Tu..
Tu, con il tuo stupido modo di sorridere.
Tu, con quegli occhi troppo blu.
Dannata benedizione.
 
Ancora una volta tra le braccia di una splendida donna.
Ancora una volta, avvolto tra le braccia di una stupida mosca.
Ma che  ci troveranno nella spazzatura?
Sei così bella con questi splendidi capelli.
Così inutile.
Ogni notte un insetto diverso; chiudo gli occhi e faccio finta che siate la mia regina.
Siete solo degli impostori.
Vado immediatamente a lavarmi, il sudore di quella donna puzza.
Ogni notte cerco un odore simile al suo.
Si, perchè io so ogni particolare della mia dannata maledizione.
Ogni mattina, rientrando nella mia camera mi accosto al tuo volto e ti assaporo.
Non ti ho mai sfiorato, sei protetta da una barriera.
La mia stupida coscienza.
Continua stupidamente ad urlarmi mostro.
Come se non lo sapessi.
Ogni notte una spezia diversa.
Ma sono sempre perso.
Come puoi tu strega ignorarmi?
Sai chi sono io?!
Ti prego amami.
Amami almeno un po', li ucciderei tutti se servisse a renderti felice.
Ma non preoccuparti, ormai la scuola sta giungendo al termine e ben presto potrò separarmi dalla tua droga.
Capisci che non riesco a stare un giorno senza sentire il tuo odore?
Senza ammirare ogni particolare del tuo volto, del mio ...
Forse è vero, ti amo perchè mi amo troppo, tu sei un prolungamento della mia anima.
E allora, se fossi innamorato della parte migliore di me?
...
"E adesso chi è?"
"Ah , un'altra mosca".
"Si, si sei l'unica per me lo sai".
Stupide divoratrici di falsità.
Stupide accidiose.
La mia Rin non si accontenterebbe.
Ella è il contrario di me.
E se io sono la peggior feccia, lei è l'angelo più bello.
Il mio angelo.
"E' tardi se voglio vederla prima della scuola devo tornare  in quel luogo omertoso chiamato:
casa"
Voi che per li occhi mi passaste 'l core
e destaste la mente che dormia,
guardate a l'angosciosa vita mia,
che sospirando la distrugge Amore.

È vèn tagliando di sì gran valore,
che' deboletti spiriti van via:
riman figura sol en segnoria
e voce alquanta, che parla dolore.

Questa vertù d'amor che m'ha disfatto
da' vostr'occhi gentil'presta si mosse:
un dardo mi gittò dentro dal fianco.

Sì giunse ritto 'l colpo al primo tratto
che l'anima tremando si riscosse
veggendo morto 'l cor nel lato manco.