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Autore: Val__    28/05/2012    2 recensioni
[Attenzione: Una sorta di Missing Moment di "Sweet Revenge" su (per chi li conosce) MackenzieXRori. Non è necessario leggere anche la storia da cui è preso per seguire questa qui, questi saranno mini capitoli, ma spero siano comunque carini da leggere, buona lettura!]
Mackenzie non era mai stato un bambino socievole, il suo carattere era terribile, sembrava ostile nei confronti di chiunque gli si avvicinasse e ogni giorno era in lite con qualcuno. [...]
Quel giorno si era ripetuta la stessa scena di tutti i giorni, la mamma di Zie se ne era andata e lui disperato stava correndo fuori sperando di riuscire a fare in tempo e riprenderle la mano per farle vedere che era ancora lì e non voleva che se ne andasse.[...] Nessuno si era accorto del suo appartarsi in un tentativo di sfogo. Nessuno, tranne un piccoletto dalla testolina rossa che, circondato dagli amichetti, stava giocando tranquillo fino al momento in cui una minuta sagoma gli era passata affianco correndo, le lacrime che gli rigavano il volto.
Fa parte della serie Sweet Treats and Romance (ma non è necessario aver letto anche gli altri componenti della serie)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sweet Treats and Romance'
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Sunlight

Ci eravamo incontrati perché doveva succedere.
E anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi, ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte




Mackenzie non era mai stato un bambino socievole, il suo carattere era terribile, sembrava ostile nei confronti di chiunque gli si avvicinasse e ogni giorno era in lite con qualcuno, ed era sempre coperto di graffi coperti da grandi cerotti e lividi giganteschi specialmente sulle gambine ossute.
Potrebbe sembrare un controsenso, ma a Mackenzie non piaceva stare solo, odiava quando la sua mamma doveva lasciarlo all’asilo per correre al lavoro, lui le si aggrappava sempre alla gonna e sul punto di piangere le mugolava < Mamma non voglio stare qui… portami con te! > lei non capiva quanto potesse ferirlo quando lo faceva distrarre dalle maestre per poi andare via, ogni volta che accadeva i suoi grandi occhioni blu si spegnevano e lui, prima così tenero ed accondiscendente con le maestre, diveniva una vera peste e litigava alla prima occasione.

Quel giorno si era ripetuta la stessa scena di tutti i giorni, la mamma di Zie se ne era andata e lui disperato stava correndo fuori sperando di riuscire a fare in tempo e riprenderle la mano per farle vedere che era ancora lì e non voleva che se ne andasse, ma appena raggiunto il giardino, non vedendola, cedette e le lacrime cominciarono a solcargli il dolce visino intristito. Corse verso uno degli alberi dalla folta chioma e vi si mise sotto, all’ombra, accucciato con le manine a coprire il volto, lasciando libero sfogo alle lacrime che imperterrite continuavano a scendere, mentre il piccolo Zie tremava, scosso da piccoli singhiozzi.

Nessuno si era accorto del suo appartarsi in un tentativo di sfogo. Nessuno, tranne un piccoletto dalla testolina rossa che, circondato dagli amichetti, stava giocando tranquillo fino al momento in cui una minuta sagoma gli era passata affianco correndo, le lacrime che gli rigavano il volto, una di esse scivolata dal visino era stata trasportata dal vento sino alla guancia del Rossino che, preoccupato continuava a fissare Zie sotto l’albero. < Steve chi è quel bambino? …piange > chiese ad uno dei suoi amici < si chiama Mackenzie… non è buono… Rori non andare da lui > rispose infastidito quest’ultimo < buono? …ma io non lo voglio mangiare!* > esclamò < beh… non ci andare vicino comunque > ma Rori non lo ascoltava nemmeno più, poiché si era già avvicinato al bimbo tanto da sentirne i singhiozzi.
< Ehi… stai bene? > domandò sinceramente inquieto, Mackenzie saltò sul posto, si asciugò il viso cercando di simulare un’espressione cattiva ed infastidita, ma con scarso successo < cosa vuoi? Vuoi litigare? Vai via! > sbottò non riuscendo a fermare le lacrime < mi chiamo Rori e non voglio litigare, voglio solo… > < Vattene viaaa! > urlò di nuovo. A quel punto Rori non riuscì più ad essere gentile e gli mollò uno schiaffo sulla nuca < insomma! Sono preoccupato per te, ora o la smetti di piangere o mi dici che succede! > rimproverò autoritario. Zie aveva gli occhi sbarrati, era sorpresissimo da quelle parole, dette con rabbia sì, ma sincere: quel Rori era davvero preoccupato per lui e questo rendeva Zie felice, sorpreso e dolorante allo stesso tempo. Non sapendo come reagire, confuso da quelle sensazioni nuove, riprese a piangere più forte di prima e Rori con il senso di colpa crescente, si inginocchiò al suo fianco chiedendogli mille volte scusa < perdonami non credevo ti avesse fatto così male! > spiegò lamentoso, avvicinandosi ancora di più sussurrò ancora < mi spiace… > per poi mollargli un dolcissimo bacetto sulla guancia. Al sentire quelle labbra morbide, appoggiate in una carezza gentile, Zie fermò quel suo pianto isterico, sentendo il suo cuoricino accelerare, mentre Rori alla vista di quel cosetto tutto rosso per l’imbarazzo, sorrise sincero < ti chiami Mackenzie vero? Allora ti chiamo Zie, diventiamo amici ti va? Non è bello stare da solo vero? > sussurrò nuovamente con dolcezza, Zie annuì, accennando ad un sorriso. Era davvero la prima volta che qualcuno gli si avvicinava, era la prima volta che piangeva davanti a qualcuno senza picchiarlo subito dopo, ed era anche il suo primo amico; non si era mai sentito tanto felice prima.
Rori lo prese per mano, portandolo via dall’albero sotto il quale si era rifugiato, portandolo via dall’ombra che pensava lo avrebbe protetto dagli sguardi indiscreti, che invece lo stava solo nascondendo agli occhi di potenziali amicizie, allontanandosi da lì, mano nella mano con Rori si avvicinò sempre più alla luce ed al calore del sole che, ad un primo impatto l’aveva sconvolto per poi baciargli dolcemente il viso, proprio come il bambino al suo fianco aveva fatto poco prima.

Il giorno dopo, come i seguenti, Mackenzie non si aggrappò più alla gonna della madre per farla rimanere, la salutava schioccandole un bacio sulla guancia e con l’accenno di un sorriso sulle labbra e con la mano intrecciata a quella di Rori, il suo raggio di sole personale.




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Angolino di Val-chan :

Ehilà Fanciulle e Fanciulli!
Sono ancora qui che rompo con un'altra storia delle mie, questa è presa da "Sweet Revenge" per chi non la conosce e ha voglia di darci un occhio ci metto il link qui (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=969101&i=1) che al contrario di questa parla del fratellino di Rori (Demien) e i capitoli sono un po' molto più fighi! XD
Questa invece riguarda la coppia, che ho notato amano tutti, MackenzieXRori spero sia venuta bene ^^
Saranno capitoli mini, ma spero di farvi esplodere per la fluffoseria! XD Nel caso seguiste già Sweet Revenge, sappiate che il capitolo è orami finito e appena sarà betato lo posto (sono in un ritardo mostruoso, ma si sa che il mese di maggio è orribile per quel che riguarda impegni scolastici)!
Cooomunque spero sia piaciuto, non siate timidi e se vi va lasciate una recensioncina per farmi sapere com'è venuto!

Baci Val_chan <3
  
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