Una
giornata comune all’agenzia tuttofare di Edo…
nessun cliente all’orizzonte.
Kagura
e Sadaharu rientrarono con la spesa.
-Siamo
a casa!-
-Bentornata
Kagura!- salutò Shinpachi.
-Guardate
cosa avere dato me al supermercato!- la ragazzina prese una scatola
quadrata di
cartone dalla borsa della spesa.
-Nh?-
anche Gin, intento a leggere Jump, si interessò
all’oggetto. -Ehi, ma…-
-È
una consolle con un videogioco allegato.-
-E te
l’hanno data in omaggio?! Sicura di non averla rubata?-
chiese Gintoki.
Sadaharu
gli azzannò la testa con le sue possenti fauci, facendogli
scivolare un rivolo
rosso sul viso.
-Certo!
Io povera, ma non ladra!- disse Kagura. -Gioco in omaggio per
promozione di
nuova consolle e io fortunata!-
-Prima
vinci un viaggio nello spazio, ora questo… comincio a
credere che sei diventata
la preferita dell’autore.- commentò Shinpachi.
-Oppure
quel vecchio si diverte a farci fare la figura dei pezzenti a noi due!-
Il
campanello suonò.
-Vecchia!!
Se sei tu te l’ho già detto, non abbiamo i soldi
dell’affitto!!- gridò Gin.
-Sono
Riku!-
-Shinpachi,
va ad aprire!-
-Sì,
vado, vado…- il ragazzo andò
all’ingresso -Ciao Riku!-
-Ciao
Shinpachi!- sorrise -Posso entrare?-
-Ma
certo, accomodati.- disse facendole strada nel soggiorno.
-Salve
ragazzi!!-
-Riku!!-
esclamò tutta contenta Kagura.
-Come
mai qui? La vecchia ti ha licenziata?-
-No!
Anzi è proprio lei che mi manda! Dovete pagare
l’affitto…-
-Non
abbiamo i soldi oggi.- rispose Gin.
-Ma
avete fatto grande spesa! Ehi, cos’è?- si
avvicinò al tavolino dove tutti erano
riuniti. -Un videogioco!? Non avete soldi per l’affitto ma li
spendete per un
videogioco!?!-
-Non
è come credi! Non l’abbiamo comprato!!- disse Shin.
-Oggi
io fatto spesa e dato me in omaggio!-
-Sul
serio? Ma che fortuna Kagura! A voi due non capita mai nulla di simile!
Chissà
perché!-
-Non
ti ci mettere pure tu!!!- esclamarono all’unisono Gintoki e
Shinpachi.
-Allora?
Lo proviamo?!-
-Perché
no!- Gintoki collegò la consolle alla televisione e poi
inserì il CD del
videogioco.
-Aaah!!!
Che bello!!!! Voglio giocare!!!- Kagura si impadronì del
joystick.
-Ehi
aspetta! Ci sono prima io!!!- Gintoki cercò di
strapparglielo dalle mani.
-Cos’è
questa storia? Vuoi giocarci per primo solo perché sei il
protagonista?! Fate
giocare me!!!- anche Shin si unì alla rissa.
-Shinpachi,
è inutile che cerchi di importi! Una spalla sei e una spalla
rimarrai!!!
-Fate
giocare anche me!!!! O date i soldi ad Otose!!-
-Ma
non li abbiamo!!!-
-Mollate!!!!-
ribadì Kagura.
Nella
foga della lotta per contendersi il primo turno, inavvertitamente Gin
premette
un pulsante rosso contornato di blu sul joystick e un bagliore
proveniente dal
televisore, investì l’intera stanza.
-….
Eh?-
La
luce fosforescente avvolse i quattro ragazzi e Sadaharu. Quando si
ritirò nello
schermo la casa era deserta.
Gintoki
precipitò a terra, attraversando fronde e rami di alberi
verdi e lussureggianti,
finendo di faccia sul suolo.
-Uoooh!!!-
lentamente si alzò a sedere guardandosi attorno. -Ma dove sono finito? Una
foresta…? Chi ha
spostato la città?- poi si alzò in piedi
spolverandosi i vestiti. -Nh…?
Aaaah!!!! Ma come sono conciato!!!???- indossava stivali scuri su
pantaloni bianchi,
una pettorina da combattimento, un mantello lungo bianco
anch’esso all’esterno
e blu intenso all’interno e una fascia blu stretta attorno
alla fronte. Una
spada lucente al fianco.
-C’è
qualcosa che non mi quadra…-
Un
grido poco lontano da lì -Aaaah!!!! Aiuto!!!!!!-
-Ma
questa… è la voce di Shinpachi!!!- Gin si mise a
correre nella direzione del
grido -Shinpachi!!! Dove sei?-
-Gintoki!!!!
Qua su!!!!-
Alzò
lo sguardo e trovò il ragazzo incastrato fra i rami di un
albero.
-Che
ci fai lì!!??-
-E
io che ne so!!! E tu come sei vestito?!-
-Perché,
tu ti sei visto?! Sembri un bonzo!!!-
-Ecco
perché a terra c’è quel
bastone… tirami giù Gin!!!!- implorò.
Dopo
che Shin fu coi piedi per terra:
-Si
può sapere che sta succedendo?-
-Che
ne so!! Mi sembra di essere in un gioco di ruolo con tanto di cos
play!- disse
Gin.
-Gioco?!?-
Shinpachi ebbe l’illuminazione -Ehi, vuoi vedere
che…-
-Cosa?
