Sproloqui Iniziali:
Sono depressa ho appena visto le tavole dell'ultimo capitolo con annessa traduzione non ufficiale e sono depressa. Mi duole ammettere che, per come la Hino sta facendo andare le cose, la situazione è diventata del tutto irrecuperabile e il finale traggggggico è sempre di più dietro l'angolo Kanamine mie care..... abbracciamoci tutte e facciamoci coraggio per il nostro Sommo Dio..... che la Hino lo abbia in gloria (e se proprio deve fare una brutta fine, che si porti pure dietro un bel po' di gente ).
Bene, sfogatami un attimo, come avevo già accennato nell'altra flash questa è la fic che ha partecipato e vinto una delle sfide della 9° prova tra la Kaname House e la Zero House nel VKfansforum. C'è da dire che la suddetta sfida non è stata per niente equa perché si è svolta, per ironia della sorte, tra due fic che non avevano niente in comune l'una con l'altra: la mia che è senza dubbio drammatica e quella di Arylin che invece era comica... capirete che c'era davvero niente da confrontare e giudicare. Nonostante questo, Senza Remore si è aggiudicata il round, per un voto soltanto.
Chi mi conosce sa che non scrivo mai né what if né ipotetiche storie in cui la MarySue di turno se la fa' con il figone della storia, quindi se vi aspettate questo vi consiglio di portare la freccetta del vostro mouse su quella crocettina che compare in alto a destra del vostro schermo e chiudere direttamente ^^
Questo scritto non si presenta come una fanfiction nel senso stretto della parola, ma nasce come un'analisi di parte del capitolo 74 e 75 e soprattutto dei suoi personaggi, in cui l'autrice (me medesima u.u) si è arrogata l'ardire di voler dar corpo a pensieri e emozioni di questi due titani... Ho dato per scontato che ciò che c’è scritto nei due balloon a pag 23 lo dicesse Kaien ma posso benissimo sbagliarmi e quel “Haw vexen” è stato tradotto con “Che ironia” perché, da fonti attendibilissime, ho saputo che in certi casi può avere anche quel significato… a me sembrava suonasse meglio XD. Alcuni dialoghi sono cmq stati "adattati" in modo che filassero meglio con tutto il resto ma non è stato trasformato il significato originale... le ho solo "aggiustate" un po'.
Beh, a questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura!
«Stavo
proprio pensando che era davvero il momento giusto per tornare qui,
Kaname-kun».
Ti
volti lentamente verso l’uomo alle tue spalle. Sai benissimo
a chi appartiene
quella voce… fredda e gelida come non lo era ormai da molto.
Ti
ritrovi a fissare il volto di chi, per diverso tempo, è
stato uno dei tuoi
amici più fidati e un fugace ricordo si materializza nella
tua mente: una notte
di neve, una bambina in lacrime, un uomo che la prende dalle tue
braccia, il
calore che sparisce…
Kaien
Cross, uccisore di vampiri… eppure non ha esitato un solo
istante a prendersi
cura proprio di lei. Gli devi molto e lo sai, ma ora non ha
più importanza.
Niente ha
più importanza.
«Preside…
no», ti correggi subito, «sei qui come capo
dell’Associazione».
«E
anche come padre adottivo di Yuuki», aggiunge lui.
«Sono venuto qui, per dirti
che non te la restituirò mai più».
Yuuki…
Lasci che quel nome ti accarezzi, immaginando che ci sia proprio lei
davanti a
te, a sfiorarti il viso, e la tua determinazione quasi vacilla.
Trattieni il
respiro mentre il tuo cuore, per un attimo, si ferma.
Abbassi
lo sguardo velocemente: non vuoi che lui guardi nei tuoi occhi e che
veda ciò
che stai provando. Non puoi mostrargli debolezza.
«Yuuki
ha cominciato a contare sulle sue forze per andare avanti a
vivere». Continui a
tenere lo sguardo basso mentre lo dici. Dovresti sorridere in questo
momento,
contento che la tua piccola principessa stia finalmente provando a
camminare
con le proprie gambe. Perché non lo sei?
«Io
non posso più incatenare Yuuki a me».
