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Autore: FabyWinchester94    11/04/2012    7 recensioni
Si posizionarono davanti a loro e con aria soddisfatta e un leggero sorriso sul volto, Lisbon, presentò la rossa ai suoi colleghi, «Buongiorno ragazzi, vi presento il nuovo agente del CBI, Hope Baker. E' laureata in psicologia criminale ed esperta in ingegneria sociale e programmazione neuro linguistica.» Fece una pausa e si guardò in giro, poi posò gli occhi su Cho, «Dov'è Jane?» Chiese imbarazzata. Cho non ebbe neanche il tempo di rispondere perchè fu interrotto da una voce alle spalle di Lisbon. «Salve! Sono qui dietro.» Teresa e Hope si girarono e si trovarono davanti Jane, che sorrideva sornione. «Eri tanto concentrata nelle presentazioni che non ho voluto disturbare...» Jane squadrò la donna affianco al suo superiore e allungò la mano destra. «Piacere, Patrick Jane!» La ragazza sorrise e intimidita rispose alla sua presentazione. «Piacere mio Patrick.» [...]
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Patrick Jane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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--The new agent of CBI.--



In una calda mattina d'agosto, Hope – questo è il nome della nostra protagonista – venne svegliata dalla suoneria insistente della sveglia. Si alzò dal letto ed andò in cucina, dove ad aspettarla seduta a sorseggiare il suo caffè, c'era Faith – Sua sorella maggiore – che appena la vide sorrise e posò la tazza sul tavolo, << Buongiorno agente! >> Hope la guardò ancora assonnata e si chiese come diavolo facesse ad essere così pimpante e sveglia a quell'ora. << Buongiorno... >> Si limitò a sussurrare la rossa. Faith la scrutò e poi ricominciò,  << Caffè sorellina? Pronta per il nuovo lavoro? >> Hope annuì con la testa mentre si buttò sul divano. << Stavo pensando... >> Sussurrò la maggiore preparando il caffè, << E se ti accompagnassi io al CBI? >> Si girò verso Hope sorridendo. << No! Noo nooo!! >> Esclamò la minore alzandosi dal divano e muovendo le mani in segno di resa. << Ti prego Faith... Non ho bisogno della mammina che mi accompagna a scuola, ho 25 anni! >> Bevve il caffè e posò la tazza sul tavolo. << Vado a farmi una doccia... >> Ed uscì dalla cucina. Si diresse verso camera sua e prese un completo elegante, ma semplice, per iniziare il primo giorno di lavoro. Entrò in bagno e fece una doccia veloce, poi uscì e si asciugò per bene. Si tamponò i capelli rossi, e li avvolse nell'asciugamano. Si lavò i denti e si infilò la biancheria, poi la camicia bianca e i pantaloni neri. Passò un filo di trucco e si asciugò i capelli. Quando ebbe finito si guardò allo specchio, Hope era una ragazza semplice, non usava molto trucco, anche perchè i suoi occhi azzurri – quasi trasparenti – e la sua pelle bianca, si irritavano facilmente. Aveva lunghi capelli rossi, qualche lentiggine sul viso, naso normale – proporzionato con il viso – e labbra carnose. Fisicamente era abbastanza magra con seno prosperoso e sedere normale. Tutto il contrario della sorella Faith, lei aveva capelli biondi raccolti in un taglio maschile, pelle olivastra, lentiggini anch'essa sul viso e stessi occhi azzurri. Faith fisicamente era più in carne di Hope.
La ragazza uscì dal bagno e guardò l'orologio. Erano le 8.00, e l'appuntamento con Lisbon – Il capo della squadra del CBI in cui era stata inserita – era alle 8.30. Prese la borsa e mise dentro tutto il necessario per il lavoro, cellulare, portafoglio e spray al peperoncino che portava sempre con se. Infilò le scarpe ed entrò in cucina dove Faith stava lavando i piatti. << Ehi... Scusa... >> Sussurrò avvicinandosi alla sorella. Faith si girò sorridendo, << Tranquilla tesoro, ormai non me la prendo più per cose così piccole! >> Hope sorrise, si avvicinò alla sorella e le diede un bacio sulla guancia. << Io vado, ci vediamo più tardi! >> Disse dirigendosi verso la porta. << Mi raccomando sorellina... Fai fuori tutti! Pregherò per te! >> Hope chiuse la porta sbuffando. Odiava la grande fede della sorella. Sì, perchè Faith era credente, mentre Hope era atea convinta e nessuno sarebbe mai riuscito a farle cambiare idea. Neanche Faith.
