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Autore: Kiarachu    29/05/2012    3 recensioni
Beetlejuice e Lydia sono amici da anni, ma lei deve andare al college, via da Peaceful Pine.
Beetlejuice è preoccupato, perchè sa che Lydia potrebbe dimenticarsi di lui.
Gli anni passano, ed una ragazza arriva alla casa dei Deetz, che succederà?
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Hey, Lyds, saremo amici per sempre, vero? Non ci separeremo mai?”, chiese il fantasma alla ragazzina
“Ahahah…ma che sciocco che sei Beej! Certamente!”, rispose la quattordicenne abbracciando il suo amico speciale.
 

+++++

 
7 anni più tardi
 

“Ma, babes, mi avevi assicurato che ci saremmo visti per sempre! Perché devi andare?”, Beetlejuice chiese alla sua amica con una faccia preoccupata.

 

Lydia sospirò. “Hey, lo sai che devo andare al college, no? Non posso rimanere in questo buco di città per sempre, anche perché qui il college che m’interessa non c’è. Ti prometto che, di tanto in tanto, se posso, ti chiamerò anche da li, va bene? Ma non aspettarti di vedermi sempre perché condivido la mia stanza con un’altra ragazza e quindi…e poi comunque per le feste tornerò qui, quindi ci si vedrà comunque”, la ragazza lo rassicurò sorridendo.

 

Il fantasma fece un mezzo sorriso. “E va bene, dovrò accontentarmi…eheheh…beh intanto che tu non sei qui potrei fare un po’ di dispetti a Chuckie o Percy, no?”, disse con un ghigno.

 

La ragazza si accigliò. “Beej! Non pensarci nemmeno! Guarda che se la mia mamma mi racconterà qualcosa, potrei anche non chiamarti, va bene?”.

 

Il fantasma tremò a questa possibilità.. “Ok, babes! Non voglio rischiare di non vederti. Non farò scherzi…ma sarà dura resistere”, finì strizzando l’occhio.

 

La ragazza tentennò il capo e sospirò.. “Mi mancherai, BJ…ma vedrai che qualche volta ci si vedrà.”

 

E così fu…Lydia partì per il college e ogni tanto chiamava il suo specialissimo amico pronunciando il suo nome tre volte.

Ogni tanto si vedevano a Peaceful Pine, quando Lydia tornava per Halloween, Natale o qualche altra festa.

 

+++++

 

2 anni dopo

 

Beetlejuice si stava annoiando a morte. Era da un bel po’ che Lydia non lo chiamava e aveva notato una strana attività nella vecchia casa, da parte dei suoi genitori.

Questa cosa lo preoccupava, perché aveva paura che Lydia si fosse dimenticata di lui.

Era già successo in passato, con altre persone, e pareva quasi che i coniugi Deetz stessero preparando un trasloco.

 
Accigliandosi, guardò la situazione nella casa attraverso uno degli specchi e altri oggetti all’interno della magione.
Sembrava proprio che stessero per traslocare, e la cosa non gli piaceva per niente.
Voleva fermarli, ma la promessa fatta Lydia di non infastidirli lo bloccava.
Allora ebbe un’idea, e andò a guardare la stanza di Lydia da uno degli specchi del dormitorio, per vedere che stava succedendo al college.
 
Lydia stava parlando con la sua compagna di stanza nel salotto dell’appartamento, mentre Beetlejuice era nello specchio della stanza da letto.
 
L’amica era un'altra studentessa del college che frequentava Lydia ed era giapponese.
Aveva occhi a mandorla, di colore verde, una cosa che aveva ereditato da discendenti occidentali, che si erano sposati con i suoi parenti orientali.
 
Aveva un corpo ben proporzionato, con una bella tonalità di carnagione, sembrava quasi abbronzata.
I suoi capelli erano lunghi e neri, però li aveva leggermente ondulati, altra cosa ereditata dagli antenati occidentali.
Le piaceva molto raccoglierli in varie fogge, crocchia, coda di cavallo, treccia e via dicendo.
Era una ragazza molto popolare a scuola, ma anche molto indipendente e finora non aveva trovato il ragazzo giusto per lei. 
 
“…beh è veramente carino, molto gentile e divertente, ci sto proprio bene insieme…sai penso che sia quello giusto.”, disse Lydia alla sua amica.
 
Beetlejuice pensò che stesse parlando di lui, e sorrise. Aveva una cotta per quella ragazza da qualche anno a questa parte, anche se sapeva di non avere molte possibilità, visto che lei era viva e lui…beh un pochino morto…e poi erano amici da un sacco di tempo e non voleva rischiare di rovinare quell’amicizia.
Però sentendole dire questo la sua speranza si riaccese.
 
“Sai, son contenta per te! E poi i tuoi genitori si stanno per trasferire qui in città, vero? Così potrai andare a casa ed avere più tempo da dedicare a lui”, disse felicemente la sua amica.
 