Già… non puoi. Hai provato in tutti i
modi a farla tua e hai fallito… miseramente. L’hai
rinchiusa in una gabbia
dorata, credendo che lei potesse imparare a essere felice insieme a te.
Ti sei
illuso che le bastassi solo tu.
«Per
questo…». Cerchi di mantenere la voce calma.
«Ti sono grato per aver strappato
Yuuki via dal mio fianco». Ogni singola parola che pronunci
è una lama che ti
trafigge il petto. Violenta, crudele, impietosa.
Eppure,
nonostante il dolore, riesci a rialzare di nuovo lo sguardo e,
addirittura,
quasi sorridi cercando di apparire sereno. Ma i tuoi occhi sono vuoti,
privi di
ogni emozione, privi della sola luce di cui hanno bisogno.
Fulmineo,
l’uomo che hai di fronte estrae la spada dal suo fodero e,
fendendo l’aria, la
punta verso di te; la lama a pochi centimetri dal tuo collo.
È vicina, troppo
vicina, ma tu non indietreggi. Non un solo movimento da parte tua:
impassibile,
continui a guardare il tuo avversario.
«E
questo perché, se vuoi eliminare tutti i Sanguepuro, Yuuki
diventerebbe solo un
ostacolo», azzarda lui, sapendo di aver ragione.
La
tua mascella si contrae per un breve istante, per poi rilassarsi
immediatamente
dopo. «Sì». Non è che un
sussurro, eppure risuona forte come se lo avessi
urlato.
«Se
tu vuoi impedirmi di farlo», dici ancora, «allora
schiaccerò chiunque». Questa
volta la tua voce è più ferma, più
sicura. «Anche te!».
Sono
parole pesanti le tue, pronunciate con tremenda determinazione, ma
dannatamente
vere. Hai lasciato per fin troppo tempo che l’illusione si
confondesse con la
realtà, permettendo a te stesso di crogiolarti in un sogno
che non meritavi, ma
ora è tempo di fare ammenda per la presunzione che hai
mostrato.
Nel
mondo, non c’è posto per un essere come te e
l’unico modo in cui puoi sperare
di redimerti è rimediare al torto della tua
esistenza… della tua e della tua
razza. E non permetterai a nessuno di ostacolarti, chiunque possa
essere.
Le
tue dita si posano sulla lama della spada che così
pericolosamente ti minaccia.
La tua pelle s’infiamma al contatto col metallo vivo, brucia
e duole a
rammentarti chi sei. È così vicina…
Basterebbe talmente poco: un unico,
semplice gesto. Cross farebbe il suo dovere di Hunter e tu, forse,
troveresti
la pace.
Con
una leggera pressione sollevi l’arma e l’allontani
da te quel tanto che basta:
non è questo il momento… non ancora…
«Le
mie aspettative… ho voluto che si spegnessero».
Lui ti guarda come ti guardava
un tempo, nei suoi occhi compassione e speranza.
«Perché… Perché stai
cercando
di annientare tutti i Sanguepuro?».
Davvero
non lo capisce? Eppure è talmente semplice…
«La
domanda che mi fai è piuttosto
strana…», la tua voce è calma e
misurata, quasi
beffarda. «Tu che hai trattato con i vampiri per
così tanto tempo dovresti
saperlo più di tutti, ma…»
Kaien
ti fissa per un lungo istante, poi sfila con forza la lama della sua
spada
dalle tue dita. Nel suo sguardo, adesso, c’è
rabbia e frustrazione.
«Io,
Kaname…». Si interrompe per un momento, le spalle
s’incurvano e la voce quasi
trema. «Pensavo avessi preso una decisione…
Yuuki… Il cammino che voi due avete
percorso insieme…», ma non riesce a terminare la
frase. Abbassa lo sguardo
mentre la rabbia fa spazio all’amarezza. «Un
giorno… mi confesserai finalmente
quale peso ti sei portato sulle spalle».
All’improvviso
le sue parole s’infrangono.
Quale
peso…
Come
un’eco, quella frase ti attraversa la mente mentre immagini
lontane prendono
vita davanti ai tuoi occhi. Eri appena un bambino, ma portavi
già il peso delle
tue responsabilità.