Hai capito che ci è successo?-
-Credo…
anche se è un’idea assurda!-
-Parla
Shinpachi!-
-E
se fossimo veramente in un gioco!? In quello che ha portato a casa
Kagura!?-
Gintoki
lo fissò per un attimo in silenzio, poi scoppiò
in una risata nervosa -Ahahahahahh!!!!
Ma che assurdità!!! Questo significa che siamo intrappolati
qui!! No, no, no
impossibile!!!!- sudava freddo.
-Mantieni
il controllo Gintoki!! È l’unica spiegazione anche
se assurda!!!-
-E
come facciamo ad uscire da qui!!!??- prese per le spalle
l’amico scuotendolo.
-Probabilmene
dobbiamo finire il gioco… almeno non siamo soli.-
-Già,
anche Kagura, Riku e Sadaharu dovrebbero esserci, quindi non ci resta
che
trovarli!-
-Esatto!!!
Non perdiamoci d’animo!!-
-Per
niente! Ma questa storia è assurda! Assurda!!!-
Gintoki
e Shinpachi percorsero il sentiero nella foresta.
-Vediamo…
io sarei il guerriero e tu il fidato bonzo consigliere?-
-A
quanto pare…-
-Anche
nella vita virtuale non sei più di una spalla!!
Incredibile!!!-
Dopo
quel commento la testa di Gin venne colpita con il bastone
d’orato del bonzo.
-Ahio!!!!
Deficiente!!!-
Arrivarono
ad un bivio.
-…-
-…
adesso?- chiese il guerriero.
-Ehm…
non hai letto il libretto delle istruzioni?- non fece in tempo a finire
la
frase che Gin stava già andando per il sentiero di sinistra.
-Gintoki, sei
sicuro sia la via giusta?-
-Fidati!
Me lo sento dentro!- rispose serio.
-Ti
stai personificando troppo!!!!!-
Percorrendo
la via…
-Giuro
che se ci hai fatto sbagliare strada non so cosa ti faccio!-
-Abbi
un po’ di fiducia!-
Un
bastone rosso centrò in pieno le teste dei viaggiatori,
finendo poi a terra.
-Aaah!!!!-
-Che
cavolo era!?!-
Una
figura emerse dal verde della foresta -Scusate, mi è
scivolato….-
-Ah,
Riku!!!-
-Shinpachi!
Gintoki!!- esclamò la ragazza riconoscendoli.
Gin
la squadrò a capo a piedi -… che razza di costume
è?-
La
samurai, imbarazzata, distolse lo sguardo -Me lo chiedo pure io!!!-
Indossava
un corpetto sbracciato fatto di verdi foglie che si univa ad una
corolla di
petali rossi che le facevano da gonna.
-Chi
saresti?- chiese Shinpachi.
-Lo
spirito della foresta. Tu sei il bonzo?-
-Sì,
e lui il guerriero.-
-Allora
la mia idea era giusta… siamo nel videogioco!!-
-Infatti!
Come sia successo non lo so, ma dobbiamo uscirne!!-
-Concordo!
Tu che ne pensi Gin? Gin?-
Impugnò
il bastone rosso dalle estremità dorate e glielo
picchiò forte sulla testa.
-Finiscila
di fissarmi così!!!!!!-
Per
lo spavento Shinpachi fece un passo indietro.
-Ma
sei scema!!?? Mi hai spaccato la testa!!-
-Purtroppo
è troppo dura per rompersi!!!!-
-Avanti,
non è il caso di litigare! Dobbiamo trovare Kagura e
Sadaharu!-
-Giusto,
giusto! Allora, riprendiamo il cammino.- disse Gin, deciso, proseguendo
per
quel sentiero.
-…
ehm, Gin…- tentò di richiamarlo Riku.
-No,
non fermatemi. Sono deciso ad arrivare fino in fondo a questa storia.-
rispose
senza voltarsi.
-Mi
sta bene ma devi sapere che…-
-Voglio
portarvi tutti fuori da questo posto e se l’unico modo
è terminare la partita
allora affronterò ogni pericolo per farlo!-
-Va
bene ma… quella è la strada sbagliata.-
Il
samurai si fermò di colpo, rimanendo imbambolato per qualche
minuto, poi si
voltò a testa bassa, non avendo il coraggio di guardare gli
amici, e con passo
rigido tornò da loro.
-Perché
me lo sentivo che avevamo preso il sentiero sbagliato…-
commentò Shinpachi
frustrato.
-Tu
come lo sai?-
-Ehi,
sono lo spirito della foresta! Io consiglio e indirizzo! Quindi dovete
seguire
me se non volete smarrirvi in questo bosco!-
-Anche
tu ti stai personificando troppo!!!!!-
-Visto
Shinpachi! Te l’avevo detto che era il sentiero a destra!
È sempre il sentiero
a destra!-
-Ma
che faccia di bronzo!! Sei tu che ti sei lanciato a sinistra senza il
minimo
senso logico!!!-
Il
bastone fracassò il cranio dei due ragazzi che stramazzarono
a terra.
-Ma
che fai Riku!?!-
-Altro
che spirito della foresta sei il demonio!!!-
-Continuerò
a colpirvi se non la smettete di disturbare la tranquillità
di questo luogo
sacro!- li rimproverò.
-L’abbiamo
persa, l’abbiamo persa!!-
-E
adesso in marcia!! Statemi dietro e non vi perderete!!- aggiunse
sorridendo.
