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Autore: Rocket Gin    16/04/2012    1 recensioni
"E' stato il periodo più bello che ricordi, e l'amore che abbiamo condiviso è qualcosa che durerà in eterno."
Ti seguirò ovunque andrai, anche all'inferno se occorre.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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3. Bad Obsession

 

Erano le sette e mezza di sera e la mia chitarra risuonava melodiosa dentro quella stanza vuota.

Strano, non sono mai in ritardi quegli stronzi...”

Sussurrai a bassa voce con un cenno di ironia.

Scossi la testa, sperando che prima o poi potessero mettere la testa a posto e arrivare puntuali alle prove.

Erano già passati trenta minuti dall'orario prestabilito e l'unico presente in studio era Adler, addormentato sulla batteria.

Come cazzo faceva non lo so.

Ma ti dico di sì! Ci sta, deve starci per forza!”

Hudson non hai speranze... O per lo meno, non hai le mie stesse speranze!”

Non pensare di essere sempre il migliore in tutto Rose, potrei rubartela con niente!”

Certo, sii convinto mi raccomando.”

Mi voltai a guardare le due figure appena entrate in studio, lanciando loro due occhiatacce.

Buon giorno ritardatari del cazzo!”

Izz...”

Scusaci Stradlin, stavamo discutendo della sua sorellastra..”

Guardai Slash indicare Rose.

Corrugai la fronte, guardando Will con aria curiosa.

Sorellastra? Perché io non ne so niente, testina di merda?”

Stradlin come siamo aggressivi! Non pensavo ti sarebbe interessato, dopo tutto...”

Risi.

Infatti non mi interessa.”

E fai male Iz, dovresti vederla! E' all'incirca alta come Rose, due gambe che non finiscono più, un fisico che..”
Un rumore quasi spaventoso ci interruppe.

Era Adler che, intento a riprendersi da quel coma, aveva fatto cadere il charleston.

Coglione.”

Urlammo all'unisono.

Buongiorno anche a voi ragazzi..”

Si stiracchiò e rimise a posto il charleston, con impresso sul volto il suo solito sorriso.

Adoravo Steven e la sua spensieratezza, mi mettevano parecchia allegria, nonostante tutte le brutte avventure passate durante la sua triste infanzia.

Riposai lo sguardo su Slash, intendo a descrivere quella ragazza, gesticolando con le mani per enfatizzare il concetto.

Dai Slash che tu saresti capace di farti un bidone dell'immondizia!”

Jeffrey Dean Isbell io continuo a dire che tu non hai mai visto quella la... Com'è che si chiama già Rose?

Gin, Ginger, che cazzo ne so...”

Quel nome mi tuonò in mente come poche cose nella vita avevano mai fatto.

I suoi lunghi capelli, i suoi occhi verdi, la sua voce.

Sapevo perfettamente di chi parlavano, e ora avevo capito perché avevano queste intenzioni verso quella ragazza.

L'unica ragazza che una volta fu capace di farmi quasi perdere la testa.

L'avevo conosciuta l'estate scorsa a Lafayette.

Lei era in vacanza da una amica e ci conoscemmo in un negozio di dischi.

Entrambi ci accingevamo a comprare lo stesso CD, e il fatto che anche lei adorasse gli Hanoi Rocks mi colpì particolarmente.

Sapevo che abitava a Los Angeles, ma nonostante ormai mi fossi trasferito da tanto non persi mai tempo a cercarla, probabilmente per lei non simboleggiavo niente.

Fu un pomeriggio particolare quello che passammo insieme, che susseguirono giornate a dir poco stupende.

Lei, col suo viso da brava ragazza ad ascoltare tutte le mie storie da ragazzo disadattato.

Fu penso una delle prime volte che il qui presente Izzy Stradlin riuscì a parlare di se.

Fa rabbrividire anche solo il pensiero.

Ma quella ragazza aveva qualcosa di particolare.

Forse era la sua attitudine verso la musica che me la faceva apparire il triplo più fantastica di quanto già non fosse?

Abbiamo perso Stradlin...”

Eh? Che vuoi?”

Scrollai la testa, sorridendo tiratamente a Rose.

Ti eri incantato?”
“Stavo pensando a un nuovo riff...”

Mi sono decisamente parato il culo.

Guardai sia Rose che gli altri due, notando qualcosa di strano nei loro occhi.

Mi avete fatto incuriosire...”

Adler stava ridacchiando sotto i baffi, guardando Rose e Hudson continuare a bisticciare su chi, teoricamente, si sarebbe aggiudicato per primo l'onore di possedere carnalmente quella povera ragazza.

Spazientito dal sentire quei discorsi e vogliosi di cominciare a provare i pezzi da registrare nel nuovo EP mi rialzai in piedi e mi avvicinai all'amplificatore, sistemando le varie valvole del volume.

Ma dove cazzo è finito Duff?”

