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Autore: Umpa_lumpa    06/05/2012    4 recensioni
Se possibile, il più piccolo, invece di rilassarsi con il procedere della loro conversazione, era diventato al contrario sempre più teso. Ogni volta che doveva aprire bocca per spiegarsi sembrava fare un’immensa fatica, come se avesse voluto esprimere così tante cose da finire per non dirne nessuna.
Infine, lo guardò dritto negli occhi, la sua espressione una maschera di timidezza.
-Hyung…quando si vuole baciare una ragazza, come si fa a capire il momento giusto?
[Piccola one-shot senza pretese^^". Avvertimenti: AU; shounen-ai 2min; nota OOC inserita per sicurezza.Dedicata alla mia prociona]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Minho, Taemin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Salve a tutti!
Ho deciso di tentare la fortuna con una seconda storia, una 2min, stavolta. Nonostante questa coppia mi piaccia, non ne sono comunque una grande fan (eh già XD). Infatti ho scritto questa storia più che altro per publuffy che me l'aveva chiesta e spero in tutta fede che le piaccia^^
Quindi, vorrei dire innanzitutto che questa fic, per quanto scrausa possa essere^^", è dedicata con tanto affetto a lei <3 
Tra l'altro è stata sempre lei a suggerirmi lo spunto per scriverla. Si può dire che è più merito suo che mio^^
Per il resto, non voglio dilungarmi a dire molto, siccome le mie premesse fanno sempre passare la voglia di leggere XD Mi sbizzarrirò nelle note finali U.U
Ah, solo un'ultima cosa: questa è la mia prima 2min in assoluto...questa coppia mi risulta piuttosto problematica^^" Per di più, come chi ha letto "Let's play at home" già sa, è un periodo in cui il mio contorto e perverso cervellino partorisce solo smut. E siccome questa non lo è, se il rating ne è una qualche indicazione XD, l'averla scritta è di per sé già un miracolo XD. Insomma, tutto questo solo per avvisare tutte le 2min shipper che è meglio che non si aspettino nulla di che da questa fic^^" E' davvero solo un...esperimento, senza pretese^^"
Beh, detto questo, spero comunque di riuscire ad intrattenervi per un po' ^^ Buona lettura e grazie per l'attenzione!

 

 

 

-Hana, dul, set-

 

 

Lee Taemin era da qualche minuto immobile di fronte la porta del suo vicino, con la mano sospesa a mezz’aria per bussare.

 

Sì, lo sapeva che non era un’operazione difficile quella.

 

E no, non era poi così titubante al pensiero di disturbare Kibum. D’altronde era abituato a piombare in quella casa senza preavviso; il loro rapporto era così intimo e familiare che nessuno dei due si poneva alcun problema di sorta, anzi, per loro era un’abitudine passare il tempo insieme.

 

Perciò doveva farsi coraggio ed anche darsi una mossa, se non voleva che quella signora dall’altro lato della strada continuasse a fissarlo come fosse stato un malintenzionato in procinto di svaligiare quel posto.

 

Prese un respiro profondo.

 

Uno, due, tre.

 

Toc toc.

 

Sentì una serie di tonfi e d’imprecazioni provenire dall’altro lato della porta, prima che questa venisse aperta da un Kibum allucinato: sembrava quasi avere il fiatone, mentre con una mano tentava goffamente di infilarsi una scarpa –l’altra già indosso, ma slacciata. Persino i suoi occhiali gli pendevano pericolosamente giù dal naso con il rischio di cadere da un momento all’altro.
Ma in compenso i suoi capelli erano in perfetto ordine.
Come sempre.
Non che la cosa stupisse Taemin.

 

-Minnie!

 

-Ciao, hyung- salutò con un radioso sorriso – Mh, posso entrare?

 

-Vado un po’ di fretta, piccolo.

 

Nonostante si passassero tre anni scarsi, il più grande aveva sempre avuto la tendenza a trattarlo come un bambino. Ormai non ci faceva nemmeno più caso.

 

In contrasto con ciò che gli aveva detto, Kibum si fece comunque da parte per farlo passare, costretto a saltellare su un piede solo avendo l’altro ancora a mezz’aria.

 

-Ho bisogno di una mano, hyung- gli disse con voce esitante, grattandosi la nuca con fare imbarazzato.

