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Autore: J85    23/04/2012    0 recensioni
Un gruppo di ragazzi, tutti e cinque grandi appassionati di film horror, si troverà, improvvisamente, con il proprio grande sogno trasformato in realtà: Diventando loro stessi dei mostri del loro genere cinematografico preferito. Purtroppo la realizzazione di questo particolare desiderio comporterà anche il presentarsi, nella loro città, di oscure creature.
Genere: Avventura, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                        CAPITOLO 9

“La cerimonia”

 

 

 

Il primo ad accorrere nella scena del rovinoso atterraggio fu il più rapido Louis. Una volta giunto notò subito l’amico Benjamin apparentemente esanime al suolo ma, allo stesso tempo, nessuna traccia del suo avversario. Dunque gli si avvicinò rapidamente.

“Benji come stai? Ci sei Benji? Benji!” cercò di farlo riprendere il licantropo.

“Oh merda…” sospirò il vampiro, mentre riprendeva conoscenza.

“Fanculo io mi preoccupo per te ed invece tu stai meglio di prima!”

“Sì certo…”

“Benji, dov’è il Conte?”.

Mentre i due iniziarono a squadrare guardinghi tutta la zona intorno a loro, il resto del gruppo li raggiunse.

“Come stai…anf…Benji?” domandò Kaufman, con il suo immancabile fiatone.

“Tutto bene gente ma conviene che state in guardia…non siamo soli…”.

Tutti allora seguirono il consiglio disponendosi a cerchio, dando le proprie spalle a quelle dei loro compagni.

“Ehi Morty?”.

“Sì Benji”.

“Ora che abbiamo il talismano cosa possiamo fare?”.

“Bisogna dare luogo ad una cerimonia”.

“Cerimonia tipo matrimonio?” chiese allarmato Kramer.

“No, non proprio” rispose il vagabondo.

“Ce l’hai ancora tu il medaglione, vero Bob?” attese la conferma Bill.

“Sì certo! Ce l’ho qui in tasca il Wolfgang!”.

“Voltar!” lo corresse il clochard.

“Sì quello!” gli fece eco stufato il ragazzo obeso.

“Bene, e cosa bisogna fare per dare inizio a questa cerimonia Morty?”.

“Bisogna trovare una vergine…”.

“Perfetto prepariamoci a vivere per millenni nell’orrore!” esclamò rassegnato la creatura acquatica.

“Non essere così pessimista Bill! Magari tra le bimbe dell’asilo qualcuna ne troviamo…” disse sarcastico Chambers.

“Ok ragazzi io provo a chiedere nella folla, voi però state pronti ad affrontare Dracula” sentenziò il senzatetto, prima di avviarsi verso il sempre maggiore nugolo di gente, tornata a farsi presente dato l’apparente nuovo stato di calma.

“Era questo che avevi in mente Benji quella sera?” ruppe il silenzio Bill.

“Sì, più o meno”.

“Forse era meglio se ci guardavamo “L’Uomo Lupo sfida Frankenstein” e basta!” polemizzò il lupo mannaro.

 

Intanto un sonoro ceffone andava a segno sul viso dell’anziano allenatore del Monster Commando.

“Non si avvicini più a me altrimenti la faccio arrestare!” minacciò goffamente una donna piuttosto abbondante sulla quarantina.

A quanto sembrava, per il povero Mortimer le cose andavano anche peggio che per i suoi ragazzi.

 

Nel mentre, i cinque giovani cominciarono a sentire nell’aria l’avvicinarsi della più letale delle minacce.

“Eccolo!” urlò Luhan indicando l’oscura figura a pochi metri di fronte a lui.

Il ragazzo gli si lanciò immediatamente contro.

Il Conte non si scompose minimamente e lo afferrò al volo per il collo. Mentre Benji cercava disperatamente di respirare, il mostro gli andò vicino con il volto per sussurrargli “Non sei degno”. In un attimo fu scaraventato verso un albero. Un ramo di esso lo trafisse in pieno petto.

“BENJI!” Louis fu il primo a reagire urlando e balzando con intenti omicidi verso il vampiro. Anche in questo caso, l’essere malvagio fissò per un attimo il suo avversario con estrema tranquillità. Poi, mentre il licantropo era ancora in volo, un enorme lupo lo intercettò in aria, con entrambi che atterrarono a metri di distanza dal suo padrone.

