L’Iliade viene considerata diversa da quello che è: spesso appare come poema di guerra, ma presenta temi intrisi di emozioni e sentimenti molto forti, i quali rimangono, la maggior parte delle volte, sconosciuti, ma che è bene ricordare.
Ovviamente,
non tutti
passi del poema presentano emozioni forti, ma sono comunque da
considerare per
la loro importanza sentimentale.
I passi che, secondo me, delineano queste
intrusioni, sottolineando maggiormente la loro rilevanza nel poema,
sono tre.
Il
primo passo, che presenta
sentimenti affettivi soprattutto, parla dell’incontro tra
Ettore e Andromaca.
Nel passo Andromaca prova emozioni come il dolore e la sofferenza,
causata
dalla risposta negativa del marito alla domanda del rimpatrio.
Ma Andromaca è
anche il simbolo della donna che non può vivere senza una
figura maschile al
proprio fianco, quindi una donna che è destinata a diventare
una schiava e
vedere la propria famiglia e la propria patria essere
distrutta.
Nel passo è
evidenziata anche la paura, iniziale, del figlio di Ettore, la quale si
trasforma poi in una felicità che è ancora
infantile, cioè il figlio prima si
spaventa nel vedere il padre, ma poi è contento di essere
accanto a lui e non
sa cosa succederà dopo, quindi non può essere
triste per il futuro che ormai è
segnato.
Anche Ettore è protagonista dell’insieme delle
emozioni descritte:
prova compassione per la povera moglie e per il suo destino, che
sarà di certo
come schiava, e per il figlio, che sarà costretto a vivere
senza un padre, e
prova sentimenti che rappresentano la felicità di una
famiglia unita, che non
vuole dirsi ‘addio’.
Nel
secondo passo, in cui sono
messe in rilievo queste sensazioni, è quando Priamo si reca
da Achille per
chiedere il corpo del figlio, ucciso proprio dal nemico greco.
I sentimenti
sono evidenziati prima da Priamo perché cerca di far leva
sulla compassione di
Achille, ricordandogli i momenti passati con suo padre e tutte le belle
emozioni che avevano passato insieme, e quindi chiedendo il corpo di
Ettore,
per poter salutare per l’ultima volta il suo povero figlio;
poi Achille,
nonostante sia ‘un eroe senza sentimenti’ in questa
occasione cede alla
compassione per il povero vecchio, in ginocchio davanti a sé
e, per la prima
volta, Achille si mostra come un uomo non più impassibile,
ma sensibile.
Nel
terzo e ultimo passo dove si
possono facilmente ritrovare delle sensazioni molto emotive
è ‘Il pianto di
Patroclo’, nel quale Achille ricorda il suo amico morto in
guerra, tutto quello
che passarono insieme e la loro amicizia così
importante.
Da un lato, le
emozioni sono allegre, contente, perché il pensiero
è concentrato nel passato,
dall’altro sono molto tristi e sofferenti, perché
Achille sa che il suo amico
non potrà mai più tornare, e sente la sua
mancanza.
Quindi,
l’Iliade è da considerare
un poema molto ricco culturalmente perché, oltre a spiegare
i fatti di guerra,
riesce a trasmettere emozioni e sensazioni vere, che hanno un effetto
molto
commovente sul lettore.