Scese le scale ed aprì il portone, appena fu fuori cercò la macchina, che era parcheggiata sotto un albero vicino al marciapiede. Apri la portella ed entrò dentro. Posò la borsa sul sedile affianco e infilò le chiavi, quando l'auto si accese cambiò la stazione della radio e appena ne trovò una di suo piacere, mise in moto l'auto e partì diretta al CBI. Dopo dieci minuti era già arrivata, Hope guardò l'orologio, era in anticipo di un quarto d'ora, e decise di rimanere in auto. Abbassò lo specchietto retrovisore e frugò nella borsa in cerca di qualche fermaglio. Appena lo ebbe trovato si sistemò la chioma rossa, si fece una lunga coda e poi passò un po' di rossetto rosa sulle labbra. Si infilò la giacca nera, prese la borsa ed uscì dall'auto. Si diresse verso l'entrata della struttura ed aspettò lì davanti. Mancavano 5 minuti. Quando vide il capo avanzare verso di lei. << Baker, buongiorno! Pronta ad entrare? >> Chiese Lisbon. << Buongiorno... Si si pronta! >> Rispose la ragazza cercando di mantenere la calma. << Bene allora entriamo! >> Ordinò il capo spingendo la porta per entrare. Presero l'ascensore e in pochi minuti furono arrivati al piano dove c'era l'ufficio di Lisbon. Avanzarono e il capo si fermò davanti ad una porta, << Questo è il mio ufficio, se hai bisogno non esitare ad entrare! >> Hope annuì e continuarono fino ad arrivare in una grande stanza, dove c'era il resto della squadra. Si posizionarono davanti a loro e con aria soddisfatta e un leggero sorriso sul volto, Lisbon, presentò la rossa ai suoi colleghi, << Buongiorno ragazzi, vi presento il nuovo agente del CBI, Hope Baker. E' laureata in psicologia criminale ed esperta in ingegneria sociale e programmazione neuro linguistica. >> Fece una pausa e si guardò in giro, poi posò gli occhi su Cho, << Dov'è Jane? >> Chiese imbarazzata. Cho non ebbe neanche il tempo di rispondere perchè fu interrotto da una voce alle spalle di Lisbon. << Salve! Sono qui dietro. >> Teresa e Hope si girarono e si trovarono davanti Jane, che sorrideva sornione. << Eri tanto concentrata nelle presentazioni che non ho voluto disturbare... >> Jane squadrò la donna affianco al suo superiore e allungò la mano destra. << Piacere, Patrick Jane! >> La ragazza sorrise e intimidita rispose alla sua presentazione. << Piacere mio Patrick. >>. Lisbon riprese in mano la situazione << Sì, lui è il nostro consulente/mentalista... Bene, la tua scrivania è accanto a quella di Jane, se ha bisogno di qualunque cosa io sono nel mio ufficio. Jane ci pensi tu a presentare gli altri? >> Lisbon guardò il consulente in attesa di una risposta, ma Jane era intento ad osservare la nuova arrivata. << Jane?? >> Lo chiamò Lisbon con aria furiosa. << Si, si. Ci penso io... >> Rispose vago. << Bene a più tardi! >> Esclamò Lisbon dirigendosi verso il suo ufficio.