 

-Se vuoi che ti dia una mano con il pranzo, non ho proprio tempo. Ordina qualcosa al takeaway – gli suggerì, storcendo un poco la bocca al pensiero di quel cibo poco salutare.

 

-No, ho già mangiato.

 

A quelle parole, l’altro si girò di scatto, un’espressione di puro panico stampata in volto.

 

-Hai cucinato da solo, minnie?! Mi potevi chiamare! Non dovresti avvicinarti ai fornelli! – gli disse con tutta l’aria di una mamma in iperventilazione. Taemin scosse la testa, a metà fra il divertito ed il seccato.

 

-Mi sono fatto un panino, umma.

 

-Non avrai mica usato qualche coltello, vero?- continuò  quello, rivoltandogli le mani alla ricerca di eventuali tagli.

 

-No, hyung, non li ho usati e non mi sono fatto nulla. Ascoltami, per favore! Ho bisogno di un consiglio.

 

Pur mantenendo un tono cortese e contenuto, c’era una sorta di urgenza nella voce del ragazzo.
Kibum non sembrò coglierla, troppo preso a cercare le chiavi della macchina che non ricordava dove aveva infilato.

 

-Riguardo cosa? – chiese distrattamente, rovistando in un cestino posato sul mobiletto dell’ingresso.

 

Taemin diventò rosso come un peperone e la sua già fievole voce si fece uno stentato sussurro.

 

-Mh, riguardo…Mi Young – disse, coprendosi subito la bocca con il dorso della mano.

 

-Chi?

 

-Hyung! – esclamò esasperato il più piccolo.

 

-Ah, quella tua compagna di classe? – Kibum aveva finalmente trovato le chiavi, quindi era passato a guardarsi allo specchio per darsi un’ultima sistemata ai capelli.

 

-Già, lei. Ieri abbiamo studiato insieme e – diede un colpetto sul braccio all’amico, per richiamare la sua attenzione. Poi riprese – e dopo l’ho riaccompagnata a casa.

 

Le sue guance presero nuovamente fuoco, quando il vicino, dopo aver sbattuto le palpebre un paio di volte, gli rivolse un sorriso sghembo e uno sguardo malizioso.

 

-Ah sì? E bravo Taemin-ah! Stai crescendo in fretta, eh? – ridacchiò soddisfatto non appena vide l’interpellato guardare qualunque cosa meno che lui, palesemente imbarazzato dal loro discorso.

 

 Se c’era una cosa che lo divertiva, era punzecchiare quel timidissimo ragazzo, cosa che tra l’altro gli riusciva sempre molto bene. Ma, al di là del suo sadismo congenito, era davvero contento per lui: insomma, Taemin era già al terzo anno di liceo, ed era a dir poco un bel ragazzo.
Un po’ gracilino, certo, ma nondimeno un bel ragazzo.
Era ora che si desse una svegliata!

 

-E quindi? Racconta un po’! Senza tralasciare nessun dettaglio!- sottolineò, assottigliando gli occhi in un’espressione minacciosa – ma non metterci troppo perché devo davvero sbrigarmi.

 

Taemin lasciò andare un sospiro sconsolato.

 

-No hyung, hai frainteso. Non è successo nulla. E’ per questo che ho bisogno di un tuo consiglio, non prenderà molto – cercò di convincerlo, sentendosi un po’ scoraggiato nel vedere l’amico afferrare il cappotto, evidentemente poco intenzionato a starlo a sentire più di tanto.

 

Fu solo in quel momento che si accorse della presenza di un’altra persona, proveniente dal soggiorno.
Era un ragazzo molto alto, dal corpo snello ed in perfetta forma e dagli occhi profondi.
Taemin suo malgrado non poté fare a meno di pensare che fosse un uomo alquanto affascinante.
 E virile, a differenza sua, aggiunse mentalmente, lanciando un’occhiata sconsolata al suo volto femmineo riflesso nello specchio.

 

Si rese quindi conto che tutto il loro discorso era stato sentito da quello sconosciuto e, un po’ per questo motivo, un po’ per quella presenza inaspettata, si sentì troppo in imbarazzo per poter dire altro.
Si limitò a salutare il nuovo venuto con un inchino, siccome non farlo sarebbe risultato scortese.

