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Autore: Ranpyon    14/12/2006    5 recensioni
Kisshu e Ichigo... Nemici... Amanti... Ostacolati da tutto e da tutti... Il loro amore riuscirà a vincere la dura battaglia che la vita rappresenta?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi

Eccomi, salve a tutti! Sono Ranpyon (L'avevamo capito =.= NdLettori)...

Insomma, volevo scusarmi e fare un annuncio...

Dato che internet continua a crearmi non pochi problemi, non aggiornerò molto frequentemente, ma vi prego di continuare a seguirmi lo stesso e di portare pazienza... Forse entro l'inizio del 2007 dovrei riuscire a risolvere i problemi... speriamo.

Grazie mille per la comprensione e buona lettura a tutti.

 

Capitolo 2: Parole di troppo

 

“Accidenti, cosa devo fare...?!”

Pai si trovava nel laboratorio della base aliena. Era seduto in cima ad una delle alte colonne che sovrastavano la stanza; il suo volto esprimeva preoccupazione.

Cos’avrebbe dovuto fare? Qual era la scelta giusta? Dopotutto Kisshu era un suo compagno, mentre Deep Blue era il suo sovrano...

Kisshu non gli era mai stato molto simpatico, era vero, ma rivelare la verità significava metterlo in guai seri. Deep Blue lo avrebbe di sicuro rispedito sul loro pianeta d’origine o, addirittura, avrebbe ordinato la sua uccisione per tradimento.

E lui non era così meschino da tradire un compagno, neanche se, tra tutti, proprio lui era il più devoto a Deep Blue.

Pai guardò in basso: ormai erano due giorni che Kisshu non si faceva vedere in gito. L’ultima volta che l’aveva visto era stato sul terrazzo della scuola di quell’insulso essere umano.

Ichigo...

Come poteva Kisshu provare dei sentimenti per quella stupida ragazzina?

Era lei la nemica principale degli alieni, e lui non aveva avuto niente di meglio da fare che innamorarsene?!

Era proprio uno stupido.

Di questo era sicuro, ma non si sarebbe mai aspettato un colpo basso del genere.

Scese dalla colonna, poggiando lentamente i piedi a terra e soffermando lo sguardo sul grande schermo che occupava un’intera parete della stanza.

Sopra c’era raffigurata la piantina della città di Tokyo.

Gli venne un’idea per rintracciare Kisshu.

Si avvicinò al pannello di controllo e premette alcuni tasti: un piccolo puntino rosso prese a lampeggiare sullo schermo.

“Ecco Kisshu... Ma che sta facendo?!”

Guardò meglio lo schermo, cercando di capire se aveva visto bene.

“Merda!” Imprecò.

Si smaterializzò e ricomparve di fronte a Kisshu, appostato davanti alla finestra della camera di Ichigo.

La ragazza era supina sul letto, con gli occhi chiusi e le braccia incrociate dietro la testa. Era finalmente arrivato il week-end e la ragazza si stava godendo il meritato riposo.

“Kisshu! Che diavolo stai facendo?!” Pai lo afferrò per le spalle, facendolo scendere e poggiandolo al muro del balcone della stanza.

“Tu che ci fai qui? Non ho bisogno della balia” Kisshu ringhiò quelle parole a Pai, che lo fissò con astio.

“Dici? A me sembra esattamente il contrario”

“Non sono affari che ti riguardano! Torna da Deep Blue, starà sentendo la mancanza del suo leccapiedi!”

Cadde il silenzio. I due alieni avevano sentito dei rumori provenire dalla stanza di Ichigo.

Si affacciarono, cautamente, cercando di non farsi vedere.

La rossa stava parlando con sua madre.

Pai e Kisshu non riuscivano a capire di cosa stessero parlando: da fuori non si sentiva niente.

La madre di Ichigo, Sakura, uscì dalla stanza dicendo: “Ichigo, quando vieni giù potresti portarmi l’annaffiatoio che si trova sul tuo balcone?”

