Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ICEcream    13/05/2012    4 recensioni
Lì nella diciassettesima strada, accanto al bosco che nasconde il cimitero zingaro e di fronte alla fabbrica di creme per brufoli al miele, vi è un condominio: il terrore di tutti i postini e venditori ambulanti.
Da lì provengono rumori molesti a ogni ora della notte, tra fratelli esagaretamente legati, coppie omosessuali 'non dichiarate' e 'guerre fredde' tra amici per ragazze forse troppo indecise, oggetti volanti ad ogni ora del gionro, cioè parolacce, vasi di margherite e calci per proteggersi da maggiordomi maniaci, il click della macchinetta di una stalker di bei ragazzi, urletti eccitati della fangirl per eccellenza e urla arrabbiate dell'ultimo arrivo: un autentico demonio nascosto dietro una graziosa principessina viziata che, cosa ci faccia lì in mezzo, nessuno lo sa.
Questo, signori miei, è il Bigmess dove, per la vostra stabilità mentale, consiglio di non avvicinarvi mai, per nessuna ragione.
..poi non dite che non vi avevo avvertito.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ad Aki_Penn, per avermi permesso di scrivere questa storia.
Che un po' si ispira alla sua
Trentotto Scalini, che io amo.
Perché è la mia mentore, la mia maestra.
E perché, semplicemente, ti voglio tanto bene.
Grazie di tutto, Bea.

- Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale -


 

“Chi primo arriva meglio”.. Ah, no, scusate.

Chi più grida c'ha il gelato!

un prologo in assemblea, con previsioni
pettegolezzi e mal di stomaci.