I tre rimasti sembravano più titubanti all’assalto. Ma Bill sapeva che ora era il suo turno. Era il più grande e, volendo, il più coraggioso degli altri superstiti. Facendosi coraggio stringendo il più possibile i suoi pugni palmati, si presentò davanti alla creatura della notte. Quest’ultima alzò per un attimo una mano verso il cielo, ed un fulmine improvvisamente colpì in pieno il mutante, che per sua natura aveva la pelle bagnata. Bill cadde esanime a terra.

“No Bill!” gridò Kaufman con le lacrime agli occhi. Poi notò una misteriosa aura luminosa tutt’attorno al suo amico. Il suo omonimo era riuscito, appena in tempo, ad evitare al suo compagno danni ben peggiori. Tutto grazie al suo artefatto magico, la Lancia di Anubi, che egli stesso aveva avuto il coraggio di sfilare dal corpo ormai privo di vita della povera Lakryma.

Il Conte sembrò alquanto contrariato dall’accaduto. Rimase a fissare un sempre più tremante Kramer, mentre la sua figura iniziò a sovrastarlo. Quando ormai lo superava in altezza di almeno un paio di metri, gli sottrasse facilmente il possesso della lancia e, con una sola mano, ne spezzò il manico in due parti, per poi gettarla via come un semplice rifiuto. Bob Kramer era nel più totale terrore. Ma il mostro trasferì la sua attenzione all’ultimo componente rimasto. Il giovane tentò una fuga disperata ma si accorse subito di trovarsi avvolto da un fittissima nebbia.

“Dove è il Voltar?”.

Kaufman fu spiazzato da questa voce giunta da chissà dove.

“Dove è il Voltar?”.

“N-no…non ce l’ho io!” balbettò una risposta disperata.

“Cosa?”.

Il vampiro comparve d’improvviso da quella stessa nebbia che aveva egli stesso richiamato, deciso più che mai ad ottenere questa fondamentale informazione, per poi bloccarsi di colpo. Qualcos’altro aveva catturato la sua preoccupazione.

 

La particolare ricerca di Mortimer stava risultando totalmente infruttuosa. Ormai la gente lo evitava in maniera ancora più palese di quanto non facesse normalmente.

“Ma si può sapere a cosa ti serve una vergine?” domandò una ragazza della folla.

Lui voltò il suo capo verso di lei e le rispose “Mi deve aiutare a sconfiggere il male…e a salvare quei ragazzi!”.

La giovane guardò per un attimo i cinque pronti alla battaglia, nascondendo il fatto che alcuni di essi erano già di sua conoscenza.

“Va bene vecchio, dimmi cosa devo fare!” si convinse infine a dare una mano.

“Ma…tu sei…” tentò di dare inizio ad una domanda piuttosto intima il vagabondo.

“Mi chiamo Laura MacBean e sì, sono di gusti difficili, esatto!” concluse sbrigativamente Laura, coetanea di maggior parte degli allievi dell’anziano.

“Bene Laura allora te devi tenere questo medaglione in mano…” e dicendo ciò gli porse il Voltar, datogli quasi di nascosto da Kaufman prima che si separassero “E dovrai anche dire dieci parole che io ti suggerirò. Tutto chiaro?”.

“Sì, mi sembra tutto piuttosto semplice”.

“Speriamo che lo sia!”.

Detto questo i due diedero inizio alla cerimonia. Con la gente attorno a loro che gli aveva lasciato un ampio spazio di manovra.

“Ok pronta?” chiese Mortimer tenendogli una mano sulla spalla e facendo in modo che afferrasse stretto con ambo le mani l’amuleto.

“Sì”.

“Monstri”.

“Monstri”.

“Vampir”.

“Vampir”.

“Lup”.

“Lup”.

“Mutandis”.

“Mutandis”.

“Crestere”.

“Crestere”.

“Mumie”.

“Mumie”.

“Interdictie”.

“Interdictie”.

 “Lu…me”.

“Lu…me”.

