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Autore: Foxygiu    05/05/2012    3 recensioni
"Ciao sono Gaia e ho 34 anni. Come? Vi state chiedendo cosa ve ne frega? Beh, vorrei dirvi che oggi e’ il giorno piu’ bello della mia vita...il secondo....ok, il terzo...
Il primo e’ stato quando e’ nata mia figlia Samantha, nel 1980 a Londra.
Il secondo e’ stato l’anno scorso, quando e’ nata la mia seconda figlia, Alice... con pronuncia italiana prego, qui a Los Angeles.
E oggi e’ il terzo, perche’, beh, lo e’ e basta...
Vi state chiedendo ancora perche’ dovrebbe interessarvi?
Mmmmhhh... e se vi dicessi che il mio compagno e’ un famoso bassista americano... originario di Seattle, che le sue iniziali sono MDM? No eh?"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ritorno all’ingresso e rimango sconvolta: mi ritrovo davanti niente po’ po’ di meno che Micheal Andrew Duff Rose McKagan... “Porco cazzo...” mi scappa.

Lui scoppia a ridere “Hey, non so cosa voglia dire quello che hai appena detto, ma mi sa che e’ una parolaccia...” Poi vede la mia espressione e ridacchia un po’... “Sono sempre io Micheal, il tuo vicino...Hai presente? Ci siamo presentati prima.” Mi dice per farmi ripigliare dall’evidente stato di catatonia in cui sono caduta.

“Non... non ti avevo riconosciuto prima... scusami... stai... stai molto meglio rispetto alle ultime foto che avevo visto di te...” dico scuotendo la testa a bocca aperta. COSA HO APPENA DETTO? Merda... iniziamo proprio bene... e ovviamente arrossisco.

“Scusarti? E di che? Mi hai appena fatto un gran complimento! Vuol dire che tutto quello che ho fatto in questi 2 anni e mezzo per rimettermi in forma e restare pulito e’ servito” dice ridendo. “Allora cosa significa questa scritta?” dice indicando la mia grafia su uno scatolone.

In poco tempo riusciamo a portare dentro tutti gli scatoloni e decidiamo di prenderci una pausa.

“Ti offrirei un vero espresso italiano... ma purtroppo non ho idea di dove siano la caffettiera e il caffe’... Ho preparato del the freddo, va bene lo stesso?”

“Certo, grazie.”

Porto in giardino due bicchieri e la caraffa del the e ci sediamo per terra all’ombra del piccolo portico... i mobili sono ancora accatastati in sala...

“Ti da fastidio se fumo?” gli chiedo.

“No assolutamente, e poi siamo all’aperto e soprattutto... questa e’ casa tua...” dice ridendo e alzando un sopracciglio, facendomi notare l’ovvieta’ della situazione. “Anzi me ne fumo volentieri una anche io!” prendendo un pacchetto di Marlboro dalla tasca dei pantaloni della tuta.

Inizia a farmi un sacco di domande. Dopo un po’ gli dico ridendo “Hey non vale... io non ti ho ancora fatto una domanda!” lui sorride e in quel momento arriva Sammy.

“Hey ciao, piccola!” la saluto e allungo un braccio per farmi abbracciare senza alzarmi.

“Ciao, vedo che siamo nella merda... dici che per il 2000 riusciremo ad avere la casa a posto?” chiede guardandosi intorno perplessa.

“Non ti preoccupare, io e Micheal stavamo facendo una pausa... ma adesso che sei arrivata anche tu, abbiamo 2 braccia in piu’ per sistemare e visto che dico sempre che hai braccia rubate all’agricoltura...”

Sammy si volta per vedere la persona che e’ con me. Vedo che spalanca gli occhi, lo ha riconosciuto. Mi metto una mano sugli occhi sicura che stia per partire un urlo da parte di mia figlia, ma anche stavolta riesce a sorprendermi.

Allunga una mano verso il bassista dei Guns e gli dice solo leggermente piu’ alta del normale “Ciao, sono Samantha.”

“Ciao Samantha, sono Micheal, il vostro vicino.”

“Scusatemi, adesso mi vado a cambiare e poi vengo a darvi una mano...” dice e la vedo rientrare saltellando e urlando in silenzio attraverso le vetrate della sala.

“Vi assomigliate molto, anche se avete colori diversi... E’ tua sorella?” chiede Duff incuriosito.

“Mia figlia...”

“Eheheheh?!?!?! Scusa ma quanti anni hai? Sei troppo giovane perche’ lei sia tua figlia!” chiede il bellissimo biondo che ho di fronte con aria decisamente stupita.