La ragazza annuì, alzandosi dal letto.

La donna se ne andò.

Pai e Kisshu si nascosero di nuovo, riprendendo a discutere.

“Allora? Che fai ancora qui? Vai, Deep Blue ti sta aspettando! Corri a fare la spia!” Azzardò Kisshu istigando l’amico.

“Per tua informazione... Ho deciso di non dire niente a Deep Blue” Proferì Pai assumendo un tono serio.

Kisshu, per un attimo, si sentì più leggero.

“Perché?” Riuscì solo a chiedere.

Pai rifletté un attimo sulla risposta da dare.

“Diciamo che non sono così devoto a Deep Blue da tradire un compagno”

“...Bene... Grazie...” Esordì Kisshu voltandosi verso la stanza. Ichigo stava parlando al cellulare con qualcuno.

Masaya, forse?

“Sì, Aoyama-Kun... Non preoccuparti... Certo... No, oggi non lavoro. Come vuoi... Ma che domande sono? Certo che voglio uscire con te!”

Kisshu rimase immobile a fissarla, mentre Pai lo fissava a sua volta.

“Ma ti piace veramente? Cioè... è un’umana! E’ nostra nemica!”

Kisshu si voltò di scatto e afferrò il compagno per il colletto, sollevandolo da terra.

“Ichigo è speciale”.

Pai non rispose, ma il suo sguardo lanciava scariche elettriche contro quello del suo aggressore.

“Non voglio che i tuoi sentimenti ostacolino i miei piani” disse.

“Sono i miei piani ad essere ostacolati, non i tuoi” ribatté Kisshu.

Ichigo, intanto, all’interno della stanza, aveva spento il telefono: aveva appena deciso di uscire con Masaya ed era al settimo cielo.

Si sistemò davanti all’armadio, tirando fuori vestiti di ogni sorta.

“Questo no... Questo neanche... Questo non se ne parla...”

In pochi secondi, la stanza si riempì di indumenti sparsi per terra.

La rossa si inginocchiò a terra, con i lucciconi agli occhi.

“Non... non ho niente da mettermi... MAMMA!!!!”

Si alzò di scatto per andare al piano di sotto e chiedere consiglio a sua madre: di sicuro le avrebbe dato uno dei suoi preziosi suggerimenti.

Si avvicinò alla porta, ma si ricordò di una cosa.

“Ah... mi aveva chiesto di portarle l’annaffiatoio...”

Tornò indietro, andando verso la porta-finestra che dava sul balcone.

Sentì delle voci provenire da fuori. Si spaventò, pensando che fossero dei ladri. Ma erano in pieno giorno, quindi, di certo, non erano ladri.

Fece dietrofront, intenzionata a chiamare suo padre per controllare, ma riconobbe una delle voci che proveniva dal balcone.

“Kisshu...? ...No... non può essere lui...”

Prese dal comodino la spilla per la trasformazione e si appostò vicino la finestra.

Riconobbe anche la seconda voce e allora non ebbe più dubbi: i nemici avevano trovato la sua casa.

Non riusciva a percepire distintamente tutta la conversazione. Sentiva solo qualche parola, ma, improvvisamente, sentì che il tono di Kisshu era diventato più alto.

“Io amo Ichigo! Non posso farci niente!”

La mente della ragazza si svuotò in un attimo; non riuscì più a pensare a niente. Sgranò gli occhi e lasciò cadere a terra la spilla. Si lasciò scivolare contro la parete, sedendosi poi a terra con la testa tra le mani.

*Ho... ho capito male...*

Anche la voce di Pai divenne più distinta e chiara.

“Non mi importa se la ami! Per tutto questo tempo non hai fatto altro che fingere di volerla uccidere! Alla fine la salvavi sempre prima che venisse ferita...! L’ho capito, sai! Ecco perché non siamo mai riusciti a sconfiggerle! Ma Kisshu, tu stai giocando con il fuoco... Se Deep Blue venisse a saperlo, ti farebbe uccidere...!”

