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Autore: marwari_    07/05/2012    1 recensioni
[Altro personaggio; Cylone modello 3 (D'Anna); Cylone modello 6 (Caprica); Kara Thrace; Laura Roslin; William Adamo]
La Pegasus è appena ritornata nella flotta. C'è un Cylone a bordo!
Cosa succederebbe se un umano venisse cresciuto dai Cyloni?
Racconto nato durante una notte di incubi trasformati in sogni ad occhi aperti. Tensione, sentimento e legge morale in una storia pronta a levarvi il fiato.
[NB:chiedo perdono per gli errori di contenuto presenti nella fan fiction. seguo per il 50% i romanzi e per l'altro 50% la mia fantasia a totale ruota libera. QUESTA FF NON SEGUE FEDELMENTE GLI ORIGINALI BSG!!!!]
TEMPORANEAMENTE SOSPESA - FINO A: DATA DA DEFINIRE
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laura Roslin, Numero Sei, Numero Tre, Nuovo Personaggio, Starbuck
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 11 - Eve?
Le immagini erano confuse, si susseguivano davanti ai suoi occhi senza apparente logica. Non aveva controllo sul suo corpo. Corri! Sentiva in lontananza, non ci devono trovare.
Una luce bianca la avvolgeva e un'altra, di color rosso intenso, viaggiava imperturbabile, avanti e indietro, senza sosta, pacata e letale.
Si trovava su una nave base Cylone. Ed era sola. Rannicchiata su sé stessa, nascosta dietro quella che aveva l'aria di essere una scatola metallica pesante.
Il suo respiro era tranquillo, ci era abituata ormai, infondo era la sua vita, da quando se lo potesse ricordare.
Qualcosa scosse la scatola e fece sbandare anche lei, per un momento il suo cuore si fermò. Alzò la testa ma non fece in tempo a mettere a fuoco le immagini che una mano la afferrò per il polso, trascinandola in piedi; il viso di quella donna dal vestito bianco fu offuscato da una massa di capelli castani chiaro.
- Corri!- esclamò tirandola via, obbligandola a seguire il suo passo accelerato. La bambina sorrise.
Colpi di arma da fuoco le invasero, esplodendo contro le pareti di fianco a loro, era un miracolo che non le avessero prese. Svoltarono un angolo e vennero inghiottite da un corridoio, nel cui mezzo le attendevano varie file di centurioni, immobili. La donna la trascinò ancora, fino a loro, ed essi non si scomposero. Solo quando furono a pochi centimetri dai soldati di ferro le file si spaccarono a metà, creando un varco nel quale si fiondarono, cercando riparo.
La bambina non tenne il conto di tutte le file, ma dovevano essere parecchie, visto che per un buon mezzo minuto continuarono a correre in mezzo a corazze di metallo lucido, poste in file ordinate, ad intervelli regolari.
Già nelle prime file, alle loro spalle, si udivano gli spari e le urla dei Cyloni umanoidi che le stavano inseguendo scortati da altri centurioni, quelli "cattivi". Quando arrivarono infondo al corridoio si aprì un hangar di volo, quasi del tutto buio, solo illuminato al centro, dove una piccola nave, a metà fra un Caccia Cylone ed un Viper Coloniale, stava emettendo suoni sinistri, come se si stesse preparando a decollare.
Eve!
La bambina si pose le mani sulle orecchie, la donna si fermò un attimo per prenderla in braccio, per poi porle una mano sul capo in modo protettivo.
Proseguì verso la navicella che dopo pochi istanti fece scattare il suo portellone. La bambina fu trasferita dalle braccia della donna alle braccia di un'altra, ma che ben conosceva, era sua madre.
Aveva la consapevolezza che Caprica era morta, ma quella bambina, che le stava imprestando gli occhi, non sembrava accorgersi di essere tra le braccia di lei, di una persona... macchina... cosa che in effetti non esisteva più. Perché il corpo in cui era catapultata non provava alcuno strano sentimento?
- Devi scappare!- urlò Caprica, con fare concitato, alla donna che le aveva portato sua figlia. Ora stava immobile davanti a loro, con uno strano sorriso sulle labbra
- Non c'è tempo, dirigetevi alla prossima nave base, ci saranno dei centurioni con il simbolo Zoi sulla corazza. Sarete al sicuro!- la donna si voltò, per vedere i centurioni "buoni" che si stavano riversando nell'hangar, circondando il velivolo quasi in volo - Andate, ora!-
Il portellone si chiuse davanti a loro, dividendole dal mondo esterno.
