L'avevo già pubblicata l'anno scorso ma non mi era piaciuta più di tanto, perciò ho deciso di riscriverla. ^_^

Se avete domande da farmi sapete come contattarmi.

Vi avverto che non risponderò alle domande che mi chiederanno anticipazioni sulla storia, ciò per correttezza nei confronti dei miei lettori.

Per lo stesso motivo vi chiedo di evitare commenti spoiler che potrebbero anticipare anzitempo il corso della storia.

Buona lettura a tutti ! ^_*

LE LUCI DI NATALE

Parigi 15 dicembre

Quel giorno una nevicata lieve ma costante, stava imbiancando da ormai 24 ore, la capitale della Francia.
La gente, ben bardata con cappotti e sciarpe, procedeva cauta sui marciapiedi resi viscidi da una fanghiglia nevosa.
Tra bambini che tornavano da scuola, adulti intenti a fare shopping con braccia cariche di regali e gente che faceva solo una passeggiata, le strade queste ultime erano abbastanza congestionate.

Se qualcuno si fosse avvicinato all'ultimo piano di una lussuosa villa che dava sugli Champs Elysèes, avrebbe potuto udire una furibonda lite via telefono:
- IO MI SONO FIDATA DI TE E TU MI RIPAGHI COSÌ ?!?! NON SOLTANTO IO SONO QUÍ COME UNA SCEMA A MORIRE DI NOIA E DI FREDDO MENTRE TU TI DIVERTI SUL NUOVO SET DEL TUO FILM AL SOLE DI MIAMI CON LA PRIMA TROIETTA CHE HAI TROVATO !!!
E PER DI PIÙ TI FAI ANCHE FOTOGRAFARE IN ATTEGGIAMENTI EQUIVOCI CON QUELLA LI !!! - urlò la donna agitando in aria nervosamente una rivista di gossip
- T-ti prego... L-lasciami spiegare... - balbettò l'uomo all'altro capo del telefono
- NO CHE NON TI LASCIO SPIEGARE BRUTTO BASTARDO !!! - strillò lei interrompendolo
- È... è tutto un equivoco... - tentò di giustificarsi lui
- MA PENSI CHE IO SIA COSÍ CRETINA DA CREDERTI ?!?! - gli domandò tra l'incredulo e lo stupito
- M.ma no... m-ma cosa vai a pensare zuccherino mio... - biascico lui
- ZUCCHERINO UN ACCIDENTE !!! - taglio corto la donna, poi trasse un profondo respiro e continuò:- E ORA ASCOLTAMI BENE JEAN-CLAUDE MAGNUM !!!
TRA DI NOI È TUTTO FINITO !!! PER SEMPRE !!! - detto questo, gli chiuse in faccia la telefonata sbattendo violentemente la cornetta sull'apparecchio.

- ACCIDENTI A TE BRUTTO BASTARDO !!! - strepitò rifilando, con la punta della scarpa, una poderoso calcio al mobile sul quale c'era il telefono:
- E io che ti ho creduto !!! -
Si sedette sul divano e nascose il viso tra le mani:
- Ma quanto sono stata stupida !!! - mormorò:- Quanto sono stata cretina a fidanzarmi con uno come quello lì !!! - sospirò tristemente:
- Avrei dovuto immaginarlo che sarebbe potuta succedere una cosa del genere... è da quando decisi di abbracciare la causa di Dartz che compio solo scelte sbagliate !!! -
Mai Kujaku sospirò tristemente mentre le lacrime le riempivano gli occhi, ricordando cosa quel fatto implicava:
- È dal quel giorno di 8 anni fa che non vedo ne sento più gli altri. Il piccolo ma tenace Yugi, la caparbia Anzu, la dolce Shizuka, i due litiganti Honda e Otogi, il sempre allegro Bakura... - seguì qualche attimo di silenzio mentre qualche lacrima cominciava a scenderle sulle guance:- ...e il mio amato Jonouchi... - s'intristì ancora di più pensando a lui e così facendo lo scorrere delle lacrime aumentò d'intensità:
- Non sono mai riuscita a chiedergli scusa per tutto quello che gli ho fatto passare.
Per ben tre volte è quasi morto per salvare me e io non gli ho mai detto neanche un "grazie"... - sospirò tristemente:
- Non sono riuscita a dirgli che bella sensazione è stata stargli tra le braccia... - sospirò nuovamente ma stavolta più profondamente:- Ma soprattutto... non sono riuscita a dirgli che lo amo... -