 

-Scusami, Taemin-ah. Keroro qui è un mio compagno di corso che doveva prendere un libro. Minho, questo è mio figlio, Taemin.

 

Il piccoletto sentì uno sguardo piuttosto perplesso posarsi su di sé.

 

-Non sono suo figlio, sono il suo vicino – puntualizzò con un risolino nervoso, coperto dall’immancabile dorso della sua mano.

 

Kibum, dal canto suo, roteò gli occhi in direzione del suo coetaneo.

 

-Che avevi pensato Minho? Che avessi partorito senza dirti nulla? – senza lasciargli il tempo di ribattere, si voltò di nuovo verso il più giovane di loro – minnie, io ora non ho davvero tempo, devo andare all’università. Ma Mr Gigante non ha nulla da fare, parlane con lui. Anche se mi sfugge il motivo, è piuttosto popolare con le ragazze, ti saprà di certo consigliare.

 

Minho scelse deliberatamente di ignorare le numerose frecciatine del suo irritante amico e si limitò a rivolgere un sorriso gentile ed incoraggiante al piccoletto che aveva innanzi.

 

Questi dal canto suo già al solo pensiero di rimanere da solo con un ragazzo che conosceva da cinque secondi scarsi si sentì molto a disagio. Avrebbe voluto dire che non importava e che si sarebbe arrangiato, ma se conosceva bene Kibum –e lo conosceva-, sapeva che lo avrebbe bloccato prima ancora che potesse fuggire e lo avrebbe costretto a sbrigare questa faccenda che lo avesse voluto o meno.
Da questo punto di vista l’amico era sempre stato un’arma a doppio taglio. 

 

Provò quindi a protestare.

 

-Hyung, non sei affatto affidabile

 

-Su questo ha ragione – sentì lo sconosciuto concordare.

 

Kibum li osservò indignato, a bocca aperta.

 

-Ma bene! Visto che a quanto pare sono così inaffidabile, mi comporterò da tale e me ne andrò! E vi lascerò pure in mezzo alla strada! Tanto non sarà un problema, visto che andate già così d’accordo! – esclamò da brava regina del dramma.

 

Taemin ridacchiò un poco a quella scenata, smentendo poi la sua precedente affermazione.

 

-Credimi, minnie, ti ascolterei volentieri – gli disse allora Kibum con più gentilezza, scompigliandogli affettuosamente i capelli un po’ lunghi – ma ho un noiosissimo corso di inglese da seguire.

 

Il ragazzo lo guardò un poco perplesso.

 

-Ma tu parli perfettamente inglese. Che ti importa di seguire il corso, visto che non hai l’obbligo di presenza?

 

Kibum alla domanda parve un po’ a disagio.
Toh guarda, non uno spettacolo di tutti i giorni.

 

Taemin trasalì quando sentì una grossa mano posarsi con delicatezza sulla sua spalla. In un gesto istintivo, voltò la testa e vide che Minho, il quale gli stava ora alle spalle, guardava il padrone di casa con un grosso sorriso divertito –e appena un po’ vendicativo, forse.

 

-E’ solo che Kibum è uno studente volenteroso. Su, va o rischi di arrivare in ritardo.

 

Il diretto interessato sembrò un poco esitante e perplesso: era evidente che non capiva perché mai il suo collega gli stesse dando manforte. Tuttavia varcò lo stesso la soglia, pronto ad attraversare il vialetto di casa.

 

-Divertiti con Jonghyun! – gli gridò allora Minho, scoppiando a ridere come un matto quando vide l’amico congelarsi e arrossire.

 

-Sta zitto! – gli gridò quello furioso, per poi sbattere la porta di casa dietro di sé.

 

Particolarmente divertito dalla scena, l’interpellato non fece altro che ridere ancora più forte, rimanendo immobile accanto a Taemin che dal canto suo si limitava a sbattere le palpebre alquanto inebetito da quella scena.

 

Quando finalmente le risate cessarono, seguì un momento alquanto imbarazzante siccome nessuno dei sue ragazzi sapeva né che dire, né che fare.
Il più giovane non poté trattenere un sospiro sconsolato, già pronto a dirigersi anch’egli verso la porta per tornarsene a casa –al diavolo le future ramanzine di Kibum. Tuttavia fu fermato da una voce bassa e gentile:

 

-Allora Taemin-ah, vediamo se riesco a risolvere il tuo problema – gli offrì Minho con un sorriso incoraggiante.

