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Autore: meiousetsuna    30/04/2012    25 recensioni
Seconda classificata nel contest: Red Carpet, giudicato da Graceavery
Seconda Classificata - Parimerito - al contest "Le storie dimenticate" sul forum di EFP
Nella primavera del 1864 gli Stati Confederati sono in ritirata, e il morale delle truppe non è certo alle stelle.
Damon non ha mai creduto nella guerra, ma adesso avrà nuovi, validi motivi per decidere di disertare, lasciandosi alle spalle una crudeltà di cui non vuole più rendersi partecipe.
Dal testo: "L'odore di tabacco sputato per terra, gin da quattro soldi e sudore rendeva l'atmosfera della grande tenda da campo irrespirabile, ma nessuno dei quattro uomini seduti al tavolino su botti rovesciate sembrava farsene cruccio. Una delle vivandiere, una ragazza abbigliata con un vistoso abito rosso dalla generosa scollatura si avvicinò a Damon, sollevando la gonna per sedersi con le gambe nude sulle sue ginocchia, passandogli le dita tra i capelli spettinati, notando con piacere che era uno dei pochi a non avere pidocchi, li dentro. "Se ti va un po' di compagnia, per te è sempre gratis"
Spero che non sia di una pesantezza intollerabile...
Sarei felice se leggeste fino alla fine!
Un bacio da Setsuna
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Seconda classificata nel contest: Red Carpet, giudicato da Graceavery
Seconda Classificata - Parimerito - al contest "Le storie dimenticate" di _Sherazade_

bannner-live-dixie to-live-and-die-2

Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo
Personaggi: Damon+ 3 nuovi personaggi
Rating arancione: avviso che sono presenti una scena di Non-Con + un lievissimo accenno di slash, nell’assoluto rispetto del rating segnalato

To Live and Die in Dixie

 

to-live-and-die-1

L’odore di tabacco sputato sul pavimento, gin da quattro soldi e sudore rendeva l’atmosfera della grande tenda da campo piuttosto irrespirabile, ma nessuno dei quattro uomini seduti al tavolino su delle botti rovesciate sembrava farsene eccessivamente un cruccio. Tutta la concentrazione di Damon, di Herman Fell, del Colonnello Floyd e di Daniel Rusk era sul mazzo di carte consunte contornato dai pochi spiccioli della puntata; evidentemente nessuno credeva nella buona fede degli altri riguardo la possibilità di barare. Una delle vivandiere, una ragazza abbigliata con un abito rosso dalla generosa scollatura si avvicinò a Damon, sollevando la gonna per sedersi con la gambe nude a contatto con le sue ginocchia, passandogli le dita tozze tra i capelli spettinati, notando con piacere che era uno dei pochi a non avere i pidocchi, lì dentro.

*3 hundred thousand Yankees
Is stiff in southern dust.
We got 3 hundred thousand
Before they conquered us


“Se ti va un po’ di compagnia, Tenente**, per te è sempre gratis”.
“Sempre fortunato, Salvatore!” Fell era chiaramente geloso marcio, si capiva dal gesto nervoso con cui, con un riflesso condizionato, pettinava all’indietro la sua sporca chioma dall’indefinibile colore; nessuno lo avrebbe chiamato ‘amico’ nella truppa, ma essere il leccapiedi del corpo ufficiali gli garantiva un finto rispetto e qualche risata forzata seguì le sue parole. Damon sospettava che gli avessero dato un nome che iniziava con l’H per ossequio alla zia Honoria, una delle fondatrici di Mystic Falls, in quanto probabile erede delle sue ricchezze e quindi suo futuro vicino… o magari con un po’ di fortuna, un colpo di cannone delle Giacche Blu*** lo avrebbe spazzato via prima.

They died of Southern Fever
And southern steel and shot
I wish there were 3 million
Instead of what we got.

