22/04/2012
2 recensioniSpazio Me:
E’ la prima volta che scrivo su VK, quindi sinceramente sono un po’ emozionata.
Però questo Manga/Anime mi ha colpito immediatamente, anche se ho visto solamente la prima stagione in inglese.
Quindi si non ho capito proprio tutto della storia, ma sto rimediando.
Ho comprato su internet i manga in italiano e tra una settimana, se tutto va bene, potrò gustarmi questa incredibile storia come merita.
Nel frattempo però ho letto uno dei due libri, il cavaliere vampiro: il peccato del ghiaccio blu.
E ho pianto come una fontana alla morte di Fuka.
Ecco perché ho sentito il bisogno di scriverci su, perché la storia di questa coppia è tristissima.
Bene, detto questo ci vediamo in fondo alla ff con la speranza che non sia orribile
Domani sera riattraverserai quel cancello:
Superi il cancello con eleganza, un passo aggraziato alla volta.
I capelli biondi riflettono i raggi pallidi della luna, conferendoti un’aria angelica, misteriosa e sfuggente.
Stranamente non sorridi, celando le tue emozioni dietro uno sguardo di ghiaccio, imperscrutabile.
Sai benissimo che stai sbagliando, non dovresti essere lì, su questo le regole sono chiare.
Dopotutto ad un vampiro come te non è permesso camminare tra gli umani come se nulla fosse, nemmeno quando scende la notte.
Potresti perdere il controllo, cedere alla sete di sangue in qualsiasi momento e rovinare tutto.
Al momento però tutto questo non ti tocca minimamente, non ci pensi un granché mentre segui la scia del suo odore come un esperto segugio.
Vaniglia e fiori di campo è questa l’essenza dolce ed accattivante di Fuka, resa ancor più pungente dalla trasformazione che involontariamente il suo corpo sta subendo.
Attraversi il parco del dormitorio Sole senza esitazione, poco distante gli studenti dormono beati, ignari della tua presenza e della tua vera natura.
Tutti tranne lei, la percepisci chiaramente nei pressi della fontana, il luogo dove da un po’ di tempo trascorre ogni notte, da quando il sonno l’ha abbandonata lasciandola sola coi suoi incubi, da quando ha scoperto la verità su di sé.
Perché non è più umana, ed ogni giorno scivola impotente verso il livello E.
Acceleri il passo senza la minima fatica, raggiungendola immediatamente, dopotutto non hai tempo da perdere, non puoi più permettertelo con lei.
Come previsto la trovi lì, seduta sul bordo candido, le gambe nude a ciondoloni e le mani strette attorno al petto.
Gli occhi, da cerbiatta, fissi sulla sua immagine riflessa nell’acqua, troppo presa persino per accorgersi del vento freddo che le scompiglia i corti capelli castani, vaporosi e soffici.
“Ciao Aidoh” sussurra senza voltarsi, non ne ha bisogno per sapere che sei tu, tu la sua unica speranza, tutto quello che le rimane.
Sospiri amaramente, affiancandola senza risponderle, amareggiato dall’idea di aver fatto tanta strada solamente per stare al suo fianco, in silenzio.
Ti sorride con dolcezza, per qualche strana ragione le importa solo che tu sia lì, non pretende niente da te, le basta questo.
Un gesto spontaneo, innocente in grado di confonderti e scombussolarti.
“Sembro ancora umana, una semplice ragazza come le altre” dice all’improvviso, una nota di tristezza nella voce squillante e quegli occhi da bambina ancora fissi sullo specchio d’acqua.
Sta soffrendo, lo vedi in ogni movimento del suo corpo, ma è un dolore che non puoi comprendere fino in fondo, per quanto ti sforzi non ci riesci.
I sentimenti dei mortali ti sono estranei, ai tuoi occhi appaiono frivoli ed inconsistenti, per questo non sai cosa dirle, per questo rimani nuovamente in silenzio.
Ed è in quel silenzio, che con disinvoltura, allunghi la mano sulla superficie limpida, congelandola all’istante in una serie di appuntiti candelotti scintillanti, troppo frastagliati per riflettere.
Fuka ti osserva stupita, scrutando il tuo viso con attenzione, prima di scoppiare in un’allegra risata, finalmente un po’ più serena.
Ha una forza di volontà invidiabile ed indistruttibile, nulla può toglierle la voglia di sorridere e la sua allegra spensieratezza.
“Grazie Aidoh” ti dice con sincerità, un lato del suo carattere che ti incuriosisce, che apprezzi.
Perché lei è così dannatamente vera, pura e sincera, un’imbranata che non sa mentire.
“Sai” riprende, senza distogliere l’attenzione da te nemmeno per un secondo, “non capisco perché mentre con le altre studentesse, quando passi loro davanti durante il cambio tra le classi, ti perdi sempre in chiacchiere e mille sorrisi con me invece parli sempre e solo se necessario, utilizzando per la maggior parte monosillabi”.
Ha ragione e tu lo sai, non sei te stesso con lei, sei diverso, distante.
