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Autore: smiletothelife    18/04/2012    3 recensioni
Accade in fretta di capire i propri errori.
Accade in fretta di capire il tempo sprecato.
Accade in fretta di capire il valore di quei gesti a cui nn abbiamo badato.
Sempre troppo in fretta.E sempre quando sembra troppo tardi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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A chi leggerà; se leggerà.
Dico solo 2 parole: ciò che ho scritto è nato dal cuore e non dalla mente.
Non penso possa interessarvi... ma se così non sarà,sarò lieta di proseguire.
I personaggi presentati qui,non avranno niente a che fare con gli originali.
Se vi dice qualcosa ciò che leggerete,qualunque cosa (anche solo che fa schifo,come già so'), sarò felice di saperlo.
Alla prossima (se vorrete).
Vale.









Sbatto la porta della mia stanza;dopo l'ennesima litigata con mamma.
L'ennesimo pianto soffocato.
Prendo il mio i-pod,premo 'play' a caso. Solo la musica riesce a farmi staccare per un attimo dalla realtà.
La vita che non è come vorrei. Ma in fondo,quale vita realmente lo è?
La stanza è diventata troppo piccola,e mi sento soffocare.
Infilo la mia solita felpa blu,ed esco.
Non guardo nemmeno mamma in faccia. Non voglio dire niente di cui mi pentirei.
Dopo tutti questi anni,a mie spese ho imparato che è meglio soppesare mille volte ogni parola. In ogni situazione.
"Passo da Alessia,forse. Faccio un giro. Torno presto,ma non aspettarmi."
Mi urla qualcosa che non capisco,grazie ai Muse che risuonano nelle mie orecchie.
Il sole è leggermente coperto da nuvole pomeridiane,che dona al cielo un colore di un azzurro sfumato. Una leggera brezza mi sfiora il viso che da troppe notti è bagnato da lacrime di rabbia; quelle che non riesco a soffocare.
Chiedo spiegazioni,faccio domande,attendo risposte...che forse non arriveranno. Ma a chi? forse a me stessa.
Il telefono vibra. So già chi è, ma non voglio ascoltare l'ennesima predica. Perchè mamma di sicuro avrà di sicuro chiamato papà,
ma a lui non ho ne tempo ne voglia di spiegare.
Le persone mi passano davanti come immagini sfocate. E accelero il passo.
Il telefono vibra ancora,e come prima lo ignoro.

Arriva un messaggio. Decido di spegnerlo ma mi blocco quando leggo il mittente: Cameron.
Leggo: -kris,sono a casa a prendere le mie cose e mamma mi ha detto. Dv sei?-
Mi siedo sulla panchina che ho di fronte. Confusa.
Cameron? che fa lui qui?
- Cameron,fra un'ora al nostro posto. -
la risposta arriva subito: - certo,ma non combinare guai -
Cerco di calmare le mille emozioni che provo.
Paura,sollievo,bisogno. Le mille domande che ho da fargli.
Prendo dalla borsa la lettera che porto con me. Sempre.
La fisso x un minuto interminabile,mentre le parole iniziano a far sentire il peso di ogni lacrima che ho versato leggendole.
Per Cameron. E ora è qui.

Riprendo a camminare,ed entro nel bar dove ad attendermi c'è Alessia.
"Ciao,finalmente!"dice sbandierandomi una busta in faccia.
"ti ricordo che domani abbiamo un viaggio da fare"
"ah,hai preso i biglietti?"avevo dimenticato che domani avevamo da sbrigare alcune commissioni, per preparare tutto, per andarcene. "Si si,li ho ritirati questa mattina e..ma tu cos'hai?"
"il solito" dico,chiedendo al barista uno yogurt. Lo stesso fa' lei. "Piccola,mi dispiace" ed ecco uno di quegli abbracci di cui non posso fare a meno.
"E per giunta c'è Cameron. Devo incontrarmi con lui,e non posso trattenermi." "Cameron?"
"Non chiedermi niente. Deve spiegarmi" "Stasera vieni da me,e parliamo. ti va?"
"Si,certo. Ora vado. Abbiamo appuntamento fra poco." Cerco il portafoglio per pagare, ma la borsa non c'è.
"Merda!"   "che hai Kris?"    "la borsa ,la borsa!"
"Avevi documenti ,portafoglio dentro?ma dove l'hai persa!"
"Solo il portafoglio,ma non è questo che mi importa!" dentro c'è qualcosa di molto più importante per me. La lettera,il ciondolo..
"Devo trovarla!forse è sulla panchina!"
Corro via ,senza badare agli sguardi di tutti
"Kristen!"ignoro Alessia,e corro. Mi scontro con i passanti infuriati.

Senza fiato arrivo alla panchina,ma la borsa non c'è.
Il mio stomaco sussulta,mentre mi siedo a terra, con la testa fra le mani.

  
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