Il silenzio calò nella stanza mentre la donna lanciava occhiate furtive a ciò che la circondava.
Non poteva negare di avere un alto tenore di vita, e di vivere nel lusso e nell'agio, ma più ci pensava più si accorgeva che nonostante le apparenze era infelice.
Il suo fidanzamento con Magnum e il giro di amicizie in cui l'aveva introdotta le erano ben presto venute a noia, se a questo si aggiungeva che l'attore era spesso negli States per lavoro, lei era sempre sola in casa se si escludeva la servitù.
Poco dopo, l'attenzione della donna fu attirata da un quadro presente nella stanza.
Si tolse le mani dalla faccia, si asciugò le lacrime e rimase incantata a fissarlo.
Sul dipinto vi erano raffigurate una lady arpia, la sua carta preferita di Duel Monsters.
Mai si era spesso identificata con quel mostro: entrambe donne, entrambe belle, combattive e determinate.
Fissando dritta negli occhi l'arpia, in un attimo Mai si rese conto di aver buttato via troppo tempo.
Poco dopo la tristezza lasciò il posto alla rabbia e la donna si sentì ribollire dalla rabbia:
- Maledizione ! - imprecò stringendo la mano a pugno:- Ora mi sono stufata di subire passivamente gli eventi !!! - con piglio deciso uscì dalla stanza inoltrandosi in corridoio che percorse in pochi secondi per poi entrare nella sua camera da letto spalancandone fragorosamente la porta per poi richiudersela alle spalle sbattendola violentemente:
- Ora basta !!! - sbottò mentre aperto l'armadio, ne cavò un paio di valigie di pelle che lanciò sul letto senza tanti complimenti:
- Andrò a Domino e farò quello che c'é da fare !!! - decise mentre cominciava un via vai dall'armadio da dove cavava vestiti che lanciava sul letto.

Continuò così per una mezz'ora abbondante, poi, in un attimo di lucidità, un terribile dubbio l'assalì:
"Ma se avesse già la ragazza ? E poi, che diritto ho di ripiombare così nella sua vita dopo tutti questi anni di assenza ?
E poi cosa gli dirò una volta che lo avrò incontrato ? Ahhhh !!! Cavolo !!! Non so che fare !!!"
Si sedette pesantemente sul letto, si prese la testa fra le mani.
Ci pensò sopra qualche minuto, poi decise che avrebbe deciso a seconda della piega che avrebbero preso gli eventi.
Si avvicinò all'interfono e chiamò il maggiordomo:
- François !!! Prenotami subito un posto sul primo volo per il Giappone ! Partirò non appena possibile ! - ordinò parlando un perfetto francese
- Sissignora ! Devo farle preparare i bagagli ? - domandò servizievole l'uomo
- No, grazie ! Ci sto pensando io ! -
- Come vuole ! Provvedo subito, con permesso ! - l'uomo riattaccò il telefono e andò a prepararsi per uscire

Poco dopo, Mai Kujaku riprese a preparare le valigie e nel primo pomeriggio, la donna era in volo verso il Giappone col cuore sì stretto dal dubbio e dal rimorso, ma anche colmo di speranza.

La sera stessa, a Domino, Anzu iniziò l'annuale giro di telefonate per ciò che sarebbe accaduto il giorno dopo:
- Mi raccomando ! Domattina alle 10 e sii puntuale ! -
- Domani ?!?! Ma è già passato un anno ?!?! - chiese Honda incredulo mentre lanciava un occhiata indagatrice ad un calendario lì vicino
- Sì purtroppo ! - fu la flebile replica di Anzu
- Dannazione !!! Lo sai che detesto quel giorno ! - sbottò lui per poi sbuffare sonoramente
- Non fa piacere a nessuno e rattrista tutti ! Ma dobbiamo farlo ! -
- Nonostante siano passati 4 anni ancora fatto fatica a crederci ! -
- Non sei l'unico... -
Seguì qualche secondo di silenzio, poi Honda chiese:
- Domattina alle 10 allora ? -
- Sì... - confermò Anzu
- Speriamo di fare in fretta !!! - bofonchiò a mezza voce
- MA HONDA !!! - s'indignò la ragazza che aveva sentito il commento
- Oh senti !!!- tentò di giustificarsi lui:- Lo sai che mi si stringe il cuore a vederli in quelle condizioni... -
- Anche a me... lui manca a tutti noi... ma soprattutto a loro due... -
- Come dar loro torto... - sbuffò il giovane uomo per poi far seguire qualche secondo di silenzio prima di dire:- Beh... a domani allora. -
- A domani. - confermò Anzu per poi riattaccare in modo da poter proseguire il giro di chiamate