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Autore: Artica    18/04/2012    4 recensioni
Il fuoco si è spento.
La sabbia è molle e nera come le viscere di un incubo e lui avanza a fatica nell'oscurità, senza davvero riuscire a vedere dove poter camminare.
(Jack; Ralph)
Genere: Angst, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incubi di Mezzanotte

Incubi di Mezzanotte.


Il fuoco si è spento.

La sabbia è molle e nera come le viscere di un incubo e lui avanza a fatica nell'oscurità, senza davvero riuscire a vedere dove poter camminare.
Quando i frammenti affilati della conchiglia gli tagliano i piedi in profondità, Ralph si lascia sfuggire un grido di dolore e sorpresa. Cerca di pulire malamente le ferite, ma sabbia e sale si infilano sotto la pelle, dove fa più male, e ora è un supplizio anche muovere un solo passo. 
Zoppica, si trascina avanti come un animale ferito e braccato, piangendo senza riuscire a smettere.

La foresta ha qualcosa di strano, ed è buffo che ci faccia caso in un momento così disperato, con gli occhi gonfi di lacrime.
Quando si avvicina, però, capisce cosa ci sia di sbagliato.
I bambini.
La foresta intera è composta di bambini.
Riconosce qualche faccia, nella grottesca selva di piccoli cadaveri da cui spuntano angoli insanguinati di braccia e gambe.
E poi la sua mente riesce a concepire anche l'orrore che incombe su di loro.
Segni tribali incisi a sangue sull'orrido volto, la testa di un maiale infilzata su una picca, una corona di sciami di mosche.
Capelli rossi.
La Bestia.
Ringhia, si flette in avanti pronta ad aggredirlo.
Ed è in quel momento, nella follia del terrore, che Ralph è certo di morire.

§§§


-...Ralph?-
La voce rauca di Jack lo raggiunge calda e sgradevole, come la carezza di una mano dalle unghie troppo lunghe, e, fra le lacrime che ancora gli bagnano il viso, Ralph si rende conto che è stato tutto un sogno.
Ai suoi piedi si snoda una distesa di bambini addormentati disordinatamente, immersi nei loro sogni e con un rivolo di saliva all'angolo della bocca.
Il mare canta la sua immensità ancora una volta, l'intricato e scuro fogliame alle sue spalle ringhia ancora la paura dell'ignoto. Tutto è come dovrebbe essere.
Non ci sono cadaveri, né tanto meno bestie.
A fatica si tira a sedere e si volta, cercando Jack nella fioca luce delle stelle; il ragazzo è appoggiato ad un gomito, e lo sta guardando come se fosse sveglio da tempo.

"Lui sa cosa ho sognato. Lui lo ha visto. Anche lui era lì"

E' assurdo, ma Ralph non può fare a meno di pensarlo; un'inquietante sensazione formicola lungo la sua spina dorsale fino a fargli drizzare i capelli alla base della nuca.
-Che ti è successo, Ralph?- insiste lui, infastidito dal suo silenzio.
-Non è nulla, Jack. - mormora.
-Nulla?-
"Lui lo sa. Lui lo ha visto.
Anche lui era lì."
Si stringe le ginocchia al petto, come se fossero l'ultimo peluche rimasto a un bambino che si trova ad affrontare da solo il buio più nero.
-E' stato solo un incubo.-
Mentre torna a sdraiarsi sul letto di foglie, tremando, gli occhi di Jack lo seguono senza smettere di fissarlo.

"Anche lui era lì."

Non se ne era mai accorto prima.
Nessuno se ne è mai accorto.
Da Jack proviene un sinistro odore di sangue.







Cantando in do diesis: richiesta dall'Ecate per la drabble!meme. Che poi questa sia diventata tutt'altro che una drabble è un discorso diverso; sapete che io non ce la posso fare a scrivere meno di millemila parole, soprattutto quando c'è da far soffrire Ralph. *si dipinge segni tribali in faccia*


  
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