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Autore: _Charlie_    02/06/2012    2 recensioni
« Combatteremo fino alla fine ».
Salazar scoppiò in una fragorosa risata da far gelare il sangue nelle vene.
« Sciocchi! Questa battaglia la vincerò io! E dopo che sarete morti, non ci sarà più nessuno ad ostacolarmi verso l'Immortalità ».
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La fiamma della Fenice'
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Capitolo 1
Il Villaggio del Fuoco

Quell'anno l'autunno non si fece attendere. Le foglie secche cominciarono a scendere lentamente dai rami degli alberi e l'aria, man mano che i giorni passavano, divenne sempre più fredda.
La mattina di quel venerdì grigio in cui comincia la nostra storia, quei pochi raggi solari che riuscirono ad oltrepassare lo spesso strato di nuvole, si addentrarono in una grande selva andando ad illuminare il volto di un ragazzo sdraiato su un soffice prato fiorito. Egli, sentendoseli battere addosso, aprì i suoi grandi occhi color nocciola. Si chiamava Brandon Harvey e aveva appena compiuto sedici anni. Alzandosi in piedi, Brandon si rimise in spalla il suo zaino a tracolla e a gran voce chiamò.
<< Argo, vieni qui!
>>
Quasi immediatamente si udì qualcuno avvicinarsi: era un cucciolo di cane dal pelo melato che correva a gran velocità verso il suo padrone.
<< Hai catturato qualche animale? >> Brandon gli grattò affettuosamente il collo provocando una reazione di goduria da parte di Argo. << Torniamo al villaggio. Devo passare dalla signora Grimshow >>.
I due si misero in marcia prendendo il libero sentiero del Grande Bosco. Questa selva era popolata da numerose specie rare di animali e possedeva una moltitudine di alberi alti fino alle nuvole.
Brandon non aveva però nessuna paura nel penetrare all'interno del Grande Bosco poiché non lo vedeva come una sorta di pericolo ma come un vero e proprio paradiso terrestre in cui ci si poteva rilassare ogni qual volta che si desiderava.
Giunti alla fine del sentiero, Brandon e Argo ripresero a camminare per le vie del Villaggio del Fuoco. Questo villaggio, che si estendeva per chilometri e chilometri, era abitato da persone umili, lavorative e ricche di doti inimmaginabili.

<< Ah, il giovane Harvey! >> Esclamò la signora Grimshow appena vide Brandon entrare in una delle più antiche costruzioni del villaggio.
<<
Salve! >> Il ragazzo le sorrise porgendole un libro che aveva appena preso dallo zaino. << Volevo riconsegnarle questo >>.
La signora Grimshow era una donna grassottella e dallo sguardo simpatico. I suoi capelli argentei erano raccolti da uno chignon rosso e sul naso, portava un buffo paio di occhiali rotondi.
<< L'hai già letto? >> Chiese la proprietaria della biblioteca con stupore. << Eppure l'hai preso giusto ieri pomeriggio! >>.
<<
Mi piace leggere, lo sa >>.
Ed era proprio così. Brandon aveva una gran passione per i libri, soprattutto per quelli d'avventura che si concludevano con un lieto fine.
<< Ora vado a prenderne un altro >>.
Detto, fatto. Sempre con Argo che gli passava allegro tra le gambe, girò a lungo per tutti i reparti della biblioteca finché arrivò di fronte ad uno scaffale di legno intervallato da numerosi ripiani.
<< Vediamo... >> disse a bassa voce mentre leggeva tutti i titoli lì presenti. << Ecco! >> Trasse via da uno dei rigidi ripiani un libro con la copertina dorata che riportava a caratteri cubitali: “La ricerca”.
Con il romanzo nelle mani si diresse nuovamente al bancone della vecchia Grimshow, la quale distese le sue rosse labbra in un sorriso appena lo vide tornare.
<< Tuo nonno ti sta già insegnando qualche incantesimo? >> chiese la donna registrando “La ricerca” come libro da riconsegnare.
<<
No >> Brandon sbuffò passandosi una mano tra i suoi capelli castani. << Ha detto che sono ancora troppo piccolo e che devo aspettare i diciassette anni >>.

