13/04/2012
2 recensioni
CAPITOLO I
Io ovviamente non posso dire di no, anche se ho paura della scelta che ho appena preso, ma quegli occhi scuri su quel viso pericoloso mi attirano troppo, è davvero un bellissimo assassino!
Siamo stati negli stessi luoghi in questo periodo ma solo lui conosce a memoria ogni angolo di Istambul, anche se io fin da fanciulla ci ho vissuto, non riesco davvero a smettere di pensare che lui sia un magnifico assassino!
“Sofia sei pronta? La nave sta per salpare!” mi fissa con occhi dolci che su quel viso da assassino stanno davvero bene, nonostante non dovrebbe essere così! “A cosa pensi?” mi chiede
“Al fatto che sto per tornare a vivere in Italia e al fatto che non conosco tua sorella! Dici che le farò una buona impressione?”
“Mia cara! Se la conosco a quest’ora sarà già in viaggio per Venezia!” dice con un sorriso aiutandomi a salire sulla nave.
“Sei davvero un fantastico…” stavo per dire quello che in pubblico è meglio non dire “…uomo!”
“Quando saremo soli di sotto potrai anche chiamarmi assassino!” mi sussurra dolcemente all’orecchio allontanandosi per prendere una sacca rimasta sul molo.
“Ezio! Cosa succede?”
“Stai tranquilla! Sono qui vicino a te!” sorride di nuovo e saluta un gruppo di ragazzi che hanno il viso celato da un cappuccio che si tengono a distanza nascosti in un boschetto, so benissimo che sono suoi allievi e so anche che non si avvicineranno per non essere scoperti e arrestati, quelli ricambiano il saluto e poi, più veloci del vento tra le foglie, spariscono nel nulla.
Ezio sale sulla nave, mi cinge i fianchi e mi porta sotto coperta nella nostra cabina “Ora puoi dirmi di nuovo quella frase ma con la parola giusta! La porta è chiusa e nessuno può sentire!” incrocia le braccia e aspetta. Io sorrido e poi schiudo le labbra “Sei davvero un fantastico assassino!”
“Lo so!” si siede sul bordo del letto lasciando cadere il suo cappuccio “Vieni qui vicino a me!” mi avvicino sedendomi accanto a lui. Subito comincia a giocare con i miei capelli, non intendo aspettare che sia lui a fare il primo passo, come conviene, e lo bacio sulla guancia mentre lui mi accarezza la nuca e mi baia sulle labbra. “Sofia Sartor, lo so che è un po’ affrettato ma… io voglio passare il esto della mia vita insieme a te!”
“Stavo per dirti la stessa cosa!” lo guardo sdraiarsi su un fianco e guardarmi “Penso che prima però dovrò conoscere tua sorella!”
“Lo penso anche io ma cosa ci vieta di stare insieme? Non ci sono più sultani e principi in lotta per il potere, la biblioteca di Altair è sigillata per sempre, tu sei qui vicino a me… non vedo niente di più perfetto!”
“Già ma non sono sposata ancora con te! Per quello che vogliamo fare non è necessario un vincolo con…”
“Non pronunciare quella parola! Non credo che quell’entità esista!” ecco, ora so anche l’unica cosa che non mi aveva ancora rivelato
“Secondo il credo degli assassini allora?”
“Non ci sono regole stabilite per… insomma ci siamo intesi!” annuisco e vedo lui che si toglie l’armatura e gli stivali “Non mi piace dormire completamente armato! Sono solo sicuro che ora anche tu sarai stanca!”
Stava rinunciando al proposito di poco fa! Perché? “Quindi hai sonno e vuoi dormire?”