Che fosse giugno inoltrato, che ci fossero trentadue gradi all’ombra, che il signor Retto avesse ancora innumerevoli interessantissime cose da illustrare nonostante avesse parlato e parlato ininterrottamente per più di due ore, non interessava a nessuno. Il bar di fronte aveva appena ricevuto la visita del camion dei gelati Gialgida e i condomini non chiedevano altro che precipitarsi lì e terminare al più presto quella noiosa assemblea.
La signora Pucillo si alzò scocciata, affiancò il direttore che balbettava confusamente chiedendo il silenzio e si mostrò in tutta la sua autoritarietà di professoressa.
« Allora, la volete finire?! Stiamo attenti! »
Improvvisamente tutti smisero di parlare, trattennero persino il respiro, ed interruppero ogni attività. Nessuno, per quanto grande e grosso, voleva mettersi contro la signora Pucillo, era una donna terribile da arrabbiata.
Michele, Luca e Damiano, che erano tre coinquilini del primo piano e che facevano parte del gruppo rock di quartiere, decisero che forse non era poi così conveniente fare le prove durante l’assemblea; Salvatore e Gabriele, la coppia omosessuale “non dichiarata” del condominio che abitava al secondo piano, smisero di farsi le coccole e si allontanarono imbarazzati quando si resero conto che quasi fare sesso su una scomoda sedia al centro di una stanza affollata attirava troppo l’attenzione; Fabiana e Viola, che vivevano rispettivamente al primo e al quinto piano, smisero di fare domande imbarazzanti ad Alice, coinquilina di Viola, e alla condomina del terzo piano, Gemma, sul fidanzato della prima e sul tizio con cui ogni tanto la seconda faceva sesso, costringendole a togliersi un indumento ogni volta che mentivano sulle loro esperienze sessuali; una era rimasta in mutande e canottiera, l’altra solo in sottoveste. Il pallone con cui Ludovico e Diego, del secondo e quarto piano, stavano giocando si era bucato e sgonfiato come il buonumore di tutti; Marvin e Maximilian, detto Max, del quarto piano, che erano gemelli e facevano tutti insieme, erano caduti entrambi e contemporaneamente dalla sedia per i brividi dello sguardo della professoressa e Maddalena del quarto piano, soprannominata “la pudica” per la sua capacità di arrossire e imbarazzarsi in ogni situazione, per quanto stupida, ridacchiava imbarazzata senza dire nulla. Tutti gli altri stavano zitti e immobili tranne Flaminia del secondo piano, che era la figlia della signora Pucillo e che quindi era abituata ai suoi occhi severi, continuava tranquillamente a scattare di nascosto foto al signor Benito, sempre del secondo piano, e a Francesco, un universitario abitante al terzo; e Fiammetta, la proprietaria del ristorante al piano terra e residente al terzo, che gironzolava tranquillamente tra le sedie servendo bibite al prugnolo che facevano schifo a tutti ma che non potevano essere rifiutate, data la gentilezza della ragazza.
« Ehm, allora, dicevo.. » Continuò il signor Retto acquistando finalmente coraggio « Avrei un’ultima comunicazione prima di chiudere –e qui tutti sospirarono, per poi tornare compostissimo dopo un’occhiataccia della signora Pucillo- Allora, avrete di certo sentito che l’appartamento accanto al mio, al quinto piano, è stato venduto, i due acquirenti dovrebbero arrivare domattina. »
Dal gruppo si alzò un mormorio compiaciuto, lì i nuovi arrivati erano sempre accolti col massimo dell’entusiasmo, peccato che poi se ne andavano sempre via tutti nel giro di due settimane. Nessuno aveva ancora capito perché.
« Oh, ma che bello! Dovremmo dar loro un benvenuto adeguato. » esclamò Fiammetta entusiasta, servendo del succo al signor Benito, che impallidì e borbottò qualche ringraziamento aggiustandosi gli occhiali.
« Oh, si, tipo una festa! » urlò a sua volta Maddalena nel tentativo di farsi sentire tra le urla di tutti, che si erano alzate per via dei commenti. Quando, però, la ragazza si sentì troppo osservata si imbarazzò e si nascose dietro l’amica Melania, che abitava al secondo piano.
Giulio del terzo piano, il coinquilino di Francesco, che fino a quel momento se ne era stato in silenzio, propose di andare quel pomeriggio stesso a comprare l’occorrente e tutti furono d’accordo.
« E io stasera preparerò da mangiare! » Tanto Fiammetta non aveva mai troppo da fare al locale.
Se ne stava sempre in cucina a sperimentare nuovi piatti, lasciando la sorella Valentina in sala a trattare con i clienti. Ma alla fine entrambe si divertivano.
Qualcuno si propose per aiutarla a preparare, non avendo nient’altro da fare, e lei li accettò tutti con gratitudine elencando ciò che aveva intenzione di cucinare.
« Ehi, Fiam.. » Flaminia, messa da parte la macchinetta fotografica, alzò titubante la mano « Se vuoi anch’io potre.. » ma l’urlo di sconsenso la smorzò sul nascere.
Perché, insomma, tutti volevano bene a Flaminia, ma non avevano alcuna intenzione di far scappare i nuovi vicini già dal primo giorno solo a causa di un’intossicazione alimentare.
La signora Fossile approfittò dell’attimo di silenzio per comparire sulla porta con un carrello della spesa pieno di oggetti di dubbia provenienza. Questa donna era la moglie del signor Benito, nonostante fosse chiaro a tutti come lui non la sopportasse, e di professione, per hobby e necessità, faceva la barbona. O anche la scrittrice storica fallita perché, poverina, non era ancora riuscita a trovare una casa editrice che pubblicasse quello che, secondo lei, sarebbe diventato il più grande Best Seller mai scritto: “La realtà della storia: Dalle orge di Domiziano al parmigiano di Carlo Magno”
« Ehi, gente! Se vi serve un carrello per la spesa io ne ho a palate! » e mostrò il suo nuovo modello deluxe con tre ruote e mezza al prezzo di quattro e con tanto di monetina omaggio.
“A palate”, già, i condomini lo sapevano bene e ormai non ne erano neanche più tanto sorpresi, giusto un po’ spaventati. Perché dove la signora Fossile li mettesse, tutti quei carrelli, a nessuno era dato saperlo. Probabilmente era uno di quei misteri destinati a restare irrisolti nei secoli dei secoli.
« Oh, sono così emozionata! Non vedo l’ora di conoscere i nuovi vicini! » esclamò Fiammetta facendo una giravolta e spruzzando fiorellini rosa e profumati da tutti i pori « Tu no, Flami? »
Flaminia se ne stava mogia su una sedia a sfogliare il suo album fotografico. Per qualche strana ragione i soggetti erano solo ragazzi.
« Veramente no.. »
« Ma come?! » intervenne Gemma rivestendosi dopo l’assurdo gioco al quale era stata costretta a partecipare dalle sue amiche « Non arrivano nuovi vicini da mesi! Sarà divertente! »
« Beh, non per forza » proruppe Fabiana sputacchiando un po’ di succo di prugnolo che Alice le aveva rifilato per vendetta « Gli ultimi arrivati permanenti sono stati Melania e quello lì- assottigliò gli occhi distruggendo il bicchiere di carta- ed io odio quello lì! »
Dall’altra parte della stanza Ludovico, che aveva ripreso a palleggiare con Diego, rabbrividì inspiegabilmente.
« Ecco, appunto » confermò Flaminia sospirando « E se per caso questi tizi sono dei rompiscatole? »
« Potrebbero essere degli spacciatori venuti quaggiù per nascondersi »
« E’ vero! Infondo, siamo seri, chi mai potrebbe voler vivere in questo posto dimenticato da Dio spontaneamente? »
« Flami, ma noi ci viviamo.. » Puntualizzò Fiammetta ridacchiando nervosamente, per tutta risposta ricevette un’alzata di spalle.
« Allora potrebbero essere dei gran casinisti che tengono il volume della musica altissima anche alle tre di notte! »
« Beh, tanto abbiamo già Michele e compagnia, figurati quanto cambierebbe.. »
« Oppure degli spietati assassini! »
Fiammetta si coprì il volto con le mani, sgranando gli occhi « Iih! Non dirla neanche una cosa del genere! »
« Oppure potrebbero.. »
« Diamine! E se sono delle persone cattivissime il cui unico scopo è riempirci di così tanti soldi da farci vivere di rendita solo per farci andare via di qui e rendere il palazzo un centro estetico super lussuoso? »
Tutti guardarono Alice, che si era furtivamente inserita nella conversazione, e scossero la testa « Quella è una cosa che darebbe fastidio solo a te.. »
Fiammetta scosse la testa decisa e batté un pugno sul tavolo, rovesciando il succo al prugnolo rimasto. Tutti nella sala sospirarono sollevati.
« Non è così! Io sono convinta che siano delle persone deliziose! »
Tutti scoppiarono a ridere e le sorrisero, non si poteva fare a meno di provare tenerezza alle uscite di Fiammetta.
« Ma si, dai, anch’io sono sicura che siano belle persone! Magari vegetariane! » ipotizzò Fabiana illuminandosi. « E che partecipino a tante manifestazioni! La prossima settimana ne ho due alla stessa ora e non so a quale andare, magari possono darmi una mano.. »
« A nessuno interessa delle tue manifestazioni, Faà! » La interruppe Gemma « Secondo me saranno più tipi da concerti! »
« Anche quello va bene.. »
« Io spero solo non siano rumorosi.. » borbottò Flaminia ma nessuno le prestò più di tanto attenzione. Se erano noiosi allora che senso aveva fantasticare?
« Sarebbe figo se sapessero suonare qualcosa! Così magari si potrebbero anche unire al gruppo.. » esclamò Damiano spuntando alle spalle di Fabiana e Viola per spaventarle, ma beccandosi solo un pugno in faccia da quest’ultima, che era stata colta alla sprovvista.
Tutti la ringraziarono mentalmente, se Damiano cominciava a parlare e fantasticare non la finiva più.
Alice intanto salutò con un bacio Michele, il suo ragazzo, chiedendogli come avrebbe voluto che fossero i nuovi arrivati. Lui rispose semplicemente che non gli interessava.
« Secondo me sono delle teste di cazzo senza soldi » Fabiana guardò disgustata Ludovico e rispose che della sua opinione non fregava nulla a nessuno. « Zitta, fricchettona di merda, per te vale la stessa cosa! »
I due continuarono a lanciarsi insulti per un po’ e vennero tagliati fuori dalla discussione.
« Io spero che uno dei due sia una ragazza della nostra età! » Si unì Maddalena timidamente « Qui ci sono troppi ragazzi.. » ma la seconda parte non la sentì nessuno.
« Oh, si! E che le piacciono le cose adorabili, rosa, i pupazzi morbidi e i romanzi sdolcinati.. Vero Fiam? » Borbottò ridacchiando Flaminia, prendendo in giro l’amica.
Questa le fece una smorfia e incrociò le braccia.
« Veramente, se uno dei due è una ragazza, spero solo sia una persona dolce, affidabile, cortese, simpatica e soprattutto semplice! »
« Ma si, dai, sarà sicuramente così.. »
Dopodiché piano piano tutti si unirono al gioco e, dalle quattro di pomeriggio che era cominciata, l’assemblea durò fino a notte fonda.
 
