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Autore: Meramadia94    30/04/2012    1 recensioni
Violet Callister è una poliziotta con alle spalle un difficile passato, che sarà costretta a riaffrontare per salvare un collega. La aiuta la sua migliore amica.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18 Ottobre 2011
Era un pomeriggio tardi.
Wendy Besons correva a perdifiato in direzione del Dipartimento di polizia.
''Ti prego, fammi arrivare in tempo, ti supplico.''- pensava mentre i capelli pettinati a crocchia iniziavano a scomporsi, e il sudore scendeva sulla sua pelle lentamente.
Stava per iniziare un'udienza nella quale si doveva condannare l'assassino di una ricca e benestante signora quando l'avvocato aveva ricevuto un allarmante messaggio sul suo telefonino.
A scriverlo era stata la sua migliore amica.
''Grazie per essermi stata vicina nell'ultima avventura della mia vita. Cerca di reagire diversamente da come ho reagito io e perdonami. Addio.''
Così aveva scritto.
Mentre correva a perdifiato non si accorse di aver sbattuto contro una persona.
''Mi scusi, non l'avevo vista...''- quando alzò gli occhi vide un baldo giovane con una felpa azzurra, pantaloni di jeans e delle scarpe marroni.
Nel braccio destro teneva un sacchetto della spesa dello stesso colore delle scarpe pieno di alimenti-:''Ah, sei tu.''- disse quando lo riconobbe.
''Non sta bene che una bella donna come lei corra per le strade come un cavallo imbizzarrito, sa avvocato Besons?''- la prese in giro John.
Per tutta risposta l'avvocatessa si aggrappò stretta alla felpa del poliziotto e lo supplicò-:''Violet sta per commettere una sciocchezza, fa qualcosa ti prego!!!''- urlò disperata.
In una ventina di minuti Wendy raccontò al poliziotto tutta la triste storia del passato di Violet e della tragica dipartita del suo fidanzato anni prima. E poi gli mostrò il messaggio che aveva ricevuto mezz'ora prima.
''Se era Leonardo la persona che voleva andare a trovare...''- riflettè Jhon prima di spaventarsi-:''Violet sta progettando di uccidere se stessa.''
Provarono a chiamarla a casa e al cellulare, ma non rispondeva nessuno e iniziarono a temere che fosse gia morta.
''Se solo avessimo un piccolo indizio su dove e come ha deciso di farla finita...''- imprecò il poliziotto.
Poi ebbe un'improvvisa illuminazione.
''Hai scoperto qualcosa?''- chiese Wendy piena di speranza.
''So dove andare...''- rispose Jhon-:''Wendy, tu vai al distretto e cerca di stare tranquilla.''- disse facendo per voltarsi.
Wendy lo afferrò per il polso destro e con gli occhi pieni di lacrime cristalline lo implorò-:''Jhonatan... riportamela.''
Il ragazzo sorrise e la rassicurò-:''No problemo, senòrita''- affermò con finto accento spagnolo e nonostante la tragicità e l'incertezza di quel momento riuscì a farla sorridere.
Poi iniziò a correre disperatamente verso una destinazione sconosciuta pensando senza mai voltarsi-:''Tieni duro piccola... sto venendo a salvarti...''
 