“Quando
Yuuki sarà cresciuta, di certo non riuscirà a
mantenere la sua forma umana.”,
avevi detto mentre la stringevi forte. Lei dormiva beata, il sorriso
sulle
labbra, e l’unica cosa che desideravi era poterla tenere
così per sempre.
“Quando
quel giorno giungerà, credo che allora… allora,
sarà il mio turno di
ritrasformare Yuuki in un’umana…”.
Saresti stato disposto a qualunque
sacrificio per lei, in passato come adesso.
«I
piani che avevi fatto quella volta non si sono mai
realizzati». Anche Kaien ha
vissuto il tuo stesso ricordo. «A dire la verità
sono sollevato… perché non ci
si aspettava che Juri-sama finisse in quel modo». Stringe
forte l’elsa della
sua katana mentre lo dice; non l’ha mai dimenticata e ne
soffre ancora.
«Ma…
dopo aver cambiato il piano…». Lo urla quasi,
cercando di dar sfogo alla
frustrazione. «È questa la via che
scegli?».
Vuole
davvero che tu gli risponda? Certo che è questa la via che
hai scelto… la sola
che può darti redenzione.
«Yuuki…
Da qualche parte nel suo cuore, crede ancora in te».
Quelle
parole ti colpiscono come un pugno in pieno viso, ti spezzano il
respiro
costringendoti ad abbassare di nuovo lo sguardo; nella bocca il sapore
del
fiele.
Yuuki…
piccola e ingenua Yuuki.
Le
tue labbra si piegano in un sorriso amaro. «È
completamente nel suo stile…»,
dici con un filo di voce. «Per favore, riferiscile quello che
ci siamo detti:
continuerà a svegliarsi da quest’illusione e
capirà ciò che sta accadendo
davvero».
Dentro,
il cuore si spacca, eppure riesci a sembrare così calmo. Hai
davvero perso ogni
speranza, Kaname Kuran?
«Dille
che ho ucciso Ouri-san e che la prossima sarà Sara
Shirabuki».
L’uomo
di fronte a te spalanca gli occhi, sconvolto da ciò che sta
udendo. Non riesce
a credere che tu stia parlando sul serio… quale assurda
pazzia è nata in te?
Deve
fermarti… in qualche modo deve riuscirci.
Risolleva
la spada e si scaglia contro di te. La punta dell’arma tocca
appena la tua
carne lacerandola quasi all’altezza del cuore; gli sorridi
beffardo mentre
ricambi l’attacco.
Il
tuo colpo è più potente del suo e, nonostante tu
non abbia alcuna vera arma, il
sangue comincia a scorrere veloce dalla ferita che le tue abili dita
hanno
saputo infliggergli.
Non
avresti mai pensato che un giorno vi sareste trovati l’uno di
fronte all’altro
come avversari e che avreste combattuto come fanno solo i nemici. Sono
così
lontani i giorni in cui progettavate insieme un mondo migliore? Forse,
la vera
pazzia era proprio quella: credere che umani e vampiri potessero
davvero
coesistere come esseri alla pari. Che tremenda utopia!
«Che
ironia…», ti dice a denti stretti mentre preme
sulla ferita per arginare il
sangue. «All’inizio avevo pensato di aiutarti per
mandare un messaggio a
Yuuki».
Ti
sfiori la ferita che ti ha procurato lui, ma il tuo è solo
un gesto meccanico:
è superficiale e, grazie ai tuoi poteri, guarirà
in fretta. In realtà stai
semplicemente valutando le sue parole.
«Ti
supplico, non fermarmi», gli dici a un certo punto. La tua
è una preghiera
sussurrata col cuore. Speri davvero che decida di mettersi da parte:
non vuoi
arrivare a uccidere anche lui.
«Davvero
ti aspetti che io resti a guardare senza far niente, mentre la famiglia
di
Isaya viene attaccata sotto i miei occhi?», la sua voce
è sprezzante, piena di
incredulità e rabbia. Impugna di nuovo la spada e la alza
lentamente
all’altezza della spalla.
