The Girl Always Knows
Non
sapeva come descrivere ciò che avevano loro due; quando
Danny gliel’aveva chiesto quel pomeriggio, lui non aveva risposto. Ma lo aveva fatto pensare, era vero.
Steve
McGarrett non era mai stato il tipo di ragazzo che
scappava. Lui si costringeva ad affrontare qualsiasi situazione senza
mollare,
senza mostrare debolezza. In ogni caso, quando si parlava di
sentimenti,
qualcuno l’avrebbe definito una roccia.
Non
era vero. In realtà, anche lui provava dei sentimenti.
Solo, non li mostrava molto spesso. Ma era sicuro che le persone che
significavano tutto per lui sapessero come si sentiva.
La
sua relazione con Catherine non era un’eccezione. Non le
aveva detto cosa provava per lei, ma lei lo sapeva. O almeno pensava
che lo
sapesse. Lo sapeva, giusto? Quel pensiero improvviso lo invase talmente
a fondo
che afferrò il telefono e compose il suo numero. Quella era paura, pura
e
ingiustificata paura. Era la paura che arriva quando realizzi
improvvisamente
che la persona che ami potrebbe non sapere quanto profondi sono i tuoi
sentimenti perché, anche se siete stati fidanzati per quattro anni, non
sei mai
stato abbastanza forte per dire quelle parole ad alta voce.
Un
altro pensiero lo colpì mentre aspettava che lei
rispondesse. Erano fidanzati? Lui non le aveva mai chiesto di essere la
sua
ragazza perché gli sembrava troppo infantile. Ciò che avevano era più
forte di
qualsiasi altra cosa. Lei non era solo la sua ragazza. Era l’unica
donna che
poteva immaginare di sposare, l’unica con cui avrebbe voluto avere dei
bambini
e l’unica per cui tornare a casa… era l’unica con cui voleva costruire
una
famiglia.
Non
appena sentì la sua dolce voce assonnata sì schiaffeggiò
mentalmente. Non aveva controllato l’orario. Era piena notte là e
l’aveva
svegliata. E per cosa? Non poteva dirle che l’amava, per la prima
volta, al
telefono. Sarebbe stato sbagliato. Così passò al piano B.
“Scusa
se ti ho svegliato. Non ho controllato l’orario,
Cath.”
Poteva
immaginare il suo sorriso mezzo addormentato mentre
gli rispondeva, e quel pensiero lo fece sorridere. “Non preoccuparti,
marinaio.
Sono abituata ai tuoi modi bruschi. Va tutto bene, vero?”
Poteva
pensare a un milione di cose da dirle ma, quando aprì
la bocca, le parole uscirono senza che potesse fermarle. “Mi manchi.”
Ed
era la verità. Era per questo che non riusciva a smettere
di pensare a lei, era quello il motivo per cui tutte quelle domande
sulla loro
relazione lo stavano tormentando.
Lei
aspettò un momento prima di rispondere e lui poté
sentire lo sbadiglio. Ma poi lei gli rispose e lo sorprese con le sue
parole.
“Lo so, Steve. Non dovevi chiamarmi a quest’ora perché ti sentivi
insicuro a
proposito del nostro rapporto. Lo so.”
Non
era davvero sicuro di quanto lei sapesse, così cercò di
capirlo senza chiederlo direttamente. “So che sai quanto mi manchi, ma
avevo
bisogno di parlarti.”
Catherine
rise lievemente all’altro capo del telefono e quel
dolce suono gli fece sentire ancora di più la sua mancanza. “Steve, non
era
questo che intendevo. So che mi ami.”
Di
come lo sapesse, lui non ne era sicuro. Ma era una
cosa positiva, a prescindere dalle sue fonti. “Come lo sai?”
Catherine
rise ancora. “Una ragazza lo sa sempre.”
Lui
non mollò così facilmente. “Questa non è una risposta,
Cath.”
Lei
tentò di aggirare la domanda constatando l’ovvio.
“Steve, è piena notte. Non possiamo parlarne ad un’ora decente?”
Lui
si risistemò sulla sedia, mettendosi comodo. “Dimmi come
e ti lascio tornare a dormire, Cath. E’ semplice.”
Lei
sospirò ma lui sapeva che non era davvero infastidita.
Gli rispose solo due secondi dopo. “Quando abbiamo cominciato ad uscire
era solo
sesso. Non provare a negarlo. Io ero un corpo caldo e tu eri sexy da
morire.
Era tutto lì. Ma, in qualche momento, qualcosa è cambiato. Cominciai a
sentire
la tua mancanza ma non potevo dirtelo, avevo paura che mettessi fine a
ciò che
avevamo. Poi, un giorno, sei quasi stato ucciso mentre lavoravi. Sei
rimasto
disperso per sei ore e non riuscivamo a trovarti da nessuna parte.
Quando
finalmente sei tornato, l’ho visto nei tuoi occhi. Qualcosa era
cambiato. E,
due notti dopo, mi hai portata nel tuo letto ed era diverso. Eri così
gentile,
così premuroso e così amorevole che lo sapevo. Sapevo che mi amavi
quanto io
amavo te.”
Steve
ricordava quel giorno. Ricordava com’era essere
completamente solo nel mezzo della foresta. Ricordava che l’unica cosa
a cui
riusciva a pensare era che stava per morire e non aveva mai dimostrato
a
Catherine quanto lei significasse per lui.
Realizzando
che lei doveva tornare a riposare, ed ora molto
più in pace con se stesso, Steve sorrise e le permise di riattaccare.
“Grazie
per avermelo detto. Puoi tornare a dormire ora. Solo, chiamami domani,
quando
vuoi. E’ bello sentire la tua voce.”
Catherine
sbadigliò di nuovo. “Ti amo anch’io, comunque. E
prometto che ti chiamerò domani.”
Questa è la traduzione della fanfiction originale di xana4 su fanfiction.net che potete trovare a questo link. Vi consiglio di leggerla, non serve un inglese molto avanzato per capirla ed è davvero stupenda. Spero vi sia piaciuta!