Con
Riku in testa al gruppo il gruppetto percorse senza indugi i meandri
intricati
in quel verde florido.
-Non
vedo l’ora di tornarmene a casa, perché devo
essere io il bonzo!-
-Io
voglio solo togliermi questo ridicolo costume!! Non è
proprio da me!-
-Questo
cambio di look ti sta bene, ti fa risaltare!- commentò il
guerriero con fare
assorto.
-Non
ti smentisci mai!!!- lo rimproverò il bonzo.
-Gin,
vieni davanti!- ordinò lo spiritello irritato.
Lui
si spostò in testa al gruppo -Ma perché? La mia
era una critica costruttiva!-
-Cammina!!!-
gridò piantandogli un’estremità del
bastone nella schiena.
Arrivarono
ai confini della foresta e da lì la vista del paesaggio era
completa: sulla
destra su una collina montuosa si ergeva un castello, alle sue pendici,
poco
più avanti c’era un villaggio e intorno si
estendeva vegetazione a perdita
d’occhio.
-Caspita!
Che panorama!!!- disse Shinpachi.
-Cosa
dovremmo fare ora?-
-Se
continuare il viaggio vorrai, le principesse dal castello salvare
dovrai!-
rispose Riku lasciando allibiti gli altri due.
-Che
fai, ti metti pure a parlare in rima ora!?-
-Non
ci posso fare nulla, è il personaggio!!!-
-Lasciamo
perdere… hai detto salvare le principesse?? Ce ne sono due!?-
-E
se una di loro fosse Kagura!?-
-Probabilissimo!!
C’è un solo modo per scoprirlo!-
Gintoki,
Shinpachi e Riku si portarono davanti al maestoso castello.
-Scommetto
la mia spada che c’è un drago o roba simile da
sconfiggere!-
-Esatto.
Le
principesse bisogna salvare e il guardiano ammaestrare,
se quest'impresa compirai, caro guerriero, un'importante vittoria tu
otterrai, ma
per non uscirne senza forze agli assistenti affidar dovrai la tua sorte!-
-Cominci
a darmi sui nervi!-
-Affidarmi
a voi? Per sconfiggere il mostro? Va bene, ma che mostro sarebbe?-
-Questo
non lo so proprio.-
-Sono
stufo di aspettare, muoviamoci!!!- il bonzo varcò
l’entrata.
-Shinpachi
aspetta!!! Potrebbe essere pericoloso!- disse Gintoki.
Si
fermò voltandosi verso i compagni -È un
videogioco! Cosa vuoi che ci capiti!?-
In
men che non si dica il ‘mostro’ uscì
allo scoperto fiondandosi su Shinpachi,
azzannandogli la testa.
-Aaaah!!!-
-Sa-Sadaharu!!??!!-
esclamarono esterrefatti gli altri.
-Cosa!!!??
Il mostro è Sadaharu!?!- Shinpachi stentava a crederci -Ehi,
Sadaharu… sono io,
Shinpachi… lasciami!!!!-
Il
cucciolone bianco spostò la testa di lato per darsi la
carica e lanciò il
ragazzo contro un muro di recinzione in pietra.
-Shinpachi!!!-
Riku accorse da lui -Come ti senti?-
-Bene… credo…- si rialzò. -Se Sadaharu
è qui allora c’è anche Kagura!-
-Ne
sono convinta! Dobbiamo trovarla!-
-Come
facciamo con Sadaharu?-
-Sentita
la filastrocca? Gintoki deve affidarsi a noi!-
-E
come?-
-Così…-
Riku indicò davanti a sé.
Gintoki
stava correndo in tondo nel tentativo di non essere preso dal cane
gigante che,
tutto contento, lo inseguiva con possenti balzi.
-Gintoki!!!!-
gridò il bonzo.
Con
un poderoso balzo Sadaharu atterrò il samurai e gli
azzannò la testa.
-Aaah!!
Ra-ragazzi, affido a voi il salvataggio… io lo tengo
occupato…-
Sadaharu
aumentò la stretta.
-Aaaaaaaaaahh!!!!!-
-Andiamo!-
-Resisti
Gin!!!-
Shinpachi
e Riku entrarono nel castello.
-Dove
sarà Kagura?- chiese Riku.
-Ma
tu non eri quella che sa tutto!!?? Che spirito sei!!??
Comunque… di solito la
principessa da salvare sta nella torre più alta e lontana
dall’ingresso.-
-Allora
proviamo da questa parte!-
Non
fecero in tempo a muovere un passo che udirono un grido di donna nella
direzione opposta
-Cos’è
stato?- chiese Riku.
-Qualcuno
ha gridato! Eppure mi sembrava una voce famigliare…-
Da
una stanza uscirono tre individui mascherati che trascinavano una
ragazza.
-Sta
buona!-
-Non
vogliamo farti del male!!!-
-Lasciatemi!!-
Uno
dei tre si voltò, vedendo Riku e Shinpachi poco lontani da
lì.
-Ehm…
c’è un problema…-
-Cosa
c’è Yamazaki?!-
-Ho
sentito bene…? Yamazaki!?- Riku era perplessa.
-Waaaah!!!!
Avevo ragione!! Era la voce di mia sorella!!!!!-
-Otae!!??!!
Ma che ci fa qui!!!???