“Allora perché non vai a dirglielo?! Sì, vai a riferirgli tutto, così mi ucciderà e non sarò più costretto a sopportare il peso di amare una persona che non mi considera nemmeno!”.

Kisshu voltò di scatto la testa: delle lacrime lottavano per uscire dai suoi occhi, ma lui le represse subito. Era già caduto in basso innamorandosi del nemico... Non voleva anche mettersi a piangere, ora!

“Ah... Sei un caso disperato...”

Pai scomparve teletrasportandosi, seguito dopo qualche secondo da Kisshu.

Ichigo era ancora sotto shock. Era rimasta appoggiata alla parete, seduta a terra, con lo sguardo fisso nel vuoto.

Cos’era successo? Perché aveva sentito quel discorso? Non avrebbe dovuto... Non avrebbe voluto...

Eppure Kisshu era un suo nemico... come poteva essersi innamorato di lei?

Effettivamente, ripensando agli scontri precedenti, qualche volta era capitato che fosse riuscita a salvarsi senza sapere come. Ma, dopo la prima apparizione del Blue Knight, aveva pensato che fosse sempre stato lui a metterla in salvo.

Evidentemente non era così.

Si alzò e si stese sul letto, raggomitolandosi.

Le era venuto un forte mal di testa...

Non ci capiva più niente...

Come avrebbe dovuto comportarsi? Del resto, lei non provava alcun sentimento per Kisshu... Anzi, lo detestava!

Dopo tutte le volte che aveva cercato di uccidere il suo adorato Aoyama-Kun, come poteva pretendere di essere corrisposto?

Però, da quel che aveva sentito, Kisshu era consapevole della realtà. Aveva deciso di amarla senza volere niente in cambio...

Anche se, conoscendolo, ci si poteva aspettare di tutto.

Stranamente, le era passata la voglia di vedere Masaya. Preferiva restare a casa, infatti prese il cellulare e avvisò il suo ragazzo, scusandosi e dicendo che stava poco bene.

Ripose il telefono sul comodino e si voltò verso la finestra, dove, poco prima, era venuta a conoscenza di una sconvolgente verità.

Sconvolgente... Perché sconvolgente? Se veramente non provava niente per quell’alieno, allora perché se la stava prendendo tanto a cuore? Perché, quando aveva sentito il tono disperato della sua voce, si era sentita mancare...?

“...E’ che sono stanca... Tanto stanca...” Sentenziò chiudendo gli occhi.

Voleva mettere a tacere ogni dubbio... Lei odiava Kisshu e, nonostante questa nuova scoperta, avrebbe continuato a combatterlo. In fondo erano nemici.

...Se uno resta in vita, l’altro non può far altro che morire...

“Ichigo!”

La ragazza si sentì chiamare dal piano di sotto: era la voce di sua madre.

“Ichigo, potresti scendere un attimo? C’è una persona che vuole vederti!”

La rossa, controvoglia, si diresse al piano di sotto, trascinando i piedi.

Non riusciva a capire perché, ma quella rivelazione l’aveva proprio gettata a terra. Si sentiva debole... frustrata... triste...

Forse era dovuto al fatto che lei non aveva fatto altro che cercare di uccidere il povero Kisshu, mentre lui vegliava su di lei e la proteggeva.

Ma in fondo, lei cosa poteva farci? 

“...Assolutamente... niente...”

Arrivò al piano di sotto e si diresse verso il salone. Entrò, trovando sua madre e una ragazza sedute sul divano.

“Oh, Ichigo” Fece la donna alzandosi.

“Retasu è venuta a trovarti”.

La ragazza dai capelli verdi e gli occhi blu si alzò dal divano facendo un piccolo inchino all’indirizzo dell’amica.

