Anime & Manga > Capeta
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Autore: AliceWonderland    02/05/2012    6 recensioni
La vita di Kappeita Taira, detto Capeta, trascorre tranquilla e serena tra scuola, amicizie e le immancabili gare di kart che oramai lo vedono campione indiscusso delle piste, dopo l'incredibile spettacolo offerto al pubblico in visibilio nel circuito di Haruna, contro Ryou Shiba.
Al seguito della gara, infatti, Capeta ha finalmente attirato l'attenzione di uno sponsor, è supportato da un team specializzato, un nuovo telaio ha sostituito il glorioso quanto sgangherato Capeta III e, cosa ancor più importante, è in concorso per ottenere la tanto ambita borsa di studio messa in palio dalla FSRS (Formula Stella Racing School) che potrebbe aprirgli le porte verso la tanto agognata categoria dove gareggia il suo 'eterno rivale', Naomi Minamoto; ancora non immagina che, ben presto, una notizia inaspettata sconvolgerà la sua tranquilla routine, portandolo ad avvicinarsi al suo rivale, ma... in maniera assai diversa da come se l'aspettava!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Capeta Taira, Naomi Minamoto, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: i personaggi presenti in questa fanfic appartengono al loro rispettivo creatore, Masahito Soda. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. Buona lettura!



_Chapter 01: Papà dice: “Sorpresa!”_



La stanza di Naomi era spaziosa e ordinata, ammobiliata con sobrietà e piacevolmente illuminata dai tiepidi raggi del sole che filtravano attraverso le finestre socchiuse.
Unico vezzo di cui faceva orgoglioso sfoggio era una robusta libreria su cui poggiavano lucenti file di coppe, trofei ed altri prestigiosi riconoscimenti al suo valore di pilota di kart e monoposto.
Nello scorgerli, Capeta non poté fare a meno di fermarsi sulla soglia ed osservarli ammirato, reggendo fra le braccia il grosso scatolone contenente i suoi effetti personali; nella testa, ancora la voce del padre che gli comunicava l'inaspettata e sconcertante novità, soltanto una settimana prima...

-Non immaginerai mai quali sensazionali notizie ho da darti, figliolo!- aveva esordito quella sera, rientrando a casa, stanco ma orgoglioso della novità che portava fra le mura.
-E' successo qualcosa a lavoro?- gli aveva domandato Capeta, servendo la cena in tavola.
-No, no, niente che abbia a che vedere col lavoro! Siediti, per favore-;
-Come? E' così importante?-;
-Ecco, diciamo di sì. Capeta, forse potrà sembrarti una cosa davvero bizzarra, però...!- aveva cominciato a blaterare, portandosi la mano dietro il capo, con fare imbarazzato -Devi sapere che io e Nanako abbiamo deciso di convivere!- aveva infine annunciato.
Al seguito di quella notizia, nessuna particolare reazione sembrò farsi strada sul volto del ragazzino. Dentro di sé era rimasto semplicemente un po' spiazzato dall'aver sentito pronunciare quella parola, convivere, dal padre.
-Nanako?- ripeté disorientato.
Il genitore lo fissò ad occhi sgranati; si sarebbe aspettato tutt'altro genere di reazione da parte del suo ragazzo, ma...
-Ehm. Ma come?- tossicchiò -La signora Nanako. Nanako Minamoto, la team manager dell'Autohouse Racing- aveva precisato, mentre gli zigomi marcati andavano tingendosi di una tenue sfumatura rosso ciliegia.
-C-COME?! E' UNO SCHERZO?- aveva esclamato il giovane Capeta, arretrando spiazzato sulla moquette a bocca aperta -L-la-la signora Mi-Minamoto?! Ma, papà, quando...?!-;
-Ahahah! Ti ho colto un po' alla sprovvista, non è vero?-.


