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Autore: ToraStrife    03/06/2012    0 recensioni
(Sailormoon - Braccio di Ferro Crossover) + (guests from: Street Sharks, One Piece, La Sirenetta, Mermaid Melody Pitchy Pitch)
Quando la luna si riflette nel mare... cosa comporta l'incontro tra una combattente che veste alla marinaretta e un marinaio mangiaspinaci? Una stramberia, o il volere del destino in vista di una minaccia da...^? Scopritelo! Cause I'm Popeye the Sailor Moo...ehr, man!
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Braccio di Ferro e i suoi (nuovi) amici'
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Popeye Sailor Senshi 2 Il vecchietto spalancò l'unico occhio che si ritrovava. Agitò  quella minuscola pupilla prima in alto, poi in basso, poi a destra e infine a sinistra.

- Capperi sotto sale! Dove mi trovo? -

Sollevò di poco il testone, e con un lento movimento scrutò i dintorni. Fino a che non incrociarono quelli socchiusi di un altro vecchietto,  che lo stava fissando a circa una decina di centimetri.

- WHOA! -

Con una gran esclamazione di sorpresa, il vecchio lupo di mare si agitò tentando di scuotersi dalla sua posizione supina: inevitabilmente, il riflesso di alzare la testa provocò uno scontro cranio contro cranio tra i due individui.

Il grande scontro delle due teste doveva aver messo in allerta altre persone, cosicché, quando una aggrazziata ragazza accorse portandosi dietro una folta e lunga chioma nera, ("come una strana cometa di pece", pensò, più tardi, Braccio di Ferro), si ritrovò due signori che si rotolavano a terra, ognuno con le mani sulla propria boccia dolorante.

La strana ragazza fece qualche commento che doveva sembrare un rimprovero rivolto l'altro signore, e un paio di secondi dopo si apprestò a soccorrere il marinaio.

Alcuni minuti dopo, i due vecchi stavano l'uno accanto all'altro, con rispettive borse del ghiaccio sui bernoccoli.

- Whoah, hai davvero una testa dura, amico! - non potè fare a meno di esclamare Braccino.

L'altro, un nanetto calvo dagli occhi perennemente socchiusi, con delle folte sopracciglia corrugate in un'espressione perplessa, parve non capire le parole di Braccio, e a sua volta rispose con qualcosa che stavolta fu il marinaio a non capire.

Braccio di Ferro sbuffò.

- Che diavolo di lingua parlano? E in che luogo mi sono andato a cacciare? -

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Dopo aver medicato quello strano ospite e suo nonno (che comunque anche lui, in quanto a stranezza, non scherzava di certo), Rei Hino tornò alla sala degli ospiti dove trovò le sue quattro amiche sedute nella sala degli ospiti.

- Il naufrago si è svegliato, e ha fatto subito conoscenza con il nonno -

- Dal rumore tozzo, direi più scontroscenza - rispose Minako.

Pioggia di gocce di sudore sulle teste dei presenti, al solito tentativo a vuoto di umorismo da parte della Aino.

Usagi scrollò le spalle in una piccola critica. - Sei la guerriera di Venere, ma a volte mi sembri la guerriera di Zelig -

- Guerriera di Colorado, visto il livello di battute - aggiunse Artemis, prima di essere zittito da un pugnetto in testa da parte della sua diretta padrona.

Rei ignorò la scenetta e rivolse lo sguardo a Makoto. - Grazie ancora per averlo trasportato fino a qui -

Makoto si mise una mano sulla nuca, arrossendo un pò. - Figurati, dai! Non era neppure così pesante! -

Rei fece un piccolo cenno di assenso con la testa, e poi si rivolse direttamente alla destra della guerreria di Giove, dove educatamente una ragazza dai capelli blu stava prendendo pacatamente il té.

- Però, Ami, abbiamo bisogno della tua conoscenza di lingue straniere. -

- Perché, Rei? Pensavo tu lo capissi l'inglese. -

- Si ma è.... come dire.... particolarmente sgrammaticato. Non so se sia per via di qualche slang o cosa, fatto sta che particolarmente difficile da comprendere. -


Il mare era un continuo accavallarsi di cavalloni (scusate, non ho saputo resistere ndA), particolarmente scalpitanti per l'occasione. La spuma biancastra sulla punta degli stessi  somigliava alla bava di stalloni impazziti, il che dava una ulteriore aura di  scatenatezza impazzita (che non si sa  neppure se esista grammaticalmente, ma almeno rende l'idea) da parte della mandria, pardon, del mare in tempesta.

Fradicio di acqua salata più di un'acciuga, protetto inutilmente da un'ormai annacquato impermeabile giallo, il vecchio lupo di mare manovrava con aria quasi indifferente il timone.