“Io amo loro, e loro amano me”. Damon scoprì un full di donne, con un sorrisetto malizioso che non fece che duplicare l’astio dei suoi compagni, tranne Rusk, un texano dai modi bruschi, ma sportivo e leale. Raccolse le puntate usando le carte come rastrello, poi trovata l’unica moneta da mezzo dollaro nel mucchietto, la diede alla ragazza.
“Questo è un piccolo presente, se fosse possibile ti porterei dei fiori, o dei dolci, ma mi sembra molto difficile”. Lei rise di cuore, nascondendo la moneta nel bustino.
“Più tardi, domani, quando vuoi…”
Quella primavera del 1864 sarebbe stata ricordata per la massiccia ritirata dell’Armata, visto che i veterani più validi erano per la maggior parte caduti negli anni precedenti e viveri di qualità, munizioni per gli Springfield**** e medicinali ormai erano introvabili a causa del blocco degli approvvigionamenti, ma la Cavalleria della Virginia del Nord si faceva vanto di portare avanti la resistenza praticamente da sola, coadiuvata dal rinforzo dei Rangers del Texas. Il Generale Lee contava su di loro per bloccare Grant e lo avrebbero ripagato con la fedeltà, col coraggio e con la vita, se necessario. Almeno quelli che credevano che morire o uccidere per affermare degli ideali fossero belle aspettative.

I'm glad I fought a gan' 'er,
I only wish we won.
I ain't asked any pardon for anything I've done.


Prima che seguissero ulteriori commenti, un ragazzino dall’aria trafelata sopraggiunse nella tenda. 
“Colonnello Floyd, signore… siamo riusciti a convincere i padroni di casa ad aprirci per farci passare la notte al coperto! Si chiamano Compton, ci sono  due anziani con la nipote e alcuni servitori, non erano tranquilli per la ragazza…”
“Dovevamo mandare Salvatore, gli avrebbe spalancato…”
“Fell. Non mi vanno giù le tue battute - Damon fermò sul nascere la serie di commenti scurrili che stavano per seguire quello scherzo – sicuramente il Colonnello vorrà che dormiamo al piano di sotto, lasciando tranquilli i legittimi proprietari di casa, paghiamo per le provviste che prenderemo, e partiamo lasciando di noi il ricordo dei gentiluomini che siamo”.
“É chiaro! – Floyd non avrebbe avuto modo di rispondere diversamente – e tu, Doherty, - si rivolse al soldato di evidente origine irlandese che era venuto a chiamarli – prendi la mia bisaccia, portala dentro, poi lega il mio cavallo al riparo, chiaro?”
“Sissignore! – Patrick Doherty si rivolse timidamente verso Damon, senza guardarlo negli occhi – porto anche il suo, Tenente?”
“Sono capace da solo. Ma grazie lo stesso”.
“Qualsiasi cosa le serva…”
“Ti muovi o no?” Fell si aggiunse all’ordine del suo superiore, facendo sì che il ragazzo si affrettasse a caricarsi di tutti i loro bagagli, correndo nel grande edificio malridotto.
Poco più tardi, una relativa quiete era scesa sulla tenuta, mentre la truppa stanchissima dormiva sistemata alla meno peggio, inducendo la giovane padrona di casa a tornare verso la sua stanza, guidata dal lume di una candela, dopo essersi assicurata delle condizioni dei suoi parenti.
“Siete davvero una signorina graziosa, sapete? - la voce impastata di Herman Fell, che proveniva da un angolo d’ombra, la fece trasalire talmente che la candela le cadde di mano – vorreste fare compagnia a dei  soldati che soffrono la solitudine?”

*****She's the sweetest little rosebud, That Texas ever knew,
Her eyes are bright as diamonds, They sparkle like the dew;


Dei versi animaleschi, uniti a poche urla acute subito soffocate, scossero Damon da quel sonno leggerissimo che si era deciso a scendere su di lui, una tregua momentanea necessaria a non impazzire, che interruppe con enorme rabbia. Qualcosa di quei suoni non lo convinceva, avevano finito la riserva di alcolici in casa e non poteva certo dire di aver contribuito poco allo stato di fatto, era proprio certo che nessuno dei compagni ne avesse. Allora cos’era tutta quella baldoria?