 

L’altro non seppe che fare, se non ridacchiare imbarazzato e muovere con nervosismo i piedi.

 

-Ah, ma non importa. Posso tornare a casa e riparlarne con Kibum-hyung dopo.

 

-Beh, mi spiace dirtelo, ma penso che se Kibum non ci trova qui al suo ritorno, finirà per ammazzarci entrambi. In particolare, se sa che non ti ho dato una mano, mi scuoierà di certo.

 

Taemin sorrise divertito, considerando le parole che gli erano state rivolte. In effetti il suo amico sapeva essere molto pericoloso all’occorrenza, specialmente quando non si eseguivano i suoi ordini (che lui trovava necessario impartire a chiunque gli capitasse a tiro).
 Rabbrividì un poco al pensiero dei mesi di brontolii irritanti che sarebbero seguiti, nel caso.

 

Vedendo che il compagno non sembrava molto propenso a parlare, Minho decise di tentare di metterlo un po’ più a suo agio. 

 

-Vuoi una tisana? – gli chiese quindi, spostandosi nella piccola ma confortevole cucina.
Taemin annuì, accomodandosi dal lato opposto dei fornelli e osservando il più grande aprire sportelli vari alla ricerca degli infusi. I suoi occhi dolci si posarono sulle linee decise del corpo muscoloso dell’altro, sui capelli corvini né troppo lunghi, né troppo corti e sulle sue mani grandi.
Sembravano piuttosto ruvide, come se fossero state abituate a lavorare nel fango, ma allo stesso tempo gli parevano molto delicate e gentili.
Si chiese se alle ragazze piacessero quelle mani.
Doveva essere bello sentirle sulla propria pelle, così premurose.

 

-Taemin-ah? – si sentì chiamare.

 

Sbatté le palpebre confuso, per poi arrossire un poco.
Non erano i suoi pensieri ad imbarazzarlo; non poteva farci nulla se gli veniva spontaneo desiderare di avere un corpo virile come quello dell’altro, al posto del suo femmineo e gracile.
Ciò che lo portò a maledirsi un paio di volte fu la consapevolezza di essere stato colto con la testa fra le nuvole, a fissare il vuoto come un ebete.

 

-Mh?

 

-Che infuso vuoi?

 

-Ah…- mormorò. Ci mise un po’ a raccogliere i suoi pensieri (le domande improvvise lo mettevano sempre in crisi) – alla menta, grazie.

 

Quando calò di nuovo il silenzio, a nessuno dei due parve dare troppo fastidio: non essendo interessati a cercare un argomento di conversazione, l’uno perché troppo timido, l’altro perché di poche parole, decisero di accontentarsi di quel rilassato mutismo. Tuttavia non vi era alcuna tensione nell’aria, come se quella quiete stagnante – interrotta solo dal rumore dell’acqua che sbuffava nel pentolino-  fosse stata del tutto naturale e, al contrario delle aspettative, piacevole per entrambi.

 

Minho in particolare riusciva a sentire gli occhi del compagno su di sé, e se in un primo momento la cosa lo aveva messo appena un po’ a disagio, si era alla fine rassegnato a quello scrutinio a cui sapeva di essere sottoposto e aveva quasi cominciato a non farci più caso.


Tra l’altro si era consolato lanciando lui stesso occhiate distratte a quel ragazzino così delicato seduto a pochi passi da lui.
Doveva ammettere che ad un primo impatto aveva pensato che fosse una ragazza, ma era stato solo un attimo, prima di notare la forma spigolosa dei suoi fianchi secchi.

 

Dopo alcuni minuti, che parvero in tutta fede infiniti, versò l’infuso nelle tazze e, una volta passatane una al ragazzo, si accomodò di fronte a questi.

 

-Allora, come posso aiutarti? – chiese un po’ titubante, lui stesso messo un poco a disagio dalla situazione bizzarra. Insomma, non capita tutti i giorni di dover fare da consulente ad un ragazzo che si conosce da dieci minuti scarsi e con cui si sono scambiate due parole a stento.