«È
uno scherzo di cattivo gusto?», urla mentre si scaglia ancora
contro di te.
«Non ti ho nemmeno chiesto la motivazione».
«Allora, qual è la ragione?».
Con agilità inumana schivi il suo
colpo all’ultimo secondo,
saltando sull’alto muretto che fa da recinzione alla villa di
Isaya. «È
talmente semplice che è impossibile dirlo a
parole».
Kaien
rimane immobile davanti al vuoto che hai lasciato... la sua spada ha
trafitto
solo l’aria.
«I miei piani sono in constante cambiamento, ma la
motivazione rimane
sempre la stessa… A proposito…», la tua
voce è calma, completamente priva di
espressione. «Tu che sei il presidente
dell’Associazione dei Cacciatori di
vampiri, non dovresti avere problemi ad accettare le mie azioni, Kaien
Cross».
A
quelle parole, il tuo avversario alza il volto verso di te e con un
gesto
improvviso guida la spada a colpire il tuo corpo. La lama penetra di
taglio
all’altezza della spalla, trapassandola quasi da parte a
parte.
«Beh…
Io… non ho mai desiderato che i Sanguepuro
sparissero». Per la prima volta non
c’è stata indecisione in ciò che ha
fatto, ma non fa in tempo a completare la
frase che qualcosa di inaspettato accade davanti ai suoi occhi.
Il
tuo braccio si dissolve in una nuvola di pipistrelli neri e, dopo di
quello,
tutto il tuo corpo. Sotto lo sguardo incredulo di Kaien, la tua figura
si
disgrega per far posto a quella di un ragazzino riverso in una pozza di
sangue.
«Dannazione...
io sono... stato... usato da lui…».
Ci
mette qualche secondo a realizzare cosa sia realmente accaduto.
«Tu...
sei un Sanguepuro della famiglia Limo, giusto?», chiede, la
voce tremante.
«Sono
stato manipolato…». Il ragazzino risponde a
fatica, troppo stremato dalla lotta
e indebolito dalla ferita. «Non necessariamente…
Questo è per darmi il colpo di
grazia».
Kaien
china la testa avvilito davanti a quel tremendo spettacolo; sulle sue
spalle,
il peso della sconfitta. Non riesce davvero a credere a ciò
che hai appena
fatto. Non è possibile che tu sia diventato così
spietato. Hai davvero deciso
di sterminare la tua razza, Kaname?
Tu
sorridi soddisfatto e malinconico al tempo stesso, mentre
l’ultimo dei tuoi
pipistrelli si allontana da quel luogo di morte.
È la
cosa migliore, ripeti a te stesso cercando di
convincertene davvero. L'unico
epilogo da dare alla tua esistenza.
Ti
scosti dal tuo nascondiglio e ti allontani nell’ombra di cui
sei padrone, rivolgendo
un'ultimo sguardo a quell'uomo che ha appena avuto prova concreta della
tua
fredda determinazione.
Potrebbe
ancora andare diversamente... Una flebile voce,
così terribilmente simile alla
tua eppure così estranea, si insinua nella tua mante.
Insistente, sussura
parole a cui vorrebbe farti credere.
Hai
già tentato di far andare le cose diversamente e hai
fallito... ora è tempo di
agire e riportare il giusto equilibrio nel mondo, qualsiasi sia il
prezzo da
pagare. E poco importa quanto sangue sarà versato.
La
decisione è stata presa.
Nessuno
ostacolerà i tuoi piani. Nessuno…
NOTE AUTRICE: Niente di particolare da aggiungere... Ringrazio semplicemente chi ogni tanto mi legge e mi recensisce, chi mette le mie storie tra le preferite o seguite e chi semplicemente passa e basta. Ma un grazie particolare soprattutto a Karmilla (che ha avuto anche la pazienza di assistermi nella traduzione quando quella ufficiale non era ancora uscita - traduzione che per altro non ho più modificato.... la fic è stata scritta così, quindi resta così!) e Eu_chan che hanno commentato l'altra flash.... ragazze scusate se non ho ancora risposto ma giuro che lo farò in questi giorni!!
Alla prossima, kiss *o^