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Autore: Dark Magician    27/12/2006    7 recensioni
ma noi possiamo davvero provare qualcosa? // akuroku XD ma yaoi solo leggermente! XD
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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NEST

 

 

-Ehilà! Cosa combini di bello, biondino?-

Roxas si voltò verso Axel con aria quasi infastidita, poi tornò a fissare quell’informe massa scura che sovrastava tutto The World That Never Was. Si poteva veramente chiamarla cielo?

-Sei di malumore?-, chiese il ragazzo dalla chioma rossa avvicinandoglisi lentamente.

Roxas non rispose, e l’altro sospirò.

Poi gli si sedette accanto.

-Niente giochetti idioti?-, gli chiese Roxas quasi stupito. Generalmente, se Axel lo beccava in un momento no, cominciava con una serie di penose idiozie finchè lui non si rasserenava un po’.

-Na- il rosso lo guardò di sottecchi e ghignò –Sono di malumore anch’io. Quindi penso che me ne rimarrò qui cinque o sei ore a meditare sul significato dell’esistenza finchè una qualche anima compassionevole non giungerà qui ordinandomi di alzare le chiappe e andare in missione chissà dove-

Roxas sbuffò –Non prendermi in giro-

-E chi ti prende in giro? Avanti, allora!- Axel lasciò le gambe a penzoloni sul bordo dell’edificio e alzò in aria un pugno –Voltiamo le spalle al mondo e dondoliamoci! Got it memorized?­-

Detto questo lanciò un’occhiatina al compagno, e l’espressione idiota che aveva tenuto fino a quel momento si sciolse in un sorriso dolce, vedendolo ridere di gusto.

-Passato il momento no?-

Roxas annuì, e mentre la risata andava affievolendosi appoggiò la testa alla spalla di lui.

-Grazie-

-Non c’è di che. Solo Saix in berserk è peggio di te girato male-

-E’ un’offesa questa?-

-Chissà…-

 

*°°*°°*°°*

 

-Dov’è Axel?-, chiese Roxas ad un pacato Saix che stava percorrendo uno dei molteplici corridoi bianchi della fortezza.

-Non lo so-, gli rispose il numero sette senza nemmeno rivolgergli un’occhiata –Chiedi a Xaldin. Era in missione con lui. Credo ci sia stato un qualche problema-

-Che problema?-

Ma ormai Saix era già troppo lontano. Il biondino si diresse velocemente verso quella che era stata adibita a “sala comune dei Nobody”, dove il guerriero dalla folta chioma nera stava lucidando quasi amorevolmente le sue lance.

-Xaldin-, lo chiamo il ragazzino, e l’altro gli rispose con una sorta di grugnito, per comunicargli che lo stava ascoltando –Sai dov’è Axel?-

-No- il moro osservò attentamente la lama di una lancia, per poi passare alla successiva –Sarà andato al Grattacielo della Memoria. O a bruciare qualcosa per scaricare la tensione-

Roxas si lasciò scivolare in una morbida poltrona –Saix mi ha detto che c’è stato un problema. Che tipo di problema?-

Xaldin prese un po’ di tempo prima di rispondere.

Si poggiò la lancia che stava pulendo sulle ginocchia ed incrociò le braccia, rimanendo così ad occhi chiusi per diversi secondi.

Poi scosse la testa –i rasta facevano un curioso fruscio, sfregando fra loro- e tornò a dedicarsi alle sue armi.

-Non ho capito molto bene cosa gli abbia dato fastidio. Quando sono arrivato io stava fissando un marmocchio in lacrime, poi si è messo a massacrare tutti gli heartless nei dintorni e alla fine è sparito senza dire niente. Mi sembrava piuttosto arrabbiato, a dir la verità. Perché ti interessa?-

Alzò lo sguardo, ma Roxas era già scomparso.

Fece spallucce, e tornò a dedicarsi alle sue lance.