No other Feller knows her, Nobody known to me.

Improvvisamente fu perfettamente sveglio e l’unico scenario possibile gli balenò in mente; in pochi secondi aveva spalancato la porta ormai dondolante, che si reggeva su di un solo cardine e quello che trovò davanti ai suoi occhi gli fece venire da vomitare. Patrick e il giovane Fell avevano inchiodato a terra la figlia dei Compton, stando uno alla sua destra ed uno alla sinistra, con le ginocchia  sulle sue braccia e con le mani le tenevano le gambe allargate; il corpetto era ormai lacerato, scoprendo il seno acerbo della ragazza e la gonna era ridotta a brandelli. Non si sentivano più grida semplicemente perché le avevano spinto in gola un pezzo del tessuto della sua sottoveste.

She cried so when I left her, It's like to broke my heart,
And if we ever meet again, We'd never walk apart.


Di fronte a lui il Colonello Floyd, in camicia con le maniche arrotolate, aveva abbassato i pantaloni fino al ginocchio, masturbandosi  attraverso le mutande, mentre con l’altra mano cominciava a sbottonarle. Herman rideva in modo isterico, curvo sull’orecchio della ragazza che era una maschera di terrore.
“Il secondo sarò io, bellezza, vedrai quanto ti divertirai stanotte, magari avrai anche un piccolo bastardo, chissà chi sarà il padre felice!” 
Patrick piangeva e rideva insieme, sfiorando ogni tanto  la ragazza senza soffermarsi, gli occhi sbarrati, e il corpo pieno di fremiti.
“Cosa credete di fare, qui?”

But the Yellow Rose of Texas, Is the only gal for me

Damon entrò nella stanza, ogni passo risuonava sul pavimento sconnesso come un tuono.
“Siamo l’esercito degli Stati Confederati, non un gruppo di briganti di strada”. Patrick si era subito rialzato, con un’espressione di puro sollievo dipinta sul viso, scattando sull’attenti, felice che il bruno avesse un grado maggiore del suo, portando la mano destra tremante in linea col sopracciglio.
"Fell, è il genere di cosa che mi sarei aspettato da te. Signore? Quelli sono i suoi abiti?”
“Esatto, Salvatore, che pensi di fare, vuoi unirti alla festa? Il tuo turno però è comunque dopo di me…”
“Non intendevo questo”. Damon raccolse la giacca con le mostrine che mandavano il loro bagliore d’oro fasullo, tirando su con decisione la ragazza, strappandola dalla presa di Fell e mentre lei, piangendo senza poter smettere si toglieva lo straccio dalla bocca, le fece infilare la giubba, mettendole a posto il più possibile quello che restava delle gonne, sussurrando nel suo orecchio.
“Tra un minuto uscite di qui camminando normalmente, poi scappate dal retro verso quella palude dove ho capito benissimo che sono nascosti i vostri genitori, se avessi voluto vendervi l’avrei già fatto, fidatevi di me, correte senza fermarvi per nessun motivo, siamo intesi?”
Lei lo guardò come se un Arcangelo fosse uscito dalla copertina del libro di preghiere che aveva da bambina, poi annuì leggermente e si allontanò in silenzio, con passi piccolissimi.
“Anche questi credo siano vostri, ve li porgo subito - raccolse da terra i guanti bianchi e li sbatté sulla faccia dell’ufficiale, due volte – usciamo fuori, e vedetevela con un uomo”.


