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Autore: TheRedFox    30/05/2012    0 recensioni
Quando basterebbe una parola in più per risolvere tante cose...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Pronto?- Rispose Lei mentre si asciugava i capelli ancora umidi.
- Sì, ciao, ehm, sono io- Rispose Lui in maniera imbarazzata.
Da quanto tempo non si parlavano più?Era passato più di un anno da quando avevano smesso di parlarsi, ma Lui non aveva mai smesso di pensare a Lei. Sapeva di aver sbagliato tutto, di essere stato uno sciocco a lasciarla, ma il suo orgoglio gli impediva di tornare indietro, di convincersi che era lui ad aver sbagliato.
- Io chi?Scusa ma non ho il tuo numero salvato in rubrica-
Che lo avesse cancellato?L'aveva trattata male quando gli aveva detto addio, era normale che avesse desiderato cancellare qualsiasi traccia di Lui. Aveva sperato che in fondo anche Lei tenesse a Lui, ma evidentemente si sbagliava.
- Ah, ok. Non ti ricordi di me?Sono quello dell'anno scorso, sai, quello che...-
- Mmmmmh, aspè, pensandoci forse mi ricordo. Perchè mi hai chiamato?-
- No, niente, non sapevo cosa fare, quindi...-
- Ah, quindi?- Sembrava sorpresa di risentirlo dopo tanto tempo, ma sembrava fredda e distaccata.
- Che fai?- Lui invece si sentiva un cretino. Ma come gli era venuto in mente di richiamarla dopo così tanto tempo, soprattutto senza un discorso da tirare fuori?
- Ho finito ora di fare la doccia. Se non ti dispiace, dovrei vestirmi-
- Ah, scusa, vabbeh, ciao-
- Ciao-


- Non attacchi ancora?- Chiese Lei con sorpresa.
- Ah, no aspettavo che attaccassi prima te-
- Sei sempre il solito deficiente- E Lei riattaccò; un sorriso illuminava il suo volto.
Ci volle un minuto prima che Lui si rendesse conto di ciò che aveva fatto e staccasse il telefono dall'orecchio. Lasciò cadere il telefono a terra e si distese sul letto. Perchè?

Erano passati sei mesi dall'ultima volta che si erano sentiti, quel fatidico giorno in cui Lui aveva provato a riallacciare i contatti perduti ormai da troppo tempo.
Ma in nessuno di quei giorni passati Lei aveva richiamato, fatto sapere che c'era, che ogni tanto pensava a Lui. Sapeva che non si doveva affidare completamente a Lei, che avrebbe potuto chiamare anche Lui, ma era troppo timido, cercava di mostrare una forza che non era la sua, alla fin fine sapeva che se avesse chiamato Lei non avrebbe saputo cosa dire, e ciò avrebbe creato solo altro imbarazzo.
Ormai erano gli ultimi giorni dell'anno, le ultime feste si susseguivano vorticosamente in una giostra di profumi,risate, e regali, ma il regalo che tanto desidarava, era certo che non l'avrebbe sicuramente ricevuto.
Natale passò come un fulmine, tra cenoni e visite ai parenti, Lui sentiva che mancava sempre qualcosa, che c'era una parte di sè che era altrove, che non smetteva a pensare a Lei, a quando si sarebbe fatta sentire e se fosse in grado di riallacciare un rapporto ormai lontano anche solo dall'essere chiamata amicizia.
Si chiese tante volte come mai non avesse mai richiamato, e si inventò le scuse più assurde per non sentirsi un idiota, uno stupido che invano aspetta come un naufrago in mezzo al mare cerca la luce di un faro che segnali terra, che cerca con tutte le forze di aggrapparsi a quell'asse di legno sapendo che è la sua unica salvezza per non morire affogato, per non illudersi di essere spacciato. Magari se n'era solo dimenticata, certo, era passato tanto tempo e uno come Lui si dimentica in fretta, non ha il carisma adatto per riuscire a rimanere nei ricordi della gente, è come un fantasma, la quale senti la presenza ma poi dimentichi il resto, non sai se esiste o no.
Prese in mano il cellulare, e si concentrò su quel piccolo schermo che segnava batteria scarica. E se ogni volta che provava a rintracciarmi il cellulare era scarico?Ma no, non è possibile, troppe coincidenze.
Rimase a fissare lo schermo, aspettando uno squillo, una chiamata, un messaggio di auguri, qualsiasi cosa inviata da Lei che facesse capire che non si era scordato di Lui, prima che il sonno lo avvolgesse tra le sue braccia.