Hope rimase lì immobile, mentre Patrick continuava ad osservare ogni piccolo dettaglio della ragazza. << Hope Baker... Ci siamo già incontrati? Ho già visto il tuo viso da qualche parte... >> La ragazza sussultò sentendo quelle parole. << N-no... Non credo! >> Rispose con voce quasi tremante. << Mmm... Comunque, loro sono Kimball Cho, Wayne Rigsby e lei è Grace Van Pelt. >> Disse indicando uno ad uno i colleghi, che si alzarono per salutarla. Jane si sedette sul divano di pelle marrone e appoggiò la mano destra al mento. << A cosa state lavorando? >> Chiese Hope guardando Van Pelt. << Per il momento a niente, aspettiamo l'arrivo di un nuovo caso, e nel frattempo finisco di compilare i verbali dei vecchi casi. >> Rispose Grace sorridendo. << Hai bisogno di aiuto? >> Ribatté Baker. << No no, ma grazie per esserti offerta! >> Le sorrise Van Pelt mentre la collega si sedette sulla sedia della sua scrivania.
Hope si tolse la giacca, posandola sulla scrivania e appoggiò la spalla alla sedia. Rimase in silenzio ad osservare i suoi nuovi colleghi, mentre il consulente continuava incessantemente ad osservarla. << Jane? >> Lo chiamò Hope. << Puoi chiamarmi Patrick! Dimmi pure... >> Sorrise. << Quindi tu sei il mentalista del CBI... Lisbon ha detto che sei bravo a capire tutto di una persona semplicemente osservandola! Che ne dici di me? >> Chiese in tono di sfida Baker. << Mmm... Sei una ragazza sui 25 anni, abbastanza chiusa, schiva... Intelligente, ami leggere e sei una buona osservatrice... >> Rispose Jane massaggiandosi il mento e continuò, << E nascondi un segreto! >> Si alzò dal divano e si diresse verso la scrivania della ragazza. << Si, dai più o meno tutto giusto... Per il segreto, tutti nascondono segreti mio caro Patrick... Tu no? >> Chiese soddisfatta Baker. << Ragazzi! >> Disse girandosi e cercando l'attenzione degli altri, << Questa ragazza mi piace! >> Poi si girò verso Hope e sfonderò il suo più bel sorriso. Mentre Cho scuoteva la testa in segno di disapprovazione e Rigsby e Van Pelt sghignazzavano.
Pochi minuti dopo Lisbon entrò nella sala, << Baker, puoi venire un attimo nel mio ufficio? >> La ragazza annuì e si alzò dirigendosi verso l'ufficio del suo superiore. Prima di entrare bussò, il capo aprì la porta e la fece accomodare sulla sedia di fronte. << Hope, o meglio Johanna, volevo assicurarti che nulla del tuo passato verrà fuori. Le uniche a sapere tutto siamo solo io e il mio capo, quindi puoi stare tranquilla! >> La ragazza iniziò a tamburellare con le dita sulla scrivania e rispose, << Grazie... V-vorrei che neanche i miei colleghi sapessero nulla... S'è possibile! >>  Sussurrò speranzosa. << Certo, tranquilla, per loro sei solo Hope Baker! Adesso va di là e avvisa Cho e Jane di prepararsi, abbiamo un nuovo caso! >> Hope si sentì sollevata da quelle parole, sorrise al suo capo e uscì per tornare dai colleghi. Avvisò Cho e Jane, e tornò a sedersi alla sua scrivania.
Patrick era ancora seduto sul divano, e non riusciva a capire cosa nascondesse quella ragazza. Era difficile perfino per lui, entrare a fondo nel suo cervello. Riusciva a scovare solo il superficiale, ma nulla che importasse davvero. Era estasiato, era come se quella ragazza avesse una barriera attorno a se, e neanche un mentalista come Patrick Jane riusciva ad abbatterla.
Dopo poco, Lisbon tornò dai colleghi. << Cho, Jane andiamo! >> Disse facendo segno di seguirla. Poi si girò e fissò Hope. << Baker, vieni anche tu. >> La rossa prese la giacca e seguì il capo.