-Allora
se quello è Yamazaki il piccoletto è
Okita…-
-E
l’altro è Hijikata…-
-Che cavolo sta succedendo
qui!!!???-
gridarono il bonzo e lo spirito.
-Oh
no! Ci hanno scoperti!! Dobbiamo fuggire!- disse Okita.
-Soprattutto
prima che l’altra ci senta!- aggiunse Yamazaki.
Non
fece in tempo a finire la frase che dalle spalle dei buoni
arrivò con un calcio
volante una ragazzina
-Lasciatela!!!!!!!-
gridò infuriata.
-Ka-Kagura!!!???-
Il
colpo era diretto ai tre che trascinavano Otae, ma un imprevisto
fermò quel
poderoso attacco.
Gintoki
volò dentro quella sala, lanciato da Sadaharu, aprendo un
varco nella parete in
pietra e atterrando su Kagura.
-È
la nostra occasione! Filiamocela!!!-
E
sotto l’ordine di Hijikata il gruppo fuggì
portando via Otae.
-Gin!-
Kagura
si rialzò sollevando il guerriero di peso -Idiota!!! Li hai
fatti scappare!!!-
disse scuotendolo forte. -Ma… Gintoki? Shinpachi? Riku?-
solo allora si rese
conto di chi avesse intorno. -Aaah!! Che bello! Che bello!! Ci siete
anche
voi!!!-
-Ci
spieghi che cosa sta succedendo?-
-Quando
io e Sadaharu arrivati qui abbiamo trovato Otae e poi tre brutti ceffi
arrivati
per rapire Otae e tu li hai fatti scappare!-
-Scusa,
scusa…-
-Ma
che ci fanno qui mia sorella e quei tre della Shinsengumi!!??!!-
-Non
lo so…- rispose Kagura.
-Magari
questo gioco utilizza i ricordi di chi ci finisce dentro, e gli altri
personaggi hanno le sembianze di chi conosciamo…-
-Gin
potrebbe aver ragione, ma se Otae è stata rapita dai quei
tre allora c’è da
pensare che il cattivo finale sia Kondo…-
-Non
ci posso credere…- tutti erano sconcertati.
-Kagura…
potresti lasciarmi…?-
-Certo
Gin!- la ragazza lo lancio fuori dal castello.
-Uoooh!!!!-
-…-
-Perché
l’hai fatto?!- chiese Shinpachi.
-Lui
detto di lasciare andare e io fatto!-
-Ma
non intendeva in quel modo!!!!-
Allontanatisi
dal castello il gruppo riprese il cammino per il villaggio, con
l’aggiunta di
Sadaharu che portava sulla schiena Kagura.
-Shinpachi
è bonzo e Riku spirito di foresta?-
-Esatto!
E Gin l’eroe della storia…- spiegò Riku.
Kagura
guardò un istante il guerriero, poi con disprezzo
sputò a terra -Ptù! Io essere
eroe meglio di lui!!-
-Intendi
dire che io sarei stato la principessa!!!??-
Riku
e Shinpachi scoppiarono a ridere -Ahahahahahahahh!!!!-
-Tsk!
Non c’è più rispetto per gli eroi!-
-Adesso
dove dobbiamo andare?- chiese Shinpachi.
-Io
fame! Noi fermare in locanda a mangiare?- disse Kagura.
-Eh
no! Vuoi mandarmi in rovina pure qui!?- sbraitò Gin. -E poi
non so neanche se
ho i soldi!!!-
-Anche in un videogioco siamo dei poveri
disgraziati…- si avvilì Shinpachi.
-Io
fame, Gin!! Molto, moltissimo fame!-
-Anch’io
ho fame, Gin.- disse Riku.
-Cosa!?
Ma sei uno spirito, non puoi avere fame!!-
-Credi
che viva di rugiada!? Per chi mi hai preso?!- gli urlò
contro la ragazza.
-Finitela
voi tre!! Vi pare il momento di litigare o pensare al cibo!? Siamo
intrappolati
in questo dannato videogioco, io sembro un bonzo da quattro soldi, Riku
uno
spiritello posseduto dal demonio, Kagura la figlia
dell’imperatore allevata da
dei barbari e Gin un samurai squattrinato!-
I compagni
di viaggio rimasero allibiti davanti alla sfuriata di Shinpachi.
-…’-
-Adesso
raggiungiamo quel borgo, fermiamoci in una locanda e prepariamo un
piano!!-
detto questo il bonzo si incamminò sicuro e svelto per la
strada che portava al
villaggio.
-Essere
spalla delle volte essere frustrante.-
-Per
me ha una forza d’animo nascosta.-
-Gli
serve solo una camomilla, sta diventando nevrotico.-
Commentarono
Kagura, Riku e Gintoki seguendo poi il compagno.
L’allegra
comitiva si fermò in una locanda economica sul ciglio di una
strada secondaria,
e prima di discutere un piano d’azione si rifocillarono.
-Kagura,
vedi di contenerti. Ci stanno guardando tutti!- la riprese Gin con
moderazione.
-Se
loro avere problema, loro devono risolvere!- disse lei ripulendo
l’ennesimo
piatto, poi si voltò verso gli altri clienti -Che
c’è? Non avere mai visto
ragazza affamata in locanda?-
Riku
alzò una mano per farsi notare dall’oste
-Un’altra porzione, per favore!!-
-E
tu da quando mangi così!?!-
-Scusa
Riku, ma essendo lo spirito della foresta dovresti essere immateriale e
quindi
non dovresti soffrire la fame.- appurò Shinpachi.
