Aspettare Felì.

Eppure, lei sembra essere in ritardo. Mi poggio una mano sulla pancia, mentre sento la mia bambina muoversi leggermente dentro me, cercando una posizione più comoda. Nella sua culla, Leòn dorme già tranquillamente, ignaro del fatto che la sua sorellina stia per arrivare. 
In realtà, rifletto, sarebbe dovuta arrivare già tre giorni fa. Quando ho saputo di aspettare un altro bambino, avevo già chiesto al dottor Chestnut se, come il mio primo figlio, anche questo sarebbe potuto arrivare in anticipo. Lui mi aveva risposto che, sì, era possibile. E adesso sono qui, e lei è anche in ritardo. 
Mi viene da ridere, e mi chiedo se forse non voglia aspettare Felì. Dovrebbe essere qui a giorni, e non vedo l'ora che conosca sia Leo, sia Camelia, che è il nome che io e Jim abbiamo deciso di dare alla nostra bambina.
«Vaniglia, a che stai pensando?»
Mi giro verso Pervinca, che mi ha chiamata, e le sorrido.
«Pensavo al fatto che Camelia ancora non si vede. Ormai manca poco, lo so. Ma vorrei che Felì ci fosse, in fondo non ha visto nascere neanche Leòn...»
Lei ricambia il mio sorriso, alzandosi dalla poltrona sulla quale era seduta, e lasciando intravedere la pancia che ormai sta crescendo anche a lei.
«Io non ce la farei, sai? Sono felicissima di sapere che Felì ci sarà, quando arriverà lui o lei.»
Mi risponde, indicando con la mano il suo ventre. 
Proprio nel moemento in cui lei compie quel gesto, sento un forte dolore, e mi rendo conto che Felì non potrà vedere la nascita di Camelia. 'Calmati, Babù' mi dico 'L'hai già fatto, non è difficile. Resta tranquilla e respira.'
«Vì...» Sussurro, cercando di non spaventarla. «Chiama il dottore.»
Lei capisce tutto, e si porta una mano alla bocca. 
«Grisam è al piano di sotto. E io non mi muovo di qui. Vado ad avvertire lui e torno, aspettami qui.» 
Continuando a respirare profondamente, mi lascio cadere sul letto, ripetendomi di stare tranquilla. 
In meno di un minuto, Pervinca è di nuovo in camera, e mi sta tenendo la mano. Passano altri minuti che mi sembrano interminabili, poi il dottore arriva.
«Ci siamo?»
Mi chiede, ed io ho, per la prima volta in vita mia, voglia di picchiare qualcuno. No, non ci siamo, l'ho fatta venire qui per farmi compagnia! Andiamo, su. Il dolore s'intensifica sempre di più, ma mi sforzo di non urlare.
«Voglio Jim.» 
Dico, lentamente, mordendomi un labbro. Il dottore fa per protestare, ma forse il mio sguardo, per quanto possa essere difficile da credere come cosa, lo convince ad accontentarmi. Pervinca, che ha avuto il permesso di restare dentro, esce a chiamare mio marito, per poi tornare pochi secondi dopo con lui.
«Amore..» Dice lui, immediatamente, prendendomi la mano «Stai tranquilla, respira, andrà tutto bene.»
E io faccio come dice, per quanto possa essere difficile.  Sto tranquilla, respiro, mi dico che andrà tutto bene. E, con un'ultima spinta che non credevo sarei riuscita a fare, mentre tutto intorno a me appare sfocato, sento Jim che sussurra 'Camelia..'.
«Ha i tuoi occhi..»
Balbetto io, prima di sprofondare nel cuscino, esausta.

Eh già. Camelia, come sa chi ha letto 'Sette anni dopo', non ha aspettato Felì per nascere. Pensavo di fare ogni OS sotto un punto di vista diverso. La prima era vista da Jim, la seconda, come avete visto, da Vaniglia, e la prossima ero indecisa se Grisam o Felì, ma penso più Felì.
In fondo, è la prima nascita a cui lei assiste nella mia storia, e vorrei fargliene parlare. 
Beh, grazie a chi ha recensito, e a chi mi ha ricordato che c'è anche Willow di cui parlare :'). Vi adoro, e lo sapete. Un bacio forte forte.
_Milla3