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Autore: Argento    18/05/2012    0 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cos’è? Lo senti?
TUM. TUM. TUM.
Il tempo di un battito, intenso e pressante. Poi svanisce, poi ricomincia.
Ti alzi, dal letto, spaventata da quel rumore misterioso.
Ti metti seduta, i piedi scalzi a contatto con il pavimento freddo. Senti un brivido lungo la schiena. Terrorizzata, cerchi l’interruttore della luce. Sei sola a casa.
Dove sono i tuoi genitori?
Sono usciti, ognuno per i fatti propri. E’ da tempo che non escono più insieme. Tua sorella è andata a dormire da un’amica.
Sola, sei sola.
Distratta da questo pensiero, non ti accorgi subito che il rumore si fa più intenso.
Cosa può essere?
Ecco, hai trovato l’interruttore, ora potresti accendere la luce, se funzionasse. Ma la stanza resta buia.
Ti alzi.
Non ci voleva un black out proprio questa sera. Affidandoti ai tuoi sensi, cominci a girare per casa, alla ricerca della fonte di quel rumore sconosciuto, sommessamente, senza spostare neanche un granello di polvere.
TUM. TUM TUM.
Lo senti, a volte più forte, e la cosa ti spaventa. Non avevi mai affrontato una situazione simile.
Cammini, cammini, girando per casa, ma non capisci da dove proviene quel battito. Sei andata in cucina, in soggiorno, persino in bagno, ma il rumore che ti tormenta ha sempre la stessa intensità, ovunque. Purtroppo non puoi illuminare le stanze, la corrente elettrica non funziona e i tuoi non sono soliti tenere candele in casa.
Per tirarti su, pensi che anche se potessi vedere in quel buio cosi profondo, ciò non ti aiuterebbe. Devi fidarti dell’udito, ma forse neanche quello funziona.
Scoraggiata, ti butti nuovamente sul letto.
Guardi l’orologio, le due di notte. Per un solo, glorioso istante, ti senti soddisfatta: hai fatto un’ottima scelta a comprare un orologio con le lancette fosforescenti. Ma scacci questo pensiero sostituendolo con uno più urgente: i tuoi genitori dovrebbero già essere a casa, ma non ci sono.
Sai che si arrabbierebbero se ti scoprissero sveglia a quest’ora, ma almeno potresti scaricare questo peso che ti assilla sulle spalle di un altro.
Eppure, forse, l’udito non è il senso giusto da usare, non questa volta. Il pensiero ti ha appena sfiorato, eppure ti convinci di cosa sia la cosa giusta da fare: sentire, sentire con il cuore.
Riprovi.
Questa volta la senti la differenza: in cucina il rumore è abbastanza forte, in soggiorno mediamente forte, mentre in bagno è quasi nullo. Ma dove lo senti più intenso, in realtà, è vicino le camere da letto.
Con un misto di orrore e paura vai verso la camera dei tuoi genitori. La conosci bene la strada, non hai problemi a farla al buio. Quando eri piccola, sei andata cosi tante volte nel lettone dei tuoi genitori che ora quasi te ne vergogni.
Ti avvicini, ma il rumore non è poi cosi forte.
Un altro brivido ti corre lungo la schiena, è il secondo, questa notte.
Finalmente ti accorgi che è dalla tua stanza che il rumore è più intenso, più spaventoso.
È sempre stato la, te ne sei accorta solo ora.
Con un sospiro ti avvicini al tuo letto, guardi sotto.
Quel che vedi ti lascia senza parole. Perché ora vedi, si.
TUM. TUM. TUM
  
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