
Conoscendolo non chiamerebbe mai più dato che è l'orgoglio fatto persona però.. e se fosse la nonna? Avrei così tanto bisogno di sentirla.. che cosa devo fare?
Il suono del telefono mi risuona nelle orecchie.
CHE COSA CAZZO DEVO FARE?!
Perchè non ho la forza di andare a rispondere?
Decido di lasciar perdere, tanto posso sempre chiamarla io la nonna quando voglio, il numero lo so a memoria.
Spengo la luce e mi rifugio nei sogni, sperando che almeno quelli non parlino di lui.

Butto a terra la sveglia, rompendola in mille pezzettini.
Uffa. Però ci voleva, buon sesto giorno a Rush Valley!
Apro il frigo ma ricordo di aver buttato il latte la mattina precedente.
Adesso che cosa bevo? Almeno la colazione vorrei farla!
Faccio la borsa e scendo.
All'officina c'è Mike che mi saluta cordiale come sempre. "Ti sei ripresa, Winry? Ti vedo molto meglio stamattina!"
Sorrido e lo saluto con la mano. "Lei è gentilissimo, signor Shelly! Ah, ovviamente non deve pagarmi per ieri."
Scuote la testa. "Quello era sicuramente definibile un giorno di malattia! Tutto tranquillo, non preoccuparti."
E' davvero così dolce quest'uomo?
"Ma non ti chiedi come mai non sono chiuso nel mio studio anche stamattina?"
Stavo giusto per farlo.. "Come mai?"
Mi mette una mano sulla spalla ed è molto sorridente. "Perchè oggi avrai la tua prima lezione da apprendista, mia cara!"
Ah, finalmente!
"Sono prontissima, signor Shelly!" sono sei giorni che non aspetto altro!
"Lo so, vieni con me." mi fa accedere alla sua stanza.
Quello che vedo mi riempie gli occhi e anche il cuore.
Ci sono automail di tutti i tipi, completi, appena abbozzati, ma tutti perfetti!
Avrò diamanti al posto degli occhi in questo momento. "E'.. il paradiso!" quasi urlo.
Mike comincia a ridere, sembra contento anche lui. "Benissimo. Vogliamo lavorare, Winry?"
"Ma certo!"
Dopo non so, per me sarebbero potuti passare cinque secondi così come secoli, bussano alla porta. "Papà ma Winry non è venuta a lavoro stamattina?"
Nathan, non ti preoccupare! Sono nel meglio della mia vita!
Mike apre la porta e mi indica al figlio. "Altro che non venire, questa ragazza ha tutti i requisiti per diventare un'ottima meccanica. Non le mancano voglia di imparare, istinto e bravura!"
Nathan sorride. "Brava Win.."
Gli faccio un sorriso a trecento denti.
"Hai qualche lavoro per me oggi, pà?" chiede al padre. Io torno al mio automail.
Mike sospira e mette una mano sul mento per pensare. "Ah! Ma certo, di questo me ne ero quasi dimenticato.."
Prende un automail dalla forma.. strana.
E'.. UN CUORE?!
Mi alzo con uno scatto dalla sedia e vado a vedere più da vicino. "Che cosa... è un cuore?"
Mike si gira verso di me. Sembra preoccupato. "Questa è una mia invenzione. Sì, comunque, è un cuore. Un cuore umano. Un automail in grado di poter far vivere una persona con un cuore di puro metallo."
Metto le mani davanti alla bocca. Non posso credere che stia progettando una cosa simile!
"E' geniale, signor Shelly, lo sa? Quante vite potrebbe salvare con una cosa del genere?" dico quasi come se mi stesse dimostrando che dio esiste.
Accarezza quello strano ageggio. "Sicuramente tante, ma non penso di poter mai provarlo. Insomma chi rischierebbe la vita per provare questa cosa?"
"Puoi sempre pensare a chi non ha altra scelta che non fare un trapianto e vedere se è d'accordo a mettere questo nel suo corpo." interviene intelligentemente Nathan.
