***Spoiler Capitolo 132***
La principessa è stanca.
Non è per ciò che ha affrontato, non sono le ferite, nè
il subdolo torpore che la affligge da quando ha perso i suoi ricordi.
E' stanca di vedere le persone che ama ferirsi a causa
sua. E' stanca essere la causa di tutto, senza avere modo di fare alcunchè per sè stessa. Se solo fosse più forte, non sarebbero i suoi amici a dover
sobbarcarsi la fatica e la sofferenza della ricerca.
Da che si è svegliata senza memoria, non ha potuto far nulla. E' sempre stata
la piccola bambina da proteggere, da salvare e da tener lontano da ogni male.
Inutile.
Nessuno sembrava volersene accorgere. Era grata ai
suoi difensiori che facevano ogni cosa per lei, ma la
loro iperprotettività finiva per ferirla.
Non c'era nulla di veramente utile che lei potesse fare e nessuno la rimproverava mai per questo.
La faceva sentire così inutile.
Ogni volta che qualcosa di importante accadeva, o lei
non c'era o dormiva.
Ora basta, non poteva più permettere di essere lasciata in disparte. Non dopo quello che era accaduto.
Il guerriero l'aveva capita e l'aveva lasciata andare, e di questo la
principessa gli sarebbe stata grata per sempre. Al di là dei giochi e degli scherzi, il guerriero era un
vero padre.
Si era ferita e si era sporcata. Aveva ucciso.
Era finito il tempo in cui poteva permettersi di essere la bambina candida
piena solo di buone intenzioni.
Ora era il turno della principessa di combattere per le persone che amava.
Il mago si sente dilaniato.
Ha desiderato per lunghi anni di non essere più solo, ed ora che è stato
esaudito, ha paura.
Teme l'intensità quasi soffocante con cui quei legami l'hanno avvolto.
Tanto amore lo terrorizza perchè
pensa non essere adeguato.
NOn ha mai ricevuto manifestazioni d'affetto tanto
incondizionato, non sa come reagire davnti a tale
dimostrazioni e non sa come poterli accettare senza che il cuore gli esploda.
Davanti all'amore profondo del guerriero e della principessa si chiede come si
possa amare tanto qualcuno come lui. Qualcuno che persino in quel momento dubita che sarebbe in grado di
fare altrettanto per loro.
Essere amati fa paura. Una paura che scuote l'esistenza.
Mette davanti alla propria inettitudine, ci rinfaccia la sensazione di essere piccoli ed inutili di fronte all'amore sincero
degli altri.
Lui vuole ricambiare, ma non sa come. Vorrebbe dire qualcosa ma le parole i sono fatte cenere in gola.
Ricevere amora è scomodo per chi, come lui, è sempre
stato solo.
E' così facile piangersi addosso per la propria solitudine piuttosto che
assumersi l'impegno di essere meritevole dell'affetto
ricevuto.
I legami creano responsabilità pesanti come catene e le responsabilità fanno
paura se non ci si ritiene abbastanza forti per
sopportarne le conseguenze.
Il mago ha l'animo sconquassato dalla paura.
Gli tremano le mani, gli trema il respiro.
Gli tremano le lacrime tietro all'occhio che gli è rimasto.
Abbraccia il corpo inerme della principessa e sente sulle spalle lo sguardo
vigile del guerriero.
"Farò qualunque cosa perchè
lui si salvi..." "Sono felice che ti sia vivo..."
Nessuno gli ha mai insegnato ad aprire il proprio cuore all'amore degli altri
ed a rispondere con un semplice grazie, con un sorriso soltanto.
Ancora non si rende conto che le persone a cui lui è caro non desiderano altro
che questo.
Il guerriero osserva la scena e sa di aver giocato sporco.
E' ferito perchè le sue parole e le sue azioni non
sono bastate a cambiare almeno un pochino un cuore malato di solitudine.
Anche per questo ha lasciato andare la principessa.
Capiva quanto la frustrazione di non aver potuto far nulla bruciasse,
lo capiva fin troppo bene.
Aveva visto gli occhi della bambina molto più maturi,
tanto da rendersi conto di non poterla più chiamare bambina.
Più di tutto però sapeva che lei avrebbe potuto aprire la porta che per lui era
rimasta chiusa.
Tutto quello che voleva era tenere insieme i cocci malmessi di ciò che era
diventata la sua nuova famiglia.
Il guerriero guarda la principessa e il mago abbracciati e sente il cuore che
gli si stringe, perchè le due persone care che gli
sono rimaste sono ferite, e lui può farci poco o nulla.
Può solo ingoiare la rabbia e la frustrazione, perchè
è lui che deve essere forte per loro.
Sente alle sue spalle il sè stesso del passato
fissarlo stupito per quanto sia cambiato.
Chissà... se tornasse quello di un tempo, si sedesse
in un angolo e professasse a gran voce il non volersi impicciare dei fatti
altrui, forse starebbe meglio.
Ma sono discorsi inutili, perchè
ormai non lo farebbe più.
Il guerriero del passato si scioglie sotto la pioggia acida, lasciando l'uomo
nuovo a vegliare sulle persone che ama.