- Non c'é che dire, oggi il tempo è abbastanza imbizzarrito -

Il Mare del Giappone, un ambiente del tutto nuovo per lui, abituato alle tranquille acque portuali della sua terra natia. Era ormai diverso tempo da quando aveva salutato la sua amata Olivia e quel piccolo soldo di cacio che rispondeva al nome di Pisellino. A malincuore si era costretto a separarsi da loro, ma la situazione era diventata insostenibile.
Il mare col tempo era diventato così inquinato che pescare qualcosa di decente era diventato una questione di pura fortuna.
Bisognava battere nuovi mari, più a est. Certo, attraversare mezzo mondo forse era stato un pò esagerato, ma sicuramente avrebbe rimediato un ottimo carico e sarebbe tornato con così tanto pesce da non dover più preoccuparsi per un bel pezzo.
Mar del Giappone, così vicino alla leggenderia terra nipponica.
I Giapponesi, i suoi abitanti, strano popolo, non era esagerato dire che erano passati decenni da quando ne aveva più visto uno, ed allora, in pieno tempo di guerra (la Seconda Mondiale), erano nemici da combattere a suon di pugni e patriottismo. 
Braccio ricordava ancora quella volta con cui aveva avuto a combattuto in guerra con loro: un branco di scimmiette dagli occhi a fessura, dentoni sporgenti e abbastanza infidi e codardi. Senza sforzo (dietro ingollamento di spinaci) aveva persino affondato una loro corazzata.*
Ma ormai era passato tanto tempo, gli States e il Sol Levante erano amici, o almeno così gli pareva dagli sporadici giornali che aveva letto.
E mal che fosse andata, se ne avesse incontrato uno, non sarebbe stato peggio di Bluto o della 'solita' Strega del Mare.

- Woah! che vi fai qui? -

Lupus in Fabula, Braccio non credeva al suo unico occhio sano: la temibile Strega dinnanzi a lui, a cavallo di una scopa, e in un posto così lontano. E la suddetta vecchiarda non sembrava affatto felice di vederlo.

- Maledetto Braccio di Ferro! Non so come mi hai scoperto, ma questo sarà il giorno della mia vendetta! -

Braccio di Ferro non capiva tanto bene, e si passò un dito sulla testa fradicia in cerca di un'illuminazione.

- Scoprirti? Era l'ultimo posto in cui pensavo di incontrare una come te! -

La Strega, rosa da anni di rancore e paranoie, tendeva un pò a sopravvalutare l'intuito del marinaio.

- Non me la dai a bere, stupido Marinaio! Solo tu potevi navigare nel mezzo di una tempesta da me creata in un posto così sperduto: sapevi già del mio grande e malefico piano! -

- Quindi sei tu la causa di questo mare impazzito? - chiese il sempre più confuso Braccio. - E poi hai parlato di un piano? -

- Non fare il finto tonto! Mi capiti sempre tra i piedi e mi frustri ogni volta i piani. Ma non questa volta! -

Braccio di Ferro fece una scrollata di spalle. Anche per togliersi di dosso un pò d'acqua, per la verità.

- Non ci sto capendo nulla, ma con l'aiuto dei miei spinaci risolverò subito la questione! -

Ma qualcosa non andava: la  Strega non mostrava quello che avrebbe dovuto mostrare in quel momento: la solita espressione atterrita. Anzi, un ghigno innaturale da parte della vecchia suonò come un allarme nei confronti del nostro marinaio preferito, il quale si affrettò a infilare una mano nell'impermeabile in cerca della fondamentale scatola di spinaci.

- Non questa volta, microbo! -

E alla bacucca bastò un semplice gesto della rugosa mano affinché un enorme muro d'acqua, dell'altezza di decine di metri, si alzasse e si avventasse sull'imbarcazione di Braccio. Il natante si capovolse, e il marinaio venne sballottato e infine sbalzato fuoribordo, prima che potesse fare alcunché.

- Questa volta, caro Braccino, mi sono procurato un potente alleato. Addio e salutami i pesci! - con questa frase la megera si abbandonò a una sinistra risata.

Gli ultimi barlumi di coscienza di Braccio di Ferro lo videro con un braccio teso a raggiungere il barattolo di spinaci sfuggitogli di mano, e ormai troppo lontano.
Prima che i sensi lo abbandonassero, giurò persino che dietro la strega di nascondesse un'ombra alata, che a Braccio parve quasi un angelo....

Si, tutto questo è molto bello. Ma come spiegarlo a un gruppo di ragazzine che non conoscono neppure la sana vecchia lingua americana  (senza contare un marinaio già sgrammaticato nella sua, di lingua), che poi chiamarle ragazzine, queste erano altissime, ben diverse dalle scimmiette che ricordava!

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* Il riferimento è al vecchio e famigerato cortometraggio del 1942 "You're a Sap, Mr. Jap", era la seconda guerra mondiale e plausibilmente anche i cartoni avevano una esplicita e quasi naturale natura propagandistica, se ricordate anche Paperino e Bugs Bunny che sbeffeggiavano Hitler, per questo il pregiudizio verso i Giapponesi, si suppone che Braccio di Ferro sia rimasto alla concezione di allora, ma senza razzismo, perché fondamentalmente è anche di buon cuore.
  
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