Floyd scoprì i denti ingialliti in un sorriso da iena. “Puoi scommetterci, piccolo arrogante e se mai  dovessi vincere forse farò finta che non sia successo nulla, ma perderai e diventerai l’esempio di cosa succede a chi si macchia di insubordinazione contro un superiore. Non ti sparerò con le mie mani, perché malgrado non sarebbe una gran perdita, non voglio macchiarmi  del sangue di un figlio della Virginia, ma ti assicuro che questa alterigia ti passerà per sempre!”
“Mi sembra equo – il tono canzonatorio era completamente sprecato con un idiota di quello stampo – comunque in una sfida uno contro uno non avete molte possibilità! Dopo di voi, Colonnello”. Sollevò un angolo della bocca con scherno, mentre lasciava cerimoniosamente passare l’altro prima di lui. In cortile c’erano già molti dei suoi commilitoni ad aspettare richiamati dal trambusto e alcune torce improvvisate immergendo delle filacce nel sego, disegnavano la loro arena. Delle sciabole furono passate ai contendenti, ma nessuno dei due attese un segnale di ‘via’; si lanciarono uno contro l’altro, con ferocia, ognuno col bagaglio del disgusto personale accumulato in interminabili settimane.
Le lame sprizzavano scintille a ogni cozzo, ansiose di abbeverarsi del sangue degli uomini che le brandivano, che per qualche minuto sembrarono in perfetta parità. Improvvisamente Floyd portò un fendente, era più addestrato di Damon nell’uso delle armi bianche e il ragazzo riuscì a pararlo per pura fortuna, intercettando il polso con la piega del gomito e con un colpo di reni si tirò indietro, evitando di ricevere un taglio lungo tutto il viso: ecco a cosa mirava quel codardo.


“Anche se avessi uno squarcio su tutta la faccia, Colonnello, quello che dovrebbe pagarle, o stuprarle, le donne, restereste sempre voi!” Il suo avversario lo guardò con tutto l’odio possibile, poi fece cenno a uno degli spettatori di passargli un’altra spada, ma non poté evitare che lo stesso venisse fatto per il rivale. Si predispose al suo attacco preferito, per chiudere quella situazione, subito. Portò le mani perpendicolarmente una sull’altra, in direzione opposta, le lame verso l’esterno, praticamente una falce; anche il tocco più incidentale sarebbe risultato mortale.
Damon si preparò con la sola difesa possibile incrociando le spade ad X, quella dannata bandiera alla fine era d’ispirazione per qualcosa! Scattarono contemporaneamente, ma lui fu più veloce e fece perdere l’equilibrio al Colonnello, che aveva usato troppa forza aspettandosi una difesa, non un attacco, scivolando in avanti e cadendo con le braccia aperte e il viso nella polvere, che ben presto gli entrò negli occhi, il naso e la bocca, visto che un piede di Damon, nello stivale nero che cercava di mantenere lucidato, premeva forte sulla sua testa.
“Questo è il posto di chi aggredisce una ragazza, in tre…” 
Non fece in tempo a controllare chi stesse sopraggiungendo alle sue spalle, perché il calcio di un fucile lo colpì fortissimo alla tempia e tutto divenne buio.


Doveva essere caduto da cavallo, per farsi tanto male e qualcuno gli stava tenendo del ghiaccio sulla contusione, con mano delicata, parlandogli per assicurarsi che non avesse subito danni dal trauma.
“Stef…?”
“No, Mr Salvatore, sono io, Patrick, vi prego parlatemi, mi riconoscete?”
Damon aprì gli occhi sforzandosi di mettere a fuoco la figura di fronte a lui. Una delle palpebre evidentemente aveva un profondo taglio, perché si accorse che del sangue raggrumato gli bloccava la mobilità, ma con uno sforzo di volontà riuscì parzialmente a sollevare anche quella; i capelli castano chiaro e lo sguardo verde proiettati dalla sua immaginazione si trasformarono nella zazzera  fulva e le iridi blu di Patrick Doherty.
“La ragazza…?”
“É riuscita a scappare, erano tutti concentrati su di voi… io… vi giuro, non volevo farlo, all’inizio ho detto di lasciarla stare, ma loro pensano delle cose… - il ragazzo cercò di pulirsi gli occhi e il naso con la manica ottenendo solo di sporcarsi anche con la terra che aveva addosso, ormai non riusciva a trattenere una crisi nervosa che si stava abbattendo su di lui - il colonnello mi ha chiesto se preferivo prendere il suo posto, o farle… anche io...”
"Ho capito, basta. Davvero - Damon accennò un mezzo sorriso stirato, anche le labbra erano un po’ gonfie – è andata bene così. Che mi è successo? Avevo messo sotto quel maiale, com’è che sono legato a una sedia?”


