LA FUGA
Strappati
le catene
non
curarti dei polsi martoriati
del
sangue caldo
che
scorre fuori
dal
rifugio delle vene.
Scappa.
Lasciati
indietro tutta quella rabbia
tutto
quello orrore
tutto
quello schifo.
Corri.
Oltre
il muro di fuoco
che
sale dall'acqua.
Nascondi
il viso
agli
sguardi stupidi
e
alle mezze parole sussurrate
dietro
mani bugiarde.
Corri.
Scappa.
Vivi.
* * *
Ai sopravvissuti. A chi ha desiderato, almeno una volta, fuggire, prendere le sue poche cose e scappare via, dalla gente, dalla voce della gente, dagli sguardi stupidi.
Mi
vergogno molto di questa poesia, è scritta malissimo e ora non la
condivido più, ma è una parte della mia vita, un momento in cui ero
immersa nell'orrore e volevo solo scappare. Ci addentriamo perciò
sempre di più in questo cono d'ombra, nella notte più scura. Lo
vedo un po' come uno dei punti più bassi, orribile ma inevitabile.
Da lì poi, si potrà solo risalire :)
Mi
sto impegnando per pubblicare con una certa parvenza di puntualità e
ringrazio moltissimo le mie tre donne che hanno commentato la prima
poesia, vi adoro tutte ^^ ma
adoro anche le 65 (*-*) persone che hanno letto e che, spero,
continuino a leggere questa raccolta.. mi piacerebbe sentire anche la
loro voce :D
Basta
basta che poi vi ammorbo ^^
A
sabato (forse)
Lethe