-Non
ho idea di come vivono gli spiriti, ma io ho fame!- addentò
un panino.
-A
me sembri proprio palpabile…- Gin allungò una
mano per toccare il sedere della
ragazza.
-Anche questo è
materialeeeee!!!!!!!- con
uno scatto d’ira Riku colpì il samurai con il
bastone che atterrò a terra dopo
dieci metri sputando sangue.
-Gin!!!-
gridò il bonzo, poi si volse a Riku -Ma chi sei Hachiman il
Dio della Guerra!?!
Non puoi ucciderlo, finirebbe il gioco!-
-Tranquillo,
è vivo.-
-Non
si muove!! Non si rialza più!!-
Kagura
andò dal guerriero, punzecchiandolo con una bacchetta.
-Gin,
tu vivo?-
Si
sentì un rantolo, poi lentamente si risollevò
sostenendosi alla parete di legno.
-… e io che pensavo che gli spiriti della foresta fossero
tutti buoni e
gentili… con i costumini carini!-
-Sì,
ma si arrabbiano anche gli spiriti buoni e gentili!- gli sorrise
dolcemente -E
se ci riprovi faccio diventare te uno spirito, ma senza costumino
carino!-
-…’
è una minaccia?-
-Siate
seri adesso e vediamo di capire qualcosa di tutta questa faccenda!-
Tutti
si sedettero al tavolo ad osservare la mappa del mondo virtuale.
-Ma da dove è saltata fuori la
mappa…? ...’-
si chiese Gintoki.
-Noi
siamo qui!- Riku indicò un mucchio di case con scritta
< villaggio
> -Dobbiamo andare qui!-
indicò, sul lato opposto, un antro oscuro riportante la
scritta < covo
del cattivo >
-Semplice!
Strada essere tutta dritta e senza ostacoli!-
-Che
gioco da bambini!- commentò il samurai quasi con disprezzo.
L’oste
arrivò al tavolo con il conto -Prego signori, dovete pagare.-
I
quattro alzarono lo sguardo -Waaaaaaahh!!!!!!!!-
-No,
non è possibile!!- esclamò Gin.
-È
una persecuzione!!- esclamò Shinpachi.
-Brutto
sogno! Questo essere brutto sogno!! Svegliatemi!!- esclamò
Kagura.
-Siamo
al limite dell’assurdo!!- esclamò Riku.
-Che
avete da gridare, deficienti!! Vi ho solo chiesto il conto!!-
sbraitò la donna.
-…
Otose,
dovresti saperlo…- iniziò Shinpachi.
-…
siamo senza un soldo…- concluse Gintoki.
Otose
si accese una sigaretta in tutta calma -Ah sì? Non potete
pagare?-
Tutti
scossero la testa -No, no.-
-Allora fuori di qui!!!-
con un poderoso
calcio sbatté tutti fuori dal locale. -E
non fatevi più vedere!!!-
-Ahia,
ahia, ahia!!-
-Che
male!!-
-Ci
sono proprio tutti…-
Una
donna dall’abito verde con delle orecchie da gatto
squadrò male i quattro a
terra -Ptù! Non vogliamo degli straccioni come voi!-
rientrò nella locanda.
-…
no, pure Chatrine…- si demoralizzarono tutti e quattro.
Una
moneta d’oro luccicante cadde davanti a Gintoki facendo due
saltelli sul
terreno e tre giri su se stessa, poi si sdraiò a terra.
-…
eh?-
-È
una moneta d’oro!- esclamò Shinpachi.
Ne
cadde un’altra e un'altra, e un’altra ancora.
-Piovono soldi dal cielo!-
esclamò Gin
alzando le braccia.
-Impossibile!!!-
si sbalordirono Riku e Shin alzando lo sguardo.
-È
un miracolo, mal credenti!- disse Kagura raccogliendo le monetine.
-Ma
quale miracolo!- ribadì Shinpachi -Le monete stanno cadendo
dal sacco bucato
che porta in spalla quel tipo che c’è sul tetto!!-
-Un
tipo sul tetto con un sacco colmo di soldi…? Un ladro!!!-
esclamò Riku
illuminata.
Davanti
ai nostri eroi apparvero tre uomini in uniforme.
-Arrenditi!-
gridò il primo al tizio sul tetto.
-Non
mi avrete mai!- ribatté.
-Non
costringerci a spararti.- disse il secondo brandendo un bazooka.
-Consegnati!-
aggiunse il terzo.
-Questi
sono armati! Andiamocene prima di cacciarci in qualche guaio!-
esclamò il bonzo
scattando in piedi, imitato dagli altri.
-E
voi chi siete?! Complici di quel criminale?!- chiese il capo dei tre.
-No,
noi siamo… waaaaah!!!!!
Voi!!!- urlò
Riku indicando gli armigeri. -Guardateli bene!!-
I
tutto fare fissarono le guardie
-Il
maionese-dipendente!-
-Il
patito del volano!-
-Il
re del sadismo!-
-Che
diavolo blaterate voi quattro?!! Non mi piacete, non mi piacete per
niente!
Siete sospetti! E la ragazzina ha le monete rubate!- disse Hijikata.
-Ti
avevo detto di non prenderle!!- Gintoki diede un pugno in testa a
Kagura.
-Ahiaa!-
-Per
me sono a corto di personaggi in questo videogioco…-
Shinpachi
annuì all’affermazione dei Riku.