Beetlejuice era raggiante. Non gl’importava se non sarebbe tornata alla vecchia casa a Peaceful Pine, per lui era uguale. Si sarebbe abituato alla vita di città, gli bastava stare vicino alla sua Lyds.
 
“Si, è proprio il mio tipo. La prossima volta che ci vediamo mi dichiarerò a lui, spero solo di non sbagliarmi e di rimanere delusa…ma mi sembra di aver capito che pure lui è interessato a me”, la ragazza gotica disse sorridendo.
 
La sua amica rispose, “Ma dai che son sicura che pure lui contraccambierà i tuoi sentimenti! Da quello che mi hai raccontato mi sembra proprio un gran bel tipo. Com’è che si chiama, che non ricordo?”
 
Il fantasma era tutto contento. Pensava proprio che stessero parlando di lui, e rimase terribilmente deluso quando Lydia rispose, “Si chiama Dean, ed è due anni più avanti di me. È così carino! Ci sto proprio bene insieme! Domani, quando ci vedremo a scuola, mi dichiarerò a lui. Accidenti…mi sembra di avere le farfalle nello stomaco da tanto agitata che sono! Che stupida!”, finì ridacchiando.
 
Beetlejuice non poteva credere alle proprie orecchie. La sua Lyds preferiva un altro uomo, ma non si scoraggiò molto.
Si disse che, in ogni caso, potevano rimanere amici e che si sarebbero visti altre volte.
In quel momento Lydia entrò nella camera e Beetlejuice le sorrise, dallo specchio.
Rimase inorridito nel costatare che Lydia non lo vedeva. Si era dimenticata di lui.
 
Sapeva che quel giorno poteva arrivare, ma sperava che avvenisse più avanti.
Sapeva che, allontanandosi dalla vecchia casa, la possibilità che Lydia si dimenticasse di lui era già aumentata e adesso che i suoi genitori si stavano per trasferire in città, Lydia si era dimenticata completamente di lui.
Peggio ancora stava assieme ad un ragazzo perfettamente normale.   

 

Beetlejuice fece una tristissima espressione. “Addio, babes, spero che un giorno ti ricorderai di me. Anche se so che è quasi impossibile, mi è già successo in passato. Ma non mi ero mai…innamorato…spero che il tempo risani le ferite del mio cuore”, finì piangendo e facendo sparire la sua immagine dallo specchio.
 
In quei giorni tenne d’occhio l’attività di trasloco dei genitori di Lydia. Portarono via solo alcune cose dalla casa, perché avevano deciso, in ogni modo, di tenerla come residenza di villeggiatura e avevano anche deciso di comprare dei mobili un po’ più moderni per l’appartamento in città.
 
Poi coprirono tutti i mobili con dei teli bianchi e se n’andarono.
Al fantasma non restò che starsene nel Neitherworld, ed i primi giorni di solitudine furono terribili per lui, perché continuava a pensare a Lydia e piangere in continuazione, sia perché aveva perso una carissima amica sia per il cuore infranto.
 
Ma poi i suoi amici, perfino il Mostro dall’altro Lato della Strada, lo consolarono, com’era successo altre volte.
E dopo un po’ tornò ad essere il Beetlejuice di sempre, anche se qualche volta rimembrava i bei tempi passati con Lydia.
 

+++++

 

Parecchi anni dopo…

 
La ragazza parcheggiò la macchina nel prato che circondava la magione.
Poi andò verso il vialetto, ed entrò nella casa. La prima stanza che vide fu la cucina. Era tutto impolverato e lurido, così sospirò guardandosi attorno.
 
“Mi sa che mi aspetterà un bel po’ di lavoro. Prima di tutto, però, darò un’occhiata alla casa.”
 
Andò nelle varie stanze, tutte ammobiliate come erano sette anni prima, quando i Deetz se n’erano andati. Non erano più tornati per le vacanze, e la casa ora era abbandonata, ma ancora abitabile, a parte la polvere e lo sporco.
 
Salì al secondo piano ed entrò nelle varie stanze; quando entrò in una camera in fondo al corridoio, disse tra se e se, “Questa deve essere la stanza da letto di Lydia. Wow…da davvero i brividi…eheheh…però non dovrei stupirmi più di tanto, visto che le piaceva molto Halloween
ed è sempre stata una ragazza gotica. Magari comincio a pulire questa stanza, potrei dormirci stasera. E devo ammettere che l’atmosfera non mi dispiace”, disse a se stessa, tirando giù i teli dal mobilio ed andando alla macchina per prendere scope ed altro per pulire.
 
Rimpianse di non avere nessuno che l’aiutava, ma alla fine non le dispiaceva molto.
La casa pareva perfetta per lei ed era sicura che si sarebbe fatta degli amici in poco tempo.
Aprì la finestra e cominciò a spolverare i vari mobili, cominciando dallo specchio.
Poi scopò fuori tutta la polvere, e mise delle lenzuola e coperte fresche sul letto a baldacchino, per dormire quella notte. Poi curiosò un po’ in giro, aprendo i cassetti della specchiera.
In uno trovò un quaderno nero con una scritta rossa “JOURNAL”.
 
