Prologo

Pensieri

 Allora … salve a tutti!!! Non ho mai scritto fan fiction in questo fandom, quindi vi prego di non essere troppo crudeli con me :3 *faccia pucciosa*

Comunque, a parte gli scherzi, accetto volentieri recensioni, sia buone che cattive. In caso non ne riceva, la lascerò come one-shot.

Questa storia sarà incentrata su un personaggio che a me piace molto, ma viene spesso sottovalutato e ignorato nel susseguirsi delle vicende. Chi sarà mai questo personaggio? Leggete e scoprite ^_^

 Freddo. Neve. Un manto gelido ricominciava a scendere come tutti gli inverni, ricoprendo le mura della Cross Accademy. I fiocchi candidi e leggeri volteggiavano nel cielo grigio, seguendo una cadenza lenta e ritmata. Sembrava quasi che seguissero lo stesso armonia dei respiri di Yuuki, annaspante in un sonno agitato, che non le dava tregua. “Ka-na … Ka-na-me” sembrava sussurrare a fior di labbra, quando il respiro affannato le dava un attimo di tregua. La pelle era impregnata dell’odore dei ricordi, mentre rigagnoli di sudore le disegnavano delle ragnatele lucide sulle tempie. Ormai questa storia si ripeteva da più di una settimana. Sayori discostò il pesante piumone e, cercando di fare meno rumore possibile, si avvicinò al letto della compagna. Sayori le sfiorò una ciocca di capelli umidi. Le faceva davvero stare male vederla in quel modo. Yuuki strinse ancora più forte la coperta al petto, come se avesse sentito la presenza di qualcuno che si avvicinava. Sayori scostò la sua mano: non voleva far agitare ancora di più la sua amica, ma si limitò solamente ad osservarla. Era diversa. Totalmente diverso. Non per l’aspetto. La sua naturale vitalità era stata sostituita da una tormentata ansia, come se il raggio di sole che le splendeva negli occhi fosse destinato a spegnersi per sempre. “Ka-na-me” sussurrò di nuovo Yuuki. Sayori s'inginocchiò sul freddo pavimento, appoggiandosi al capezzale di Yuuki, senza però sfiorarla. Il suo respiro fresco come neve le urtava la pelle del naso, delle labbra, delle palpebre, facendola rabbrividire. C’erano tante cose che non le aveva detto, c’erano tanti perché che non le aveva voluto spiegare. Che non si fidasse di lei? Che la considerasse inaffidabile? Un velo di tristezza offuscò lo sguardo di Sayori, mentre una lacrima le rigava la guancia. Anche Yuuki stava piangendo. Da qualche tempo piangeva continuamente, anche se le lacrime salmastre non le riempivano gli occhi. Era la sua anima a gemere. Il tormento di qualcosa a lei sconosciuto, stava divorando la sua migliore amica dall’interno. E lei non poteva fare nulla. “Ka-na-me” bisbigliò Sayori, insieme a Yuuki. Di sicuro lui c’entrava qualcosa, ma le non aveva modo di parlargli. E poi … quel volto così imperscrutabile le faceva paura. I vermi erano più degni di esistere di lei. Non aveva il coraggio neanche di aiutare la sua migliore amica. Per questo soffriva. L’unica cosa che poteva fare era restare al suo fianco. L’angoscia, che Sayori provava, se ne sarebbe andata prima o poi anche se ancora le pungeva il petto, penetrandole il cuore. Il respiro di Yuuki si era placato e lei era caduta in uno stato di semi-incoscienza. Presto si sarebbe svegliata. Sayori si alzò da terra e si infilò sotto le coperte ormai fredde del suo letto. Ancora la neve cadeva.

“Oh Yuuki” pensò Sayori “ perché non mi racconti più i tuoi tormenti come prima?”