Sul ponte di Brooklyn i capelli di Violet erano oggetto di gioco del vento, e la pelle del suo viso era rigata dalle lacrime che scendevano.
''Ora che ho vendicato la tua fine...''- disse tra se e se togliendosi tutti gli oggetti di valore depositandoli ai suoi piedi-:'' posso venire a raggiungerti... Amore Mio.''
Avanzò un timido passo verso il vuoto e il sandalo male allacciato precipitò in acqua.
La poliziotta si sporse eccessivamente per seguire la scarpa senza calcolare quanto sarebbe stata dura l'acqua.
Chiuse gli occhi e saltò.
''NOOOO..... VIOLET!!!''- urlò Jhonatan vedendo che la ragazza dei suoi sogni scompariva lentamente nell'acqua nera.
Tornò a terra in tutta velocità e chiese ad un pescatore di portarlo, con la sua chiatta, nell'esatto punto in cui la ragazza era caduta.
Il poliziotto si tolse la felpa azzurra e lanciò all'anziano il suo telefono-:'' Presto chiami un' ambulanza.''
Detto questo prese nei polmoni tutta l'aria che aveva e si tuffò nell'acqua gelida. Risalì dopo cinque minuti tenendo tra le braccia il corpo fradicio della sua collega. La portò sulla barca e l'adagiò sul pavimento impolverato.
''Violet? Bimba bella... mi senti?''- disse scuotendola per le spalle tentando di rianimarla-'' andiamo, svegliati.''
Vedendo che la ragazza non si svegliava John si avvide di non aver altre possibilità: la sollevò leggermente a se, le inclinò la testa per far passare l'aria da immettere, con l'indice e il pollice della mano destra le chiuse il naso e soffiò dentro la bocca di quella  donna, la donna che amava e che per due anni aveva incosapevolmente diviso con un fantasma.
Per cinque minuti andò avanti così: cinque compressioni, un' immissione d'aria, fino all'arrivo dell'ambulanza.
''Codice blu, donna di  ventisette anni in fase di annegamento''- disse l'infermiere che guidava tramite la ricetrasmittente-:''Abbiamo anche un passeggero, il suo ragazzo, credo.''
Jhonatan nel frattempo rimaneva seduto di fianco alla sua bella collega e amata e la guardava  addolorato.... sepolta sotto una coperta calorica con una mascherina che le premeva sul viso...
Lei l'aveva salvato dalla vergogna e forse dalla morte...
e lui non era stato capce di proteggere l'unica donna che aveva mai veramente catturato il suo interesse. Aveva amoreggiato con molte ragazze, ma nessuna era come lei:  sostenuta da una forza che l'incoraggiava ogni giorno, determinata, innamorata della giustizia.
Violet Callister.
Arrivati in ospedale la portarono subito in rianimazione, mentre il poliziotto venne costretto a rimanere seduto in sala d'attesa, ad aspettare notizie della donna. Aspettare per sentirsi dire che c'erano poche speranze che Violet uscisse da quella stanza incolume.
In quel momento arrivò Wendy che si sedette accanto a lui. Gli prese le mani per confortarlo.
''Hai fatto tutto quello che potevi... Violet diceva sempre che doveva fare qualcosa per raggiungerlo, dal giorno del suo funerale...''- cercava di fare forza a se se stessa più che al ragazzo, perchè anche lei si sentiva colpevole per non essere stata sufficientemente vicino all'amica come le aveva promesso e idiota per non aver capito che subito dopo aver ''fatto giustizia'' si sarebbe uccisa... e soprattutto non accettava l'idea di perdere anche la sua migliore amica, equivalente di una sorella, dopo che suo padre un famoso giudice era stato ucciso da un mafioso per il semplice fatto che poteva farlo finire in galera per aver truccato una gara d'appalto.
''Possiamo anche dirle addio... se voleva raggiungerlo non lotterà per salvarsi come quando combatte contro qualche criminale...''- borbottò il ragazzo tra le lacrime.
''Vedrai che ce la farà... lei è forte...''- disse Wendy senza troppa convinzione. Forse prima avrebbe cercato di sopravvivere per realizzare il suo proposito di vendetta, ma ora che non aveva più nulla per cui vivere e lottare?
''Leonardo.... salvala tu.''- fu la preghiera di entrambi.
 
Dentro, i medici stavano facendo l'impossibile per rianimare Violet. Massaggio cardiaco. Defribrillatore a 300 millivolt. Mascherina ad ossigeno riscaldato. Un farmaco per stimolare il cuore dietro l'altro, come l'epinfrina.
Ma Violet non dava segni di ripresa, sembrava volesse morire li su quel lettino coperta di tubi e attaccata a parecchie macchine.
 
Quanto era passato? Quattro o cinque ore come minimo e ancora non dicevano niente sulle condizioni della ragazza. Alla fine uscì una dottoressa sui trentanni, di bell'aspetto e dai lunghi e sfolgoranti capelli rossi.
''Come sta?''- chiese Jhon come se gli avessero dato la scossa correndo incontro alla dottoressa, seguito a ruota dall'avvocatessa.
''Siamo riusciti a farle ripartire il cuore''- fu la risposta, seguita da due sospiri di sollievo-:'' purtroppo è passato molto tempo da quando ha smesso di respirare e di pompare sangue, e per un certo periodo ha smesso di fornire ossigeno al cervello.. mi spiace, ma l'agente Callister è in coma.''
Queste parole furono una doccia gelata per i presenti. Alla fine Wendy ebbe il coraggio di chiedere-:''Ma ce la farà, vero?''
''Forse... ha il 30%  di probabilità di sopravvivere e poi dobbiamo assicurarci che non abbia riportato danni a livello celebrale. Noi non possiamo fare altro per lei.''
Dopo aver parlato con il medico, John e Wendy ebbero il permesso di vedere la ragazza: era in lettino d'ospedale, una camicia da notte bianca che le lasciva appena scoperto il petto sul quale erano attaccate due ventose a loro volta attaccate a un computer che registrava battito e respiro.
Una mascherina di plastica sulla bocca e sul naso, i capelli sparsi ovunque sul cuscino. Sembrava dormisse, invece stava morendo con tre possibilità su dieci di tornare indietro.
''Io ti amo, Violet... non morire, ti prego, torna da noi, da me... devo dirti talmente tante cose...''- disse John prendendole le mani fredde.
  
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