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Autore: Drizzle_    07/05/2012    6 recensioni
Dedico questa OneShot a tutte quelle persone che purtroppo nella loro vita hanno provato QUEL dolore.
Vi abbraccio forte.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il dolore.
Il dolore che prova una madre.
Il dolore che prova una madre che sta abbracciando per l'ultima volta suo figlio.
Lei no, lei non poteva immaginarselo.
Vedeva quelle facce distrutte, rigate da delle lacrime che si facevano strada su visi troppo giovani per conoscere QUEL dolore.
Su visi che a suo parere non avrebbero mai dovuto vivere QUEL dolore.
Come si fa a dire addio a una persona?
Come si fa a dire addio a un tuo amico? 
Lei non sapeva come rispondere a queste domande, era pietrificata, intontita, non aveva parole, qualsiasi cosa provasse a dire le moriva in gola davanti a tutto QUEL dolore.
Si chiedeva come la vita potesse essere così crudele, come la vita riuscisse con tutta quell'INDIFFERENZA a strappare il sorriso a un ragazzo, ha un ragazzo di 17 anni.
Con che coraggio la vita compiva queste azioni?!
Con che coraggio la vita lasciava vivere tante altre persone che invece non se lo meritavano?!
Lei continuava a porsi domande, ma non a trovare UNA risposta.
Ecco lo sapeva, sarebbero arrivate prima o poi, arrivavano sempre! Così era successo anche per suo nonno.
Lacrime, lacrime indiscrete che le scorrevano sul viso senza neanche chiederle il permesso. Lacrime che lei ODIAVA, lacrime che la rendevano debole e vulnerabile agli occhi altrui.
Ma non poteva fare altrimenti.
Come si fa a restare impassibile davanti a tutto QUEL dolore? 
Neanche l'uomo più forte del mondo sarebbe riuscito a non inchinarsi davanti a QUEL dolore e a lasciare che le lacrime indiscrete che tutti odiavamo rigassero anche il suo volto.
Molte volte lei aveva pensato al dopo, aveva pensato alla morte, ma non a quel tipo di MORTE, non alla morte di un suo amico, di un suo GIOVANE amico.
Come faceva la vita a troncare un ragazzo di 17 anni?
Con quale coraggio?! Con quale sfacciataggine?! Con quale presunzione?!
NO, no e ancora no! Lei non avrebbe mai capito quella cosa.
Era li, seduta sul sedile posteriore della sua nuova macchina.
Il perchè avesse pensato all'aggettivo nuova per la sua macchina non lo sapeva neanche lei!
Non lo sapeva neanche lei perchè in un momento come quello il suo subconscio avesse pensato al fatto che lei fosse seduta sul sedile posteriore della sua nuova macchina.
Non lo sapeva neanche lei, ma sapeva che ci stava continuando a pensare.
Si, lei era seduta sul sedile posteriore della sua NUOVA macchina e non riusciva a non pensare a lui, a sua madre, a suo padre, ai suoi familiari, amici, conoscenti. Lei era sicurissima che chiunque nel momento in cui fosse venuto a conoscenza di quella TRAGEDIA, si dico tragedia perchè un accaduto del genere non può avere altri nomi, avrebbe pensato " PERCHE' ? ".
Lei ragionò a lungo su quella semplice parola, ma come già sapeva non trovò nessuna risposta che non sembrasse inutile e stupida.
Senza neanche accorgersene era già fuori dalla sua NUOVA macchina e come un automa con i suoi Ray-Ban si stava dirigendo in QUELLA Chiesa.
Si, stava andando a dare il suo ultimo saluto a lui, al suo giovane amico.
Entrata si apppoggiò a un muro qualsiasi della chiesa, non ci fece tanto caso, come non badò neanche a tutti gli altri suoi amici che come lei erano andati a dare il LORO ultimo saluto a lui, al loro giovane amico.
Quella chiesa era piena di faccie conosciute a lei, ma che in quel momento non gli era possibile riconoscere.
Occhi spenti.
Occhi rossi.
Occhi gonfi.
Occhi che guardavono un punto indeterminato davanti a loro e che davano spazio ai propri ricordi.
Occhi vacui.
Occhi circondati da profonde occhiaia dovute alle poche ore di sonno che QUEL dolore ci aveva concesso.
Occhi distrutti.
Occhi semplicemente TRISTI.
Ecco quello che vedava lei.
Era tutto grigio, spento, freddo, buio.
Come poteva entrare la luce che era segno di vita, come poteva entrare in quel posto?!
Entrare in un luogo che sprigionava qualsiasi cosa tranne che vita, in un posto che in quel momento aveva concesso libero accesso alla morte, alla tristezza, alla disperazione, alla desolazione.
Mezz'ora.
Mezz'ora era bastata a dire addio a lui, al suo giovane amico.
Mezz'ora durante la quale lei non aveva pensato a niente tranne al fatto che il marmo a cui era appoggiata era veramente freddo.
In seguito, ne era sicura, lei avrebbe giustificato questa sua assenza di pensieri al fatto che aveva pensato già troppo prima.
Doveva andarsene, ora come ora non sarebbe riuscita a sopportre la tristezza degli altri, lei ne aveva già troppa in grembo.
Così si staccò da quel freddo marmò, si diresse verso la porta, l'aprì ma li si fermò.
Si fermò perchè le si gelò il sangue nelle vene.
Si fermò perchè era pietrificata.
Si fermò perchè lui, il suo giovane amico se ne era andato per sempre.
Si fermò perchè per la prima volta in vita sua aveva sentito la voce del vero dolore.
Si fermò perchè aveva sentito la mamma del suo giovane amico gridare:

" NO, VI PREGO, NO! NON PORTATEMI VIA IL MIO BAMBINO "



Con ancora quella frase che le rimbombava nelle orecchie, lei uscì da QUELLA chiesa.
Uscita venne subito investista da un raggio di luce.
Da un raggio di vita.
Da un raggio di quella STRONZA di una vita e allora li pensò:

" ADDIO,
ADDIO PIETRO. "




Lo so questa OneShot più che essere una storia sembra una sfogo, ma è così è uno sfogo bello e buono e probabilmente avrà fatto anche cagare a voi che siete arrivate fino a questo punto a leggere e per questo vi chiedo scusa, ma ne avevo davvero bisogno, ne necessitavo.
Come avrete potuto capire da questa OneShot per me questo non è un bellissimo periodo, ieri sera è mancato purtroppo un mio amico.
Un brutto male si era impossessato di lui e della sua vita alla fine di questa estate e da li è stata la fine per lui e per la sua famiglia.
Ieri sera è morto con intorno i suoi familiari e i suoi amici più stretti.
Diciamo che il bene si è fatto strada in tutta quella tristezza.
Visto che io non sono molto brava a parlare questo è il mio modo per ricordarlo, per ricordare quel ragazzo
che amava tanto la vita e che aveva sempre un meraviglioso sorriso stampato in faccia.
Addio,
Addio Pietro. 
Spero che tu adesso sia in un posto migliore.
Riposa in pace, mio giovane amico! :')

  
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