"Ma certo! Posso andare io stessa all'ospedale e chiedere! Signor Shelly, lei non si rende conto di che cosa ha intenzione di creare! Aiuterebbe medicina, meccanici e tutto il mondo a vivere meglio!"
Sorride. "Bisogna ancora finirlo, sicuramente non mi permetterò neanche di chiedere a qualcuno di provarlo se non fossi perfettamente sicuro del suo funzionamento."
Batto le mani contentissima. "Si prenda pure tutto il tempo che vuole, però mi prometta che cercherà di rendere di dominio pubblico questa favolosa creazione!"
Poggia una mano sulla mia testa e mi accarezza. "Ce la metterò tutta, piccola Winry!"
Gli sorrido. "Sono sicura che non mi deluderà."
Provo a ricostruire una piccola parte dell'automail ma ogni tanto mi giro anche per vedere come continua il lavoro di Mike e Nathan. Quella sarà l'invenzione dell'anno!
Sono così contenta di essere apprendista di una persona così brava.
Vorrei tanto dirlo alla nonna, anzi stasera la chiamo dato che ieri non mi sono accertata di chi fosse al telefono per paura di risentirlo.
"Winry, sono le sei!" mi urla nell'orecchio Nathan.
Mi fa cadere una chiave inglese dalla mano. "Ehi! Ti sembra il modo di dirlo?!"
Ride. "Stai seduta davanti a questo coso senza fermarti da stamattina, manco ti scocci, eh!"
Scuoto la testa, ma sono sorridente. "Scusami se amo il mio lavoro a differenza tua!"
"Allora è vero che quando trovi qualcosa che ti piace, anche se lo chiami lavoro non ti scoccia mai praticarlo."
Bhè, diciamo pure che ci credo, insomma è quello che mi succede alla fine.
"Mi scoccio di tante cose nella mia vita, ma non degli automail. Puoi chiamare questa mia cosa come vuoi." dico prendendo uno straccio e pulendomi le mani dall'olio.
Nathan prende l'automail in mano e comincia a scrutarlo. "Davvero ben fatto, sei brava Win, veramente."
Sorrido. "Sarebbe impossibile per me non esserlo, insomma, sono nata co sti cosi per le mani praticamente!"
Nathan rimette a posto l'automail. "Allora stasera mi onorerai della tua presenza?"
Uh, devo trovare una scusa!
Mi guarda storto. "Questa tua espressione mi sta chiaramente dicendo che chissà che cosa inventerai per non venire.. alla faccia dell'asociale che sei!"
Metto il broncio, non voglio che se ne accorga! "No.. non la devi mettere sul piano personale, Nate, vorrei passare tutto il mio tempo con te ma.. ho molte cose da fare. Io sono sola qui e sono solo sei giorni che abito in una casa da sola, non è semplice come può sembrare. Poi io sono una pasticciona in tutto quello che faccio, ho solo diciannove anni e gestire tutto questo mi prende tutto il tempo che il lavoro mi lascia. Ma non ti preoccupare, prima o poi, mi abituerò a tutto questo e potrò gestire il tempo come vorrò."
Nathan mi accarezza la guancia. "Ieri siamo finiti nuovamente a parlare di te, io e Janey."
"Che cosa avete da dire su di me?" ma ti pare il caso di parlare con la tua ragazza di un'altra? La furbizia!
Nathan sbuffa. "E' gelosa, morbosa, non ce la faccio più! Non so che cosa rispondere a tutte le cose che continuamente mi chiede di te."
"Non le dire niente, non deve sapere niente di me. Non le deve importare, lei ha te. Che cosa c'è che non va?"
Nathan si siede. "C'è che crede che sia innamorato di te, ecco che cosa non va."
Metto le mani incrociate sul petto. "E dirle che si sta sbagliando ti risulta così difficile?"
Nathan porta una mano nei suoi capelli rosso mogano. Non ho mai visto una tonalità più forte e bella di rosso.
Mi tolgo la bandana dai capelli. "Allora? Continuo a non capire il problema dove sia."
"Il problema è che le ho detto della giornata che abbiamo passato insieme e non se ne fa capace che sia stato in grado di farlo. Ma tu pensi che abbia così tanto sbagliato?"