<< La pazienza è la virtù dei forti, ricordalo! >>  .
La vecchia proprietaria gli porse il libro che aveva scelto poco prima e, salutandolo, tornò ai suoi affari da bibliotecaria.
Mentre percorrevano la strada per il ritorno a casa, Argo cominciò a rincorrere una farfalla dalle ali di un viola intenso mentre Brandon già teneva il naso tra le mille e cinquecento pagine de “La ricerca”.

<< Arrivati! >> disse non appena furono davanti ad una casetta a due piani con la facciata non del tutto pulita. Chiudendo il libro e riponendolo nello zaino, aprì la porta d'ingresso e per prima cosa vide suo nonno appollaiato su una comoda poltrona rossa al centro del salotto.
<< Brandon! >>
Suo nonno si chiamava Abel Harvey: la sua pelle era del tutto raggrinzita ma i suoi occhi celesti brillavano come se fosse ancora giovane. Nonostante si tenesse in piedi con un lungo bastone di legno, era uno dei più rispettati uomini del villaggio.
<< Fammi indovinare >> il vecchietto si rialzò a fatica. << Sei stato prima nel Grande Bosco e poi in biblioteca >>.
Brandon lo guardò e poi rispose.
<< Come fai ad indovinare sempre? >>
Abel scoppiò in una lunga e fragorosa risata mentre si versava distrattamente un bicchiere di brandy. << Sei tale e quale a tuo padre! Con la stessa passione per la natura e i libri >>.
Brandon viveva con suo nonno perché era orfano di entrambi i genitori. Margareth, sua madre, perse la vita poco dopo averlo dato alla luce mentre suo padre, Tom Harvey, era morto in una miniera di carbone.
Brandon sorrise a suo nonno che tutt'a un tratto gli domandò. << Tra poco ci sarà un raduno di tutti gli abitanti. Vuoi venire anche tu? >>
Il giovane scosse la testa. << No. Rimarrò qui a leggere >>.
Abel posò il bicchiere mezzo pieno di brandy. Gli dispiaceva molto il fatto che suo nipote non avesse nemmeno un amico con cui parlare, confidarsi o uscire durante le giornate. Per questo avrebbe voluto che almeno una volta andasse al raduno degli abitanti; per cercare qualche altro giovane con cui stringere un'amicizia.
<< D'accordo >> disse ponendo sulla testa una bombetta nera e uscendo di casa accompagnato dal suo bastone. << Ci vediamo dopo >>.
La porta si chiuse con un piccolo clock e Brandon, solo nel salotto, decise di salire nella sua cameretta. Subito dopo aver attraversato la soglia di quest'ultima, si sdraiò sul suo letto a baldacchino con le tende di un colore molto simile al verde acqua. Lì vicino, su una delle pareti coperte dalla carta da parati, si trovava una finestra che dava sulla via più trafficata del villaggio.
Ad un tratto, Brandon si rimise in piedi e cominciò a frugare nel suo zaino. << Ma cosa...? >>
Ne tirò fuori “La ricerca” ma anche uno strano quaderno nero che non aveva mai visto prima. Curioso com'era lo aprì immediatamente facendo scivolare dalle pagine centrali due luminose schegge viola le quali, appena vennero toccate, fecero apparire nella mente del ragazzo un'immagine di una maestosa cascata. Cosa voleva significare? Brandon le continuò a scrutare attentamente e lo stesse fece per il quaderno. Quest'ultimo non aveva da nessuna parte la fenice infuocata simbolo del Villaggio del Fuoco con cui ogni libro della biblioteca veniva marchiato, ma in compenso era pieno di scritte latine in corsivo che Brandon riconobbe come incantesimi.
In quel momento, Argo lo raggiunse e si mise a dormire ai piedi del letto.

Forse lo dovrei riportare in biblioteca” pensò Brandon guardando e riguardando quel quaderno dalla copertina scura.
Mentre leggeva la spiegazione di un complicato incantesimo, il cielo s'incupì: le nuvole sembravano essersi riunite in un'unica sola che con il passare delle ore diveniva sempre più nera.
Nonostante fossero le prime ore del pomeriggio Brandon dovette accendere la luce per continuare a leggere.

