Dunque dunque, care le mie lettrici.. rieccomi.

Sempre perchè non riesco a non ammorbare la gente con le mie cazzate, eccovi un'altra flashina.

Ci sono stati più momenti, durante il VyRT, in cui mi sono accorta di quanto Jared fosse emozionato, di come la voce gli tremasse mentre parlava e di quanta soddisfazione e gratitudine ci fossero nei suoi occhi.

Per quelle di voi che l'hanno visto, saprete perfettamente a cosa mi riferisco..e questo, oltre che a farmi piangere (chi di voi mi conosce almeno un po' sa che io sono facile alle lacrime e non posso proprio farci niente :)) mi ha fatto immaginare questo. Solo un frammento, perchè non posso certo descrivere 5 ore di delirio assoluto, gropponi in gola, risate infinite e quant'altro.

Ma insomma, nel mio piccolo, ci ho provato.

Spero che vi piaccia.

Lasciatemi tanti commenti, oggi mi sento sola e mi gira male..so che non è un vostro problema, comunque.. però le recensioni fanno sempre bene, anche se doveste dirmi: vai a vendere pere al mercato che è meglio! lol

Baci a tutte <3

E' una notte speciale per te.

E sono qui anch'io, come tutti gli altri, davanti al mio computer, a guardare quello che combini.

E' un'ora indecente, ma non importa. Non ti ho detto che lo avrei fatto, ma ci siamo sentiti ieri e te l'ho fatto capire in qualche modo contorto. Tipico di me.

Ti sto guardando correre come un forsennato da una parte all'altra della stanza e lo confesso, solo a me stesso ovviamente, ho il cuore in gola per te.

So quanto ci tieni, mi hai sfiancato per un mese prima di questo evento, raccontandomi ogni singola cosa che stavi architettando.

Io sbuffavo silenziosamente al telefono per quanto eri ripetitivo, ma nello stesso tempo sentivo il tuo entusiasmo che mi avvolgeva.

Passano minuti interminabili, nei quali prego qualsiasi santo che tutto vada a posto, perchè davvero non posso sopportare di vederti o sentirti deluso e impotente di fronte a qualcosa.

Hai sempre un grande coraggio e una voglia di vivere e di fare le cose che mi travolge. E le volte in cui viene meno, è come se mancasse qualcosa anche a me.

Sorrido sopraffatto da un moto di tenerezza, quando compari sullo schermo vicino a Rob per rassicurare i tuoi Echelon.

Sei imbarazzato, posso accorgemene anche da qui. 

Ma non è colpa tua. E dovresti saperlo.

Stai tranquillo Jared, andrà tutto a posto.

So che te lo dirà Emma al mio posto, quindi cerco di farmi bastare il pensiero, sperando che ti arrivi.

E poi finalmente, il suono e l'audio sembrano trovare un punto d'incontro, e da qui in poi, ti osservo senza riuscire a staccare gli occhi di dosso alla tua immagine per un solo minuto.

Sei un incantatore, Jared Joseph Leto.

Un fottutissimo incantatore che sa esattamente come ammaliare la gente e coinvolgerla in una maniera che non sembra nemmeno appartenere a questa terra.

E sei bravo, sei terribilmente bravo.

E la tua voce cristallina e potente, anche attraverso le cuffie, mi fa tremare e mi punge lo stomaco.
Mi risveglia, mi riempie, mi consola e mi fa pensare che non ci sia niente di sbagliato al mondo. Almeno per la durata di una canzone, non c'è nient'altro che bellezza. 

Il tempo passa in fretta, quando c'entri tu, in qualsiasi modo.

Che sia virtuale oppure no, la tua presenza mi provocherà sempre scompensi che non so spiegarmi neanche in minima parte.

E adesso dove stai andando?

Ah sì, in quello stanzino, con i vetri trasparenti, del tuo studio.

Sono stato il primo esterno ai Mars, ad averlo visto.

Mi ci hai portato tu, con lo sguardo fiero di un bambino che mostra i suoi giocattoli preferiti.

Mi è sembrato vagamente claustrofobico all'inizio, ma poi mi hai fatto cambiare idea.

Te lo ricordi?

Scommetto di sì, perchè è stata una delle volte in cui ti ho sentito urlare il mio nome con un trasporto tale che ho pensato di esplodere.

Tutto perchè a te vengono sempre le peggiori idee perverse, in mente, e hai voluto che ti violassi anche lì dentro.

Mi sfugge una risatina compiaciuta mentre ci penso, che proprio non posso frenare. 

Hai letteralmente buttato fuori il leggio, il microfono e lo sgabello.
Sei matto, come nessun'altro. 

Tutto quello che mi ricordo di quello che è successo dopo, sono appunto i tuoi gemiti e il fatto che una parte di me aveva paura che quel vetro avrebbe ceduto sotto le nostre spinte.
E come ogni volta, la sensazione di completezza che provo con te, che si unisce ad un piacere vertiginoso e devastante. 

Scaccio dalla mente queste immagini, prima di degenerare sul serio, e mi riconcentro su di te.

“Questa canzone ci ha cambiato la vita..” ti sento dire, con un filo di voce, mentre dai tuoi occhi traspare una commozione che mi schiaccia in un secondo.

Sembri così vulnerabile, in questo momento.

Sento una morsa stringermi il petto e il cuore battere come un treno.

Come in una bolla ovattata, ondeggio sentendomi smarrito nella melodia.

Le tue dita che accarezzano le corde della chitarra, delicate eppure decise, producendo quel lieve stridio al quale non mi sono ancora abituato e che spazza via anche quel poco di emozione che avevo cercato di trattenere fino ad ora.

Quando riprendi a parlare, è come se il mondo si capovolgesse su se stesso.

Non hai difese.

Sei un libro aperto, ora. E per un secondo, sono quasi geloso del fatto che altri milioni di persone possano vederti così.

E poi si fa spazio qualcosa che non riesco a mostrarti sempre come dovrei.

Ma che ti giuro, provo ogni giorno.

Orgoglio.

Puro e semplice.

Di starti vicino, di condividere la mia vita con te.

E soprattutto per tutto quello che sei.

E una volta tanto, non vedo l'ora che tu mi chiami domani, per dirtelo.