Che cretina, mamma mia. "Non hai sbagliato proprio niente. Anzi, dille che si faccia degli amici così forse può capire quello che hai fatto."
Nathan sorride appena. "Sei così sciolta, non ti senti colpevole?"
"No, perchè non ho fatto niente di male. E neanche tu, Nate!" mi comincio a surriscaldare.
Nathan poggia una mano sulla scrivania nella quale ho lavorato e che adesso è completamente pulita. "Io so di non aver fatto niente di male, tranquilla."
Gli butto la bandana in faccia. "Allora non torniamo più sull'argomento dato che ci siamo comportati come veri amici e nient'altro!"
Butta la testa dietro. "Questo odore è bellissimo."
Divento un lampione e corro a riprendermi la bandana. "Dopo una giornata di lavoro, non credo proprio sia il massimo!"
Nathan mi guarda male. "Ha un odore speciale!"
"Non dire cazzate, basta!" continuo ad arrossire, sono un'idiota.
Nathan si alza e poggia la sua fronte sulla mia.
Non so che cosa fare. Aiuto..?
Mi sorride.
E'.. bellissimo. Non c'è nient'altro da dire.
"Non pensare a quello che dice Janey, è solo la classica tipa gelosa. Ma una cosa devi sapere, quello che pensa lei non farà certamente cambiare il nostro rapporto."
Mi ha sollevata di venti metri da terra con questa cosa. "Grazie, Nate.."
Mi allontana mettendo un dito al posto della sua fronte. "Ma scherzi! Non per questo mi devi ringraziare! A che cosa servono gli amici se no?"
Non lo so.
Non ho mai avuto amici nella mia vita che non fossero quei due. E partivano sempre, mi lasciavano sempre sola.
Non mi hanno mai fatto capire che cosa sia l'amicizia, non so neanche che cosa sia l'amore a dirla tutta, se non quella sensazione di vuoto che mi lascia da sempre quando se ne va.
Sento solo assenze con loro.
Adesso capisco che i rapporti non si costruiscono così.
Altro che grazie Nate, tu meriti molto di più!

La mia migliore amica se n'è andata dopo soli sei giorni a Rush Valley, ma non potendo permettermi di fare tardi a lavoro ho dovuto farmene immediatamente un'altra.
Buongiorno anche a te, amica sveglia. Buon settimo giorno di permanenza qui. Record, siamo ad una settimana intera!
Decido di scendere prima e andare a fare una bella colazione al bar.
Perchè una cosa del genere non potrebbe essermi concessa?
Mi siedo, ordino il mio latte caldo e un cornetto alla crema.
"Ma non dire! Non ho fatto niente! Anzi, smettila!" queste urla mi sono abbastanza familiari, ma continuo a mangiare senza girarmi.
"Sei andata con quello solo perchè hai saputo che sono stato un giorno fuori con Winry? Sii sincera, Janey, sei capace di comportamenti simili?!"
Adesso non posso rimanere ancora a fare i fatti miei, dico bene?
Mi hanno palesemente messo in mezzo e so anche di chi si tratta.
Mi giro poco per non dare nell'occhio, non sono sicura di volere che mi vedano.
Anzi, voglio sentire tutto quello che dicono di me.
La ragazza dai capelli mori sta piangendo. Non voglio essere cattiva ma sembra davvero finta. "Io non sono stata con nessuno! Sei tu quello che mi ha tradita!"
Nathan ha uno sguardo che è un tutto dire. E' incazzato, anche molto. "Va bene, Janey, pensa pure che ti abbia tradita! Fai quello che cazzo ti pare! Se mi ami, sai benissimo che ti dico la verità!"
Forse è giunto il momento di intromettermi.. "Nate." dico soltanto.
Nathan non mi guarda neanche si risiede e si zittisce invece posso sentire l'odio con il quale mi guarda quella modella uscita da playboy. "Ehm.." adesso non sono più tanto sicura di voler intervenire!
Janey o come si chiama lei, mi parla. "Che cosa vuoi?"