-Okita,
Yamazaki, arrestateli!- ordinò.
-Agli
ordini!-
-Cooosaa!!!??-
Con
un elegante balzo il ladro scese dal tetto, atterrando tra i poliziotti
e i
protagonisti. Accanto a lui c’era un grosso pinguino bianco.
-……’-
-E-elizabeth!?-
esclamò Kagura.
-Z-zura!?-
esclamò Gintoki.
-Non
sono Zura, il mio nome è Katsura.- disse lui pacato.
-Arrenditi,
dannato rivoluzionario!- intimò Hijikata.
-Mai!-
poi si rivolse alle persone alle sue spalle -Fuggiamo! Ora!!- e dopo
aver
gettato un fumogeno seguitò a correre.
-Aspetta!!-
-Zura!!
Non coinvolgerci!!-
-Siamo
già nei casini fino al collo, filiamocela!!!!-
E
sotto incitamento del bonzo seguirono Katsura ed Elizabeth.
-Ach!
Ach! Maledetto! Dov’è andato?!- chiese Yamazaki.
-Da
quella parte!- indicò Sogo.
-Prendiamo
lui e i suoi complici!-
-Ah!
Me dimenticata una cosa!- esclamò Kagura, poi si
voltò gridando -Sadaharu!!!!-
Al
richiamo il cagnone bianco sbucò da un vicolo correndo
incontro ai suoi
padroni, travolgendo gli armigeri.
-Uoooh!!-
-Cos’è
stato?!- chiese Yamazaki atterrito, come gli altri.
-Bravo
cucciolone!- sorrise Kagura saltandogli in groppa.
Gin
affiancò il ladro nella corsa -Allora, qual è il
piano?-
-Corriamo
fino al fiume, lì ci sarà una barca per
attraversarlo. Una volta raggiunta
l’altra sponda ci nasconderemo nella foresta disperdendo
false tracce.-
-Si
può sapere noi che cosa c’entriamo!?!?- Shinpachi
era esasperato.
-Come
fai ad avere sempre un piano di fuga?! Chi sei, Ishikawa Goemon?-
-Non
sono Goemon, sono Zura.-
Dopo
un attimo di pausa
-Non
sono nemmeno Zura, mi chiamo Katsura!!-
-Questa storia ha superato
l’assurdo…-
pensò Shinpachi.
Poco
dopo il gruppo di fuggiaschi raggiunse il fiume e, proprio come aveva
detto Goemon…
cioè, Katsura, c’era una piccola imbarcazione ad
aspettarli. Una volta che
tutti furono a bordo, il bandito diede l’ordine di partire e
la barca si
allontanò dalla riva, seguendo il flusso della corrente.
Il
bonzo tirò un sospiro di sollievo -Siamo salvi, per
fortuna…-
-Questa
volta ci è mancato veramente poco!- disse Riku.
-Corsa
di fuga stata sfiancante!!- sbuffò Kagura con aria esausta,
lasciandosi andare
contro una parete.
-Ma
se eri in groppa a Sadaharu!!!- la riprese Gin -A proposito,
dov’è Sadaharu?-
il samurai si guardò intorno non vedendo il cagnone bianco
accanto a loro. -…
Zura, non voltarti…-
-Perché?-
chiese confuso voltandosi e vide Sadaharu azzannare la testa di
Elizabeth, che
per liberarsi correva in circolo. -Oh mio Dio!! Elizabeth!!!-
-Lasciala
immediatamente, Sadaharu!!- ordinò Shinpachi.
Sentendo
il richiamo, il cucciolone lasciò la testa della papera e
balzò sul bonzo,
buttandolo a terra.
-Comunque…-
Katsura riprese il controllo -Mi dispiace di avervi coinvolti in questa
storia.
Mi assumo la responsabilità di ogni pericolo.-
In
quel preciso istante un colpo di bazooka sfiorò la piccola
nave generando una
grande onda.
-Aaaaaah!-
-Che
succede?!-
-Gin!
Laggiù!!- gridò Shinpachi indicando la riva del
fiume.
Sulla
sponda tre uomini correvano nella stessa direzione della barca. Uno di
essi
imbracciava un bazooka e cercava di mantenere la mira.
-Cosa!?
Ancora quei tre!-
-Ma
non si arrendono mai?!-
Esclamarono
Gin e Kagura.
-Dannazione,
ci hanno raggiunti! Cosa potremmo fare?!- si domandò il
bandito.
-è tutta colpa
tua se ci troviamo in questa
situazione!!!-
-adesso
ci tiri fuori da questo casino!!!-
-assumiti
le tue responsabilità!!!-
-io
stufa di tuoi assurdi piani di fuga!!!-
Riku,
Gintoki, Shinpachi e Kagura pestarono il povero Katsura.
Intanto
sulla sponda:
-Non
mancare la mira questa volta, Okita!-
-Non
temere Hijikata, centrerò il bersaglio…-
voltò l’arma avanti a sé e fece fuoco,
centrando Hijikata.
-Waaaaaah!!!!-
il poliziotto fece un volo di diversi metri finendo poi in acqua.
-Ma
che hai fatto!!??- chiese Yamazaki sconvolto.
-Secondo
te l’ho presa bene la mira?- chiese Sogo con non curanza.
-Non
riemerge, l’hai ucciso!!!-
-…
ma che succede?- chiese Riku dopo aver visto l’esplosione.
Tutti
si voltarono verso la sponda.