Capeta non aveva mai visto il genitore così allegro e spensierato, da quando la mamma se n'era andata.
Shigeo Taira era sempre stato un ottimo padre ma, purtroppo, da quando quest'ultima era venuta a mancare, aveva dovuto compiere immensi sacrifici per poter mantenere un tetto sopra la testa per sé e per il figlio, e così lavorava notte e giorno per una ditta di pavimentazioni stradali, tornando a casa sempre stanco ed assonnato.
Capeta, sin da piccolo, aveva imparato ad arrangiarsi come poteva: durante la giornata si occupava della casa, cucinava e andava a scuola, dimostrandosi sempre un bambino ubbidiente ed educato, più abituato che costretto a tener ben celato dentro di sé ogni suo più piccolo capriccio, pur di non dare ulteriori preoccupazioni al padre.
Fu in occasione della sua prima gara ufficiale di kart, che la famiglia Taira ebbe occasione di conoscere la signora Nanako, manager a capo dell'agguerrito team dell'Autohouse Racing, che l'allora neo-pilota riuscì a sconfiggere sul circuito, strappando la vittoria ai due favoriti, Takeshi ed Isamu, e riuscendo a guadagnarsi l'ambito primo posto sul podio, da diversi anni consecutivi occupato da questi ultimi.
Pensandoci meglio, proprio da quel giorno il bambino osservò perplesso, assieme ai suoi due inseparabili amici, Nobu e Monami, le bizzarre reazioni e gli strani rossori che coglievano il volto del padre, ogni qual volta la bella e prorompente donna-manager gli si presentava dinanzi, che fosse per dispensare qualche piccolo consiglio all'allora inesperto Team Capeta, o per congratularsi sportivamente con loro al termine delle gare; la bellezza della signora Nanako non passava certo inosservata per i circuiti, e suo padre Shigeo non era stato l'unico ad aver mostrato interesse per lei, dunque, non fu mai fra i pensieri dell'oramai quindicenne rivolgergli domande al riguardo. Durante quegli ultimi cinque anni, aveva sempre pensato che i lusinghieri apprezzamenti sulla bellezza e l'intelligenza della signora Minamoto fossero superficiali, alla pari di quelli di ogni altro uomo che frequentava gare ed eventi sui circuiti di kart, e che mai si sarebbe arrivati a quella 'lieta' conclusione! Invece...

-COMEEE?! KACCHAN, NON AVRAI DAVVERO INTENZIONE DI ANDARE A STABILIRTI IN TERRITORIO NEMICO, A CASA DI QUELLA STREGA?! MA SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO? NON CAPISCI CHE E' TUTTA UNA STRATEGIA DELLA MEGERA E DI QUELLA FACCIA DA KABUKI*, PER FARTI FUORI DAL MONDO DELLE CORSE?! SEI PROPRIO... PROPRIO...!-.
Come suo padre, anche lui aveva comunicato la notizia a pochi giorni dal trasloco ai suoi due amici e, come previsto, la feroce reazione di Monami non tardò ad arrivare, dato che quest'ultima non aveva mai potuto soffrire la donna, semplicemente per puro e sciocco spirito di competizione femminile.
Ad ogni modo, lui e l'amico Nobu, in quell'arco di tempo, si trovarono spesso a discutere di quel trasferimento, e fu così anche a scuola, tra una pausa e l'altra, mentre la loro infervorata amica continuava ad additare il pilota come un 'traditore' del Team Capeta.
-Tutto questo ha dell'incredibile. Ma sei proprio sicuro che tuo padre non abbia battuto la testa durante il lavoro?-;
-E' quello che ho pensato anch'io, ma cosa posso farci, Nobu? Dovrò per forza seguirlo-;
-Che razza di sciocchezza, Kacchan!- li interruppe Monami -Potresti trasferirti da me o da Nobu! Sai che sei sempre il benvenuto, non è vero?-;
-Ma certo!- aveva assicurato l'amico -Insomma, ti rendi conto? Tuo padre e la signora Minamoto... che convivono? La faccenda è ben strana. Quei due sono così diversi!-.
A quelle parole, Capeta si era limitato a rispondere con una rassegnata alzata di spalle, lasciandosi sprofondare sulla sedia, sconsolato.
I suoi amici avevano ragione. Sembrava proprio l'inverosimile trama di un film ma, purtroppo, era la realtà, e lui aveva dovuto valutare il tutto con coerenza ed obiettività, fino a giungere alla conclusione che se il padre riteneva giusto ricominciare una nuova vita accanto ad un'altra persona, la quale sembrava esser riuscita a restituirgli quel briciolo di spensieratezza in più, allora, lui avrebbe accettato la cosa.
-Sì, sono diversi, ma papà sembra così felice. Sempre meglio di una sconosciuta. E poi, scusate, che cosa potrebbe mai architettare la signora Minamoto ai danni del nostro team? Monami, non ti sembra di esagerare?-;
-MACCHE' ESAGERARE! L'INTUITO FEMMINILE NON SBAGLIA MAI! Tu sei terribilmente ingenuo, Kacchan!- lo rimbeccò lei, distogliendo lo sguardo ed incrociando le braccia, indispettita -E, comunque, con quella faccia da Kabuki come la mettiamo?-;
Già, Naomi...
-Vero. Lasciamo per un attimo da parte questa storia della convivenza di tuo padre: ti rendi conto che, d'ora in poi, tu e Minamoto vivrete sotto lo stesso tetto? Siete grandi rivali, ricordalo bene, Capeta! Non è la signora Minamoto il nostro principale problema!-.