Stai calma! "Niente, solo dirti che non siamo mai stati insieme e non dovresti credere il contrario. Nathan è sincero con te, perchè ti ama."
"Ah, grazie mille davvero!" prende la borsa e si alza. Guarda Nathan che non le risponde e se ne va.
Rimango davanti al loro tavolo impalata.
Lezione imparata: mai andare a fare colazione al bar, è molto meglio bere sconsolata quel latte schifoso scaldato da me!
"Scu-"
Nathan si alza, il suo sguardo non è quello di sempre, mi sta facendo preoccupare davvero.
Mi sorpassa come se fossi invisibile. Perchè mai questa cosa?
Mi giro velocemente, spero che lo faccia anche lui. "Dammi qualche spiegazione!"
Ma non lo fa, continua a camminare verso la sua officina finchè non gira l'angolo e non lo vedo più.
Torno al mio tavolo, pago il mio conto, saluto e lo raggiungo. No, meglio dire le cose come stanno, vado a lavoro.
Mike mi saluta con la mano. Nathan lavora già, chiaro segno che oggi non è come tutti gli altri giorni.
Spiacente che quella ragazza ti faccia questo effetto.
"Winry, oggi non posso darti lezioni perchè devo finire un progetto, continui domani, ok?"
Annuisco sorridendo. "Senza nessun problema, signor Shelly."
Mi poggia le chiavi in mano e si chiude nella sua stanza, quella bellissima stanza aggiungerei! Nella quale anche io mi chiuderei dalla mattina alla sera.
Nathan continua a lavorare senza alzare la testa, vado a cambiarmi in silenzio.
Ha deciso palesemente di mettermi il broncio per una cosa che non ho mai fatto, non ha senso.
Lo guardo con la coda dell'occhio, questo silenzio mi da fastidio lo ammetto.
Posa la chiave inglese in malo modo facendomi fare un salto di cinque centimetri. "Mi irriti." mi dice soltanto.
Ah, che belle cose da dire ad un'amica o qualcosa di simile. Perchè non so che cosa siamo effettivamente.
"Per quale motivo? Non ho fatto niente, e non ti permettere di dire che se ne è andata per colpa mia! Le ho solo detto la verità, oppure vorresti dirmi che non la ami?"
Nathan aggiusta la sua fascia. "Ma chi ti ha detto che la amo? Non mi sembra di aver toccato questo argomento con te."
"E' palese che lo fai, non c'è bisogno che me lo dici, l'ho capito che la ami! E non dire il contrario, saresti un bugiardo." dico quasi arrabbiata.
Nathan butta a terra lo straccio col quale solitamente si toglie l'olio dagli automail. "Ma perchè ti devi intromettere nella mia relazione con Janey, quando non mi permetti neanche di dire ad alta voce il nome del tuo ragazzo? Sai che cosa ti dico? Ci sono stato per te quando avevi bisogno di qualcuno, eppure tu non mi hai più rivolto la parola e sai che sono incazzato. Forse per la prima volta da quando mi conosci!"
Ti conosco soltanto da sette giorni, che cosa pretendi? "E' vero, però vuoi mettere in conto che non tutti hanno il tuo carattere solare? Non sono il tipo che si mette a parlare di cose che so che potrebbero dar fastidio."
Nathan sbuffa. "Il problema è che io sempre do' troppo di me per poi non ricevere neanche il minimo in cambio e non parlo solo di te. Anche con Janey è così, è sempre stato così, cazzo."
Gli sorrido, improvvisamente non so perchè, mi sta passando tutta la rabbia. Forse perchè è vero, ho sbagliato, lui c'è stato per me. E' stato fondamentale.
Si stupisce del mio sorriso e si incupisce. "Che cosa ci trovi di bello? Perchè ridi?"
"Prima di tutto non rido ma ti sorrido, e poi non c'è neanche una cosa bella in questa situazione che si è creata. Però se tu mi dessi la possibilità, e soprattutto il tempo, di conoscerti e capirti davvero, penso che potrebbe nascere davvero qualcosa di bello dalla nostra relazione. Una bella Amicizia, con la a maiuscola."