Quest’ultima parola fu detta dal clochard, ed in seguito anche dalla giovane donna, in maniera molto rallentata, dato che la sua attenzione si era rivolta ad altro.

Alle spalle della MacBean infatti era apparsa un’oscura figura. La ragazza, appena voltatasi, emise un potente urlo, cercando di allontanarsi il più possibile da quella minaccia. Ora Dracula era finalmente giunto davanti al suo obbiettivo.

“Non trionferai” sentenziò davanti a lui Mortimer. Quest’ultimo poi ebbe un sussulto. Abbassando lo sguardo, notò immediatamente la mano del Conte infilata nel suo addome.

“Ora è tempo per lei di lasciarci” invitò il vampiro, con un ghigno malefico dipinto sul volto.

Una volta estratte le dita mortali dal suo corpo, il vagabondo crollò a terra. Da prima in ginocchio ed infine esanime al suolo.

“NNNNNNNNNNNNNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” fu il grido di dolore fuoriuscito dalle bocche dei cinque ragazzi tramutati, appena ripresisi per tornare a duellare.

A questo punto, la creatura della notte spostò la sua attenzione su Laura, e sul talismano che teneva stretto al seno.

“Signorina, mi può fare la cortesia di donarmi quel medaglione?” richiese gentilmente il mostro.

“Io…” sibilò soltanto la giovane, che ormai stava iniziando a subire il diabolico fascino del suo avversario.

I due erano sempre più vicini tra loro.

“Fermo!” lo intimò in maniera decisa Benji, mentre si lanciava all’attacco insieme ai quattro suoi amici.

Al vampiro bastò alzare distrattamente un braccio, ed una violentissima folata di vento scaraventò via i nostri cinque eroi.

Le labbra del Conte erano ormai pericolosamente vicine al collo della giovane donna. Poi si bloccò di colpo. La sua astuzia sovraumana era stata nuovamente superata. Questa volta però da colui che riteneva un suo alleato.

“Tu cattivo!” disse la creatura mentre sollevava in aria il principe delle tenebre.

“Come hai fatto a liberarti traditore?” domandò ancora sorpreso, colui che una volta era noto come Vlad, ripensando anche alle pesanti catene con cui lo aveva imprigionato dentro la loro tetra magione.

L’energumeno non lo degnò di una risposta ma preferì scaraventarlo a metri di distanza con un lancio. Poi si mise a fissare Laura.

“Quindi…te sei uno dei buoni?” gli chiese la ragazza speranzosa.

“Sì io buono” le rispose il cadavere riportato in vita.

“Laura…”.

Lì per lì alla ragazza sembrò di aver soltanto immaginato che qualcuno la stesse chiamando, tanto era debole la voce.

“Ehi verginella…”.

Dopo questo lei abbassò lo sguardo e vide un Mortimer che si era trascinato dolorosamente verso di lei.

“Oddio sei ancora vivo?”.

“Giusto il minimo sindacale”.

La MacBean rimase un attimo spiazzata.

“Devi concludere…la cerimonia…”.

“Certo, dimmi cosa devo fare”.

“Ultime…due…parole…”.

“Ok”.

“Pax”.

“Pax”.

“Dragoste”.

“Dragoste”.

Non accadde nulla.

“Ehm scusami, ma cosa dovrebbe succedere ora?”.

Il suo interlocutore era ora immobile e con gli occhi chiusi.

La giovane tentò di scuoterlo vigorosamente “Ehi, ti prego, rispondimi!”.

Mortimer tornò ad aprire le palpebre, sussurrando appena “Ora bacia il talismano…e lancialo in aria”.

Detto questo il clochard tornò allo stato esanime.

Laura fece come gli era stato detto. Si alzò in piedi. Baciò il Voltar. Ed infine lo gettò più in alto che poté.

“Ferma!” le urlò il non morto vestito in maniera elegante, mentre si avvicinava a tutto velocità a lei. Ad intercettarlo appena in tempo ci pensò il giovane vampiro del gruppo.

Il medaglione, una volta in volo, iniziò a brillare di luce intensa. La cerimonia aveva funzionato. Bloccatosi magicamente in aria, dal Voltar d’improvviso partirono tre raggi altrettanto luminosi che raggiunsero mete ben predefinite.

