Titolo: Dean in Wonderland
Autore: dio_niso
Beta: MusaTalia
Fandom: Supernatural
Personaggio: Dean Winchester, apparizione di un innocuo coniglietto di cioccolata, di Gabriel-stregatto e Sammy <3
Genere: flashfic (488 parole), comico, generale, delirante, AU
Rating: verde
Prompt: Cioccolato con il riso soffiato –Bosco, flashfic, specchio; del Cioccolata Challenge di fanworld_it
Note: Giuro che sono partita solo dall'idea di Dean che mangiava un coniglietto di cioccolata.... poi la storia si è letteralmente scritta da sola! L'incursione di Gabriel non era affatto prevista, ma sono incappata in questo video su youtube e appena ho visto lo Stregatto Astratto ho pensato a lui * w *
È una cosa senza senso e senza pretese quindi prendetela per quel che è! XD

Dean in Wonderland

Dean doveva smetterla di mangiare cibo spazzatura e dolciumi.
Sicuramente in quei dolcetti tanto deliziosi e invitanti che quella megera le aveva offerto c'era qualche droga o erba o comunque qualcosa di tossico, perché non era assolutamente possibile che Dean stesse guardando un piccolo coniglietto di cioccolata con tanto di campanellino al collo saltare dalla finestra e correre nel boschetto dietro casa. Perché poi tutte le case rispettabili hanno un bosco dell'orrore che spunta fuori all'improvviso come se nulla fosse... vero?
Dean avrebbe giurato, ma quel bosco lì prima non c'era! Vai a fidarti delle vecchiette carine e gentili al giorno d'oggi!

E mentre si accingeva a seguire quel cosetto correre tra i boschi – e no, non era inciampato in un ramo, stava solo controllando il laccio – si rese conto di essersi perso.
Camminando alla cieca per un po' in quel dedalo di piante e alberi d'un tratto si imbatté in un gatto davvero bizzarro che indossava una tutina viola a righe ( o era la sua pelle?) e continuava a fissarsi in uno specchio cantando arie liriche con dubbia bravura.
Contro ogni sua convinzione – davvero, perché mai un gatto dovrebbe saper parlare? - Dean gli chiese:
“Scusi, sa per caso dove sia andato un piccol-”
“Oh salve! Sta cercando per caso qualcosa?” e Dean ci avrebbe giurato, ma quel sorriso era inquietantemente simile a quello del trikster. Non è che tutta quella storia era opera di Gabriel?
“Ecco si in realtà cercavo-”
“Ecco il secondo atto” lo interruppe il gatto riprendendo a cantare e saltando da un albero a un altro.
Quando alla fine si interruppe Dean chiese:
“Volevo sapere quale strada devo prendere”.
“Tutto dipende da dove devi andare, Dean-o”.
“Poco importa purché io trovi-”
“Allora importa poco che strada prendi”. Disse svanendo in una nuvola di stelline e riapparendo vicino a Dean.
“A proposito, Dean-o. È andato da quella parte”.
“Chi?”
“Il coniglio di cioccolata”.
“Davvero?”
“Davvero cosa?”
“È andato di là?”
“Ma chi?”
“Il coniglio di cioccolata!”
“Quale coniglio?”
“Ma non ha d- ooh! Perché sto dando retta a un gatto!?! Sto diventando matto!”
“Oooh, Dean-o. Non puoi farci niente. Sono quasi tutti matti qui!” disse il gatto ridendo sguaiatamente per poi aggiungere:
“E ti sarai accorto che in fondo sono mezzo svanito pure io!” Disse svanendo nel nulla prima che una serie di piccole stelline non esplodessero davanti agli occhi di Dean.

Quando riaprì gli occhi Dean era sdraiato su un letto d'ospedale con una flebo nel braccio e un pigiama con dei coniglietti disegnati sopra (Sam, davvero?).
Sam sedeva poco lontano dal letto con il portatile in mano intento a fare qualche ricerca sul caso che seguivano.
Quando Sam alzò lo sguardo su di lui Dean disse solo:
“Mai più accettare caramelle dagli sconosciuti.” Sam rise di gusto.