Rimane in silenzio, gli tendo la mano. "Per favore, perdona il fatto che non ti abbia subito detto di parlare con me della situazione che si è creata con Janey, ma permettimi di rimediare. Credi ancora in me, solo per un'altra volta e non ti deluderò."
Mi prende la mano e sorride di nuovo come prima, mi sento bene. "La seconda possibilità dovrebbe essere concessa a tutti!"
"Contenta che la pensi così. Dunque, da che cosa cominciamo? Voglio sapere la tua relazione e i tuoi problemi con la top model africana."
Scuote la testa sorridendo. "Non ci crederai mai, ma siamo insieme da due anni ormai."
Alla faccia! "Mi stupisce, ma perchè non dovrei crederci?"
"Boh! Perchè se la vedi non credi che possa durare tanto con un ragazzo, che soprattutto a quest'età una ragazza bella voglia sballarsi e cose del genere.."
Lo guardo totalmente stranita. "Non ho mai pensato a nulla di simile. Sono cose senza senso quelle che dici!"
Porta una mano sulla fronte. Lo vedo preoccupato per la prima volta. Non è sciolto come sempre nei rapporti con me. "Quindi ormai puoi dirti innamorato?"
"Mah, potrei." non lo vedo molto convinto, perchè?
"Come mai questa risposta vaga?"
Nathan comincia a mangiarsi le unghia, non lo aveva mai fatto. "Perchè precisamente non so che cosa sia l'amore, non so che cosa voglia davvero dire essere innamorato. Ergo non so dirti se lo sono o meno. Non posso catalogarmi in un determinato gruppo se non so di che cosa parlino."
Annuisco. E' davvero difficile trovare un modo per capire se si è innamorati o meno, effettivamente. "Tu sei innamorata di Edward?"
Uh, domanda da mille dollari. "Adesso mi hai messo addosso qualche dubbio, ma insomma posso dire di sì."
"E come riesci a dire di sì? Vuol dire che tu sai che cosa voglia dire essere innamorati, perchè non me lo spieghi così posso dire anche io se lo sono o meno di Janey?"
Comincio a pensare. "Semplicemente perchè è una cosa che sento, io provo immenso affetto per Edward che penso possa essere amore. Allora mi reputo innamorata di conseguenza, almeno credo. Te lo dico, mi stai facendo sorgere mille dubbi! Anche perchè è delicata la situazione attuale per me."
"Avrai modo di delucidarmi sulla tua situazione sentimentale, forse quando diverrà meno burrascosa, però torniamo a Janey.. non lo so sinceramente, so che sono legato a lei profondamente. Non immagino ormai una vita senza di lei, non potrei mai lasciarla o uscire senza di lei. Credi che questo sia amore?"
Ma che domande superdifficili però, non vale! "Mah, potrebbe."
Nathan comincia a ridere. Che cosa ridi che sto provando a capire una cosa importantissima della tua vita?!
Mi indica e non smette di ridere, comincia nuovamente a darmi sui nervi. "Spiegati! Che ti succede?"
"Sei proprio arrivata alla mia stessa risposta, tanto stupido alla fine non sono, ammettilo!" ripensandoci, dopo tutti questi giri di parole, sono arrivata alla sua stessa conclusione che ha dato in cinque secondi?! Allora sono scema io, molto diverso! Tu, genio non sei!
Però un pò rido anche io.

Mike esce dalla sua stanzina, è esausto, gli occhi completamente rossi. "Ha lavorato troppo, signor Shelly, si dovrebbe prendere una pausa."
Porta una mano nei capelli. "Mi ci vorrebbe davvero, però sono quasi le sei, anche tu smonti."
Guardo l'orologio, per parlare con Nathan non mi sono accorta di quanto il tempo passasse! "Ah.." ho anche lavorato pochissimo.
Nathan esce dalla stanza nella quale ci cambiamo. "Win, è tutta tua." mi lancia le chiavi.
Non sembra vestito molto bene, non come al solito almeno. "Non esci stasera?"