Nel bosco ai confini di Faring Town, per raccogliere le ceneri di un principe egizio. Nell’asfalto lì vicino, per raccogliere il corpo tornato umano di un licantropo. Vicino ad una piscina di una villetta, per raccogliere un orrido ibrido ittico-umano.

Ma non era ancora finita. Due vampiri stavano ancora lottando fra loro.

“Misero ragazzino, puoi anche aver vinto questo scontro ma io ti condannerò per l’eternità” minacciò il Conte mentre tentava di azzannare il collo del giovane che, nonostante il suo attuale stato non umano, non presentava alcun doppio foro.

“Provaci se ci riesci bastardo!” ribatté Benjamin, facendo riportare entrambi in posizione eretta.

“Figliolo…”.

D’istinto Luhan voltò per un attimo il suo sguardo verso quella nuova voce.

Una persona anziana, con vestiti altrettanto antiquati, lo stava fissando con in mano un arma piuttosto rudimentale. Sembrava a tutti gli effetti un paletto appuntito di legno.

Anche Dracula girò il suo capo verso il nuovo arrivato.

“Abraham…” sibilò sorpreso.

A quell’affermazione il ragazzo si stupì nel ricollegare il tutto.

Il vecchio, senza proferire altra parola, lanciò il paletto verso Benji. Quest’ultimo, con i suoi nuovi tempi di reazione ultraumani, lo afferrò al volo e lo conficcò profondamente nel corpo del principe della notte, all’altezza del cuore.

Era fatta.

La presa del Conte sul giubbotto di Benjamin si fece via via sempre più debole. Dalla sua bocca cominciarono a fuoriuscire due rivoli di sangue. Difficilmente suo. Infine il suo corpo cadde esanime sulla strada.

Mentre l’auto proclamatosi Vampire Boy continuava a fissare il cadavere, questa volta in tutti i sensi, al suolo, una mano gli si posò sulla spalla sinistra. Era proprio lui: Abraham Van Helsing.

 Il ragazzo lo fissò stupito per qualche minuto, dove riuscì infine a trovare il coraggio per parlare “Professore…com’è possibile che siamo riusciti davvero a sconfiggerlo?”.

“Vedi giovane coraggioso” rispose l’uomo “il conte si trovava, e mi addolora ammetterlo, nella mia medesima situazione: In un luogo che non è il suo, in un tempo che non è il suo e, soprattutto, con anni ed anni di inattività e di un riposo che doveva rimanere eterno. Riconosco che ti è difficile comprenderlo ma il cervello dello stesso conte presenta delle caratteristiche di ragionamento molto infantili e, una volta che i suoi piani sono stati resi vani da te e i tuoi colleghi, quel mostro si è trovato completamente impotente nei vostri confronti”.

“Ma lei…da dov’è sbucato?”.

“Beh, mio giovane collega, ero prigioniero del Voltar. Come tutte le orrende creature che avete affrontato”.

“BBBBBBBBBBBEEEEEEEEEEEEEEEEENNNNNNNNNNNNNNJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!” ad urlare in questa maniera non poteva essere che Kaufman che, nonostante la sua corpulenta silhouette, fu il primo a raggiungere l’amico per abbracciarlo forte.

“Ah! Fai pianto Bob!” lo rimproverò l’interessato.

“Come stai Benji?” gli chiese Louis, appena sopraggiunto.

“Tutto bene?” proseguì Kramer.

“Sì tranquilli, tutto bene” li tranquillizzò Luhan.

“E questo vecchio chi sarebbe?” domandò un insospettito Bill.

“Una persona che conosce le buone maniere, a differenza sua giovanotto!” ribatté l’anziano.

“Lui, ragazzi, è il professor Abraham Van Helsing!” fece le presentazioni un eccitato Benjamin.

Quasi tutti rimasero a bocca aperta. L’unico a non sembrare sorpreso, ma che anzi si staccò immediatamente dal gruppo per raggiungere un altro obbiettivo, fu il più grande degli altri.

 

“Io…credo che sia…” ma la ragazza che trovò lì vicino non riuscì a concludere il discorso.

“Riposa in pace, caro Mortimer” furono le sole parole di Bill.

