Quella sera avevano optato per una cena in un ristorante con gli amici, alcuni amici. Serata fra uomini per precisare.
Erano già passate due ore. James e Michael ascoltavano senza dare tanta importanza gli argomenti che i tre amici al tavolo facevano partire dalle loro bocche.
James tirò un occhiata a Michael e Michael viceversa. La loro intesa era speciale, avevano già capito entrambi che cosa volesse dire l'altro. Impazienti di uscire da quel locale troppo rumoroso, attendevano lo spegnimento delle tante idiozie che i tre davanti a loro pronunciavano in continuazione.
* Ragazzi io e James andiamo a casa, è tardi.*
*No ma dai Michael! Non starai dicendo sul serio?*
Alla prima si arresero senza insistere, James non aveva nemmeno potuto aprire bocca.
Le conversazioni che quella sera trovavano particolarmente noiose procedettero per un'altra mezzora.
La gamba di James ballava sempre più nervosa e Michael la percepiva vicino alla sua.
Ancora uno sguardo d'intesa e capirono che dovevano farsi avanti di nuovo.
*Ok ragazzi adesso noi ce ne andiamo. E' tardi e domani si lavora.* James si alzò dalla sedia sfilando dallo schienale la sua giacca.
*Voi restate?* Continuò Michael.
I tre rimasero in silenzio come tre allocchi poi infine annuirono.
*Ci vediamo ragazzi!* Salutò Michael.
*Buon proseguimento!* Esclamò James sventolando la mano.
Appena furono fuori sghignazzarono barcollando uno attaccato all'altro.
*Finalmente! Non ci lasciavano andare più!*
*Quanto parlavano dannazione!* Michael si accese una sigaretta.
Mentre James ne tirava fuori una dal suo pacchetto porse all'amico collega la domanda che aveva in mente di chiedergli fino a una mezz'ora fa. *Andiamo a casa tua o a casa mia?*
*La tua se non mi sbaglio è più vicina.*
*No non ti sbagli.*
La porta d'ingresso di casa Mcavoy fu sorpassato e Michael si tuffò letteramente sul divano.
*Ti va una birra?* Propose James ancora in piedi.
*No, le due di questa sera mi sono bastate* La verità era che non aveva voglia di sbronzarsi.
James con il suo sorriso tenero si accomodò accanto all'amico e si spaparanzò all'indietro affondando la schiena nel morbido schienale del suo caro divano.
Michael se ne stava in avanti appoggiato sulle proprie ginocchia. *Stasera non avevo proprio voglia di starli ad ascoltare* Aveva voglia di stare solo con James.
*No davvero...* Michael gli era così vicino che non potava fare a meno di osservarlo.
L'atmosfera si fece intensa, il silenzio dava a voler dire qualcosa.
Michael si girò e incontrò lo sguardo acceso del suo più giovane amico.
Nei loro stomaci si mosse la forte sensazione di dare un fine a quella serata. Per tutta l'arcata delle riprese era nata in entrambi una strana curiosità nello scoprirsi in modo diverso. L'amicizia era nata subito, ma mentre il tempo passava e li univa sempre di più, si aggiungeva a lei un sentimento più forte, un sentimento inesplorato.
La mano di Michael si mosse incerta appogiandosi sulla coscia aperta di James.
Il giovane fu scosso dai brividi, Michael lo stava toccando, il tocco era diverso dal solito. Volevano tutti e due la stessa cosa. Si ricompose su se stesso. I loro visi erano così vicini da non tralasciare nulla.
Gli occhi ghiaccio di Michael si abbassarono sulle labbra colorite di James. Sentì il suo respiro trattenuto accarezzargli il viso.
Uno incontro all'altro unirono le labbra fameliche. Stava accadendo, lo stavano facendo, si stavano baciando. Quello che avevano immaginato per mesi e che gli era sembrato impossibile si stava realizzando.