Se ne era reso conto nello stesso momento in cui l’aveva detto a voce alta. Il dolore incessante alla schiena non derivava da qualche ferita in particolare, ma dall’avere le braccia flesse troppo indietro per assicurarle con dei nodi  strettissimi  intorno ai polsi.
“Quando avete vinto, vi hanno assalito alle spalle e trasportato qui nel fienile… prima vi hanno legato e poi preso a calci mentre eravate svenuto, io non potevo fare niente, lo giuro! Ho paura… ho sempre paura, ho fatto di tutto per non espormi mai…” Patrick era disperato, non riusciva più a conservare alcun ritegno.
“Io non voglio uccidere nessuno, vedrei i loro fantasmi tutta la vita, lo so che anche voi cercate solo di ferirli, i nostri nemici, io vi guardo sempre perché… vorrei essere come voi, avere successo con tutti, con le donne…” Nel pronunciare le ultime due parole impallidì, guardando per terra.
“Quanti anni hai, Doherty?”
“Ho diciot… no, ho diciassette anni, ma ne ho dichiarato uno di più, mio padre ne ha quarantacinque, avrebbero reclutato lui se non ci fosse stato un altro da mandare soldato. A casa ho anche due sorelle piccole… prima, davvero…”

Stefan. Arruolato il prossimo anno

Damon tentò di concentrarsi, malgrado non ci fosse parte del corpo che non gli dolesse terribilmente; la mente gli si stava annebbiando di nuovo e questo non andava bene, sentiva di avere poco tempo.
“Io non ce la faccio più! - Patrick era crollato in ginocchio davanti a lui – la notte non mi lasciano dormire, mi tirano addosso dei sassi, mi minacciano, e qualche volta mi prendono una parte del rancio, volevo chiedervi aiuto tante volte

Stefan senza cibo sufficiente a sfamarlo

ma mi vergognavo di sembrarvi un bambino…”
“Puoi dirmi quello che vuoi, coraggio, sputa il rospo non scappo da nessuna parte!” Si felicitò tra sé e sé di trovare ancora il lato umoristico di quella situazione. 
“L’altro ieri io… mi sono ritrovato vicino a un nostro compagno morto, aveva ancora vicino una lattina di carne aperta… e c’erano dei vermi, ma avevo così fame …”

Il suo Stefan, felice di strappare dalle mani di un cadavere una scatoletta di carne coi vermi, e mangiarla

“Slegami”.
“Vorrei tanto, ma ci fucilerebbero tutti e due! Non potremmo mai cavarcela!” 
“Cosa abbiamo da perdere? Io almeno, un buon motivo ce l’ho. Ho un fratello della tua età, Paddy-boy, preferisco tornare a casa e che mi riprendano come disertore, che lo facciano partire coscritto per rimpiazzarmi perché mi ammazzeranno stanotte. Sai cosa vogliono farmi?”
“Vogliono appendervi a testa in giù tutta la notte, spogliato, lì al freddo e staccarvi solo quando chiederete scusa ufficialmente”.
Tutto l’orgoglio di Damon lo attraversò come se una folgore lo avesse colto in pieno durante un temporale risvegliando le energie residue che erano nascoste in lui, giungendo infine a far brillare i suoi occhi anche nella semi oscurità della costruzione priva di vere finestre.
“Te lo chiedo un’altra volta, slegami e vieni via, se ci riprenderanno dirò che mi sono sciolto da solo e ti ho catturato come ostaggio; credimi  è meglio anche per te, non stai perdendo il tuo onore, non dovresti proprio essere qui, ma casa con la tua famiglia”. 
“E se ci sparano alle spalle?” Se c’era ancora un’oncia di dubbio nel cuore di Damon, morì in quel momento. Che razza di guerra era quella in cui un ragazzino doveva aver paura di essere ucciso a tradimento da uno dei suoi compagni? Una follia alla quale non voleva più partecipare, a nessun costo.

