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Autore: Sigyn    16/05/2012    1 recensioni
Gli occhi chiari e duri di Morgana non brillavano, mentre scrutava la sua immagine nello specchio, una mano posata distrattamente sul ventre in un tocco lieve come quello di una piuma e l’altra inerte al suo fianco.
[Viviana/Morgana, accenni Artù/Morgana, post prima stagione]
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Father

 

La gravidanza non donava a Morgana. Forse era perché si trattava ancora dei primi mesi – la curva morbida del ventre era poco pronunciata, appena visibile sotto le ricche stoffe delle sue vesti – ma Viviana ormai poteva dire di conoscerla, e sapeva che c’era qualcosa che non andava.

La sua padrona sembrava più pallida, il suo viso più magro, la forma del suo corpo che sembrava farsi ogni giorno più esile e fragile sotto i colori accesi dei lunghi abiti. Una donna incinta non avrebbe mai dovuto avere quell’aspetto, Viviana ne era consapevole in un modo che sfiorava il dolore fisico: era una delle tante cose che sua madre le aveva insegnato, uno dei nebulosi ricordi della sua infanzia passata in una terra lontana, che adesso stentava a ricordare.

Gli occhi chiari e duri di Morgana non brillavano, mentre scrutava la sua immagine nello specchio, una mano posata distrattamente sul ventre in un tocco lieve come quello di una piuma e l’altra inerte al suo fianco. Sembrava assorta, estraniata dal mondo in un modo che non poteva avere nulla di salutare.

- Nemmeno lui avrà un padre – disse, il tono indifferente tradito da una minuscola esitazione prima dell’ultima parola. Poi, il silenzio cadde di nuovo, pesante ma privo di astio o di aggressività, come un velo di tessuto bagnato tra le due donne.

Fu Viviana a romperlo, questa volta. La sua mano strinse quella che ciondolava immobile al fianco di Morgana, e contro il suo freddo pallore parve ancora più scura e calda, più esotica e fuori posto.

Non avevano mai parlato del padre del bambino. Non erano confidenze che si facevano ad una serva, Viviana lo sapeva, eppure qualcosa le diceva che il motivo per cui evitavano l’argomento era un altro. Comunque fosse, lei non voleva chiedere, e se lo avesse fatto Morgana non le avrebbe risposto.

- Lasciate che sia io suo padre, allora. Sarei sempre meglio del vostro uomo misterioso -.

Morgana, dopo un momentodi muto stupore che quasi convinse la sua servitrice a rimangiarsi le proprie parole, annuì.

Poteva essere un semplice scherzo della luce, ma in quel preciso istante il suo viso parve riprendere colore. 

  
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