“Non ho proprio sonno! Ma se tu non sei pronta a fare certi passi che ti sembrano più lunghi della gaba e preferisci aspettare il matrimonio…” a quelle parole lo bacio e mi stacco da lui un istante solo per digli
“Sono pronta a fare tutto con te! Ci aspetta una vita insieme!” lui sorride e ricomincia a baciarmi trovando immediatamente l’allacciatura del vestito che scioglie facendolo ricadere sul pavimento, io mi libero della sua camicia e guardo le sue cicatrici, troppe cicatrici per un punto solo del corpo quante battaglie avrai combattuto? Guardo il suo viso e i suoi occhi che hanno cambiato colore “Ezio stai bene?”
“Ti sto solo guardando con più attenzione! Con l’occhio dell’aquila!”
“E cosa vedi?”
“Che sei blu!” mi spavento perché completamente di quel colore non riesco a immaginarmi
“Cosa vuol dire?”
“Che di te mi posso fidare!” dice ribaciandomi e liberandosi del mio corsetto. Ezio indossa ancora in pantaloni? È ora di farli sparire!
Per me è una situazione nuova, non ho mai provato un insieme di emozioni così! Un misto tra dolore e piacere, senza contare che Ezio ha voluto pure mordermi il collo e io in risposta gli ho graffiato la schiena!
L’unico punto di Ezio che non ho visto senza nulla addosso è l’avanbraccio destro, mi ha impedito di togliergli la lama celata e ho avuto paura a un certo punto che scattasse.
Mi metto a dormire per un tempo che sicuramente è stato pochissimo, il letto accanto a me è vuoto e mi spavento. Mi rivesto e poi esco dalla cabina e lo vedo sul ponte intento a fissare il cielo stellato “Ezio! Mi hai spaventata! Non ti ho più visto e…”
“Non preoccuparti se non mi vedi! Non sono molto abituato a dormire!”
“Non capisco perché” dico avvicinandomi, lui appoggia una mano sulla mia spalla e mi stringe a sé
“Ahh cara Sofia! Capirai il perché quando ti parlerò delle cose che non ti ho raccontato!”
“Parlamene allora!” lui mi fissa e sorride
“Non sono cose romantiche e non si addicono a questa notte incantevole!”
“Voglio sapere!” lui mi guarda e sa che non cambierò idea
“Va bene, io ho degli incubi, di notte io vedo le loro facce!”
“Loro chi?”
“Di tutti quelli che ho ucciso, sono tutti radunati alla porta dell’inferno. Dicono ‘Ben venuto fratello!’ Ti avevo detto che non era una cosa piacevole…” io annuisco distogliendo per un attimo lo sguardo dal suo viso
“Preferisco sapere le cose che ti riguardano!”
“Sento ogni giorno di più che non potrei fare a meno di te Sofia!”
Rientriamo e ci fermiamo davanti alla dispensa solo delle sbarre ci dividono dalle casse del cibo e io sono decisamente affamata ma lo nascondo abilmente finché non sento un rumore strano “Scusa Sofia! Il mio stomaco reclama cibo! Dici che se due mele spariscono se ne accorge qualcuno?”
“Non credo, ma perché devi prendere due mele? Una non ti basta?”
“L’altra è per te! Ti si legge in faccia che hai fame!” come fa a saperlo mi chiedo… forse con il suo particolare dono dell’aquila legge anche nel pensiero delle persone?
“Effettivamente è come dici tu!” vedo la lama celata scattare e la serratura aprirsi, veloce come un leopardo Ezio prende due mele e richiude la porta con le sbarre. Mi siedo accanto a lui e comincio a mangiare “Ho avuto il tempo di scegliere quelle più rosse…” disse addentando la sua mela “… spero che la tua sia buona quanto la mia!” con un sorriso lo rassicuro la scelta che aveva fatto era ottima e poi in così poco tempo!
Una volta finito gettammo i torsoli in mare e poi ci mettemmo uno difronte all’altra. È davvero bello il mio assassino, anche se più anziano di me, con i suoi occhi scuri e il suo viso in grado di spaventare chiunque ma anche di darmi sicurezza! “Penso che questi due mesi di viaggio saranno splendidi in tua compagnia!”
“Lo penso anche io Ezio!”