Now here's to brave Virginia, the old Dominion State,
With the young Confederacy at last has sealed her fate,
And spurred by her example, now other states prepare
******To hoist high the bonnie blue flag that bears a single star.


“Camminerai avanti a me e non protestare. Adesso fa quello che ti ho chiesto”.
Patrick sollevò lo sguardo e si perse in quello che aveva davanti, azzurro come la loro diletta bandiera. Senza parole, come se da quell’istante ogni minimo rumore dovesse rimbombare come il ritmo del suo cuore, prese un temperino dalla tasca e con attenzione tagliò subito la vecchia corda, poi il tremito che lo percuoteva divenne troppo forte, finché Damon lo scosse tenendolo per le spalle.
“Ti giuro che hai fatto la cosa giusta, calmati adesso”.
Patrick non smetteva di essere spossato dai singhiozzi, finché Damon con il suo sorriso più ammaliante lo bloccò, mettendogli le mani sulla nuca, i pollici sulla mascella.
“Chiudi gli occhi. O no, come preferisci”. Lui li tenne aperti, un regalo si fa bene o non si fa, pensò, mentre dava un bacio dolcissimo con le labbra un po’ doloranti a quelle del ragazzo, che rimase stupefatto, come davanti alla concretizzazione del suo sogno più splendido e proibito, quasi smettendo di respirare, mentre Damon lo allontanava delicatamente.
“Io non sono nessuno per giudicare gli altri, tantomeno può farlo quella spazzatura. Adesso filiamocela”.


Fece con gli occhi il cenno di seguirlo e si arrampicò con l’agilità che le lesioni gli consentivano sulla vecchia scaletta a pioli raggiungendo il tetto del fienile; il soldato di guardia fuori della porta era quasi addormentato e non si accorse di niente mentre saltarono giù dal lato opposto, avanzando furtivamente fino alla staccionata, per poi cominciare a correre. Arrivati al bivio per Richmond si fermarono, sedendosi  a terra per riposare un poco.
“Arriva in città, prendi un treno, se ce ne sono, a vai a casa, la linee verso il  Kentucky non dovrebbero essere tutte interrotte e quando questa guerra sarà finita e sarai tranquillo per la tua famiglia, vai verso Nord, ascoltami, è quello che farò anche io. Saranno anche yankees, ma almeno non rischi di trovarti linciato dai tuoi vicini di casa, se disapprovano qualcosa, per essere chiari…”
“Sissignore, farò quello che mi consigliate. Grazie… e voi, andate a casa da vostro fratello?”
“Sì – la voce di Damon ebbe un leggero tremito – ma prima mi fermerò in qualche fattoria di vicini, se arrivo sporco e con la barba lunga credo di spaventarlo, penserà che sia stato male!”
“Sono un po’ invidioso, sign…” 
“Basta con questo ‘signore’ adesso siamo ufficialmente disertori! Puoi chiamarmi Damon”.  
“Allora… Damon… non mi dimenticherò mai di voi. Vi auguro di essere felice, al vostro ritorno a casa”.
“Sarà certamente così. Prenditi cura di te, magari un giorno ci rivedremo!” Una forte stretta di mano suggellò quel saluto.

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*******Oh, I wish I was in the land of cotton,
Old times there are not forgotten,
Look away, look away, look away Dixie Land.