“Scusa il disturbo, Ichigo...”

“Fa niente, Retasu... Come stai?”

“Tutto bene, grazie” La ragazza sfoggiò uno dei suoi sorrisi più dolci. Di solito, infatti, erano riservati solo a Ryo Shirogane, creatore del Mew Project e ragazzo di cui era sempre stata innamorata.

“Vieni in camera mia?” Esordì Ichigo gentilmente.

“Ci facciamo portare un the”

“Ok... se non disturbo...”

“Te l’ho chiesto io, perché mai dovresti disturbare?”

Stavolta il sorriso che Retasu regalò ad Ichigo fu un sorriso imbarazzato, infatti arrossì leggermente.

La rossa le fece cenno con il capo e si diressero al piano di sopra. Ichigo chiuse la porta alle sue spalle e fece accomodare l’amica sul letto.

“Allora, come mai qui? Qualche novità?”

“Niente di particolare... Avevo solo voglia di parlare un po’. E’ parecchio che non parliamo, io e te”

“E di cosa vorresti parlare?”

“Ecco...”
Retasu si alzò, facendo un giro panoramico della stanza. Si soffermò davanti alla porta-finestra, guardando fuori.

“Vedi...”

Fece una piccola pausa, poi si girò di scatto.

“Oh, al diavolo! Non sono brava a mentire!! Ichigo, gli alieni sono stati qui!”

“Ah...”

La rossa mostrò una faccia annoiata e si sedette su una poltroncina.

“Perché non dici niente? Non capisci, Ichigo!? Hanno trovato la tua casa! Shirogane-San mi ha mandato a controllare che fosse tutto a posto, ma non dovevo dirti niente per non allarmarti!”

“Beh, complimenti per la discrezione, Retasu!”

La ragazza batté le mani con fare scherzoso, ma Retasu si adirò.

“Insomma, vuoi essere seria? Kisshu e gli altri hanno trovato la tua casa e tu...”

“Lo so!!”

Retasu si ammutolì all’istante e si voltò a guardare l’amica.

“In che senso lo sai?”

“Li ho visti... Pai e Kisshu”

“E non ti hanno attaccato? Non hanno cercato di rapirti? Di farti del male?”

Ichigo scosse la testa e abbassò lo sguardo.

“Allora è tutto ok?”

La ragazza rialzò la testa: Retasu la fissava, aspettando una risposta.

Ma Ichigo non aveva alcuna intenzione di risponderle. O, almeno, non aveva alcuna intenzione di raccontarle la verità.

Per certi versi Retasu era una ragazza forte e tenace, ma era anche molto sbadata, pasticciona, e ingenua. E la lista poteva continuare all’infinito.

In effetti si somigliavano molto, loro due, tranne per il fatto che Ichigo era stata sempre molto impulsiva. Retasu invece era la tipica persona tranquilla e pacata, che riflette prima di agire.

Questo la rendeva speciale, e Ichigo si rese conto che non sarebbe stato giusto coinvolgerla nei suoi problemi. Sarebbe stato un peso troppo grande per lei e di certo non poteva chiederle di tenere nascosta la verità al suo amato Ryo.

“...Sì... Tutto a posto...”

Sentenziò, sorridendole e cercando di rassicurarla.

La Mew Verde sorrise di rimando, assumendo un’espressione più tranquilla.

 

“...Non preoccuparti... Non è successo niente...”

 

Fine secondo capitolo!! Oh, mi sembra di aver elogiato Retasu un po’ troppo in questo capitolo, eh? Vabbè, non fa niente!! Oggi mi sento buona!! Dispenso complimenti a destra e a sinistra!

Comunque, che ne pensate? A me, personalmente, piace. Spero anche a voi!! Mi raccomando, aspetto taaaaaaanti (Anche pochini pochini... basta che ci sono...) commenti!!
VVB!!
-R-

  
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