 

-Axel?-

Il tono di Roxas era quasi timoroso, mentre appariva alcuni metri alle spalle del compagno, seduto sul bordo del Grattacielo della Memoria con i due chakram piantati di fianco.

Il biondino fece qualche passo, ma poi si trovò costretto ad indietreggiare per le vampate di calore che giungevano dal numero otto.

-Axel, così non riesco ad avvicinarmi-, disse cercando di rimanere il più freddo possibile, nonostante la forte preoccupazione che gli attanagliava… l’anima, forse.

Può un nobody essere preoccupato?

No che non può.

Ma lui ora lo era.

Decise che ne ci avrebbe riflettuto più tardi, ed azzardò nuovamente qualche passo verso l’amico, accorgendosi quasi con sollievo che ora riusciva ad avanzare senza rischiare di morire incenerito all’istante.

-Axel-, lo chiamò nuovamente, e il nobody dai capelli rossi voltò impercettibilmente il capo verso di lui.

-Sì?-, gli chiese con uno strano tono di voce. Non il suo solito tono strafottente, ora sembrava quasi… triste…

-E’ tutto a posto?-, chiese il biondino accorciando leggermente la distanza, ma rimanendo comunque a qualche passo da lui.

Axel sospirò, e tornò ad osservare le luci fluorescenti della città che brillavano in lontananza. Vista da lì gli sembrava immensa.

-E’ una domanda retorica, suppongo-, mormorò prendendo in mano i chakram, che sparirono in un guizzo di fiamme –Non saresti qui se non conoscessi già la risposta, mh?-

-Cos’è successo durante la missione che ti ha turbato tanto?-

-Niente di strano- Axel si stiracchiò, poi cominciò a dondolare le gambe in maniera quasi infantile –Lo sai come fanno gli heartless, no? Distruggono. Tutto-

-Dovresti esserci abituato, ormai. In cosa consisteva la missione?-

Il rosso sospirò –Niente di complicato, solo controllare che tutto andasse per il verso giusto –creazione di nobody, sai che intendo, no? Le solite cosine insignificanti. Solo che…-

Fece una pausa e, cosa che colpì molto Roxas, portò una mano a coprirsi il volto.

Quasi provasse un’immensa vergogna.

I nobody si vergognano?

-Solo che ho visto quella donna-

Un altro timoroso passo, e Roxas si trovò quasi appoggiato alla sua schiena.

-Implorava aiuto, il suo bambino serrato fra le braccia, mentre quegli esseri le bloccavano ogni via di fuga- Axel fece un’altra pausa, mentre portava anche l’altra mano a coprirgli il viso –Ha continuato a gridare aiuto finchè non è diventata come loro, un mostriciattolo nero, col suo bambino che piangeva disperato. Spero di non trovarmi mai a comandare il suo nobody, perché non credo che ce la farei-

-Sembra quasi che tu ti senta in colpa-, mormorò Roxas con voce fredda, al che Axel cominciò a sentire una sorta di ira crescergli dentro.

-Non ‘sembra’. Io mi sento in colpa-

-Lo sai benissimo che è impossibile. Noi nobody non proviamo sentimenti, non possiamo…-

-Ooh, e tacci un taglio!-, lo interruppe bruscamente Axel saltando in piedi –Tu e le tue supposizioni!-

-Non sono supposizioni- gli rispose Roxas con una nota di indignato disappunto.

Poi commise un grave errore.

Forse stava sottovalutando la natura suscettibile del compagno o forse non si era semplicemente accorto di quanto fosse già nervoso di per sé, fatto sta che rincarò la dose.

E pochi secondi dopo si ritrovò a terra, con un labbro rotto che perdeva sangue e un dolore lancinante alla mandibola.

Il rossino sembrò calmarsi immediatamente, e gli si chinò sopra tamponandogli il labbro con un fazzoletto bianco tirato fuori da chissà dove.