La mattina dopo davanti al condominio si fermò una limousine laccata di nero e scesero due piedini stretti nelle loro scarpette nere di Versate, seguiti da un lungo vestito a veli rosa, collanina, braccialetti e orecchini di diamanti, capelli color miele boccolosi e occhiali scuri della ray ban col valore equivalente a quello dei gioielli.
Fu subito seguita da un ragazzo ricoperto da borse e trolley rosa.
« Quindi è questo, il Bigmess.. » borbottò la ragazza sprezzante e sollevando gli occhiali con le unghiette dipinte di rosa e brillantini.
« Dai, Eva, non fare così! E poi a me sembra carino.. »
Lei sbuffò e cominciò a camminare, intimandogli di sollevare le borse per non farle strusciare a terra. Il ragazzo sospirò e salutò l’autista, che salì in macchina e partì.
« Oh, guarda lì! “Benvenuti nuovi vicini”, ma che persone carine! »
Una ragazza con i lunghi capelli biondi, con indosso un vestito di pizzo bianco ricoperto da un grembiule, venne loro incontro. « Salve! Io mi chiamo Fiammetta e parlo al posto del signor direttore, che è quello laggiù. Volevo dirvi che per noi è un gran.. »
Eva la ignorò e passò avanti, prese le chiavi dalle mani del signor Retto con una smorfia e cominciò a salire le scale, urlando al ragazzo che era con lei di muoversi.
Dolce, affidabile, cortese, simpatica e soprattutto semplice. L’esatto opposto della descrizione di Fiammetta stava in quel momento salendo le scale con nonchalance.
I condomini restarono immobili a guardarla allontanarsi, con la bocca spalancata e una fetta di torta mangiucchiata in mano.
« Vi chiedo scusa, lei fa sempre così.. » sospirò il ragazzo sorridendo al gruppo e facendo sciogliere tutte le ragazze presenti. Perché, insomma, anche se ricoperto di valigie fucsia un figo palestrato restava sempre un figo palestrato. « Ma datele un po’ di tempo, vi prego, sono sicuro che ci troveremo benissimo qui! »
Certo, come no.
 