-Evvai!!
Adesso il posto di vicecomandante sarà mio!!-
esultò Okita.
Dall’acqua
riemerse Hijikata balzando su Yamazaki che finì disteso a
terra. -Dannato
bastardo!!- gridò contro Sogo.
-Oh,
Hijikata! Sei vivo, vero? Stai bene, vero?- chiese Okita fingendo
spudoratamente di essere preoccupato.
-Finiscila!!
Lo so che non sei affatto dispiaciuto!! Mi vuoi morto!!-
-Chi,
io!?!- Sogo si indicò indignato.
-Mi
dai sui nervi!! Ti faccio a fette!!-
-…’
pure qui devono ammazzarsi tra di loro…-
-Così
li conosciamo, Gin…-
-Approfittatene
per fuggire, forza!- incitò Zura.
-Giusto!
Andiamo ragazzi!- incalzò Shinpachi.
La
barca si avvicinò all’altra sponda e i quattro
eroi e il cane balzarono a
terra.
-Buona
fortuna per la vostra impresa!- esclamò Katsura ripartendo.
-Grazie!
Anche a te, Zura!- salutò Gin.
-Il
mio nome è Katsura!!!!-
Elizabeth
alzò un cartello con la scritta < ciao,
ciao! >
-Bene!
Adesso proseguiamo!!!- esultò Kagura procedendo con Sadaharu
in testa al
gruppo.
Pochi
passi dopo, nella foresta, giunsero al covo nemico.
-…
ok, la cosa non ha senso…-
-Shinpachi…
in questo gioco non c’è nulla che abbia
senso…- Gintoki gli mise una mano sulla
spalla.
-Non
ho mai visto un videogioco più semplice di questo!- ammise
Riku.
-Tanto
meglio per noi!! Liberiamo Otae!!!!- Kagura, carica come non mai, corse
davanti
all’entrata del covo, ma lì davanti si
bloccò all’improvviso.
-Tutto
bene Kagura?-
Lei
fece retro front correndo a nascondersi dietro al samurai. -Tanta
paura, Gin!!-
disse con le lacrime agli occhi.
Lui
sospirò -E tu che volevi essere l’eroina del
gioco!-
-Secondo
voi cosa troveremo?- chiese intimorita Riku.
-Ma
tu non eri lo spirito onnisciente??!! Come fai a non sapere cosa
incontreremo!?!- si esasperò il bonzo.
-Io
sono uno spirito buono, non conosco i cattivi!!-
-Sei
posseduta, è questa la verità!!-
-Tu
sei un bonzo, no?! Perché non provi ad esorcizzarmi!!??!!-
Riku impugnò
saldamente il suo bastone.
-finitela voi due!!!-
gridò Gintoki
prendendo le loro teste e facendole sbattere una contro
l’altra -manca
poco per finire questo gioco! Resistete!!-
-Ahia!
Ahia! Ahia!- Riku si massaggiò la fronte.
-Aaah!!
Scusaci Gin… è tutta questa storia che ci fa
impazzire.-
-Adesso
smettetela di fare casino, entriamo in quel covo e recuperiamo Otae!!
Siamo la
sua unica speranza! Dobbiamo salvarla da quel gorilla!! Chi
è con me!?-
-io!!!!- esclamarono
i suoi compagni di
avventura.
-Riusciremo
in quest’impresa, anche a costo della vita! Recupereremo
Otae, finiremo la
partita, torneremo a casa e festeggeremo con tanti dolci!!-
-Sìììì!!!!!!!-
Gintoki
era capace di dimostrare un tale carisma da esaltare e dare la carica a
chiunque… anche se sparava un sacco di cretinate.
-Andiamo!!-
incitò, indicando l’entrata
del covo -Shinpachi, vai avanti tu!- disse poi, afferrando per le
spalle l’amico
spingendolo in avanti, come eventuale scudo.
-Coooosaa!!???
Ma perché io!!?? E tutto
il bel discorso che hai appena fatto?!!?-
-Ma
scherzi! Potrebbe essere pericoloso! Se muoio io finisce il gioco!-
-E
sacrifichi la mia vita!!??-
-Siamo
i soli uomini, ma la mia vita è troppo importante!-
-Che
razza di ragionamento è!!??-
Riku
abbassò il capo demoralizzata -E io che mi
illudevo…-
-Sadaharu,
tu rimani qui a fare guardia!- disse Kagura, e il cane si sedette
davanti alla
parete di pietra, abbaiando in segno di obbedienza.
-Bravo
cucciolone!!- sorrise la ragazza.
Il
samurai era riuscito a spingere il bonzo fino all’ingresso,
ma questo si era
aggrappato con mani e piedi alla roccia della grotta opponendo
resistenza.
-Avanti!
Non fare il vigliacco!!-
-Sei
tu che fai il vigliacco!!-
Kagura
andò da Riku -Allora, andiamo?-
-Se
quei due si dessero una mossa!-
-Prendetevela
con Shinpachi! È lui che non collabora!!-
-Ovvio!!
Mi vuoi sacrificare!!-
Le
ragazze cominciarono ad innervosirsi.
-Magari
non ci saranno pericoli, pensa positivo Shin!-
-Allora
perché non vai avanti tu?!-
-Io
non riesco a pensare positivo!-
-Che
fine ha fatto il tuo carisma!?!-
Sulla
fronte delle ragazze divenne ben visibile la vena della rabbia che
pulsava.
