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Autore: boll11    17/11/2006    11 recensioni
Fatico a ritrovarmi nei suoi occhi. Eppure è il solo specchio in cui mi riconosco.
Scritta per il compleanno di TwinStar! AUGURI!!!!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riflesso

 

Rating: PG13

Sommario:  Fatico a  ritrovarmi nei suoi occhi. Eppure è il solo specchio in cui mi riconosco.

Disclaimer: Questi personaggi non sono miei, ma della Rowling che ne detiene ogni diritto. Né tanto meno ci guadagno un euro.

Avvertimenti: Romantico – introspettivo – flash fic

NDA: Tutta per te, Mary! Buon compleanno! Alla faccia di tutti quelli che ci vogliono male! Oh! Io ti aspetto a Roma! Poi festeggiamo sul serio, qualsiasi giorno sia! XD

Ed è finalmente puccia, vero? Baci! Te li meriti.

 

 

Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato.

(Walt Whitman)

 

Insieme ai ciuffi ingrigiti dei capelli, la vecchia linea bianca della cicatrice disegna la guancia di segni curvi e aspri angoli.

Nel sonno, il profilo dolce gli rende un barlume di giovinezza.

La mia giovinezza perduta.

 

Fatico a  ritrovarmi nei suoi occhi.

Eppure è il solo specchio in cui mi riconosco.

Gli altri mi rimandano l’immagine di uno sconosciuto.

Scarno.

Febbrile.

Inquieto.

Folle.

 

Ho assistito al passare degli anni contando le rughe sulle mie mani.

Spezzando le unghie coi denti.

Afferrando tra le dita ciocche sporche, ogni giorno sempre più lunghe.

Guardarmi per la prima volta, dopo dodici anni, in uno di quegli affari è stato come riscoprirmi pazzo.

L’unica cosa riconoscibile su quel volto devastato era la piega amara della bocca.

 

Se non fosse stata la vendetta ad animare quelle quattro ossa, sarei rimasto inerte ad aspettare di svanire, ad attendere di assottigliarmi.

 

La vendetta e il ricordo di Remus.

La vendetta e i suoi occhi nocciola.

La vendetta e il suo sorriso lieve.

La vendetta e le sue mani solide.

La vendetta e quel suo modo di amarmi, a volte quieto, a volte selvaggio.

Molto spesso irridente.

La vendetta, dunque, e il rimpianto.

E quell’amara sfiducia che mi ha portato a questo.

 

Scompongo il disegno sulla sua guancia con due dita.

Ha il sonno leggero questo Remus adulto.

E’ bastato lo sfiorare di una mano per fargli spalancare gli occhi ed aggrottare le sopracciglia.

C’è sempre quell’istante terribile, angosciante, appena le maglie del sonno si allentano, in cui ci guardiamo come due estranei, in cui annaspiamo per ritrovarci.

E’ un istante in cui potrei morire se durasse appena un po’ di più.

Poi riconosco in un gesto il Remus che era.

Quello conosciuto e amato della mia adolescenza.

Basta quel suo gesto per farmi curvare le labbra.

Solo un po’.

Solo la parvenza del ghigno di un tempo, riflessa nelle iridi chiare.

Anche adesso come allora, come secoli fa, socchiude gli occhi e piega il viso di lato quel tanto che basta a formare la stessa curva che ricordavo.

Morbida e dorata.

E anche adesso, come allora, vi affondo il viso per assaggiarne il sapore.

Avido come anni prima della morbidezza della sua pelle sotto le punte dei miei denti.

Remus conserva lo stesso aroma, segreto e unico.

Mi allaccia il collo con gli avambracci nudi, offrendomi la gola.

 

Ed è in questo momento che sembra quasi che il tempo si sia fermato.

Che tutti questi anni siano solo un perfido incanto.

“Sirius” bisbiglia muovendo il pomo sotto le mie labbra.

 

L’attimo è passato.

Alza il viso e mi rispecchio.

Se non mi sorridesse così, morirei.

----------------------
Prima di tutto mi scuso per il ritardo mostruoso con cui mi accingo a rispondere, ma vi devo confessare, per chi non lo sapesse, che rispondere a recensioni tanto entusiaste mi mette in crisi, per il semplice fatto che trovare risposte altrettanto entusiaste che non siano i soliti ringraziamenti triti e ritriti è molto, ma molto difficile.
Quindi perdonate in partenza le inevitabili ripetizioni.
Non sono un disco rotto.
E' che veramente mi lasciate senza parole:

Ed ora accingiamoci in ordine rigorosamente d'arrivo:

Nykyo: Ci provo Ny, lo sai! Ci sto provando! A volte mi sembra che le mie storie in cantiere, non siano poi così belle. Penso capiti a tutti (e tu lo sai!). Attendo che le immagini tornino a popolare il mio cervello bacato. Chissà.
Per quanto riguarda i tuoi complimenti, sai anche che effetto mi fanno. E sai anche che sono totalmente ricambiati.
Baci.

Mixky: Sono contentissima di essere riuscita, finalmente, a scrivere qualcosa di dolce. Soprattutto perchè è stato un regalo per Mary e ci tenevo che ci trovasse i suoi "puccini" innamorati. Ti ringrazio anche e soprattutto per l'apprezzamento delle parole. Ogni scelta è pesata e ponderata. Sono lieta che si colga la musicalità che volevo metterci. Ti auguro che il tuo lui ti guardi sempre in quel modo, allora. ^_-

Bea_chan: Ti ringrazio per i complimenti. Davvero. Riuscire a trovare l'effetto di un'emozione in poche parole è quello che ho sempre ricercato. Ogni parola, secondo me, ha la sua potenza se collocata nel modo giusto. Grazie di averla comunque letta e apprezzata sebbene non sia il tuo pairing.