<<
Ora ci siamo >>.
In quel momento però, Argo si svegliò di soprassalto e le sue orecchie si drizzarono come quelle di un pipistrello.
<<
Cosa ti prende? >> Gli chiese Brandon inarcando le sopracciglia.
Da fuori la finestra qualcosa s'illuminò e un urlo atroce si udì all'improvviso.
Argo cominciò ad abbaiare freneticamente mentre Brandon si alzava dal proprio letto e andava ad affacciarsi. Qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di vedere si presentò violentemente davanti ai suoi occhi: la via era stata messa a ferro a fuoco e si poteva scorgere facilmente un cadavere di un uomo robusto che ostruiva il passaggio.
<< Ma che cosa sta succedendo?! >> Il giovane mise dentro al suo zaino il quaderno degli incantesimi e le due piccole schegge viola che aveva trovato poco prima e subito, con Argo sotto al braccio destro, si precipitò giù dalle scale.
Brandon trasalì appena giunse in salotto. Qualcuno stava cercando di forzare la porta. Quando questa si aprì, il ragazzo tirò contro l'ingresso il suo coltello dal manico argentato che teneva sempre con sé.
<< Defendo! >> Urlò suo nonno prima che l'arma potesse colpirlo in pieno petto.
<< Nonno! >> Esclamò Brandon asciugandosi la fronte dal sudore. << Perché stavi forzando la porta?! >>
<<
Avevo dimenticato le chiavi a casa. Ascolta >> Abel continuò stringendolo nelle spalle. << Prendi Argo e scappa via! >>
Brandon rimase immobile e in silenzio finché chiese spiegazioni. << Cosa sta succedendo nonno? >>
<<
Non lo so ma >> l'anziano si schiarì la voce. << Qualcuno sta seminando il terrore nel villaggio. Ascoltami! Io rimarrò qui a combattere per il bene del paese mentre tu devi andare via! Mettiti al riparo. Sono sicuro che te la caverai...Come tutti gli altri abitanti del Villaggio del Fuoco, anche tu possiedi la fiamma della Fenice dentro di te! >>
<<
Che cosa?! Non capisco! >> Sbottò Brandon.
<< Sei davvero uguale a tuo padre >>.
In quel momento, qualcuno fece l'ingresso nel salotto di casa Harvey e gridò. << Oblivio! >>
Abel si girò appena in tempo per difendersi da quella mortale luce nera.
Brandon stava osservando in preda al panico il combattimento tra quell'uomo coperto dalla testa ai piedi da una lunga veste nera e suo nonno.
<< Brandon! >> Urlò Abel. << Ti ho voluto bene >> la luce nera dello straniero colpì in pieno l'anziano mago.
Brandon si accasciò a terra lasciando libero Argo. Le lacrime gli stavano riempiendo gli occhi e un atroce dolore nella sua testa cresceva sempre più.
<< Non perdere tempo e cerca i frammenti! >> Urlò qualcuno alle spalle dello straniero che con un denso fumo nero sparì nel nulla.

 

*

Brandon era ancora piegato sul corpo di suo nonno quando le esplosioni e le urla cessarono.
<< Rimane solo questa casa da controllare >>.
Sentendo quella frase da dietro la porta d'ingresso, il ragazzo ebbe un sussulto e riprendendo Argo e lo zaino, si nascose in cucina.
<< Tsk! >> era la voce di un uomo. << Comincia a cercare i frammenti della Sfera. Sono simili a quelli che già abbiamo trovato: viola, splendenti e appuntiti >>.

Le schegge che ho trovato quindi sono frammenti di una sfera!” Pensò Brandon con gli occhi ancora lucidi. Nella parete alla sua destra c'era un'ampia finestra dalle tende rosse. Decise di scavalcarla e di scappare via nel Grande Bosco.
Non avrei dovuto lasciare il nonno da solo con quei tipi!” Pensò come se suo nonno fosse ancora nel mondo dei vivi mentre faceva slalom tra i cadaveri degli abitanti del villaggio con l'intento di arrivare il più in fretta possibile nella selva dagli enormi e alti alberi.
Con quel tempaccio, il Grande Bosco era più buio del solito.
<< Ci vorrebbe una luce qui! >>
Come desiderato qualcosa si accese tra gli sghignazzi di una donna poco lontana da dove si trovava. Il bosco cominciò a prendere fuoco.
<< Dannazione! >>
Il peso dello zaino e di Argo rallentarono di molto la corsa per la salvezza. Il fuoco si faceva sempre più alto e i tronchi degli alberi cominciarono a cadere.
<< Non ce la faccio più... >> Probabilmente per la mancanza di ossigeno, Brandon cadde a terra privo di sensi. L'ultima cosa che udì fu il sibilare del fuoco e il guaito del suo cane.

  
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