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Autore: Mad Hatter_    04/06/2012    5 recensioni
Maki e Nagumo stanno per affrontare un lungo viaggio che li porterà fino sul Titanic.
Per Maki questo è un cammino verso la libertà, mentre per Nagumo è una corsa contro al Destino.
Ma il fato ha in serbo delle sorprese non sempre piacevoli.
Specie quando cala il crepuscolo.
~ Vabbè, fa schifo come presentazione. Ma son dettagli (cit.)
Genere: Fantasy, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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9 Aprile 1912
 
Mi stringo nel cappotto logoro, nascondendomi dagli sguardi maliziosi dei marinai del porto.
Un spiffero di vento fa sfuggire una ciocca di capelli blu dalla cuffietta e prontamente la rimetto al suo posto.
L'aria di Aprile è dolce e tiepida e questa è una delle serate più fresche dell'intero mese.
Il buio inghiotte i vicoli e le strade di Inazuma-cho, il crepuscolo incombe sul mio piccolo paese.
Imbocco una piccola via, cercando di non inciampare sui sassi a causa delle mie scarpe dalla suola liscia.
Cerco di calmarmi. Non mi piacciono il buio e le città deserte. Mi fanno stare in ansia.
Velocizzo il passo, devo raggiungere la sartoria prima che chiuda, altrimenti Lady Hitomiko si arrabbierà veramente.
Ho paura delle strade buie del Giappone, ma ho ancora più paura che mi licenzino prima che arrivi in America.
Drizzo le spalle e affretto il passo. Liscio la lunga gonna nera e sistemo il grembiule. Non sia mai che sia in disordine. La proprietaria del negozio è molto amica di Lady Hitomiko e la prima cosa che farebbe sarebbe proprio avvisare la mia padrona.
E sicuramente non la prenderebbe bene.
All’improvviso, sopra la mia testa, incombe qualcosa di scuro: un gabbiano, penso.
Alzo lo sguardo e constato che non è un gabbiano. E’ un esserino nero, che sfreccia veloce sopra la mia testa, dalle ali spigolose che sbattono veloci.
Credo che sia un pipistrello. Improvvisamente mi sento ancora più in ansia. Mi sono tornate in mente i romanzi che ho letto di nascosto questo pomeriggio, nella biblioteca dei Raimon.
E si sa che leggere Dracula in una sala illuminata a giorno dal sole, comodi su una poltrona è una cosa. Vagare per le strade buie con un pipistrello sopra la testa è un’altra.
Non avrei mai immaginato di vedere un pipistrello.
Ma in fondo cosa ne so io, l’ultima volta che sono stata al centro città di Inazuma-cho è stato per aiutare mia sorella Reina.
E adesso sto programmando un viaggio più lungo.
Non devi pensare adesso a queste cose. Le preoccupazioni le rimandiamo a quando sarai sulla nave.
Continuo imperterrita il mio cammino. Imbocco un altro piccolo e buio vicolo, ormai il negozio dovrebbe essere vicino.
Il pipistrello che mi ha accompagnato durante l’ultimo tratto di strada scende in picchiata verso di me ed io tengo la cuffietta, che non la porti via. Ci mancherebbe essere rimproverata ancora.
Gli punto un dito contro << Cerca di non farmi arrabbiare birbante >> gli sussurro scherzosamente.
Noto che degli uomini stanno facendo la mia stessa strada. Sono vestiti elegantemente, sicuramente non hanno intenzione di farmi del male. Mi avvicino a loro, cercando di non fari notare. Almeno avrò un po’ di protezione fino al negozio.
Lascio vagare la mente al viaggio che affronterò a breve, penso al mare e alle onde che presto vedrò.
<< Ti piace origliare eh? >>
Alzo lo sguardo e vedo che il gruppo si è fermato.
Mi blocco anch’io e accenno ad un inchino.
<< No signore. Non stavo assolutamente ascoltando. Vogliate perdonarmi. >>
E’ una cosa che si impara in fretta quando si è dei domestici. E’ noioso ascoltare conversazioni di cui non capisci l’argomento.
Sorride e noto che ha dei denti bianchissimi. Troppo bianchi, in contrasto con la pelle abbronzata.
Mi inchino ancora e mormoro qualche saluto. Poi giro i tacchi e cammino velocemente.
Ogni tanto volgo lo sguardo indietro, sperando che non mi stiano seguendo.
Ma la strada rimane vuota.
Non mi fermo nemmeno per un secondo, ancora agitata e nervosa.
Ed eccoli, rumori di passi. Pesanti e decisi. Sono sempre più vicini.
Guardo indietro con al coda dell’occhio. Ma la strada è vuota.
<< Ma come… >> improvvisamente sento una mano che mi afferra il braccio.
E’ un ragazzo, poco più alto di me. I capelli acconciati in una strana pettinatura, la presa salda.
<< S-signore? >>
<< Shh! Fa silenzio e seguimi! >>.
Fa silenzio e seguimi? Per chi diamine mi ha preso, una donna di strada?
<< Mi scusi, ma non mi sembra il caso >> rispondo, tentando di divincolarmi.
<< Se dalla tua bocca esce soltanto un’altra parola sia io che te siamo morti, chiaro? E sinceramente, non ho voglia di dare a Suzuno questa soddisfazione >>.
Prima ancora che possa chiedergli chi diamine è Suzuno, mi tappa la bocca e mi spinge in un vicoletto.
Delle ombre si stanno avvicinando.
 

Uo ho. Mi sto cacciando in casini seri :'DD ma non ho resistito.
Spero che sia di vostro gradimento e spero di riuscire a mantere l'IC dei personaggi * fobia anti IC: mode ON*
Beeene ~ lasciate recensione, ve?
Dai, per due minuti non vi succederà niente :3
Grazie
Hanii ~

Oh, giusto. La storia è ispirata al romanzo '' Fateful'' di Claudia Gray, Ve lo consiglio caldamente <3

  
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