Idra: Addirittura! ^///^ Così mi mandi in confusione! Grazie!

Hazel: Anche a me, cara Hazel, capita di associare suoni e colori a qualcosa che leggo. Ed anche io non lo so spiegare. ^^
Non sai con quanto piacere ho letto la tua recensione e quanto inevitabilmente mi abbia fatto arrossire. Amo le parole, la potenza che racchiudono, il suono che assumono in una frase e in un contesto. Amo la lingua italiana, così varia ed estremamente evocativa. Per questo per me scrivere diventa una ricerca accurata di ogni suono e di ogni significato. Una parola ha il potere di nasconderne mille.
Una frase ben fatta, addirittura il doppio.
Sapere che riesco a trasmettere queste sensazioni mi riempie di gioia.
Sapere di essere riuscita a scrivere una Sirius/Remus ai livelli che dici mi getta nel panico.
Riuscirò mai più ad uguagliarla?
in quanto a scrivere Wolfstar, la vicinanza con Mary mi ha traviata. Già ne sto scrivendo un'altra, che difficile è dir poco! Maledetta la mia scelta di argomenti! XD
Quando è il tuo compleanno? XD
Grazie ancora, davvero!
Baci.

Mary: XDDDDDDD Tu hai il genio di cominciare le tue recensioni in modo da farmi sbellicare dalle risate! Ma come diamine fai???? Ti amo anche per questo, lo sai.
E ti perdono. Tu perdonerai il mio ritardissimo nel rispondere?
Avanti, cominciamo e che i quattro fondatori di Hogwarts me la mandino buona!

Sirius è avezzo ad Azkaban.
Ora divago.
Una delle frasi che più mi colpì in La redenzione di Shawshank (da cui hanno tratto il bellissimo Le ali della libertà) di S. King è quella detta dal narratore della storia, Red, dopo svariati anni (trenta, quaranta? Non ricordo, maledetta me.!) di prigione, è che era ormai costituzionalizzato. Shawshank era divenuta la sua casa, il suo mondo. Nulla, oltre quei muri era importante. L'uomo si adatta ad ogni situazione. Dopo quarant'anni di galera, il mondo fuori è andato avanti senza di te. Tu vivi indissolubilmente nel passato, perchè la prigionia non ha tempo. Nulla scandisce le ore che passano se non quello che accade in questo piccolo, falso mondo in miniatura.
Azkaban è addirittura peggio.
Per non morire, sopravvivi.
Sopravvivi come meglio puoi.
Per Sirius è stata, come per Andy, la certezza di essere innocente.
E come per Andy la musica e la speranza, per Sirius la vendetta e il ricordo di Remus.
Il ricordo sottile e profondo di Remus (altrimenti i dissennatori ne avrebbero fatto polpette), ma permeante.
Il ricordo nascosto dalla vendetta bruciante.
Dopo Azkaban, è Remus che torna importante come prima, più di prima.
Ed è per questo che tutto quello che ricorda e vuole ricordare è lui.
Nient'altro.
Non lo ama?
Sicuramente non come prima.
Ma prima che torni ad amare Remus deve amare se stesso.
E solo Remus può aiutarlo.
Lo sappiamo tutti, no?

Sirius è proprio spaventato.
Per la prima volta dopo quattordici anni deve ricominciare a vivere la sua vita.
Non più i suoi pensieri e la sua sopravvivenza.
Ma proprio vivere, agire, muoversi, in un mondo che come ho detto è andato avanti senza di lui.
Nella sua mente è rimasto il ragazzo di allora.
Nulla ha potuto farlo crescere.
Nessuna esperienza di vita a dettargli il passare del tempo.
Un mondo, al di fuori della prigione, che nulla varrebbe per lui, se non Remus.
(Certo Harry, certo la vendetta, ma son cose effimere a cui si aggrappa in maniera infantile, cioè nell'unico modo che ricorda.)

Ed è certo che Remus lo sa.
Il nostro Remus è profondo conoscitore dell'animo umano.
E profondo e attentissimo conoscitore di Sirius.
Che ama, è chiaro.
Che vuole.
E' ancora più chiaro.
Che ridona, anche a lui, una giovinezza che forse non ha perduto ma che certo ha rimpianto.
Nulla da fare.
Questo Sirius ha bisogno di Remus per vivere.

Sono così contenta che ti sia piaciuta che ballo una giga scatenata in guepiere e calze a rete!
(Lo so, un'immagine altamente rivoltante, ma estrema, che spiega i sentimenti estremi che mi suscita la tua fantastica recensione!)
Speriamo di non aver raggiunto un obbiettivo, ma di andare avanti.
E di sorprenderti sempre.
Baci
Alexia
(La fic è tua,eh! Puoi farne ciò che vuoi, ne hai ogni diritto! ^_-)

Claudia: Grazie, soprattutto per essere stata la tua prima fic slash a cui ti sei sottoposta.
Sono contenta che non ti sei pentita. Grazie davvero per i complimenti!

Sara: Grazie. Mi hai fatto davvero molto piacere.

  
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