Eve!
Caprica urlò allo spesso metallo, facendo rimbombare la sua voce all'interno della navicella; fuori non si percepì nulla, solo spari e il rumore del motore.
I Cyloni umanoidi con i loro centurioni fecero irruzione continuando a sparare, il velivolo fu colpito più volte, ma riuscì comunque a partire.
Una scarica di proiettili investì la donna, la quale si accasciò al suolo, senza un lamento, il suolo si colorò ben presto del suo sangue.
-D'Anna!- urlò sua madre, ma ormai era troppo tardi.

- Su, fai la brava bambina e apri la bocca.- le disse Caprica con dolcezza, lei voltò la testa di lato, corrucciando la fronte
- È amara.- protestò una vocetta squillante, che le uscì dalle labbra
- Lo so che è amara, ma dobbiamo mangiare.- il cucchiaio, contenente una sostanza granulosa di color verde acceso, si ritrovò inspiegabilmente nella sua bocca e lei, a suo malgrado, fu costretta ad inghiottire. Storse il naso.
Eve, forza!
Il luogo buio e stretto in cui si trovavano le metteva soggezione. L'unica luce proveniva da una sottilissima fessura nel soffitto, dalla quale ogni tanto spuntavano delle dita che aprivano il pannello, per calare dentro cibo, acqua e tutto il necessario per tenerle in vita. Non sapeva nemmeno da quanto erano laggiù, forse settimane.
- Guarda un po'..- commentò Caprica rovistando nel cestello che avevano mandato giù poco prima - Devono aver catturato un Viper Coloniale.- lei si sporse per vedere cosa sua madre si stesse rigirando tra le mani
- Cos'è?- chiese continuando a muoversi
- È un libro della sacre scritture di Fizia.-
- Ah.- commentò lei, ritirandosi, con voce delusa.
Eve!
L'unico rumore che si sentì fu lo sfogliare di pagine. Caprica ci mise un dito all'interno, a caso e, aperto il libro, lo indirizzò verso la poca luce per poter leggere meglio
"E dal seme nacque la pianta, che coprì di verde il suolo e da esso tutti gli uomini ne trassero vita".
Caprica richiuse il libro, la guardò negli occhi senza sbattere ciglio; seguì un istante di silenzio assoluto, poi, la bambina, si decise a parlare
- Cos'è la pianta?-
- Un giorno ne vedrai una. Quando sarai più grande... li condurrai tutti su quel suolo sacro, dove il verde regna, e lo chiamerai Terra.-
Avanti, Eve!

Ricordava bene quel momento, non era tanto più piccola di quanto era in realtà, forse un paio d'anni prima, non di più.
La ragazza sbucò da sotto un caccia, con la schiena appoggiata ad un aggeggio fornito di ruote, posò l'attrezzo di metallo che stava utilizzando e si passò il braccio sulla fronte
- Ho quasi finito.- annunciò. Un Cylone modello tre, una D'Anna, si voltò per sorriderle, mentre un Simon le si avvicinava con uno strofinaccio
- Guarda che impiastro che sei!- la rimproverò scherzando - Sei tutta sporca!- si sentì pulire il viso e, sorprendentemente, anche scuotere per le spalle.
Eve, mi senti!?
- Allora, come procedono i lavori?- domandò Caprica, sopraggiungendo.
- Non c'è male.- rispose tranquillamente la ragazza, osservando sua madre impilare piccole scatole metalliche - Quanto tempo abbiamo?-
- Un'ora al massimo.- rispose secca lei. La ragazza storse il naso
- Il Caccia è pilotabile esternamente e il DRADIS coloniale lo identificherà come Viper inoffensivo, così come i Cyloni lo individueranno come loro normalissimo Caccia.- comunicò la ragazza tornando al lavoro dopo aver scelto accuratamente il prossimo attrezzo da utilizzare
- Quindi l'unico momento in cui possiamo partire sarebbe durante un attacco incrociato..- disse Simon, con la voce leggermente preoccupata
- Esatto.- rispose prontamente la ragazza, da sotto la vettura - L'importante è non farci vedere dai Viper Coloniali, perché se ci avvistano, con l'aspetto che abbiamo, ci inseguiranno comunque, anche se non compariamo sul DRADIS.-
- È folle.- commentò la Cylone tre, con le braccia incrociate al petto
- Per questo funzionerà.- concluse Caprica, con un fiducioso sorriso.