 

Rimase zitto ad osservare quelle dita affusolate dare piccoli colpetti nervosi alla tazza, producendo un fievole ma costante ticchettio.
Sì, sembrava proprio una ragazza.

 

-Ecco – sentì il piccoletto sospirare con fare rassegnato, come se ancora non si capacitasse di dover discutere di simili cose con un perfetto sconosciuto – c’è una ragazza in classe che mi piace.

 

Per un attimo il moro sembrò indeciso se spronare l’altro a continuare o se attendere ancora e lasciarlo procedere secondo i suoi tempi. Nell’indecisione, scelse di limitarsi ad osservarlo: Taemin non riusciva a staccare gli occhi dal tavolo, e la posizione china della testa faceva sì che alcune ciocche setose ricadessero scomposte in avanti, sfiorando appena la pelle nivea del collo. Notò che aveva il vizio di lasciare piccoli sospiri, quasi inudibili, senza rendersene del tutto conto.

 

Infine, il più basso alzò di nuovo la testa.

 

-Lei è davvero carina – non riuscì a trattenersi dal dire – indossa degli occhiali spessi, ma se li toglie, ha degli occhi bellissimi. E poi…è così timida. E’ silenziosa ed arrossisce spesso, ma è così carina quando lo fa! – disse mentre i suoi zigomi si tingevano di rosa e l’ennesima risatina nervosa sfuggiva alle sue labbra.

 

Minho avrebbe davvero voluto dirgli che lui non stava messo molto meglio della sua cotta, ma si trattenne.
Gli venne spontaneo chiedersi come avrebbero fatto due persone tanto timide a combinare qualcosa insieme.

 

-Quindi, il tuo problema è farti avanti? – gli domandò tranquillo, già sicuro della risposta che avrebbe ottenuto.

 

-Ah, no no. Io la riaccompagno spesso a casa – mormorò quello spostando di nuovo lo sguardo verso il tavolo. Quando il più grande non fece alcuna osservazione, capì di dover fare uno sforzo per spiegarsi meglio – Intendo dire, ci vediamo spesso  e ci teniamo per mano quando camminiamo

 

Seguì di nuovo il silenzio, e Taemin sbuffò frustrato.

 

-Voglio dire che penso con una certa sicurezza di piacerle. Me lo ha fatto capire.

 

-Ah – Minho sembrò un poco colto di sorpresa – allora dove sta il problema?

 

Se possibile, il più piccolo, invece di rilassarsi con il procedere della loro conversazione, era diventato  al contrario sempre più teso. Ogni volta che doveva aprire bocca per spiegarsi sembrava fare un’immensa fatica, come se avesse voluto esprimere così tante cose da finire per non dirne nessuna.

 

Infine, lo guardò dritto negli occhi, la sua espressione una maschera di timidezza.

 

-Hyung…quando si vuole baciare una ragazza, come si fa a capire il momento giusto?

 

Minho sbatté le palpebre un paio di volte.

 

-Cioè, come si fa a capire se lo vuole anche lei?

 

-Esatto – annuì quello con frenesia, contento che il più grande avesse compreso in pieno la questione.

 

Il ragazzo sorrise in maniera gentile, intenerito dall’innocenza di quel piccoletto che pendeva dalle sue labbra.

 

-E’ semplice: esiste la regola dei tre secondi – gli rispose con pazienza  – Vedi, tu devi fissarla intensamente, ovviamente quando anche lei ti sta guardando negli occhi. Se lei non distoglie lo sguardo entro tre secondi, ci puoi provare.

 

-E lei quindi si lascerà baciare?

 

-Non è detto – gli disse ridacchiando –ma potrebbe. Però, se chiude gli occhi, allora è praticamente sicuro. Le ragazze pensano che il bacio ad occhi chiusi sia molto romantico, quindi abbassano sempre le palpebre quando lo vogliono.

 

Taemin ascoltò interessato, mordendosi appena il labbro in un gesto istintivo. Minho rimase un poco inebetito a fissare quella pelle rosea scivolare delicatamente fra i suoi denti bianchi.

 

-Beh, ma un bacio ad occhi chiusi è più romantico, giusto hyung? – osservò con fare casuale.