-muovetevi!!!!!!!-
gridarono colpendo Gin
e Shinpachi con un potente calcio e una bastonata micidiale che li
spedirono
nell’antro oscuro.
-Aaaaaaaaah!!!-
sparirono
alla vista.
Kagura
e Riku li raggiunsero poco dopo.
-Voi
incontrato pericolo?-
I
due erano tramortiti a terra.
-…
no, non ancora…- rispose Shinpachi alzandosi sorreggendosi
alla fredda parete.
Una
pietra si infossò nel muro e il bonzo ritrasse la mano.
-… che è?-
Un
rombo risuonò in lontananza; poco dopo dal fondo del tunnel
videro avvicinarsi
una grossa sfera di pietra.
-Waaaaah!!!-
Gin
alzò la testa da terra -Cosa succede?-
-Dietro
di te!!- urlò Kagura.
-Scappiamo!!!-
urlò Riku.
-…!?-
il samurai si voltò e vide la sfera di pietra avanzare
minacciosa.
L’attimo
dopo i quattro si ritrovarono a correre per scappare dalla trappola.
-Chi
è l’idiota che ha fatto scattare questa trappola?!-
-Shinpachi!-
risposero in coro Kagura e Riku.
-Mi
avete dato dell’idiota!?!-
-È
una trappola troppo scontata, come hai fatto a cascarci!!??-
-Mica
l’ho fatto apposta!!-
-Sapevo
che avresti causato solo guai! Sarei dovuto andare avanti io!!-
-Ti
ammazzo!!!-
-Smettetela!!
Risparmiate il fiato per correre!!- li riprese Riku.
-Non
ce la faccio più!!-
-Resisti
Kagura!- incitò Gintoki -Ci penso io!- si fermò
impugnando la spada.
-Gintoki!!!-
Con
un abile mossa tagliò la parete laterale aprendo un varco
per fuggire.
-Di
qua! Presto!!-
Tutti
attraversarono il varco, entrando in un salone. La sfera di pietra
passò per il
tunnel, proseguendo la sua corsa.
-Uff…
salvi per miracolo…- il bonzo tirò un sospiro di
sollievo.
-Già…
ugh! Ma cos’è successo qui?!- si stupì
Riku guardandosi intorno. La sala era
piena di uomini stesi a terra privi di sensi… forse alcuni
erano anche morti…
Al
centro della stanza, seduta a terra, tutta sorridente c’era
Otae.
-Sorella!!-
-Otae!!-
Il
gruppo la raggiunse.
-Come
stai?!- chiese Riku.
-Bene,
grazie! Ma voi che ci fate qui?-
-Siamo
venuti a salvarti, ovvio!-
-Avete
fatto un viaggio inutile, Shinpachi, mi sono salvata da sola!- sorrise.
Kagura
voltò l’uomo steso a terra accanto ad Otae. -Gin
guarda! È il gorilla!!-
-…
hai steso anche Kondo?!-
-Sì!-
-…
vorresti dirci che abbiamo fatto tutta questa strada…-
iniziò Riku.
-…
affrontato mille pericoli…- proseguì Kagura.
-…
le abbiamo prese…- continuò Gintoki.
-…
per niente!?!- concluse Shinpachi.
-Voi
siete venuti qui, io non vi ho chiesto nulla.-
I
quattro eroi scoppiarono in lacrime -è
stato tutto inutile!!!!-
-Fermi
tutti!- Gintoki parve rinsavire.
-Cosa
c’è…?-
-Qualcosa
non quadra. Se il Boss finale è stato sconfitto come mai
siamo ancora qua?-
-È
vero… non c’è una qualche parola
magica?- chiese il bonzo.
-Mmmh…
fammici pensare…- lo spiritello ci pensò su.
-Forse
bisogna gridare ad alta voce il nome del gioco…… Jumanji!!!-
urlò Gin.
Shin
lo colpì con un pugno in testa -Idiota!!-
Una
forte luce si diffuse in tutta la sala, inglobando i quattro ragazzi,
poi si
espanse invadendo l’intero covo di roccia.
-Cos’è
successo…?- chiese Riku.
-Eh…?-
Poggiavano
i piedi sul pavimento in legno, c’era una televisione, due
divani, una
scrivania e il cartello appeso alla parete con su scritto < contiene zucchero >…
casa dolce casa!
-Siamo
tornati!!! Siamo a casa!!- esultò Kagura -Sadaharu!!!- corse
incontro al cane
che sonnecchiava vicino al divano, abbracciandolo.
-Ha
funzionato!! Il mio metodo ha funzionato!!-
-None
esaltarti, Gin. Dovevamo solo aspettare, Jumanji non è
servito a niente!!-
-Io
dico di sì!-
-L’importante
è che tutto sia tornato alla normalità!! Aaah!
Sono felice di riavere i miei
vestiti!!- disse Riku abbracciandosi le vesti tutta contenta.
-Mi
piaceva quel costume…-
-Vuoi
prenderle ancora!?!- la ragazza lo fulminò con lo sguardo.
-Era
un complimento!!-
-Sì…
siamo proprio tornati alla normalità!- sorrise Shinpachi.
Dei
colpi alla porta d’ingresso seguiti da una voce interruppero
l’attimo di gioia -Lo
so che ci siete, manica di fannulloni!!! Mi dovete cinque mesi di
affitto, vi
decidete a pagarmi!!??-
-……
sì… proprio tutto alla
normalità….-