Mette le mani nelle tasche dei suoi jeans. "Quando litigo con Janey mai esco la sera."
"E che cosa vuol dire questa cosa?" sappi decisamente che non ha senso.
Alza la testa al cielo. "Perchè ci sono delle volte in cui la lontananza è l'unica cosa che mi permette di non perdonarla subito."
"Se tu davvero non vuoi perdonarla, non è sicuramente averla vicino ciò che ti può far cambiare idea. Abbi le palle di dirle, stammi lontana stasera!"
Si siede sulla poltrona di fronte alla porta della stanza, io avvicino soltanto le chiavi ma non le infilo neanche. E' giusto che finisca questo discorso.
"Non sai quante volte ci ho provato, praticamente sempre se devo essere sincero. Ma alla fine, la sua bella faccina, i suoi modi, tutto di lei mi porta a cambiare idea. A dire, forse qualcosa ho sbagliato anche io dovrei perdonarla a questo punto."
Infilo le chiavi e giro. "Ed è forse proprio questo che ti permette di essere triste nonostante la ami."
Sospira. "Sono due anni che provo a cambiare questa cosa nel nostro rapporto, e soprattutto in me, ma niente."
"Ma scusami, questa volta ti sei arrabbiato tu? Ma non capita mai che si arrabbi anche lei?" in quei casi non credo che venga da te a fare la carina per farsi perdondare, vorrebbe il contrario!
"Non so, fa sempre in modo che l'incazzato della situazione sia io, anche delle volte in cui sono io stesso ad aver sbagliato. Non so sinceramente come faccia, darei tutto per capirlo, dato che non me rendo conto. Mi perdo sempre questo passaggio nel quale lei è la vittima ma alla fine diventa sempre il carnefice."
Questa cosa poco mi convince, è abbastanza assurda una cosa del genere. Non è possibile che a sbagliare sia sempre lei!
"Esci e divertiti Nate!" dico sicura.
Nathan non sembra convinto, scuote la testa. "Non posso andare con gli altri, so come finirebbe. Mi ha trattato uno schifo per una cosa che lei ha fatto e io no, non voglio perdonarla!"
Abbasso lo sguardo per un attimo, provo a pensare. "Ma tu non vuoi perdonarla sempre, oppure in questo momento?"
"Mi serve tempo per capirlo. Ma questo tempo non devo trascorrerlo con lei, se no so già quale sarebbe la mia decisione. Torneremmo insieme."
Porto le mani sulle sue spalle. "Allora per stasera facciamo un'eccezione! Sappi che per me la cosa migliore da fare in questo caso è quello di uscire con lei e i tuoi amici e non permetterle di fare la vittima come sempre, però se proprio insisti che non sei in grado di fare una cosa simile ma vuoi uscire senza di lei, possiamo uscire insieme!"
Mi indica arrabbiato. "Allora è vero che inventi tutte palle pur di non uscire con me! ASOCIALE DI MERDA!"
Porto le mani sui fianchi e lo guardo male. "Starei cercando di risolvere una tua situazione sentimentale, ti sembra il modo di parlarmi?"
Nathan continua con il suo tono brusco. "Sono sette giorni che spero che tu venga con me, ma credo a tutte le palle che mi racconti come uno stupido perchè mi fido, anzi mi fidavo!"
Non posso credere che voglia davvero litigare ADESSO e per una cosa simile. "Non ti sembra che sarebbe meglio accantonare il discorso?"
Nathan si calma ma sembra scocciato. Poi dice che sono io che non lo capisco, quello è tutto strano!
"Non posso credere che in tutto questo tu ti stia davvero incazzando per le scuse che ti dicevo!"
"Non capisci che per me era importante? Nemmeno ti sfiora l'idea che potessi davvero credere che ci mettessi tempo ad ambientarti? Ero preoccupato oltre che sicuro che quello mi dicevi fosse verità!"
Forse comincio a capire perchè se la sta prendendo. "Allora perdonami, Nate, non volevo ferirti."