 

-E’ un modo di vederla – disse Minho scrollando le spalle. – Certo se chiude gli occhi in genere vuol dire che si aspetta un bacio alla francese. Insomma, saresti fortunato!

 

-Intendi con…con la lingua?

 

L’altro annuì, divertito nell’osservare come il ragazzo probabilmente non avesse pensato a dare un bacio del genere in primo luogo.

 

-Non sei curioso di darne uno?  - domandò sempre più divertito, sebbene il suo atteggiamento perennemente composto non lo lasciasse trapelare più di tanto.

 

-Certo hyung! Sono un ragazzo pure io…insomma, ci penso a queste cose – disse con le guance sempre più rosse.

 

Minho si rese conto di averlo sottovalutato: forse era il suo aspetto fragile e delicato, ma non riusciva a realizzare che quel piccoletto avvertisse le sue stesse pulsioni, tali e quali a quelle di ogni ragazzo adolescente.

Suo malgrado, rimase affascinato da quella strana mescolanza di un infantile innocenza unita ad una curiosa voglia di crescere ed esplorare.

 

Si ridestò dai suoi pensieri quando lo sentì aggiungere:

 

-E’ solo che non so come si da un bacio con la lingua. Non ne ho mai dato uno – ridacchiò divertito ed imbarazzato al tempo stesso.

 

-Insomma – riprese – e se poi mentre cerco di darglielo, sbaglio qualcosa e finisco per farci la figura dello scemo?

 

-Vuoi che te lo spieghi?
Non seppe per quale motivo, ma Minho sentì uno strano senso di agitazione farsi strada in lui una volta che ebbe pronunciato quelle parole. Gli sembrava quasi di aver chiesto molto di più di quella semplice ed innocente proposta.

 

Taemin non sembrò così turbato invece ed annuì curioso.

 

-Bene, chiudi gli occhi – gli disse il più grande, osservando l’altro fare come gli era stato detto. Sorrise di nuovo a quella scena – bene, adesso immagina: sei di fronte a…come si chiama?

 

-Mi Young – rispose l’altro piano, quasi in trance.

 

-Bene, sei di fronte a Mi Young. Siete sulla scalinata di casa sua, i vostri volti sono a pochi centimetri di distanza. Ti sembra quasi di sentire già la pelle liscia del suo viso sulla tua. Ti sporgi verso di lei – sussurra, mentre vede il più piccolo seguire alla lettera le sue istruzioni, quasi come immerso nella sua ricostruzione dei fatti – e una volta posate le labbra sulle sue, le accarezzi con la tua lingua per po---

 

Ma Minho non fece in tempo a dargli istruzioni. No, perché Taemin senza rendersene nemmeno conto lo zittì con le sue stesse labbra, estasiato al contatto di quella pelle vellutata che si muoveva contro la sua. Il più grande, dal canto suo, era così stupito dalla situazione che non riuscì né a dire, né a fare nulla, limitandosi a fissare ad occhi spalancati quella pelle bianchissima che gli occludeva la vista.
Fu nel momento io cui sentì la lingua umida di Taemin farsi strada nella sua bocca che chiuse gli occhi senza rendersene conto: il più giovane era così inesperto da non curarsi affatto di essere delicato in quel suo bacio, ma forse fu la sua natura gentile a compensare la fretta e l’impazienza del suo gesto, siccome esplorò la sua bocca con gentilezza, carezzando l’interno delle guance e sfiorando di tanto in tanto i suoi denti, in un gesto un poco goffo.

 

Taemin sapeva di vaniglia proprio come una ragazza, Minho non riuscì a frenarsi dal pensare. Avrebbe voluto affondare la sua mano grande in quelle ciocche lunghe e morbide, ma una qualche parvenza di lucidità in fondo a lui gli suggerì che avrebbe rischiato di rovinare tutto.
Se Taemin si fosse accorto di star baciando lui e non Mi Young, avrebbe staccato le sue labbra all’istante, no?

 

E lui proprio non voleva che l’altro lo facesse.

 

Al di là di tutte le sue premure, il giovane sembrò riprendersi ed allontanare piano il viso.
E Minho riaprì gli occhi, accorgendosi solo allora di averli tenuti chiusi.
Però non poté fare a meno di notare che era vero, c’era un qualcosa di infinitamente bello in un bacio ad occhi chiusi.
E c’era anche un qualcosa di affascinante nel modo in cui Taemin si rimise a sedere, sbattendo le palpebre un po’ inebetito; nel modo in cui sembrava ancora essere un po’ lontano dal modo reale e nel modo in cui le sua labbra apparissero un po’ gonfie e lucide.