Dopo quell'ultima chiamata, Lei era rimasta sempre in attesa di un altro segnale da parte di Lui, qualcosa che facesse capire che non l'aveva chiamata per errore, che ci teneva ancora a Lei, che ammettesse le sue colpe e tornasse a essere il solito stupido che lo chiamava per qualsiasi sciocchezza.
Ogni volta che riceveva una chiamata sperava tanto fosse Lui, ma erano sempre parenti, amici, amiche, ma Lui aveva smesso di cercarla.
Che fosse solo una messa in scena?Possibile che tutte le parole che le diceva fossero solo stupidaggini? Alla fin fine per Lui Lei era solo un passatempo?Tutte quelle notti in cui avevano parlato fino all'alba, rimasti svegli insieme con quel maledetto cellulare in mano, non significavano in realtà niente per lui?
Erano passati sei mesi dall'ultima volta che l'aveva sentito, e ogni giorno che passava avrebbe tanto desiderato mandargli uno squillo, per far capire che esisteva ancora, che non voleva essere dimenticata, ma poi si diceva tra sè e sè che se avesse fatto la prima mossa non avrebbe mai capito se Lui teneva veramente a Lei o no, e così i giorni erano passati, fino a Natale.
Mentre mandava gli auguri a tutti gli amici e parenti, scorrendo la rubrica del telefono vide il suo numero. Non sapeva se mandargli anche a Lui o no il messaggio di auguri, le mani fremevano, si morse il labbro, cercando di pensare se era una buona idea o no. "Magari penserà che l'ho mandato a tutti i contatti in rubrica e quindi lui era solo nella lista. Ci pensò ancora due-tre volte, poi inviò anche a lui gli auguri.

L'anno nuovo era ormai giunto, e Lui aveva perso ogni speranza. Il giorno dopo natale si era svegliato e aveva dato un'occhiata al cellulare, scoprendo che era rimasto senza batteria. L'aveva considerato come un segno e aveva abbandonato quel vecchio cellulare sul tavolo, senza curarsene più.
Avrebbe tanto voluto che l'anno passato fosse stato diverso, sarebbe volentieri tornato indietro per rimediare a tutti i suoi errori, ma sapeva in cuor suo che una cosa simile non era possibile.
Mentre cercava le chiavi di casa, notò il cellulare ancora spento rimasto nello stesso punto in cui lo aveva lasciato. Tirò un sospiro, pensando che era uno stupido, lo afferrò e lo mise in carica; aspettò che lo schermo si illuminasse, indicando che stava di nuovo prendendo vita, ed uscì di casa, augurandosi che almeno questo nuovo anno fosse migliore.

Aveva atteso il suo messaggio di ringraziamento, ma a quanto pare non era servito a nulla.
L'anno nuovo era giunto e Lei si sentì una stupida, una sciocca per aver creduto che Lui la amasse veramente, per aver creduto che tutto sarebbe tornato come prima, ma evidentemente si era sbagliata.
Aveva finto per troppo tempo che tutto sarebbe andato per il verso giusto, ma ormai aveva capito che gli uomini non parlano mai con la testa, che sono sempre vili e meschini, che ti parlano pieni d'amore ma in realtà sono solo veleni fatti per farti soffrire, che nessun uomo ti ama davvero.
Aveva pianto troppe volte per uomini che la volevano solo usare, che promettevano grandi cose ma che poi si dimostravano per ciò che erano, aveva perso ogni speranza di trovare finalmente un uomo che l'avrebbe veramente capita fino a quando non incontrò Lui, e in cuor suo aveva sentito che Lui era diverso dagli altri, che la apprezzava per quello che era e non per quello che volevano gli altri, ma forse era stata per l'ennesima volta una ingenua.
Quante volte aveva detto che avrebbe smesso di amare, ma quante volte ci era cascata?
Si senti sola, sola in questo mondo egoista, dove ognuno pensa solo ai propri interessi, senza curarsi degli altri, stanca di vivere in un illusione, stanca di amare, stanca di tutto.
In quella fredda notte, calde lacrime rigavano il suo volto, piena di infelicità e solitudine.