La sera stessa, con le capacità di Jane e l'astuzia della nuova arrivata, il CBI aveva archiviato un altro caso in tempo record. Quando tornarono in sede, i ragazzi ordinarono delle pizze per festeggiare la nuova arrivata e l'archiviazione del caso. Appena finirono di festeggiare, Hope salutò tutti e scese nel parcheggio. Aprì la portella e mentre si infilava dentro all'auto, si sentì chiamare, << Hope! Aspetta! >> Si girò per vedere chi fosse e si ritrovò davanti Patrick con il fiatone. << Ehi... >> Sussurrò stupita. << Hai dimenticato questo! >> Esclamò Jane porgendogli il cellulare. << Oh cavolo... Che sbadata! Grazie mille Jane!! >> Disse sorridendo e prendendo il cellulare. << Di nulla! Comunque, volevo congratularmi per oggi... Sei stata grande! >> Esclamò sfoderando un sorriso sghembo. << Ho solo fatto il mio lavoro Jane! >> Rispose lei. << Si, ma... Sei stata bravissima... Pensavo di riuscirci solo io a fare quelle cose... E invece? Ho trovato una degna rivale! >> Si appoggiò all'auto. << Certo... Adesso è meglio che vado! Buonanotte Jane! A domani! >> Non diede neanche il tempo al collega di rispondere che entrò in auto e chiuse la portella. Lo vide solo sorridere ed indietreggiare quando mise in moto l'auto.
Dopo un quarto d'ora arrivò a casa. Parcheggiò l'auto ed uscì. Aprì il portone e salì le scale. Entrò in casa e posò la borsa sul divano. << Faith? >> Chiamò la sorella, ma non ricevette nessuna risposta. Fece il giro delle camere, e gli unici esseri viventi che trovò furono i suoi due gatti. << Lucy, Gabe... Dov'è Faith? >> I gatti la guardarono inclinando la testa, come se fosse pazza. Andò in cucina e sul tavolo c'era un biglietto. Lo lesse “Tesoro, io sono uscita. Se non hai mangiato, nel forno dovrebbe esserci qualcosa. Ci vediamo più tardi se sei sveglia. Ps: Dai da mangiare ai gatti! Baci, la tua sorellona.” Sorrise fra se. Si tolse le scarpe, lanciandole nello sgabuzzino, poi entrò in camera sua e si tolse i vestiti, piegandoli e infilandoli nell'armadio. Prese dei pantaloncini e una canotta, e l'indossò. Andò in bagno e si lavò il viso. Andò in cucina e mise da mangiare ai due felini. Chiuse la porta a chiave e si andò a stendere sul letto, impostò la sveglia sul cellulare e lo posò sul comodino affianco. Prese un libro “Il libro delle anime di Glenn Cooper” e iniziò a leggere.
Dopo dieci minuti, il cellulare squillò. Aveva ricevuto un messaggio. Lo aprì e iniziò a leggere.
“Scusa il disturbo, mi sono dimenticato di dirti... Che mi sono permesso di salvarti il mio numero in rubrica... A domani! Patrick.” Rilesse il messaggio più volte, e poi controllò in rubrica. Ebbene sì, il consulente aveva salvato il suo numero con “Patrick Jane”. Hope sorrise e rispose al messaggio, “Se me l'avessi chiesto, te l'avrei dato comunque! ;) A domani.” E rimise il cellulare sul comodino. Posò il libro nel cassetto e poi si alzò per spegnere la luce. Si infilò nel letto e in pochi minuti si addormentò.
 
Passarono quattro mesi, Hope si inserì bene nella squadra, stringendo legami con tutti i suoi colleghi, specialmente con Patrick. Erano diventati buoni amici, viaggiavano sulla stessa onda. In quei quattro mesi risolvettero il doppio dei casi che avrebbero risolto di solito. 









Salve lettori! :)
Questa è la mia seconda FF, nuova storia sul mio secondo telefilm preferito!! :D
Ho cambiato modo di scrivere, spero vada bene!
Ditemi cosa ne pensate, così vedrò di mettere il secondo capitolo! ;)
Mi piacerebbe molto leggere le vostre recensioni!!!
Grazie in anticipo! Al prossimo capitolo! :3
-Lux.

   
 
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