 

Il paesaggio si fece via via più familiare, finché i paletti di confine di Villa Veritas gli diedero il loro particolare benvenuto, nello stile di Giuseppe Salvatore: ‘Chi oltrepassa questo confine senza autorizzazione è passibile di una risposta armata’. Presa la rincorsa, abbatté con un calcio deciso il cartello di legno, provando una gran soddisfazione e calpestandolo. Proseguì girando attorno ai campi di cotone ancora coltivati; se la passavano abbastanza bene, Mystic Falls non era un obiettivo di alcun interesse strategico né economico, anche se non gli sarebbe dispiaciuto trovare tutti gli schiavi liberati, suo padre distrutto, prendere il suo fratellino e andare a cercare fortuna in Messico, o anche a New York; lì non erano tanto schizzinosi di fronte a persone valide.

But if you want to drive 'way sorrow
Come and hear this song tomorrow
Look away! Look away! Look away!
Dixie Land

Stefan avrebbe potuto studiare medicina ad Harvard, invece di quella provinciale Università della Virginia, che avrebbe abbandonato di sicuro prima della fine per diventare un piantatore, seguendo il volere del tiranno… invece era portato per lo studio, certo aveva più volontà di lui in questo; proprio in quel momento, la voce di Stefan gli giunse alle orecchie.********
“E quale vorreste fosse il vostro premio?” Una risatina femminile gli fece eco. Bene, questo era abbastanza interessante da aspettare qualche momento! Si sedette sul muretto del giardino pieno di rose appena sbocciate, vicino una pesante fioriera in pietra, tirando su una gamba.

un crepitante fruscio di sottovesti, un abito grigio come un sudario antico

Poi Stefan si voltò, intercettato dalla sua presenza come l’ago di una bussola che punta sempre al Nord. Il viso di Damon si illuminò di felicità, tutto l’orrore che aveva attraversato negli ultimi mesi sembrava evaporare come neve al sole mentre suo fratello gli correva incontro, lanciandosi nelle sue braccia, in una gara a chi teneva più stretto l’altro come ritrovando forza da quella vicinanza.

lunghi riccioli vivi, come la testa della Gorgone

“Ti hanno dato una licenza premio?” Stefan cercava di scherzare per non lasciarsi andare alla commozione, non davanti a lei, anche se ne avrebbe avuto un gran desiderio; e poi suo fratello lo avrebbe apprezzato di più se avesse mostrato un po’ di spirito che fosse stato piagnucoloso, pensò mentre si rifiutava di allentare la presa di un millimetro, ma con la scusa di battergli la mano sulle spalle le spostò un attimo, per riprenderlo di nuovo, mentre Damon faceva esattamente gli stessi gesti.
“Mi divertivo troppo a combattere, non era giusto lasciarti qui da solo!”

un sorriso incredibilmente candido

“Il tuo impegno per la causa è lodevole! - finalmente Stefan ruotò alla destra del fratello, che rimase protettivamente col braccio sulle sue spalle e gli poggiò una mano sul petto, all’altezza del cuore – Damon, ti presento Miss Katherine”.

In Dixie Land I'll take my stand
to live and die in Dixie.
Away, away, away down south in Dixie.

*” I’m a good old Rebel”, 1861, col testo 'perfezionato' in seguito alle battaglie combattute
**Il grado è quello indicato dal color giallo scuro e non proprio dorato e dal disegno dei decori delle maniche della  giacca di Damon nella 1x06, fonte: storia militare
***Nome dei soldati dell’Unione
**** Gli Springfield erano fucili perfezionati nel 1861,con un tiro precisissimo fino a 500 yards,  ed a cadenza di tiro rapida
*****“ The Yellow Rose of Texas” , (Tradizionale) , 1858, popolare durante la Guerra Civile, specie tra la Cavalleria
****** Sì, vado al cinema con Caroline, e guardiamo Via col Vento!  “The Bonnie Blue Flag", è una Marcia del 1861 relativa agli Stati Confederati
******* “ Dixie”, inno dei Confederati
********A questo punto c’è l’aggancio all’episodio 1x06, modificato; Damon qui non era già tornato in licenza, ma vede Katherine per la prima volta.

 Claim: I personaggi di Patrick, Herman Fell, Floyd e Rusk sono miei Original Charcter: vi prego quindi di non utilizzarli in altre storie

  
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