Che fosse giugno inoltrato, che ci fossero trentadue gradi all’ombra, che il cibo che avevano cucinato fosse ormai tutto da buttare, non interessava a nessuno.
Il condominio Bigmess aveva appena ricevuto la visita di un demonio, nessuno aveva più scampo.






Elle's Angle
Occhei, giuro di non aver mai scritto "Fine prologhi"(?) più brutti, davvero, non ne sono per nulla soddisfatta.
Però in generale mi sono divertita, quindi credo vada bene..
Vorrei fare una precisazione
IMPORTANTE. Credo di aver dato un'idea un po' sbagliata con questo prologo, quindi devo subito distruggerla/smentirla(?).
La protagonista non è Eva, eh. Occhei, la storia comincia quando lei arriva etc. etc. ma non è assolutamente il personaggio "più importante", non nego che ricoprirà un ruolo abbastanza evidente, ma credo fungerà piuttosto da "tipo narratore" per raccontare le storie degli altri condomini(i tizi che abitano nel condominio, eh, credo si dica così), insieme a Fiammetta. Infatti i protagonisti sono tutti tutti, chi più chi meno, ma sono tutti.
Inoltre mi vergogno un po' ad averla descritta così, Eva intendo, è il personaggio in assoluto più distante dal suo corrispondente reale (Ogni personaggio, in questa storia, è ispirato a qualcuno nella realtà, ma alla fine sono tutti abbastanza diversi o portati all'esagerazione, quindi non fateci troppo caso. Occhei? Ok.)
Invece mi piace moltissimo il personaggio di Fiammetta. Non so perché, me ne sono innamorata, amo scrivere le sue scene. Oh anche la coppia Fabiana-Ludovico. Già.
Voi invece? C'è un personaggio che vi è piaciuto più degli altri? Avete consigli da darmi? Vorrei davvero sentire la vostra opinione.
Prima di tutto: Ci avete capito qualcosa? Ammetto che è un po' strana..
Spero davvero vi sia piaciuto il prologo, alla prossima.
Vostra
~ Elle
P.s. Bigmess, per chi non lo sapesse, vuol dire Gran Casino ma Mess può essere anche Caos, da questo il titolo.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ICEcream