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Autore: lia    13/11/2006    5 recensioni
Fin dal primo film il personaggio a cui più mi sono affezionata è quello di Rogue, dopo aver letto cosa le accade nel terzo film la mia mente ha cominciato a costruire il proseguimento della sua storia lasciata incompiuta; ed eccone il risultato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Raven/Rogue
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo1 Premessa
Premetto che ho letto poco e niente dei fumetti, quindi non mi sono basata su di essi per questa breve fanfiction. Per quanto invece riguarda i film ho visto il primo: "x-men" e il secondo:"x-men 2", mentre non ho ancora visto il terzo; conosco a grandi linee la trama e a quella mi sono ispirata per la fanfiction che si colloca dopo il terzo film.
Fin dal primo film il personaggio a cui più mi sono affezionata è quello di Rogue, dopo aver letto cosa le accade nel terzo film la mia mente ha cominciato a costruire il proseguimento della sua storia lasciata incompiuta; ed eccone il risultato.
Non mi resta che augurarvi buona lettura e ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno la mia fic e un grazie di cuore a coloro che vorranno commentarla.
Lia

Over the end


Era una giornata grigia, il sole restava nascosto dalle nuvole e ogni cosa pareva spenta e opaca. In bilbioteca malgrado la finestra fosse aperta sul giardino fiorito nel rigoglio primaverile l'atmosfera pareva fredda come nei brevi pomeriggi invernali; la ragazza stava leggendo, ogni tanto annotava qualcosa su un foglio o distoglieva gli occhi dal libro con lo sguardo perso nel vuoto, in cerca di chissà quale concetto. La sua occupazione fu interrotta dall'entrata di un ragazzo che pareva avere pressappoco la sua età, le si avvicinò per dare un'occhiata al libro che stava leggendo
_Ancora sui libri, Marie?
_Si, - disse la ragazza alzando il volume per mostrarne la copertina- biologia.
_Non è normale che una ragazza passi un pomeriggio di vacanza studiando biologia, dovresti andare dal medico.
_Non scherzare, anche se non riesci a concepirlo la biologia è interessante. Comunque ho quasi finito e dopo mi darò alla pazza gioia.
_Vuol dire che finalmente stasera verrai fuori con noi?
_No…penso che farò una passeggiata in giardino e trascorrerò il resto della serata davanti alla tv.
E cominciò a radunare le sue cose nella borsa.
_È sabato sera, tutti i ragazzi escono il sabato sera, dai vieni anche tu.
_Sei molto gentile, ma preferisco di no. Ci vediamo.


Al campo da basket i ragazzi stavano facendo una partita; sola, seduta sul bordo della fontana la ragazza era immersa nei suoi pensieri con lo sguardo perso nell'acqua. Ormai erano passati due mesi, due mesi da quando aveva deciso di cambiare la sua vita, due mesi da quando aveva lasciato lo Xavier Institute, da quando aveva lasciato gli x-men; aveva preso la cura ed era diventata una ragazza "normale". E come tale aveva cercato di costrursi una vita, era ritornata a scuola e aveva conosciuto nuove persone alle quali aveva potuto finalmente stringere la mano. Però non si era mai veramente integrata, sentiva che le mancava qualcosa, non era solo per le persone che aveva lasciato, più la sua vita diventava normale più si sentiva anomala. Aveva anche pensato di ritornare allo Xavier Institute, ma che diritto aveva di essere accolta dopo che aveva rinnegato la sua identità e aveva preso una cura per divenire diversa da loro. Si sarebbe adattata alla nuova vita, ci sarebbe solo voluto un po' di tempo.

Poi era successo qualcosa, piccoli episodi per lo più, come quando aveva preso un ascensore affollato e la persona vicino a lei si era sentita male. Non poteva esserne sicura ma era come se avesse sentito l'energia di quella donna correrle nelle vene ed entrarle nella testa, una sensazione che non provava da tempo ma che non avrebbe mai dimenticato. Comunque, ripensandoci più freddamente, concluse che doveva essere stata solo un'impressione, un brutto scherzo creato dalla suggestione. Però la cosa si era ripetuta e sempre più spesso, per timore aveva ricominciato a mettere i guanti. Anche se aveva cercato di convincersi che non era possibile era ormai impotente davanti alla realtà: i suoi poteri erano tornati.

Non sapeva spiegarsi perché la cura avesse perso effetto ma a quanto pare era successo. Pian piano si era isolata sempre di più, si era rifugiata nello studio e aveva evitato il più possibile il contatto con gli altri, era gentile ma fredda. Anche gli insegnanti avevano notato la cosa e avevano più volte cercato di parlarle. Ora, seduta sul bordo della fontana sapeva che era giunto il momento di decidere. Non aveva alcun progetto, nessun luogo dove andare, ma non poteva rimanere. Contrariamente a ciò che aveva immaginato non sentiva alcuna mancanza della vita che avrebbe dovuto lasciare, sentiva in lei l'impulso di fuggire, come se l'atmosfera attorno si stesse facendo rigida e stantia. Il vento soffiava in una nuova direzione e lei si sarebbe fatta trasportare fino a quando chiara sarebbe apparsa la sua strada. Spazzò via ogni dubbio e guardando la sua immagine riflessa nello specchio d'acqua mormorò con un mezzo sorriso "Bentornata Rogue".


  
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