Quando Lui rincasò la sera, appoggio il giubbotto sul letto e prese in mano il cellulare per vedere se aveva ricevuto qualche chiamata.
Notò che il simbolo che indicava un messaggio in arrivo lampeggiava sullo schermo, come se volesse indicare che ci fosse un messaggio importante.
Ma Lui eera troppo stanco per pensare a qualcosa, ma appena vide che il nome di chi aveva mandato era quello di Lei, sentì battere forte il cuore.
Appena lesse il messaggio, sentì il mondo cadergli addosso. Lei gli aveva mandato il messaggio di auguri, ma per sua grande sfortuna non l'aveva letto e ora non sapeva come fare.
Mandarle un messaggio ora? Ma no, sarebbe sembrato un completo idiota.
Far finta di nulla? E lei come si sarebbe sentita? E se in realtà non le importava più nulla di Lui?
Come doveva comportarsi? Il cellulare era tra le sue mani, che visualizzava ancora il messaggio di Lei.
Poi premette il tasto rosso e lo appoggiò sul tavolino, gettandosi poi sul letto, guardando il soffitto con sguardo vacuo.

Agosto era ormai alle porte, il sole batteva incessantemente, sembrava quasi che fosse a portata di mano da quanto caldo faceva.
Lei uscì di casa e inaspettatamente si trovò di fronte Lui. Che ci faceva davanti a Lei, a 350 chilometri dalla sua casa?
- Ciao- Disse Lui, alzando la mano e sorridendo.
- Ciao, che ci fai te qui?- Chiese Lei, cercando di trattenere le emozioni.
- Avevo voglia di vederti. Non ho mai smesso di pensarti, ho voluto scacciarti dai miei pensieri, ma non ce l'ho fatta. Penso che sembrerò stupido, ma te sei stata l'unica persona che ho voluto per davvero, so che ho fatto un grosso errore, ma non ne voglio fare altri, non voglio rischiare di perderti per sempre, no, non potrei immaginare una mia vita senza di te- Disse Lui, con aria sincera. La sua voce vibrava, come se quelle parole fossero difficili da pronunciare, chissà quante volte aveva provato, chissà quanto sforzo gli costava svelare i suoi sentimenti, Lui, uno che non aveva mai mostrato nulla per nessuno, per paura di soffrire.
- Non so cosa dirti- Lei sembrava imbarazzata- Mi sono sentita tradita, mi hai abbandonata, non ti sei fatto più sentire per tutto questo tempo, come posso fidarmi di te? Io pensavo che avremmo potuto vivere un futuro insieme, ma ho sofferto troppo per colpa tua, mi sono sentita usata, ho pensato che te avessi solo giocato con me, come posso credere alle tue parole?- La sua voce tradiva il desiderio di piangere.
- Ho fatto tutta questa strada solo perchè volevo dirtele a voce queste cose, sperando di farti capire quanto tenevo a te- Lui cercò di avvicinarsi a Lei, ma Lei si volse dall'altra parte. Le mani di Lui si fermarono, e le riabbassò.
- Capito, non c'è nessuna possibilità, allora?- Chiese Lui, quasi rassegnato.
- Cara, chi è?- Dalla porta di Lei si affacciò un uomo. Lui lo guardò, poi guardò Lei, e poi guardò di nuovo Lui. Lei cercò di sfuggire il suo sguardo.
- Nessuno, tesoro, nessuno- Rispose Lei, con voce bassa.
- Beh, allora che ci fa qui? La prego di andarsene, mi sembra che stia infastidendo la mia fidanzata- Rispose il suo ragazzo con tono seccato.
Lui capì, annuì e con la testa bassa si girò e andò via. Lei lo guardò andarsene con le spalle voltate, e con le lacrime agli occhi corse in casa.

Quella sera sembrava che facesse più freddo, come se improvvisamente fosse ritornato l'autunno.
Sopra il ponte Lui si chiedeva cosa dovesse fare ora. Aveva perso l'unica persona che aveva illuminato la sua inutile vita, si sentiva completamente svuotato, sentiva che non valeva più la pena di continuare a vivere.
Provo a sfidare il destino. Prese il cellulare e chiamò Lei. Occupato. Niente, non c'era più niente da fare, ormai era tutto finito. Superò il parapetto, scomparendo dentro le acque scure.
Lei provò di nuovo a chiamare il cellulare di Lui, sperando che non fosse ancora occupato.
  
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