“Grazie... devo dire che sei molto gentile... Ma io ho 32 anni e Sammy ne ha 16...” dico arrossendo leggermente.

“Noooo, non e’ possibile che tu abbia 32 anni...giuro, io te ne davo al massimo 26 o 27...” ancora sconcertato “Beh, devo dire che tuo marito e’ un uomo fortunato... con due belle ragazze come voi per casa!” dice, volendo farmi un complimento, con uno strano tono di voce. E’ disappunto quello che sento nelle parole di Micheal? No, non e’ possibile... niente seghe mentali, Gaia!

“Marito? Non c’e’ nessun marito...” Sospiro e mi esce una frase un po’ rude “Diciamo che il padre di Sammy ha fatto solo ‘il donatore di sperma’ se cosi’ si puo’ dire... e poi se ne e’ fregato altamente... non l’ha mai voluta riconoscere e nemmeno incontrare, quel gran figlio di puttana... E sia la mia che la sua famiglia hanno deciso che era meglio far sostanzialmente finta che noi non esistessimo” dico con tutto l’astio che mi ribolle dentro nei confronti di Alessandro De Marchi, il padre biologico di Sammy e dei parenti che invece di darci una mano ci hanno sempre trattato come qualcosa di cui vergognarsi.

“Vuoi dire che l’hai cresciuta tutta da sola? Wow... Non deve essere stato facile per niente... in fondo eri solo una ragazzina...” e mi guarda attentamente.

“Gia’ lo puoi dire forte, Micheal!” dico accendendomi un’altra sigaretta. Quando questo discorso salta fuori, mi innervosisco sempre: odio gli sguardi di compassione della gente che scopre di avere davanti una ragazza madre.

“Ma sai una cosa? E’ il regalo piu’ bello che la vita mi ha fatto finora... Non sarei dove sono se non fosse stato per Samantha... non sarei la persona che sono adesso... ed e’ bello poter crescere con lei... a volte sembra lei la madre e io la figlia adolescente e capricciosa!” mi scappa da ridere e lui sorride con me. Lo guardo e non leggo nessuna compassione nei suoi occhi... anzi sembra quasi ammirazione quella che vedo... PIANTALA DI FARTI SEGHE MENTALI GAIA!!!!

 

Abbiamo passato il resto del giorno a montare mobili e a sistemare qualche stanza... Micheal ha promesso che domani verra’ ancora a darci una mano: per me e Sammy e’ impossibile riuscire a montare da sole la grande libreria che occupera’ tutta la parete dello studio.

E’ appena uscito e mia figlia mi caccia un urlo in faccia da stordire anche un sordo “Ma cosa cazzo fai?” le chiedo tappandomi le orecchie.

“Duff McKagan ha montato i mobili della mia camera da letto ed e’ il nostro vicino di casa! Minchia mamma, ma ti rendi conto? Due settimane che siamo qui e ho gia’ incontrato Izzy Stradlin e Duff McKagan! Non ci credo, oddio, non ci credo!” dice saltando di gioia per tutta la casa.

“Ecco, invece credici... e vedi di non comportarti da deficiente in sua presenza... perche’ domani verra’ ancora a darci una mano... e non voglio iniziare un rapporto di buon vicinato con figure di merda, chiaro?” la minaccio sorridendo con l’indice puntato verso di lei.

Alza gli occhi al cielo “Mi chiedo come tu faccia a rimanere cosi’ tranquilla... Insomma, mamma... lui e’ l’uomo dei tuoi sogni... hai sempre avuto una passione sfrenata per quello spilungone ossigenato... hai sue foto ovunque...”

“Sammy, non rompere, dai... un conto e’ fantasticare un po’ su qualche foto di una persona e un conto e’ incontrarla in carne ed ossa quella stessa persona...”

“Appunto... ce l’hai davanti in carne ed ossa... piu’ ossa al momento... e tu non sei da buttar via, per la tua eta’ sei messa bene direi... e poi noi italiane abbiamo un fascino tutto particolare per gli uomini stranieri...” dice ridendo.

“Ma cosa ti salta in mente?” dico e inizio a rincorrerla per tutta la casa, cercando di prenderla per farle il solletico... ma oramai e’ diventata troppo veloce per me.

“Fuma, fuma... cosi’ io posso scapparti meglio!” mi urla dalla porta della sua camera ridendo e si chiude dentro a tirar fuori le sue cose dagli scatoloni e a sistemare la sua stanza.


Ed eccomi qua col terzo capitolo assurdo di questo delirio... chi ha bisogno di una mano per traslocare? Ditta McKagan al vostro servizio, donzelle! XD Grazie mille a chi legge, segue, recensisce!

  
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