Eve, per la miseria!
- Caprica?!- era da troppo tempo che la lasciava sola, non era mai successo, cominciava a provare paura, e se le fosse successo qualcosa? No, non l'avrebbe mai abbandonata, non l'avrebbe fatto per nulla al mondo. Eppure...
Quella stanza era troppo grande per lei, non era abbastanza protettiva per i suoi gusti. Di navi basi Cylone ne avevano visitate tante, senza mai fermarsi, cercando sempre una salvezza che non era mai arrivata, quella era una delle tante e quella stanza era grigia, con le luci bianche, con la fascia rossa che non si muoveva come le altre volte. Era tutto strano.
"torno subito" le aveva detto sua madre, quando si era assentata con dei centurioni "buoni", ma il subito si stava trasformando in ore interminabili. Lei e Caprica non si erano mai divise per più di venti minuti da quando era nata, le aveva insegnato tutto quello che c'era da sapere, per ogni occasione.
Se vedi che tardo troppo, tu scappa.
Ma lei non voleva scappare, non voleva senza di lei.
E poi, come se fosse facile. Da una stanza nel bel mezzo della nave base fino all'hangar segreto di cui aveva dimenticato nome e luogo, e di certo non poteva girare con indifferenza per i corridoi e chiedere informazioni al primo che incontrava, come minimo le avrebbe sparato addosso.
Eve!
Girò un paio di volte su sé stessa, poi, con passo cauto, si avvicinò all'uscita della stanza. Mise fuori la testa, ma fu costretta a ritirarla subito e appiattirsi contro la parete: un piccolo esercito di centurioni "cattivi" stava marciando proprio davanti a lei.
Il cuore le balzò in gola in un attimo, strizzò gli occhi per intimarsi la calma.
Fortuna che non l'avevano vista, fortuna che erano appena passati, le garantiva alcuni minuti di stasi prima che la prossima ronda passasse per quello stesso corridoio. Anche quello era strano, non erano stati allertati dagli intrusi, come le navi precedenti.. era quasi un invito a spostarsi per la nave. Che le avessero scoperte?
Eve, stai bene? Rispondimi!
Saltellò agilmente fino ad una sporgenza, in direzione da cui i centurioni erano venuti. Non sentiva rumori. Era tutto molto strano.
Continuò a camminare per i corridoi vuoti, senza nemmeno nascondersi più, ormai, non vedeva niente, nessuno, nemmeno la luce rossa dei corridoi la teneva d'occhio. Sembrava una nave fantasma.. forse non era reale.
I corridoi sembravano essere leggermente inclinati, sembravano girare a spirale, come dirigersi tutti nello stesso punto: il cuore della nave.
E fu lì, dopo vari minuti di perlustrazione in solitaria, dietro un vetro spesso, opaco, a strisce verticali ed orizzontali, a volte.
Dietro ad esso si muovevano delle figure umane, o meglio, umanoidi.
Riuscì a distinguere molti di loro: c'erano vari modelli otto, uno, anche qualche tre. Li sentì complottare, scambiarsi qualche parola sul prossimo attacco alle Colonie, poi ci fu un brusio da cui non riuscì a trarre una parola, fino a quando, un modello uno, non parò a chiare lettere
- È arrivata finalmente.- l'aveva detto con tono calmo e pacato. Non le era mai piaciuto il modello uno, era troppo severo, squadrato, non riusciva a ragionare apertamente. Molti esperimenti che aveva condotto sui modelli uno aveva portato a risultati deludenti: loro non erano adatti al suo scopo.
- Piccola mia.- la voce di sua madre la sorprese alle spalle. Si voltò di scatto per vedere il suo viso rilassato, con un dolce sorriso sulle labbra - Ti stavo cercando, dov'eri?- la ragazza non le rispose e la trascinò via, nell'incavo di una porta che trovò lì di fianco
- Mi hai mollata là dentro per ore, che ci fai qui?- domandò a mezza voce, dalla quale faceva comunque trasparire evidente alterazione
- Stai tranquilla, piccola..- proseguì lei, spostandole una ciocca dietro l'orecchio - Mi stavo assicurando che questa comunità fosse disponibile ad accoglierci.-
- Hai parlato con loro?- chiese la ragazza, alquanto sorpresa. La donna non le rispose a parole, ma la prese per mano e, senza che potesse ribattere, la sospinse all'interno della sala con i Cyloni, la stanza di controllo della nave base. Il modello uno si rimpettì, rivolgendo tutta la sua attenzione sullo sguardo diffidente della ragazza.