-Scusami-, mormorò seriamente dispiaciuto –E’ solo che quella scena mi ha davvero scioccato e…-

Roxas lo osservò in silenzio mentre si perdeva in assurdi giri di parole accompagnati dal gesticolare della mano libera, ed intanto non riusciva a smettere di riflettere.

Fino ad arrivare alla conclusione che forse tutta la storia del non provare sentimenti era davvero sbagliata.

Allungò le braccia fino a circondare il collo dell’amico, che smise stupito di accampare scuse, e lo trascinò giù, sopra di lui.

Axel gli dava calore, e non solo fisicamente.

Se qualcosa ti scalda dentro nonostante tu non abbia cuore… che significa?

Che ti ha catturato l’anima?

E se l’anima non è la tua, ma di qualcun altro, dal momento che il tuo ruolo è quello della metà insignificante?

Può l’anima sentire quando non c’è il cuore a farlo?

Axel gli accarezzò dolcemente i capelli.

-Smettila di farti domande-, mormorò come leggendogli nel pensiero. Roxas sorrise e lo abbracciò più forte.  

-Non credo che ci riuscirò mai-  

 

Like a little bird who leaves the nest

Without knowing how big the jump will be

It’s not the nothing that’s scaring me

But the distance from the nest I left

 

Come un uccellino che lascia il nido

Senza sapere quanto grande sarà il salto

Non è il nulla che mi spaventa

Ma la distanza dal nido che ho lasciato

 

 

-Non è vero! A me mancheresti…-

Troppo tardi.

Roxas ormai è troppo lontano, o non ti ha sentito o ha fatto finta di non sentirti.

Lui e la sua maledetta voglia di sapere tutto.

Probabilmente pensi che, se avesse accettato le cose così come stavano, non sarebbe mai andato via.

Ma è per questo suo aspetto che sei certo che sarà l’unico a farcela, che sarà l’unico a riunirsi al suo Somebody.

Anche se questo lo ferirà profondamente.

Comincia a piovere, e non fai niente per evitare di bagnarti.

Resti lì in piedi, come un’idiota, ad aspettare.

Aspettare cosa, poi?

Sai benissimo che non tornerà indietro.

E che quando vi incontrerete di nuovo sarà da avversari.

Ma non puoi fare a meno di pensare “torna da me”.

Amara illusione destinata a svanire nel nulla, questo tuo desiderio.

Svanire nel nulla… non è questo forse il tuo destino?

 

********************************************************************************

Nota dell’Autrice: premetto che è l’una meno dieci e sono mezza intossicata dall’essenza di papaya, ma volevo porre solo un attimo la questione del titolo, che alla fine con la storia centra poco e niente.

Nest, nido.

Nido in che senso?

Mi piace pensarla in due modi, che si riassumono entrambi in “nido come casa”.

Nido è casa, ma in questo caso nido potrebbe essere qualcuno, non necessariamente un posto specifico.

Nido potrebbe essere qualcuno che ci fa sentire importanti.

Lo so che non ha tanto senso, ma mi piace vederla così XD

Riguardo alla storia (obbiettivamente devo ancora rileggerla XD), mi pare sia uscita benino. Quelle quattro righe con traduzione che dividono la storia dall’ “epilogo” le ho scritte oggi pomeriggio, e mi piacciono davvero tanto! XD

AKUROKU 4EVER! *_____*

Se avete avuto la pazienza di leggerla, vi ringrazio.

Lasciate un commento, per favore, vorrei sapere se è stata di vostro gradimento XD

Riguardo alla fic “nobody”, che non ho potuto aggiornare per questioni di tempo, metterò on-line il nuovo capitolo entro fine anno.

Ah, dimenticavo XD: la frase “Voltiamo le spalle al mondo e dondoliamoci!”  l’ha detta il mio prof di tedesco sedendosi sul davanzale interno della finestra insieme a due mie compagne di classe! XD Mi fa troppo ridere! XD

Comunque…

 

BUON ANNO NUOVO!^^

 

E commentate!XD

   
 
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