Film > L'Ultimo Dei Mohicani
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Autore: LiliumInterSpina    19/05/2012    4 recensioni
Una volta in un libro interamente dedicato alla cultura degli indiani d’America ho letto che, secondo la loro credenza, dopo la morte l’anima si trovava a dover attraversare una zona di passaggio: un ponte tra la vita e la morte.
Era l’ultima prova che l’anima del defunto doveva affrontare prima di poter cavalcare libera nelle terre del Grande Spirito.
Ho pensato a lungo alla fine di Uncas e Alice e ho immaginato come deve essere stata per loro l’ultima prova…
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spiriti fatti di aria e fumo,

ologrammi fedeli di un passato appena divenuto tale e di un destino giunto al suo nefasto compimento,

sostano silenziosi sul ciglio del baratro e fissano muti il cammino che li attende.

Un ponte sospeso sopra un fiume in tempesta: un passaggio tra la vita e la morte.

Vento, nebbia, gelo e paura e dolore e angoscia ammorbano l’aria che lo circonda e come demoni guardiani, sfidano le anime sospese a farsi loro incontro.

Il fiume in piena ruggisce feroce come una fiera incalzata dall’avanzare del cacciatore e ribolle sulle rocce come sangue nelle vene…

intimorisce e spaventa.

Frustati dal respiro del fiume gli spiriti tremano e sembrano dissolversi nella nebbia mentre il vento impietoso li sospinge verso il luogo dal quale sono giunti e li costringe a guardare indietro…

E come immagini proiettate dal barlume di un fuoco fatuo, al di là di quella soglia che hanno già oltrepassato, ecco apparire i momenti di quel passato che hanno vissuto e forgiato.

Le anime sussultano, scosse non più dal vento ma dalla forza dei ricordi…

 

Sul letto di una valle riposano due corpi:

 

membra pallide e fragili, fredde

lunghi capelli biondi, sparsi

e occhi chiusi per nascondere una paura cui nemmeno la bocca ha dato voce.

Poco distante…

altri occhi, neri come la notte e spalancati verso il cielo

pelle d’ambra macchiata di sangue

e sul volto il rammarico di chi ha fallito.

C’è solo morte infondo al burrone, selvaggio teatro della più violenta tragedia…

ma al di sopra di esso aleggia ancora il dolceamaro profumo dell’amore.

Un amore puro.

Un amore devoto, sublime.

Un amore fatto di silenzio e di sguardi.

Un amore vissuto con gli occhi e negli occhi… che si incrociano, si sfiorano, si cercano.

Un amore spezzato, interrotto.

Un amore violato.

 

E ancora le anime tremano.

 

Sul ciglio del burrone il guerriero combatte:

 

lotta, sanguina e soffre.

E cerca gli occhi di lei.

La cerca con lo sguardo triste di chi sa di essere stato sconfitto…

di chi sa di aver perso la battaglia più importante.

L’ultima.

Nel nero dei suoi occhi ci sono le sue mute scuse…

c’è tristezza

c’è tutto il suo amore.

 

Le anime si contorcono afflitte dallo stesso dilaniante dolore.

 

C’è anche lei sul ciglio di quel burrone:

 

c’è con il suo silenzio e con i suoi occhi asciutti e velati.

C’è ad accogliere il suo sguardo addolorato e a donargli con gli occhi un’ultima carezza.

C’è a guardarlo morire e… a promettergli di raggiungerlo.

Vede il suo corpo cadere sulle rocce e poi nel vuoto, verso il fondo di quel baratro senza fine.

Ed è già morta, anche se ancora respira, quando lo segue…

in silenzio.

 

Le anime sono immobili, ora.

Il vento intorno a loro è cessato e anche il fiume alle loro spalle sembra aver smesso di scatenare la sua furia.

C’è silenzio.

Ancora silenzio.

In silenzio si sono incontrate.

In silenzio si sono amate.

In silenzio sono morte…

E su quello schermo di nebbia, a ritroso continua a scorrere la marea dei ricordi…

 

Nell’oscurità di una grotta celata dall’acqua, un uomo e una donna si abbracciano:

 

si stringono l’uno all’altra.

Si parlano in un linguaggio silenzioso che solo i cuori dilaniati dall’amore e dal dolore possono comprendere.

Si amano.

E si dicono addio.

Un solo abbraccio… pegno di un amore eterno.

 

E le anime cambiano.

Mutano e si trasformano.

Non sono più solo aria e fumo.

Sono un uomo e una donna ora.

Un indiano e una donna bianca.

Un guerriero e una ragazza.

Sono Uncas e Alice.

 

Ai margini di un campo di morte il guerriero afferra la ragazza per le spalle e la trattiene:

 

è la prima volta che la tocca.

L’ha già guardata prima…

ma ora la “vede”.

I loro occhi si incontrano e si fissano gli uni negli altri.

Niente sarà più come prima.

La ragazza trema; “è per la paura” si dice.

Il guerriero freme; “è per la battaglia” si ripete.

Mentono entrambi.

 

Ma le anime non mentono.

Non ce n’è più il bisogno.

Gli occhi dei morti tornano a vivere… tornano ad incrociarsi, a sfiorarsi, a cercarsi.

Tornano ad amarsi come se mai avessero smesso di farlo.

Il guerriero e la ragazza si avvicinano e le loro mani si intrecciano.

Hanno un cammino da affrontare insieme e ora non c’è più nessuna paura a trattenerli.

Si volgono verso il ponte, le mani ancora unite…

lo saranno per sempre.

Niente appare più minaccioso o spaventoso.

E’ solo un passaggio.

Aldilà di esso verdi colline e distese infinite.

Libertà.

“Sono i prati del Paradiso” direbbe Alice.

“E’ la terra del Grande Spirito” ribadirebbe Uncas.

Ma non ci sono parole tra loro.

Non sono mai state necessarie.

Uno sguardo e un sorriso a fior di ciglia…

e le anime si incamminano verso un nuovo destino.

Quando superano il ponte qualcosa è cambiato…

C’è un’anima sola ora.

Ciò che la vita ha separato… la morte ha riunito.

 

 

 

 

 

 

Oh Grande Spirito,
concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare,
e la Saggezza di saperne cogliere la differenza.

(Preghiera Cherokee)




N/A. Voglio aggiungere solo una cosa: AMO Uncas e Alice e credo siano una delle coppie più belle della storia del cinema.

         Amo il loro amore silenzioso che senza gesti ne parole... riesce a toccare l'anima in profondità.

         Amo L'ultimo dei Mohicani in tutte le sue forme, cinematografiche o letterarie che siano ma ammetto che il mio cuore è consacrato al film di Michael Mann del '92... perchè lì Uncas e Alice hanno          vissuto l'amore più puro e devastante che mai mi sia capitato di incontrare.

         E in anticipo... un grazie a tutti voi che leggerete queste righe. 

  
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