 

Si schiarì la gola, deciso a fare finta di nulla.

 

-Sì, direi che così può andare – mormorò un po’ a disagio.

 

Detto con sincerità, si sarebbe aspettato che il suo compagno si alzasse di scatto ed imboccasse la porta di casa o quantomeno che le sue guance andassero a fuoco nel più puro imbarazzo.

 

Invece Taemin appariva del tutto tranquillo, forse anche più di lui.

 

-Grazie hyung! – esclamò allora, esibendo un sorriso a dir poco radioso, mentre i suoi occhi si assottigliavano in due leggere lunette. –Metterò in pratica i tuoi consigli appena se ne presenterà occasione! Ah, e poi ti farò sapere, ovviamente – aggiunse come gli fosse tornato in mente un secondo momento.

 

Minho sorrise con caloroso affetto.
-Spero che avrai fortuna.

 

Suo malgrado, non poté fare a meno di chiedersi se fosse cattivo da parte sua sperare in realtà tutto il contrario e volere di nuovo un assaggio di quelle labbra.

 

Per lui soltanto.

 

 

 

Note dell'autrice: Uhm...beh, ecco qui^^"
...ho la netta impressione che dopo questa conclusione, mi vorrete tutti linciare^^"
So che spesso questi finali molto in sospeso risultano fastidiosi, ma non ho potuto farci nulla^^" Mi sembrava esagerato spingermi oltre quando i due si conoscevano da poco e, detto in tutta fede, a me non dispiace come ho concluso la faccenda^^" (ne sono, anzi, piacevolmente soddisfatta lol)
Ma, come già detto, so che questi finali sono irritanti. E so che la pesona a cui è dedicata questa shot, in particolare, li odia a morte lol.  Motivo per cui, stavo riflettendo sulla possibilità di scrivere una seconda shot che sia una sorta di sequel. Sebbene ancora non abbia nulla di preciso in mente^^", mi farebbe piacere sapere il vostro parere: se, insomma, è meglio lasciare le cose così come sono, o scrivere un seguito ed approfondire la situazione. Oppure ancora, cestrinare direttamente questa  shot XD

Un'altra cosa: la domanda posta da Taemin in questa storia, è stata veramente fatta, durante la trasmissione "taxi". Immagino lo sappiate tutti in realtà, ma mi sembrava comunque giusto dire, a titolo informativo, che non è una mia trovata XD 
Una cosa che volevo cercare di fare in questa shot, era evitare di dipingere Taemin coma la pecorella di Maria, o, peggio ancora, come un insopportabile moccioso, come spesso mi è capitato di vedere in alcune fic. Volevo trasmettere la timidezza e il carattere semplice di Taemin, senza però dipingerlo come una verginella con una casuale quanto inspiegabile protuberanza in mezzo alle cosce XD
Ho solo due parole per descrivere il risultato: epic fail lol.
Sembra una scolaretta ._____.
Mi scuso  davvero tanto, per questo!^^" Non sono affatto riuscita a dipingerlo come volevo e me ne rammarico...spero di fare meglio una prossima volta, magari .____.

Beh adesso direi che dovrei davvero smetterla di blaterare^^"
Vi ringrazio tantissimo per esservi fermati a leggere questa shot! Spero che al di là di tutti i difetti, degli errori di scrittura (so che ce ne sono, ma non riesco a trovarli e correggerli^^") e al di là della semplicità di questa shot, vi sia in un qualche modo piaciuta e vi abbia fatto trascorrere qualche minuto piacevole^^
Grazie mille per averla letta!

P.s: volevo approfittarne per ringraziare eos_92BommieLittle Flamer per aver recensito "Let's play at home"! Non so nemmeno dirvi quanto le vostre recensioni mi abbiano fatto piacere *O* Siete state gentilissime! *O* Ho intenzione di rispondervi singolarmente, solo che...oh beh, sono una maledetta procrastinatrice -.-" Scusatemi davvero tanto! Sono mortificata ._____.

 

   
 
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