James desideroso di continuare, staccandosi appena, con gli occhi appena socchiusi pensò per un attimo al sbagliato. *Che stiamo facendo..?*
*Ci stiamo baciando..* Michael continuò e affondò le labbra nella bocca di James. Il suo sapore era così dolce e tenero che non poteva pensare ad altro in quel momento. Affondò una mano nei suoi capelli, sentì nelle sue narici il profumo de gel.
James si stava lasciando andare, dopotutto non era sbagliato, era solo una cosa diversa dal solito.
Michael interruppe il bacio. Si alzò mentre James lo guardava con espressione eccitata.
*Andiamo a letto?*
Inebetito da quell'improvvisa decisione, James agitandosi *Sì sì, io dormo sul divano.*
*Che cos'hai capito? Dormiamo insieme, nella tua camera. E' più divertente.*
Era decisamente meglio così.
*Ok andiamo allora*
S'infilarono sotto le lenzuola al momento dandosi l'un l'altro la schiena.
*Buonanotte James.*
*Buonanotte Michael.*
Sembrò passare un solo minuto, James era già sveglio, percepì di fronte a sè la presenza molto vicina dell'uomo nel letto assieme a lui. Un'altra situazione molto profonda, sentiva il suo lieve respiro.
Con il battito infuocato nel petto allungò una mano e nel farlo colpì il viso di Michael.
*Oh....scusami Michael...*
*Niente...* Era sveglio, pure lui.
Il silenzio e il buio diventavano sempre più provocanti. Il respiro si faceva intrattenibile.
James accarezzò il suo viso, Michael ricambiò accarezzandogli la bocca a sua volta. Michael spinse due dita nella bocca calda e bagnata dell'amico. James le chiuse succhiando dolcemente.
La situazione si faceva seria ed impegnata. Avevano voglia di eccedere e di liberare le voglie che avevano avuto per mesi.
Mcavoy raggiunse con la mano il pube di Fassbender, toccò la sua erezione.
Michael tirò il giovane a sé, s'infilò sotto alle sue mutande scoprendo la pelle liscia delle sue natiche, strizzò quella pelle bianca latte.
I gemiti si facevano man mano più frenetici.
James si ritrovò con il corpo dall'altra parte, Michael lo aveva girato ed ora stretto a lui lo palpava dappertutto. James gemette come un gattino coccolato. Michael come un gattone affamato.
Il suono del campanello ruppe quell'eccitante magia. I due si fermarono all'istante.
James si catapultò giù dal letto per correre alla porta. Guardò oltre l'occhiello. Anne Marie attendeva.
Michael lo raggiunse in picchiata. - Chi cavolo è?- Bisbigliò.
*E' Anne Marie.*
*Cazzo..* Esclamò l'altro. Si guardò poi in giro. *Io vado sul divano, James presto una coperta..* Si buttò sul suo unico salvatore.
James accorse per procurargliela. La tirò fuori il più veloce possibile dall'armadio e gliela buttò addosso. Speranzoso che niente fosse equivoco aprì la porta. *Tesoro!*
*James scusami se ti ho svegliato.* Sua moglie lo abbracciò e gli riservò un bacio sulla guancia. *Pensavo sarei tornata domani mattina.*
*Invece che è successo?* Fece James cercando di nascondere la delusione.
*Ci hanno mandati via prima.-* Anne Marie si accorse dell'uomo sul divano. *Oh Michael! Mi dispiace, che ci fa qui?* Per fortuna sorrideva.
*Ha deciso di dormire qui stanotte, ti dispiace?*
*No figurati. Tesoro andiamo a letto....sono tanto stanca.*
Costretto a lasciare Michael solo su divano, si rifugiò con amarezza nel letto assieme a sua moglie. Il destino aveva voluto così. Significava qualcosa? Si chiese se fra di loro sarebbe mai più successo. Il rammarico lo distrasse per tutta la notte. Si pentì amaramente di non avere deciso di andare a casa dell'amico e lui certamente pensava la stessa cosa.

Che succederà nel prossimo capitolo?