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Autore: Fantasy_97    20/04/2012    0 recensioni
Un gruppo di ragazzi americani vanno a Natal una città del Brasile. Mentre i ragazzi andranno a studiare le ragazze andranno assieme a John, un loro amico ricco, in discoteca. La sera per i ragazzi e le ragazze andranno a finire male a causa di un terremoto ma il loro compagno Nichola, studente di astronomia, scopre che il terremoto non è stato causato dal movimento delle zolle ma da qualcos'altro....
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco, è arrivato il grandissimo giorno. Oggi io e i miei amici andremmo in Brasile per una vacanza. John, il nostro amico ricco, ci ospiterà per 2 settimane a casa sua. Partiremmo con l'aereo da New York alle 10:45 e arriveremmo alle 19:13 a Natal. Nell'aeroporto di Augusto Severo ci starà aspettando un'autista il quale ci porterà a Casa di John. Scusate mi sono dimenticato di presentarmi... mi chiamo William e ho 25 anni. Studio per diventare uno scienziato... anche i miei amici stanno studiando per diventare scienziati o astronomi. Ritornando alla storia... L'autista ci ha portati a fare un giro per la città, prima di portarci da John. Finalmente siamo arrivati a casa sua... - Bellissimo!- esclamò Britney, la mia ragazza. - Hai proprio ragione Britney.- disse Jacopo, mio migliore amico. - Forza ragazzi, cosa stiamo aspettando? Entriamo...- dissi io. Il maggiordomo della casa, il Sig. Robinson, ci ha accompagnati fino a John che ci stava aspettando in piscina, già con la tavola tutta pronta per cenare. Eccolo là... come sempre sta giocando con suo cane Rex. - Ciao John...- gli salutammo tutti insiemi. - Ciao... come state?- chiese John. Tutti rispondemmo con il solito "BENE, TE?". Non avevamo bisogno di chiedergli se stava bene oppure no, con tutti quei soldi che aveva. John chiamò il Sig. Robinson, il maggiordomo, per accompagnarci in camera nostra. - Accompagnali in camera loro.- disse John al Sig. Robinson, poi ci disse - andate ad appoggiare le valigie poi ritornate per cenare.- Le nostre camere erano enormi. Dalla finestra c'era una vista bellissima. Mentre stavamo cenando John ci disse che tra 2 giorni egli avrebbe organizzato una festa a casa sua per celebrare il suo compleanno. Compleanno? Non ci ricordavamo del suo compleanno e non sapevamo cosa prendergli. - John... non ci siamo ricordati del tuo compleanno, mi dispiace ma... non sappiamo cosa prenderti.- gli dissi con una voce triste. - Non vi dovete preoccuparvi, mi basta la vostra presenza.- rispose John. Stasera le ragazze andranno con John in discoteca mentre noi ragazzi staremmo a casa per studiare. Alle 22:26 la Terra iniziò a tremare... - Aiuto... che cosa sta succedendo?- chiesi con paura. - E' un terremoto. Usciamo da qui ora!- esclamò Jacopo. - Aspettate devo prendere i miei libri.- disse Nichola. - No. Lascia i libri e salvati la pelle!- esclamò Lorenzo, il mio secondo migliore amico. Non potevamo lasciarlo lì e lo portammo fuori dalla casa con le forze. Quando stavamo uscendo dalla porta principale vidi il Sig. Robinson schiacciato dall'armadio. Volevo tirarlo fuori ma non c'era più tempo. Quando uscimmo dalla casa non c'era più niente... quello che rimase era soltanto ceneri. Provai a telefonare a Britney ma non c'era segnale. Da noi arrivò subito i pompieri, le ambulanze e la polizia. Ci medicarono e in seguito fummo allontanati dalla casa. - Ecco le ragazze insiemi a John! - esclamò Jacopo. E' stato bellissimo rivedere le ragazze ed era come ci vedessimo da mesi. I pompieri riuscirono a consegnarci i nostri libri, non tutti ma più della metà sì. - Andiamo.- disse John. Quasi tutto il paese era distrutto. - Dove andremmo ora?- chiedemmo a John. - Vi ho mai detto dove lavoro? La NASA ha costruito una base a Moto Grosso ed è lì che andremmo noi.- rispose John. Volevamo scoprire da che cosa è stato causato il terremoto. Ci arrivò la notizia che il terremoto non è avvenuto soltanto in Brasile... ma in tutto il mondo. Dentro di me pensavo che fosse la fine del mondo... Quando arrivammo alla NASA c'erano un paio di edifici crollati. - Da che cosa è stato causato il terremoto?- chiesi a uno che lavorava lì. Egli mi rispose che non sanno da che cosa sia stato causato ma di sicuro no dal movimento delle zolle. Passammo la notte lì... terrorizzati dalla paura. La mattina seguente, Nichola si svegliò prestissimo per andare ad studiare. Prese il sismografo della NASA e vide che non era segnato il magnitudo... anzi le linee erano normale! Erano come se non ci fosse stato nessun terremoto. Non vedemmo Nichola per tutto il giorno. Il pomeriggio riposammo tutti tranne il nostro "astronomo" Nichola. Eravamo tutti preoccupati... - Separiamoci. Sarà più facile trovarlo! Prendete queste cartine.- esclamò John. Entrai in tutte le stanze, ma tranne in una... "Quella degli astronomi". Aprii la porta silenziosamente... - Nichola? Sei qui?- chiesi con voce bassa. Ma nessuno mi rispose. Quando stavo per uscire dalla stanza sentii un rumore. - Chi c'è?- chiesi terrorizzato. Mentre mi avvicinavo dove avevo sentito il rumore le mie gambe tremavano. Non voglio mai più rivedere quella scena. C'era Nichola, lì... morto... davanti a me. Non poteva essere stato a togliersi la vita. Lui amava vivere... amava la libertà. Nelle sue mani c'era un foglio con scritto qualcosa. Non ho avuto coraggio di toccarlo, presi il foglio e corsi via. C'erano già tutti che mi stavano aspettando. - L'hai trovato?- mi chiesero. - Sì. Ma non vivo. Ho trovato questo foglio nelle sue mani.- risposi quasi piangendo. La sera John ci lesse cosa c'era scritto. " Il terremoto non è stato causato dal movimento delle zolle ma da qualcosa di stravagante. Il sismografo è stato sempre fermo e non si è mai mosso cioè, è come se non ci fosse mai stato un terremoto. I terremoti si possono crearsi con un mosso dell'aria talmente forte che è in grado di distruggere tutto quello che trova. Non so come siamo sopravvissuti a tutto ciò. Ho fatto qualche ricerca di ciò che è successo ieri ma non ho trovato nulla. Vi dico cosa significa ciò che ho detto: -La Terra sarà attaccata dagli alieni. Preparatevi ALLA GRANDE BATTAGLIA." - Cosa dobbiamo fare ora?- chiesi a John. Lui non mi ha saputo dire niente. Vidi che era nervoso perché iniziò a balbettare. Il cielo all'istante diventò tutto nero. - Entriamo che sta per piovere.- disse Lorenzo. - Non dobbiamo credere a quello che ha scritto Nichola. Sappiamo molto bene che gli alieni non esistono.- disse John. Tutti diedero ragione a John. - Quante volte Nichola fece una scoperta che sembrava impossibile e invece è successo? E quando è caduto il meteorite in Arizona chi è stato il primo ad aver avvertito le forze armate per far evacuare il paese?- chiesi nervosamente. Mi diedero ragione e mi chiesero cosa dovessimo fare ed io risposi: Lottare.
  
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