Anime & Manga > S・L・H Stray Love Hearts
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Autore: betacchi    08/06/2012    5 recensioni
[S.L.H]Il mio "ti odio" non ha senso, se detto a te.
Il mio "ti desidero" non basta, per soddisfare quel mostro che è nato in me.
Il mio "ti amo", a volte, potresti anche ascoltarlo, sai?
«Anche l'amore è un'arca, che salva dal diluvio della vita, ma a tempesta finita, non si sa mai la roba che si sbarca.»
[Fandom: SLH; Pairing: AsukaixKito]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hijiri Asukai, Kito Ninomiya
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quindi, alla fine, non aveva fatto altro che mentirle. Ormai lo faceva spesso.
Si, perché anche se tentava di nasconderlo, Hijiri Asukai non era semplicemente effeminato, pur desiderandolo con tutto se stesso.
In realtà, Asukai era più omosessuale che altro. Perché non erano solo le cose carine e femminili a piacergli; lui, fin da quando ne ha memoria, era sempre stato innamorato di quell’idiota senza cervello.
E non si meritava nomignolo migliore.
«Scusami, Hiyoki. Davvero, perdonami.»
Inutile sussurrare scuse al vento, inutile pregare il nulla di poter tornare normale.
Come se l’aver gusti diversi fosse sbagliato. Come se la sua fosse una malattia.
“Di certo, questa sofferenza non può essere qualcosa di positivo.”
E auto convincersi del fatto che lui non fosse semplicemente diverso, ma addirittura anormale non era stato così difficile.
Ormai, era più che convinto di essere uno scherzo della natura. E come beffa, era poco divertente, quella.

«Buongiorno, senpai
Asukai stava lentamente scendendo le scale, che dal secondo piano conducevano alla mensa del Dormitorio S, quando fu fermato dalla voce squillante della sua nuova compagna di stanza.
«Buongiorno a te, Hiyoki chan
Non aveva molta voglia di parlare. Lasciò che fosse la ragazza ad intrattenerlo con i suoi discorsi insensati, mentre lui si limitò ad ascoltare, disinteressato.
Ma scoprì quasi subito che stare con lei lo metteva a disagio. Aveva la netta impressione che..
“..come se sapesse cosa turba il mio cuore.”
Una nuova ansia s’impadronì di quell’organo che con i suoi battiti lo teneva in vita: che quella ragazza non avesse creduto alle sue parole? Che sapesse?
«’giorno, Asuka.»
Lo sguardo del ragazzo si posò su di Asukai. Lui odiava, odiava davvero quando lo chiamava in quel modo. Certo, non sapeva bene per quale motivo, ma sentire quel nomignolo gli mandava il sangue al cervello. Anche se, forse, un’idea ce l’aveva.
«Tzè, Kito.»
No, non avrebbe voluto usare quel tono così sprezzante. E non avrebbe voluto, pochi attimi dopo, dover colpire con forza l’amico, perché aveva manifestato –anche quel giorno– il desiderio di tentare nuovamente il cuore di qualche giovane ragazza.
Perché se Asukai si era reso conto di aver gusti leggermente diversi dal normale, Kito riteneva di essere perfettamente e stupendamente etero.
O almeno, questo era ciò che Kito Ninomiya voleva far credere all’amico.
Perché, per entrare nel Dormitorio S, c’era un’unica, sola, vera condizione da soddisfare: il nascondere un grande segreto. Uno di quei segreti che alcuni cercano di nascondere persino a sè stessi; quelli che ci si vergogna di pensare; quelli che, una volta accettati, ci rendono diversi.
E se Hijiri Asukai cercava di nasconderlo dando tutta la colpa ai merletti e alle cose carine che tanto piacciono alle ragazze, Kito Ninomiya preferiva andar dietro ad una qualunque ragazza, che mai –ne è consapevole anche lui− riuscirà a fargli battere il cuore come fa l’amico.
Ma ogni segreto è fatto per essere svelato, no?

«Asukai.. »
Se non avesse riconosciuto la voce dell’idiota senza cervello, probabilmente, il ragazzo dai capelli viola nemmeno avrebbe alzato il capo dal libro in cui era immerso.
«Noto con piacere che sono ancora più interessante di..?»
Il volto del biondo era decisamente troppo, troppo, vicino al suo. Ma Asukai tentò con tutte le sue forze di non arrossire, nonostante il suo cuore non avesse l’intenzione di smettere di martellargli il petto.
«Amor ch’al cor gentil ratto s’apprende, prese costui della persona che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende..»
Asukai iniziò a citare Dante, autore del libro che si trovava aperto sulle sue gambe, gli occhi socchiusi, la mente totalmente rapita da ciò che, fino a pochi secondi appena, occupava tutta la sua attenzione.
«Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.. »
Stupito, il ragazzo dai capelli viola si voltò per osservare l’amico, che lo guardò divertito.
«Kito..»
Un sussurro, si, perché non aveva il coraggio di ammettere il suo stupore.
«Amor condusse noi ad una morte.» Da quanto non passavano i loro pomeriggi in quel modo? Da quanto quello strano desiderio di protezione che Asukai provava per l’amico si era trasformato in qualcosa di così malsano?
«Kito, io..»
E per la seconda volta, in quei pochi minuti, Asukai venne interrotto.
Ma in quel momento, accadde qualcosa di inaspettato, di sconcertante, di stupendamente magnifico.
«C..cosa?»
La voce di Asukai era tremolante, le labbra ancora umide, il cuore che rimbombava nel suo petto, desideroso di uscire da quella ingiusta gabbia.
Si, perché il biondo aveva appena osato fare ciò che Asukai mai si sarebbe sognato: l’aveva baciato.
E per la prima volta, il ragazzo dai capelli viola si era sentito, in un qualche modo anche a lui sconosciuto, amato.
Perché sapeva che quel gesto era molto di più che un semplice bacio; sapeva che quel gesto non era stato fatto solo per soddisfare un desiderio provvisorio. In quell’attimo, non appena le loro labbra si erano toccate, Asukai aveva capito che Kito era esattamente come lui.
Era malato. Era strano. Era anormale.
«Non lo so. I tuoi occhi non chiedevano altro, e..»
Non finì la frase. Le sue labbra furono, improvvisamente, occupate in altro.
E anche se quell'amore non gli portava altro che sofferenza, lui non poteva che desiderarlo; perché anche se quella malattia lo faceva star male, lui non voleva liberarsene.
"Almeno, non sono solo."


Note dell'autrice:
Salve a tutti. So che è scontata da far schifo, 'sta cosa, ma vabbè.
Mi era presa una voglia assurda di scrivere una AsukaixKito, e il fatto che la sezione di SLH non ci fosse non mi ha scoraggiato #yey!
Spero solo non vi faccia schifo, davvero. Ah, dato che Rin -chiamiamolo così- la leggerà, sono alquanto emozionata. u.u
Due o tre chiarimenti prima di chiudere: questa cosa mi è venuta in mente leggendo il terzo volume, non ricordo quale capitolo. Verso la fine, Hiyoki crede di aver visto i due protagonisti di questo sgorbio baciarsi. Ebbene, qui si baciano davvero. Stop.
Non dovrebbe esserci altro da dire. Ah!
"Anche se, forse, un’idea ce l’aveva." avete presente? Ecco, ciò implica un'ennesima mia fantasia mentale che porterà -se ne ho voglia- ad un'altra fic su 'sti due #liamadavvero.
Ok, ora vo'. See ya!
Hime.
   
 
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