Tutto quello non aveva senso, parlare con i Cyloni "cattivi", mostrarsi senza scorta davanti a loro, cercare una comunità...
Mi sto preoccupando... Eve, diamine!
- Vieni cara.- le disse il Cylone aprendo le braccia amichevolmente. Lei rimase immobile senza mostrare la minima reazione.
Attorno al Cylone si stavano accorpando tutti gli altri e il suono metallico dei centurioni si stava facendo strada. L'avevano vista in volto, se avevano impiantato qualche sorta di meccanismo nella testa di sua madre, non poteva farci niente; la sua missione era ben precisa, la conosceva, doveva andare fino infondo, ormai la maggior parte dei "nemici" era in grado di identificarla. L'unico modo per proseguire, era una missione suicida verso l'hangar segreto, doveva andarsene da lì.. se l'avessero uccisa poco male, stava facendo solo il bene di tutti e se non volevano capirlo, erano affari loro.
Mosse un passo indietro, verso Caprica
- Simon è sempre nell'altra stanza?- ci fu un attimo di silenzio, la ragazza non vide la reazione della donna alle sue spalle, intravide solo un modello uno, sul fondo della sala, sgranare gli occhi nella sua direzione e poco dopo, venne la risposta
- Certo.. certo che sì.- la ragazza indietreggiò ancora
- Caprica ed io viaggiamo sempre da sole. Tu non sei lei!- sentì i centurioni fare irruzione nella stanza, caricare i loro fucili, estraendoli dal braccio meccanico. La Cylone modello sei la prese con forza, rigirandola, le serrò un braccio introno alla vita e l'altra mano sulla bocca, stringendo sempre di più
- Sei furba ragazzina, peccato che sei in mano nostra, adesso.- le sibilò in un orecchio, con aria trionfante
- Finalmente porremo fine a questa pazzia.- continuò il modello uno, il capo, facendo un cenno ai centurioni con la mano, i quali avanzarono verso di loro, ad armi tese.
Lei provò a gridare, ma riuscì solo ad emettere mugolii soffocati, che servivano a ben poco, solo a far aumentare il divertimento della sadica sei.
Eve!
Lacrime di disperazione incominciarono a sgorgare dai suoi occhi viola.
- Fuoco!- sentì urlare, e poi il silenzio fu coperto dagli spari che ne seguirono. La Cylone sei che la teneva prigioniera era stata colpita e così anche molti altri che, ancora confusi, cercavano di comandare ai loro centurioni di ribattere, mentre loro cercavano riparo accucciandosi a terra.
Caprica, la sua Caprica, le venne incontro abbracciandola e, protette da una cerchia di centurioni "buoni", vennero portate fuori dalla sala di controllo, da cui proveniva l'assordante suono degli spari.
Le labbra si sua madre si muovevano, ma le sue orecchie fischiavano ancora, incapaci di trasformare i rumori in parole.
La guardava con occhi sgranati, incredula.
- Tesoro, rispondimi!- fu la prima frase che riuscì a comprendere
- Dov'eri?- le chiese in un sussurro, mentre si sedeva, appoggiandosi alla parete
- Ci avevano scoperte, non ho avuto scelta. Adesso sanno riconoscerti.. da ora dobbiamo fare sul serio. Non c'è più tempo di sbagliare.- alzò lo sguardo in direzione di un centurione, nel centro della corazza era stata incisa una grande foglia - Avvisa tutti i nostri: il programma Zoi deve avere inizio subito.- la ragazza, ancora confusa, guardava Caprica in attesa di risposte
- È tutto quello per cui abbiamo lavorato, vero?-
- Sì, Tesoro.. è tempo che tu venga a conoscenza di ogni...- non riuscì a terminare la frase. Un modello uno era uscito dalla sala, aveva sparato e poi era crollato a terra privo di vita; aveva colpito Caprica.

- Non preoccuparti, sto bene.- continuava a ripetere Caprica, di fianco a lei, seduta sul posto da copilota. Il velivolo a forma di Caccia, e all'interno simile ad uno shuttle Coloniale, era in mezzo al cielo, a diversi kilometri dalla nave base Cylone che, nonostante la distanza, sovrastava con la sua imponenza la navicella.
Da alcuni minuti aveva preso a galleggiare nel vuoto, la sparatoria aveva dovuto causare un corto circuito e sicuramente erano morti tutti o quasi, perciò non avevano potuto recuperare il controllo della nave.
