Quello che dovevano fare era sempre il solito, sorridere ammiccanti
e mostrarsi al meglio che potevano.
Quieti e sorridenti come se essere in quel posto fosse il sogno di ognuno di loro, come se
non si potesse desiderare altro dalla vita.
Un paravento che serviva a dare a quel posto una bella apparenza.
Dan l’aveva guidato nella camera, fino a portarlo davanti allo specchio, posizionandosi dietro di lui
e lasciandogli una scia umida di baci dalla spalla fin sotto l’orecchio
Aveva guardato Jeph attraverso lo specchio ed aveva sorriso
“Sei veramente bellissimo”
“E’ per questo che mi hai scelto”
“Ti sbagli, eravate tutti molto belli, non è questo il motivo per cui ti ho scelto.
L’ho fatto perché eri l’unico a non guardarmi negli occhi chiedendo silenziosamente
di essere scelto”
“Vuoi fottermi o psicoanalizzarmi?”
“Entrambe le cose”