Era incuriosita e prima di cominciare a leggerlo, chiamò Lydia sul cellulare.
 
“Pronto, Lydia? Si sono io, Kira. Si son arrivata, grazie. È davvero un posto perfetto, lontano dal paese così posso guardare le stelle tranquillamente senza temere per l’inquinamento luminoso. E la casa ha quell’atmosfera un po’ misteriosa che mi piace. Anche se passerò parecchi giorni a pulire…eheheh…ma non ha importanza.”
 
“Comunque, volevo chiederti: ho trovato un quaderno nero con su scritto “JOURNAL” in rosso nella tua stanza, e mi ha incuriosito. È il tuo diario? No? Ah…un racconto? Si…ah…posso leggerlo? Grazie! Mh mh, e se trovo dell’altro? Va bene. Grazie mille. Sì ti faccio sapere. Grazie e ciao!”
 
Così mise il quaderno sul letto, pensando di leggerlo quella sera, ed esplorò ancora la casa, togliendo man mano i teli e pulendo meglio che poteva.
Prima di passare alla magione, era andata al comune per far sapere che adesso era lei la proprietaria della casa e chiedere se l’acqua, corrente e gas arrivavano ancora lì.
 
Le avevano risposto positivamente, e le avevano spiegato che bastava solo accendere i vari interruttori e girare le manopole e che avrebbero badato a mandarle le bollette a suo carico, dopo che lei ebbe fornito i suoi dati.
 
Era inoltre andata a fare un po’ di spesa, per prendere da mangiare e delle cose per pulire la casa, perché non era sicura se ce n’erano, ed in ogni caso anche ci fossero state sarebbero state inutilizzabili, dopo tutti quegli anni.
Così andò nello scantinato, dove le aveva detto Lydia, ed accese le resistenze dell’elettricità e girò le manopole per gas e acqua.
 
Dopo la stanza da letto pulì il bagno, perché voleva farsi un bel bagno per togliersi di dosso tutta la polvere che sicuramente avrebbe raccolto su di se.
Aprendo l’acqua della vasca e del rubinetto, venne fuori tutta arrugginita. “Ewww…meglio lasciarla scorrere…non voglio beccarmi il tetano, facendo il bagno.”
Poi continuò a pulire le varie stanze, riempiendosi di polvere e sporco.
 
Piazzò un mobiletto vicino al letto, ed una lampada sopra esso, per leggere il “libro” quella sera, poi si spogliò per fare il bagno, prendendo un pigiama blu con pipistrelli disegnati sopra, per cambiarsi.
Entrò nella vasca, che si stava riempiendo ed era piena di schiuma, e si rilassò un poco prima di cominciare a lavarsi.
“Aaaah…mi ci voleva proprio…ed ho fatto solo un terzo delle stanze che ci sono in questa villa. Mi chiedo come facesse la signora Deetz a stare dietro a tutto…beh domani continuerò nella mia impresa!”, disse Kira con determinazione.
Dopo essersi lavata via tutta quella polvere e sporco, si asciugò e andò nella sua stanza da letto.
 
Poi cominciò a leggere il racconto e pensò che Lydia avesse una gran fantasia.
“Beh, è scritto davvero bene, e che geniale idea quella di impostarlo come se fosse un diario. Così sembra ancora più reale. Secondo me è il racconto del suo amico immaginario…anch’io da piccola n’avevo uno. Ed il nome mi sembra proprio tipico di Lydia: Beetlejuice! Molto gotico e spaventoso…teheheh”, disse, ignara del fatto che non era fantasia.
 
Nel Neitherworld, Beetlejuice percepì che qualcuno lo stava chiamando dalla casa di Lydia e saltò giù dal letto, per guardare nello specchio collegato con quelli della casa.
Guardò dall’angolo dello specchio e vide che sul letto di Lydia c’era una ragazza che non conosceva, che stava leggendo il diario della sua vecchia amica.
 
“Dai…di il mio nome altre due volte…e sarò di nuovo fuori!”, disse ad alta voce, sperando che la ragazza lo sentisse.
 
Ma Kira era stanca. “Continuerò a leggere questo racconto domani…è molto divertente!”, disse, mettendo il diario sul comodino e spegnendo la luce.
 
Dall’altra parte il fantasma sospirò, e fluttuò di nuovo a letto.
“Non conosco quella ragazza, ma la sua voce non mi è nuova…mi sembra d’averla già sentita da qualche parte. Ma dove?”, si disse tra se e se, spremendosi le meningi.
 
Poi una lampadina gli si accese sulla testa, letteralmente.
 
“Ma certo! Adesso ricordo! È l’amica di Lyds! Ma…perché è nella casa? Se solo dicesse il mio nome tre volte…potrei almeno parlarle! Speriamo…”, finì accigliandosi e sperando con tutto il cuore che quella ragazza dicesse il suo nome e così lo evocasse
 
Poi torno a dormire sonoramente, sognando di Lydia, era da molti anni che non gli capitava ed era molto contento.   
  
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