"Adesso pretendo di sapere la vera motivazione per la quale inventavi quelle balle." mi sembra deciso, anche molto.
Provo a cambiare argomento ma non sembra voler sentire storie. Allora riprendo quello che dicevamo. "Lo facevo soprattutto perchè non sono poi tanto socievole come pensi, non sono tutti come te e quindi ho pensato che tu dovessi stare con la modella e non mi avresti pensata e mi avresti lasciata nella balia dei tuoi amici.. che chissà che cosa avrebbero pensato di me, e coi quali sarebbe stato difficile andare subito d'accordo conoscendomi."
"Sei davvero stupida allora! Tu sei la simpatia fatta persona, ma che problemi hai? Saresti piaciuta a tutti i miei amici, anzi non ti nascondo che qualche volta ho preferito che mi dicessi di no per gelosia che conoscendoti si sarebbero potuti tutti innamorare di te! Come amica, come ragazza, che ne so, forse anche in tutti e due i modi!"
Questa cosa mi sa di nuovo. "E ti avrebbe fatto ingelosire se fosse successo?"
Nathan porta in alto le mani. "Ma certo! Anche molto!"
"Sei geloso di tutte le tue amiche?"
"Ovviamente no, ma il nostro rapporto è molto diverso da quelli che ho." sembra essersi calmato.
Gli sorrido. Non nascondo che un senso di piacere del fatto che sia geloso, lo provo. "Adesso non importa di queste cose, che cosa ne dici di andarci a mangiare una bella pizza io e te? Alla faccia di quella scema di Janey?"
A sua volta mi sorride. "Sono tutto tuo stasera, Win!"
Arriviamo nella pizzeria che ha deciso Nathan.
Sembra essersi calmato del tutto, quasi torna ad essere il Nathan di sempre.
Allora forse sono anche io utile a lui. Non male, direi.
"Ah, mi ci voleva Win! Meno male che ci sei!"
"Che bella cosa da dire, comunque non sto facendo niente che tu non abbia già fatto per me." quel giorno se non ci fossi stato, forse adesso non sarei così allegra.
La serata procede tra cibo e risate.
"Sono stato benissimo, mi sento nuovamente me." mi dice una volta fuori dalla pizzeria.
Mi metto meglio il giubbino addosso dato che sento molto freddo. "Sono contenta, era questo il mio intento."
Mi guarda con uno sguardo che mi dice mille parole. "Nate, mi preoccupi, che c'è?"
"In questo momento se vedessi Janey le direi che mi ha rotto le palle perchè sono due anni che mi priva di tanta felicità."
Oh mio dio, ti pare cosa da poco quella che hai detto?! "Nate.. io ti direi di pensarci due volte prima di dirle una cosa del genere, non pensi che potrebbe far finire il vostro amore che dura da due anni? Non è una cosa da niente, e poi cerca di essere sempre garbato."
Porta le mani incrociate dietro la nuca. "Tanto non sono capace di dire niente a Janey, se non che per me la nostra relazione è basilare. Non ha senso, secondo me, davvero non ne ha più."
Che poi ripensandoci, quanto senso ha per me stare con Edward? E perchè nonostante lo sappia benissimo che è una relazione che in realtà non esiste, lo amo così profondamente?
"Forse siamo proprio sulla stessa barca, Nate." sospiro.
 Nathan mi guarda incuriosito. "In che senso?"
"Penso che anche per me e Edward sia del tutto finita, però per una cosa differiamo. Io sono convinta di amarlo."
"Se lo ami e ne sei convinta, non ha il minimo senso che poni fine a questa relazione!" dice convintissimo.
"Ma non ha il minimo senso neanche che io stia sempre in ansia per quello che potrebbe accadergli o che mi chiami una o due volte al mese solo per sapere qualcosa sui suoi automail! Non posso sopportarlo ancora per molto, non posso sopportare che per lui io sia soltanto una bambolina da avere a casa per scopare!" mi viene così tanto da piangere.
Dire queste cose ad alta voce mi sta straziando il cuore.
Guardo negli occhi Nathan, ho gli occhi lucidi e so che è rimasto esterrefatto da quello che ho detto.