All’inizio lo eri perché non la sopportavi, non tolleravi il suo attaccamento indegno nei confronti di Kaname, un amore sbagliato, disgustoso.
Ora invece è diverso, sei freddo perchè ti spaventa il legame che si è creato tra di voi, quel tuo continuo cercarla, e l’irrazionale desiderio di salvarla, di proteggerla.
Tutte cose che neghi di provare, che non capisci e non accetti, perché sei un nobile mentre lei è solo un ex umana.
Stancamente ti passi una mano sul viso pallido, sei più coinvolto in questa storia di quanto tu voglia ammettere a te stesso “Non vedo di cosa dovremmo parlare io e te” rispondi secco, chiedendoti per l’ennesima volta perché l’hai raggiunta di nuovo, perché ogni volta lo fai e perché continuerai a farlo.
Accavalla le gambe senza smettere di sorridere, sa che menti, perché dopotutto sei lì, perché per lei alla fine ci sei sempre.
“ Hai mai bevuto sangue umano Aidoh?” ti chiede dopo alcuni minuti di silenzio e un’accurata riflessione.
Deglutisci impacciato, quella ragazza sembra fatta apposta per metterti nei guai, per confonderti e stupirti.
“Si” sussurri arrossendo leggermente, molto tempo prima amavi affondare i canini nei colli di giovani ragazze attraenti, un periodo della tua vita che si è chiuso quando hai deciso, senza esitare, di seguire Kuran e le sue idee.
Lei non si scompone davanti alla tua confessione, probabilmente si aspettava quella risposta, oppure ti conosce talmente bene da sapere che ora sei cambiato, dopotutto non fa altro che ripetertelo quanto si fida di te.
“Io non voglio farlo, non voglio nutrirmi col sangue di qualche innocente” esclama con determinazione.
Il destino però è infame, ne sei consapevole da quando la conosci ed hai realizzato ciò che le stava succedendo, quando la cavia è diventata solamente Fuka.
Ecco perché non riesce a finire la frase che il suo corpo viene scosso dai tremori, sempre più violenti.
Si stringe la gola con le mani, impaurita e rassegnata, rivolgendoti l’ennesima muta richiesta d’aiuto.
Scatti rapido, creando un bicchiere col ghiaccio che riesci così facilmente a plasmare, ed è un attimo prima che la pastiglia colori l’acqua al suo interno di rosso, il colore del sangue di cui necessitate per vivere.
“Bevi” le ordini perentorio, avvicinandole il freddo contenitore alle labbra.
La tieni tra le tue braccia cullandola piano, in attesa che la medicina faccia effetto, e ti rendi conto che ogni volta ci vuole sempre un po’ di più, che oramai la tua cura sta perdendo di efficacia.
Si aggrappa al tuo petto, poggiando il suo orecchio sul tuo cuore per ascoltarne i battiti, veloci e famigliari.
“Non lascerò che tu beva del sangue Fuka, veglierò su di te fino all’ultimo” bisbigli tristemente, accarezzandole i capelli.
Lei sorride a fatica, sfinita dalle convulsioni “ lo so Aidoh, io mi fido di te” rantola prima di chiudere gli occhi, di addormentarsi tra le tua braccia.
La sollevi senza il minimo sforzo, non è la prima volta che la corichi nel suo letto in quello stato.
“Mi dispiace Fuka” dici al vento, consapevole che lei non ti può udire.
D’altronde però ti dispiace davvero, perché anche se lo neghi con tutte le tue forze, anche se è una situazione che ti va stretta, che odi, Tu la ami Aidoh.
Il vampiro nobile è rimasto colpito da un’ex umana col cuore ancora puro.
Appoggi delicatamente le tue labbra sulla sua guancia ancora pallida per la crisi appena avuta, prima d’incamminarti verso la sua stanza.
Il tempo è tiranno con voi due Aidoh, ecco perché in quella notte illuminata dalla luna ti riprometti di non sprecarlo, di non essere egoista.
Lo sai con certezza Hanabusa, domani sera riattraverserai quel cancello.
“Ti prego ….. uccidimi con le tue mani”
“Ma cosa dici?”
“Oramai ho preso la mi decisione”
Spazio Me finale:
Ed eccomi ancora qua, per conclude nel miglior modo possibile la mia prima pubblicazione in questo fandom.
Allora, in questa ff molto probabilmente Aidoh è ooc.
O meglio è ooc rispetto al personaggio dell’anime, nel libro invece risulta così, freddo, distaccato e stranamente silenzioso.
Comunque ciò non toglie che la storia sia orribile, mi dispiace.
Davvero è disgustosa.
Quindi se avete dei consigli, sul carattere dei personaggi ecc, sappiate che li accetto più che volentieri.
Ringrazio di cuore chi è arrivato fin qui, se mai qualcuno l’ha fatto.
Grazie!!!
Ah, dimenticavo, le 3 righe finali sono prese dal libro.
Inizia nuovamente a piangere …. Povera Fuka!!!
Un bacio
Mary