“Mi dispiace Bill” disse Chambers, che lo aveva raggiunto assieme agli altri.

I due Bob stavano per scoppiare in lacrime.

Anche lo stesso Benji aveva gli occhi lucidi, con i quali si accorse di un volto conosciuto “Ma tu sei…Laura?”.

“Sì, ciao Benjamin!” salutò con un lieve gesto della mano la giovane donna.

“Ragazzi…”.

Quella voce stentata era ormai familiare alla comitiva.

“Franky!” lo salutò affettuosamente Kaufman.

“Lui è dalla nostra Professore!” avvertì immediatamente Luhan.

“Lo avevo intuito, figliolo” assicurò l’anziano.

“Io…ora…andare” proseguì la Creatura.

“Ci mancherai Franky!” il primo a salutarlo con un forte abbraccio fu ovviamente la sua versione giovane.

“Grazie di tutto” fu il saluto di Louis.

“In gamba amico!” esclamò Bill mentre gli dava una pacca sulla spalla.

“Ciao Franky” disse timidamente l’altro Bob.

“È stato un onore combattere al tuo fianco” proclamò stringendogli l’enorme mano.

“Mi mancherete” furono le ultime parole del mostro, prima di essere investito egli stesso da un raggio luminoso proveniente dal Voltar.

I ragazzi erano immobili, avvolti dalla più totale tristezza.

“Penso sia giunto anche per me il tempo di lasciarvi” ruppe il silenzio Van Helsing che poi, guardando verso il giovane vampiro dei cinque, aggiunse “Tranquillo figliolo. Del taglio della testa e del resto me ne occuperò io” riferendosi chiaramente all’ultimo essere malvagio sconfitto.

“Sono fiero di averla conosciuta Professore” esclamò un commosso Benji.

“No figliolo, sono io fiero di aver conosciuto dei giovani come voi” ribatté l’altro.

Detto questo, alzò il suo sguardo in direzione dell’amuleto, ancora luminoso e sospeso a mezz’aria. Come fosse una specie di segnale, dal medaglione scaturirono due raggi che andarono ad intercettare sia il Professore che il Conte. Poi, all’improvviso, il Voltar si spense e cadde rumorosamente sull’asfalto.

Ma le sorprese non erano ancora finite.

Kaufman, ripiombato nel più profondo sconforto, si girò per un attimo a guardare Chambers. Per poi rieseguire la stessa azione con gli occhi spalancati al massimo “Louis sei tornato normale!”.

L’interessato, constatando la stessa cosa sulla persona dell’amico, replicò “Se è per questo anche tu Bob”.

“Siamo di nuovo tutti umani!” proclamò felice Kramer.

“Oh bene era l’ora!” sospirò esausto Bill.

“Addio Monster Commando…” sussurrò quasi Luhan.

“Per quanto riguarda Mortimer cosa facciamo?” chiese l’ex-licantropo, tornato ad osservare il cadavere del loro particolare allenatore.

“A lui ci penso io, tranquilli” assicurò il gruppo l’ex-mutante acquatico.

“Dobbiamo a lui questa vittoria” esclamò l’ex-vampiro.

“Ci mancherai Morty” ripeté l’ex-creatura, con le lacrime pronte a cadere dagli occhi.

L’ex-mummia non resistette più e diede sfogo ad un pianto a dirotto.

“Scusate ragazzi…”.

Tutti e cinque i giovani si voltarono verso colei che aveva appena parlato.

“Ma potete spiegarmi tutta la faccenda?” domandò Laura MacBean.

 

 

 

N.D.A.: Ed eccoci infine giunti al termine della lotta fra bene e il male. Il Monster Commando alla fine è riuscito a trionfare, subendo purtroppo la perdita di Mortimer ma, allo stesso tempo, trovando come loro alleato niente meno che il professor Abraham Van Helsing.

Unico aneddoto che mi viene in mente rileggendo questo capitolo è che, le parole magiche in cui consiste la cerimonia di attivazione del Voltar, non sono altro che parole in lingua rumena, anche se di alcune è facilmente intuibile il significato.

Infine non mi resta che darvi l’appuntamento al prossimo lunedì con la conclusione definitiva della storia.

  
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