Sarà appena uscito dal lavoro, il fornaio...”
Scoppiarono tutti in una sonora risata.

In fondo non c'era niente da ridere.

Duff era un bravo ragazzo si guadagnava il pane per vivere al meglio che poteva.

Forse ero uno dei pochi, insieme ad Adler, a conoscerlo bene, e sapevo benissimo quanto il suo nuovo lavoro alla pasticceria fosse stressante.

Diciamo che, tutto sommato, era l'unico che avrei potuto scusare per il ritardo.

Perso nei miei pensieri cominciai a suonare qualche accordo a caso, quando finalmente, con ben quarantacinque minuti di ritardo, vedemmo entrare il ragazzotto biondo in sala.

Era ora, quanto pancake hai sfornato oggi, mh?”

Rose ho finito di lavorare due ore fa... Scusate il ritardo, mi ero fermato a Santa Monica con una ragazza e, persi nel parlare, non ci siamo accorti del ritardo..”

Sei perdonato solo se te la sei scopata!”

Guardai Saul esasperato.

Sempre il solito, eh?”

Io e Duff ridemmo di gusto e, dopo aver accordato i nostri vari strumenti, cominciammo a provare le canzoni.

Le ore passarono in fretta, nel modo migliore che io conoscessi.

Suonando.

Il nostro sound personale cominciava a farsi sempre più sentire, stavamo finalmente imparando cosa voleva dire essere un gruppo, e lo stavamo imparando insieme.

Adler aveva acquistato un groove insuperabile, un tocco davvero ottimo.

Duff aveva quel non so ché di Punk che, misto al nostro genere, lo rendeva unico.

Axl non era un semplice cantante, la sua voce aveva infinite sfumature. Era perfetta.

Slash aveva un tocco su quelle corde che non è minimamente definibile. Non era un mostro di tecnica ma in tutti i suoi riff mischiava buon gusto e fantasia, e per questo lo apprezzavo davvero tanto.

Io? Io ero la mente pensante del gruppo. Non mi facevo vedere troppo, non amavi mettermi in mostra, ma nel mio silenzio ero lì, pronto a sfondare insieme a quei quattro cazzoni.


 

Ottime prove ragazzi, ci vediamo domani allora!”

Sì Hudson a domani... E puntuali questa volta!”

Mi rivolsi a tutti con uno sguardo di sfida, a cui gli altri risposero con finti sorrisi.

Ehi Iz, bisogno di un passaggio?”
Diedi una pacca sulla spalla al biondo, avviandomi fuori da quella sala.

Nah, non preoccuparti... Abito poco lontano, lo sai... E a casa ho buona compagnia...”

Mi sorrise.

Va bene amico, allora a domani!”

Lo salutai cortesemente, avviandomi a piedi verso la mia dimora.

Casa dolce casa. Non è così che si dice?
Casa mia era una topaia, un posto piccolo e piuttosto mal concio, ma era il massimo che potessi permettermi e, sotto un certo punto di vista, mi piaceva.

In pochi minuti arrivai davanti a casa, entrai e posai la mia chitarra alla parete.

Treader, il mio cane, corse in mia direzione, pronto a farmi le feste.

Ehi bello...”

Gli riservai qualche attenzione per poi dirigermi stancamente in camera mia, stremato.

Andai verso la mia credenza e tirai fuori la roba, la quale buttai sul letto, avvicinandomi poi al mio mucchio di vinili.

Scorsi tra i vari vinili: Rolling Stones, Stooges, New York Dolls, Hanoi Rocks.

Presi in mano quel vinile degli Hanoi Rocks, quello che scherzosamente mi stavo litigando con lei quel giorno.

Gin...”

Lascia scorrere le dita sulla scritta di quel vinile: 'Self Destruction Blues'.

Lentamente lo estrassi dalla sua copertina e con accuratezza lo posi nel giradischi.

Lasciai che le prime note di Love's an Injection entrarono completamente nella mia mente, avvicinandomi stancamente al letto.

Estrassi tutta la mia roba da una busta, presi un cucchiaio e un limone e con accuratezza preparai la mia dose.

Allacciato per bene il laccio emostatico, cercai una vena buona e dopo averla trovata, lasciai che lentamente l'eroina mi scorresse nelle vene, rendendomi vulnerabile.

Spostai velocemente tutto l'armamentario da sopra il letto e ormai stanco mi rifugiai sotto le coperte, con ancora il disco che andava.

Ancora pensavo a lei, grazie a loro mi era entrata in mente, di nuovo.

Ho deciso, il giorno seguente l'avrei cercata, non m'importa come.


 

Ormai troppo stanco e fatto per continuare a stare sveglio, mi addormentai sulle note di Taxi Driver, completamente steso dalla dose.


 

 

It's a bad obsession,

it's always messin'

it's always messin' my mind.

  
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