Non dice nulla, la mia ansia e il mio dolore cominciano a togliermi il fiato. Mi sto anche vergognando.
Ma di tutto questo, poco mi interessa quando girandomi verso Nathan lo vedo con le braccia aperte pronte ad accogliermi.
Mi abbraccia e tutto si ferma.
E' di questo che ho bisogno?
Che cosa provo?
Che cosa dovrei provare?
Perchè non puoi essere tu la risposta a tutte le domande che ho nella mente?
Sarebbe troppo semplice per una che dalla vita non ha mai avuto niente gratuitamente.

L'ottavo giorno è una domenica, quindi niente sveglia.
Bene, mi alzo e sono già le undici. Molto bene, che bella dormita!
Bussano alla porta. Uff, sono ancora in pigiama con i capelli tutti scombinati e non ho la minima voglia di parlare con chicchessia umano!
Adesso vorrei solo fare una bella colazione abbracciando il mio Dan stretto stretto.
Invece mi metto una vestaglia, provo ad aggiustarmi i capelli e apro.
Un ragazzo dai capelli mori e un berretto giallo in testa mi saluta cordiale. "Sei un postino?" palesemente, aggiungerei!
"Buongiorno signorina Rockbell, le devo dare questa lettera e me ne vado."
Me la da in mano e mi risaluta. "Piacere!"
Provo a salutare almeno con la mano ma quel ragazzo scende immediatamente le scale.
Da quando i postini vengono fin dentro casa per assicurarsi che la posta sia consegnata?
Non smette di stupirmi questa Rusk Valley!
La scrittura mi toglie il fiato.
Non è possibile che mi abbia scritto!
Apro la busta, comincio a leggere:
Cara Win,
ciao prima di tutto, sono io.. Al. So che si portavano vent'anni fa le lettere ma al telefono, nonostante abbia avuto il tuo numero, non so perchè ma non mi rispondi.
Forse il perchè dopo quello che mi ha raccontato Ed, lo sospetto ma non voglio parlare di questo.
Due cose voglio sapere da te, per forza:
la prima, per quale dannato motivo hai lasciato la zia Pinako sola con Dan a Resembool!
e la seconda è.. come stai? Stai davvero bene come tutti vogliono farmi credere? Io so che tu sei una ragazza sentimentale, romantica e molto innamorata.
e le ragazze in questo stato non dovrebbero essere lasciate a se stesse.
Certo il fatto che tu abbia compiuto diciotto anni, non ti rende autorizzata a dimenticare tutto e tutti ed andare via come se niente fosse!
I motivi per cui te ne sei andata, li sospetto. Del resto che cosa mi hai detto tu personalmente? Posso solo sospettare!
Ma nonostante tutto questo, sappi che sia io che mio fratello abbiamo davvero bisogno di te nelle nostre vite.
E se pensi che lui sia fissato con me, perchè ti ha mollata, ha mollato tutto anche se aveva trovato un equilibrio, ti sbagli. Lui è semplicemente mio fratello.
Non so se riesci a capire che cosa voglia dire, forse no perchè sei figlia unica.. ma se tua nonna ti chiedesse aiuto, sono sicuro che te ne fotterebbe poco anche se avessi trovato l'uomo della vita, cosa che sicuramente aveva fatto Ed, avresti mollato tutto anche tu e saresti corsa. Come puoi biasimarlo o odiarlo per questo? So che non ne sei capace.
Se proprio non ti va di rispondere via lettera, anche perchè con una guerra in atto è abbastanza difficile trovare delle persone che me la recapitino, puoi sempre rispondere alle milioni di telefonate che sto facendo da quando sei a Rush Valley.
Ho bisogno di sentirti,
ti voglio sempre bene..
Al.
Mi cade la lettera dalle mani e le lacrime non mi danno tregua.
Adesso che ci penso.. quanto mi manchi, Alphonse?
Allora era lui al telefono.. devo parlargli assolutamente.








                                         


























  
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