- Dobbiamo saltare.- annunciò fredda la ragazza, toccando con sicurezza alcune levette sopra la sua testa ed azionando alcuni monitor
- E dove?- le chiese Caprica, con un filo di voce
- Non lo so.- disse sincera - Ma la nave senza controllo richiamerà l'attenzione di altre navi basi Cyloni e ci scoveranno sicuramente.- concluse con tono accondiscendente.
Attese alcuni istanti poi, inseriti vari dati nel computer coloniale che aveva montato, premette un bottone e attese
- Tre.. due.. uno.. salto.- vide un lampo di luce azzurra comparirle davanti agli occhi, poi divenne bianco e contorse tutte le figure davanti a lei, divennero bianche e nere per poi scomparire per un istante.
Eve!
Quando riaprì le palpebre, vide solo una distesa nera, pullulante di puntini bianchi
- Dove siamo?- chiese Caprica, allungandosi sul sedile, per vedere oltre il vetro
- Non ne ho idea.- le rispose la ragazza scuotendo il capo - Il computer aveva in memoria alcune coordinate.. ho selezionato una di quelle. Sarà stato uno scalo Coloniale. L'importante è che sia sicuro.-
- Il tuo Caccia è conosciuto nel programma Zoi..- mormorò Caprica affondando nel sedile - Riposiamoci, ci troveranno loro.-
Quasi subito dopo il monitor prese a lampeggiare, il DRADIS aveva individuato qualcosa
- Ci hanno già trovate!- esclamò la ragazza balzando con gioia sul sedile.
Osservò meglio il monitor.
Afferrò la cloche e tirò forte verso di lei, facendo svoltare pericolosamente il velivolo. Per poco Caprica non cadde
- Tieniti!- urlò allarmata - Ci hanno trovate!- appena il Caccia fu stabilizzato, continuando la sua folle corsa, la donna diede uno sguardo concitato alla figlia
- Ci hanno trovate, è una buona cosa, no?-
- No, non lo è.- le rispose secca - Le coordinate erano delle Colonie, sono sicure, ma solo se sei delle Colonie. Ci hanno trovate, sì, ma sono dei Coloniali ad averlo fatto.. e ci stanno inseguendo.-
- Fermati.- mormorò la donna dopo un attimo di silenzio.
- Cosa?-
- Fermati.- ripeté - Non scappare.. ci lanceranno dietro i Viper e sarà la fine. Forse abbiamo trovato un modo per continuare il progetto. I Cyloni non avevano capito, magari gli umani lo faranno... sei una di loro.-
La ragazza rallentò subito dopo, fino a fermarsi.
- È folle.- commentò serrando gli occhi, per poi lasciarsi cadere sul sedile
- Può funzionare.. deve. È la nostra ultima speranza.-
Il contatto DRADIS lampeggiò sempre di più. Fino a diventare totalmente luminoso. Nell'abitacolo si diffuse un rumore soffuso, come d'interferenza. La nave Coloniale le aveva scovate, erano nelle loro mani. Il grande e solitario ammasso di ferraglia passò loro davanti, sulla fiancata, a lettere bianche, la scritta "Pegasus".

Eve!
Eve, su andiamo piccola!
Eve... Tesoro... andiamo, svegliati!
Si sfregò a lungo gli occhi. Vide Laura Roslin accovacciata su di lei, lo sguardo preoccupato. Provò a respirare, ma i suoi polmoni furono riempiti dal fumo acre e non poté far altro che tossire
- Ecco, ha visto?- disse con indifferenza la voce del Dottor Cottle - Si stava solo facendo una dormita... la ragazzina sta benissimo.- le voltò la schiena e se ne andò.
Laura le accarezzò la testa
- Mi hai fatto prendere uno spavento, lo sai? Non volevi più svegliarti, ti ho chiamato per mezz'ora e tu.. niente.-
- Ho fatto un sogno strano... anzi... tanti sogni strani.-
- Beh, stai calma adesso.. siamo arrivati.-
- Siamo arrivati dove?-
- Il Coloniale uno è appena atterrato: siamo su di una nuova casa.-
- Casa?-
- New Caprica.- asserì la Roslin, con voce quasi remissiva. Non che sprizzasse gioia da tutti i pori. Eve si guardò attorno e si tirò a sedere
- Non mi ricordavo tutte quelle cose...-
   
 
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