Nanako Minamoto non era affatto una cattiva persona; era bella ed intelligente, molto gentile, vivace e disponibile, ma sapeva anche mostrarsi forte e decisa, perché il suo lavoro richiedeva sempre una buona dose delle suddette doti e, dunque, come anche Nobu aveva sottolineato, la cosa che avrebbe potuto creare problematiche a Capeta non sarebbe stata tanto la futura convivenza fra lei e suo padre, quanto più la sua col figlio della donna, Naomi.
Ed era proprio ciò a cui si era rimesso a pensare in quel preciso istante, dinanzi alla porta spalancata della camera del ragazzo.
Chissà come aveva reagito alla notizia di quella coabitazione? Minamoto era sempre così introverso e schivo. Capeta non sapeva molto di lui, perciò non riusciva neanche ad immaginarsi l'eventuale reazione da parte del suo agguerrito rivale.
-Che situazione!- continuava a ripetersi, profondamente a disagio -Papà, ma come ti è venuto in mente di innamorarti proprio della madre di Minamoto?-;
-Capeta?- la voce dell'uomo lo fece trasalire -Figliolo, ma dove hai la testa?- esclamò afferrando tempestivamente lo scatolone, prima che questo si rovesciasse a terra.
-Capeta, sbrigati, non sei curioso di vedere la tua nuova stanza?- lo chiamò, al contempo, la signora Nanako, facendo capolino dal corridoio.
Riprendendo lo scatolone dalle braccia del padre, il giovane annuì, raggiungendola: -S-sì, vengo subito, signora Minamoto!-;
-''Signora Minamoto''? Su, non è il caso di essere così formali: puoi chiamarmi Nanako, d'accordo?- disse lei sollevando la tapparella della camera -Allora, cosa te ne pare?- chiese quando i limpidi raggi dell'esterno filtrarono nel locale.
-Wow!- sospirarono padre e figlio, quest'ultimo girando su se stesso, catturato sia dai luminosi toni delle pareti, che dall'arredamento occidentale che li circondava.
-E' davvero bellissima!- osservò l'uomo -Be', non dici nulla?-.
-S-sì... E' davvero bella, la ringrazio tanto!- disse questo, rivolgendo un ossequioso inchino alla padrona di casa.
-Questa stanza era uno studio; è un po' più piccola rispetto alle altre, ma sono contenta che ti piaccia, Capeta-;
-Piccola? Non scherziamo! E' il doppio della sua vecchia stanza- ammise Shigeo, arrossendo.
-Molto bene. Sistema le tue cose e poi scendi a tavola-;
-Va bene, grazie-;
-Capeta?-;
-Sì, papà?-;
-Ecco, volevo chiederti scusa per non averti avvisato prima di questa storia, ma temevo che potesse distrarti dalle gare, e io... Insomma, volevo chiederti se... Capeta, sei certo di aver accettato questa cosa?- domandò il genitore, fissandolo di sottecchi -Perché, nel caso tu non...-;
-No, non ho nulla in contrario, davvero!- si affrettò a mettere in chiaro il ragazzino -Certo, avrò bisogno di un po' di tempo per ambientarmi. Però, tu sei felice, ed è questo l'importante- spiegò -Basta questo. E poi, non ho mai giudicato male la signora Nanako, tutt'altro... Ma papà, piangi?!-.
L'uomo tirò rumorosamente su col naso e, singhiozzando, si nascose il volto umido con l'avambraccio abbronzato.
-Tu sei... sei davvero un bravo ragazzo, Capeta! Ancora non mi spiego come un bravo ragazzo come te sia potuto crescere così bene, con un padre così assente e distratto!-.
Il ragazzino serrò le labbra, arrossendo: -P-papà, che dici? Certe volte sei davvero imbarazzante...- biascicò.
-Fatti abbracciare, figliolo!-;
-Papà, l-lasciami! Mi soffochi! Dico sul serio, papà!-.

