Storie originali > Noir
Ricorda la storia  |      
Autore: PrinceSoph    12/04/2012    2 recensioni
«Lo senti?» domandò sfiorandoli il viso e continuando a baciare il collo del suo amato «Si..l'ora è giunta» la voce roca e sussurrata si perse nel nuovo silenzio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fallen Angels
Quella stanza d'appartamento era simile a tante altre in quel palazzo. Moquette marroncina, pareti panna con una fantasia seria ed elegante. Mobili antichi, nocciola chiari, intagliati con la massima cura. Un lapadario in stile classico, ornato da lamine d'oro fuse, lavorate più volte, e rombi di cristallo, sovrastava la camera da letto. Ma non era l'appartamento in sè ad essere strano, o insolito. Sia il pavimento, che le pareti, erano sporchi, intrisi di un liquido cremisi, alcune macchie scure, coagulate, altre rosso vivo, che invece di pulsare e scorrere in qualche vena, restavano lì, tra i peli della moquette, pronte ad essiccare e morire. Sangue, sangue dappertutto, sui vestiti, sui mobili, tra le tende del baldacchino sul letto. E all'interno di quelle tende rosse chiuse, i due amanti ansimavano e predenvano le loro ultime boccate d'ossigeno. pronti ad essere castigati e saldare il debito che avevano con il mondo divino per ogni loro delitto.
«Lo senti?» domandò sfiorandoli il viso e continuando a baciare il collo del suo amato «Si..l'ora è giunta» la voce roca e sussurrata si perse nel nuovo silenzio. 
Lei, Rachel, un composto di pelle abbronzata, capelli nocciola, con sfumature castane, occhi taglienti, venati di un verde tipico delle fronde degli alberi, bella, terribilmente bella. Sicura di se, troppo, superba, e altezzosa.
Lui, Davide, capelli biondi, sempre spettinati, occhi azzurri come il cielo senza nuvole, che di rado si poteva osservare. Amante della vita, e dei privilegi che essa offre. 
«ho paura..» ammise, stringendo un corpo più grande e caldo di lei «..tu no?» fece scivolare quelle parole dalle sue labbra morbide, leggermente arcuate. «..si, anch'io ho paura..ma quel che fatto è fatto..non credi?» Davide fece scivolare le mani verso il basso, circondando le anche della giovane «Meritiamo tutto questo, lo sappiamo entrambi» fece un lungo respiro «abbiamo ucciso tanti di quegli esseri che noi definivamo "effimeri", li abbiamo visti pregarci, per risparmiarli, e noi ci siamo nutriti della loro paura, di quella che stiamo vivendo ora, ci siamo cibati della loro esistenza, fino a manipolarli, e...ucciderli» tirò su col naso «solo ora mi rendo conto..di..ciò...che..» portò l'indice su quelle labbra «shh, basta così, siamo entrambi colpevoli..» si asciugò le lacrime amare, e terribilmente salate, si, anche gli angeli piangono «...no, colpevoli non è abbastanza, carnefici, traditori, terribili esseri che hanno avuto la possibilità di vedere la luce di Dio stesso, e che alla fine hanno deciso di servire l'oscurità..» schifata si scostò «..e se tu sei nella mia stessa situazione è colpa mia» Davide si alsò e seduto si avvicinò con il busto al corpo di Rachel «non dire stupidaggini» aggrottò le sopracciglia chiare «come Eva, ti ho tentato, e tu mi hai seguito, ma solo perchè..» «shh» la zittì nuovamente, questa volta con un bacio «se Adamo non avesse voluto dare un morso a quella mela lo avrebbe fatto, ti ho seguita perchè volevo, senza alcuna costrizione...» continuò a torturarle le labbra. Si staccò e le sorrise spostandole una ciocca di capelli dal viso. 
La camera divenne improvvisamente scura e l'ombra si estese più del dovuto in ogni angolo e sembrava temere solo la fioca luce del sole che filtrava attraverso le tende.
Rachel sospirò «l'unica cosa che non rimpiango è averti incontrato e mi chiedo perché..» continuò ad osservare l'avanzare delle tenebre «il perché ci siamo incontrati?» domandò perplesso «perché Dio ha voluto questo, lui sapeva come sarebbe andata a finire...»  «non abbiamo fatto solo del male...ricordi? forse non è abbastanza per riscattare la nostra anima..ma..non siamo stati solo malvagi»
le ombre presero vita, e apparve un essere , nero come la più profonda oscurità, ma dagli occhi bianchi come la luce del sole. Si guardò attorno,aprì la bocca piena di denti aguzzi e cacciò un urlo che incuteva terrore, seminava morte e distruzione. Secondo essere schierato da una sola fazione, Dio rappresentava solo il bene e la giusta via, esso rappresentava il male puro. Non aveva una vera e propria personalità, non era un essere, ma solo un miscuglio di odio e rancore e di tutto ciò che negli anni si era accumulato.
Allungò uno dei suoi mille tentacoli, che si sfilacciò e prese i due, «..Brevis hora est..» la sua non sembrava una voce, ma lo sfregamento di due pezzi di metallo. Anche solo le sue parole seminavano dolore, e i suoi suoni acuti e di colpo gravi distruggevano i timpani di ogni essere vivente «.. ora et mori..»
Poi, solo buio. Tenebre e oscurità.
Spazio dell'autore :D

Non so cosa aggiungere, l'ho sistemata questo pomeriggio, ma è un'idea di tanto tempo fa. Spero solo che piaccia, ovviamente le critiche costruttive sono ben accette, come i commentini.
Baci Soph

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: PrinceSoph