-Gliel'hai detto solo una settimana fa? Deve esserne rimasto sconvolto, Shigeo!-;
-Il fatto è che non sapevo come l'avrebbe presa, e poi c'erano le selezioni alla FSRS, così ho rimandato un po'...-.
Le sottili sopracciglia di Nanako si incresparono: -Di un mese intero?-;
-Be', meglio tardi che mai, no?-.
La donna sospirò, mascherando un sorrisetto divertito, e continuò ad apparecchiare la tavola.
-Spero che non ce l'abbia con noi-;
-Cosa? Certo che no, Nanako! Te l'assicuro- la tranquillizzò il compagno -Piuttosto...-;
-Sono a casa- avvisò Naomi, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando cadere il borsone sull'ampio sofà.
-Ah, bentornato!- lo salutò la madre con un sorriso -Com'è andata, oggi?-.
Il ragazzo entrò in cucina e, scorto l'uomo intento a servire in tavola, gli rivolse un lieve e rispettoso inchino.
-Buongiorno-;
-B-buongiorno a te!- balbettò Shigeo, sorpreso da tanta compostezza, mentre il ragazzo porgeva un plico di fogli alla madre.
-Sono i calendari delle prossime competizioni- spiegò, mentre lei esaminava lo scritto.
-Molto bene. Tra l'altro, mi pare che ad alcuni di questi eventi parteciperanno anche sponsor e tecnici stranieri. Potrebbe essere l'occasione per farsi notare ed ottenere una convocazione in Europa, no?-.
Naomi alzò le spalle ed annuì, avviandosi verso le scale: -Vado a cambiarmi-;
-Dimmi, Nanako, lui come ha preso la notizia?- le bisbigliò Shigeo, quando il giovane svanì al secondo piano.
-Mh? All'inizio anche lui è rimasto sorpreso. Su, non fare quella faccia. Naomi è fatto così. Piuttosto, non credi che sarà interessante vedere quei due vivere sotto lo stesso tetto?-.
-Ehm, a dire il vero sono un po' preoccupato. Sono pur sempre grandi rivali, non è così?-;
-Per questo ho detto che sarà interessante! Mi passeresti i bicchieri, per favore?-.

Era da poco mezzogiorno, quando Capeta terminò di sistemare i suoi effetti personali nella nuova camera. Non ci aveva impiegato molto; erano davvero poche le cose che possedeva, e fra quelle spiccava il più prezioso dei suoi tesori: il modellino di una macchina da Formula1, rosso fiammante...
I richiami del padre lo riportarono alla realtà: -Capeta, scendi? Il pranzo è pronto in tavola!-;
-Sì, vengo subitOUCH!- gemette al seguito di un inaspettato e brusco urto, cadendo pesantemente all'indietro sul pavimento, seguito dai frammenti di lego rosso che andarono spargendosi attorno a lui -Ahia- biascicò massaggiandosi il sedere dolorante e scorgendo dapprima il modellino in frantumi, poi il coetaneo rimasto immobile, in piedi, difronte a lui.
-Minamoto?!-.
Ma da quanto era fermo lì, sulla soglia?!
-Scusa- mormorò atono Naomi, chinandosi sui lego e raccogliendone alcuni pezzi.
-No, non fa niente! Non è rotta- disse Capeta, imbarazzato, rastrellando cubetti qua e là per il parquet.
-Hai già finito di sistemarti?- chiese il ragazzo, alzando lo sguardo sulla camera del nuovo inquilino, che annuì.
-S-senti, Minamoto...-.
Gli occhi castani del sedicenne tornarono a squadrarlo: -Ma giochi ancora coi modellini, Taira?-;
-EEH?!- esclamò il ragazzino, preso alla sprovvista -C-che cosa?! Certo che no, io...!-
-Il pranzo è pronto. Sbrigati- lo interruppe subito l'altro, uscendo dalla stanza con le mani immerse nelle tasche della tuta.
-Aspetta, ma cosa...!-;
-Capeta!-;
-A-arrivo, papà!-.

Continua...

Kabuki*= forma di teatro popolare giapponese in cui i volti truccati degli attori ricreano espressioni particolarmente minacciose.

Disse l'autrice:
ALOHAAAA!! <3 <3 <3
Salve a tutti, membri della sezione-team-Capeta! Qui è l'AutriceWonderland che parla! Come va? ^^
Grazie per aver letto questo primo capitolo di “FORMULA 1ove!”, chiunque voi siate! (?!)
Mi auguro che sia stato di vostro gradimento, perché non è che l'inizio. Alcuni di voi, i membri più 'anziani' di questa sezione, staranno sicuramente dicendo: “Deja-vù”...! Ebbene sì. “F1ove!” è ritornata! La postai già un anno fa, ma a causa di problemi legati alla visualizzazione, fui costretta a interrompere la pubblicazione e a cancellarla. A distanza di un anno (quando si dice: meglio ri-tardi che mai!) …
ReTURN! Riveduta e corretta, per di più, perciò date libero sfogo alle vostre opinion, mi raccomando! Cercherò, inoltre, di essere più presente nella sezione, dato che è da uno, due tre...quasi cinque mesi che manco? Ma che mostro sono? A-EHM, e anche di postare i capitoli successivi in tempi 'umani'! In caso ciò non avvenisse, siate 'umanamente' pazienti, ve ne prego.
Prima di chiudere, infine, desidererei ringraziare Toshira-Chan per i commenti rilasciati in passato ai primi due capitoli! Mi sembrava doveroso, perciò Thanks!
Detto ciò, vi do appuntamento al prossimo capitolo! Chapter 02: “Curry discreto”!

+AliceWonderland+
  
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