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Autore: Kitayama    09/06/2012    0 recensioni
Hiramaru, dopo il fallimento nel precedente one-shot, ha deciso di riprovare a diventare un poeta per far colpo su Aoki.
Chissà cosa s'inventerà stavolta...?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Esimio Yoshida...'
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L'editor di Weekly Shonen Jump, Koji Yoshida, stava gustadosi una ciotola di ramen, quando squillò il telefono.
Con comprensibile minchia girata, alzò la cornetta e disse all'interlocutore: - Chi è? -,
- Esimio Yoshida, sono Hiramaru -, "oh cazzo", pensò Yoshida "quando mi chiama non vuol dire nulla di buono".
Così rispose al ben noto autore: - Esprimiti -,
- Esimio Yoshida, volevo chiederle se può passare un attimo a casa mia -, rispose quello.
- E... perchè? -, sospirò seccato l'editor - stavo per mangiare una bella ciotola di ramen. Non posso passare più tardi? -.
- Mi dispiace Esimio Yoshida, ma Aoki sarà qui a breve... -,
- AOKI?! -, esclamò stupefatto ed incredulo.
- Già... ho deciso che voglio riprovare a diventare poeta, e quindi ho preso il coraggio a due mani, e l'ho invitata ad ascoltare una mia poesia -, spiegò Hiramaru.
- L'h-ai i-invitata a-ad as-scoltare u-una tua po-poesia? -, domandò tremante Yoshida, sperando con tutto il cuore di aver capito male. Se la poesia non le fosse piaciuta... allora per Hiramaru sarebbe stata la fine.
- Sì, sarà qui fra mezz'ora -.
- Ok, arrivo subito -, confermò, e riattaccò.
 
 
- - - - - - - - - - - - - -
Poco più tardi, a casa di Hiramaru...

 
 
- Non sarà mica la poesia dell'altra volta, vero? -, chiese seriamente preoccupato Yoshida (vedi la fanfiction precedente: Esimio Yoshida... voglio diventare un poeta N.d.J.).
- No, no. Ne ho scritta un'altra. Un vero capolavoro -, disse Hiramaru facendo il gesto del bacio.
"Oh, Gesù...". L'Esimio Yoshida sospirò.
- Potrei almeno sapere di cosa parla...? -, chiese speranzoso.
- Certo: della scuola -, rispose calmo Hiramaru.
"Della scuola, eh? Allora forse...".
 
Mentre Yoshida pensava, qualcuno bussò alla porta.
- Ehm... sono Aoki -, si sentì dire dall'esterno.
- Arrivoooooooo! -, gridò Hiramaru, già con gli occhi a forma di cuore, e la bava alla bocca (Maniaco N.d.J.)(Eheheh N.d.H.)(Sei senza speranze N.d.J. -.-").
Fece scattare la serratura, ed aprì la porta.
 
Aoki entrò, visibilmente scossa dalla visione della faccia da pervertito di Hiramaru, e si sedette su una poltrona, dopo aver preso un bicchiere d'acqua, rigorosamente frizzante.
Allora Hiramaru incominciò: - Ehm... Aoki, ti ho chiesto di venire qui perchè... ecco... volevo farti leggere un mia poesia -.
- Davvero? Scrivi poesie? Ma è fantastico, Hiramaru! Leggimela ti prego. Io adoooro le poesie (*__*) -, disse la ragazza, facendo gli occhi dolci.
- Mhm... bene... -, incominciò a schiarirsi la voce.
"Gesù, fa che ad Aoki piaccia... fa che ad Aoki piaccia", pregava intanto Yoshida, comodamente spaparanzato sul divano a bere del vino (Non mi hai fatto mangiare il ramen... e ora ne paghi le ocnseguenze u.ù N.d.Y.)(D: N.d.H;)
- Ok... bene... ecco:
 
Ascendendo sui multipli scalin del luogo
Ove finisce la vita natural durante
Al fianco dei quali scalini si trova una scorrevol
Seggiola ove inabili person son costrette a salire
Ma le quali person nella scuola non esistono;
Procedendo, superata la mirabil scultura rappresentante
Una deforme faccia di cui la descrizion non mi è dovuta
Ci troviam in fronte,
Struttura dovente in teoria ricever quei miseri
Esseri che gli studenti si rivelan essere.
In teoria, perchè un abnorme cartello con sul quale
Scritto: "O voi, poveri sfigati della scuol appartenenti
Non potete venir che per due minuti tra l'11 e l'11.20".
Ora in cui la graziata campanella sta ancora drinnando
E qualcuno si trova costretto anche a scaricare la sofferent
Vescica. Una di quelle due volte incontrati i così chiamati segretari
Ma nei fatti nullafacenti una gran testata ne' maron pungenti
Vien voglia di tirarla e se poi un calcio nel cul viene loro,
Male di certo non fa. E allor le bidelle incontri errando,
Le qual parrucche possono essere materiale di tortura per
Tu cazzi, che scassati già lo sono a causa di professori
E altra carne bastarda. Allor l'asfalta maroni non esita
A trebbiarteli come se la lezione già non bastasse. E arriva
Correndo quasi infuriata chè tu le sporchi il cerchio
Di raggio poco superiore all'inguardabil cestino. "Non
Sporcare", quella ti dice e tu con comprensibil minchia
Girata le dici con soddisfazione: "Ma vada affanculo!"
 
Che te ne pare? -, chiese speranzoso Hiramaru, dopo aver letto la poesia tutta d'un fiato.
- Beh... ecco... direi che è... originale -, rispose Aoki.
- Davvero? Allora ti piace? -, replicò Hiramaru, con una faccia tipo *__*
- Ecco... è carina, ma... mi dispiace, ora devo andare -, disse, raccolse la borsa e si fiondò fuori dall'appartamento, mentre Hiramaru le gridava dietro: - Aokiiiiiiii! Dove vaiiii? Ti scrivo un'altra poesia per la prossima volta, va beneee? -.
- Hiramaru... -,
- Esimio Yoshida... -,
- TORNA A SCRIVERE MANGA, CAZZO! -, what? questa scena mi è familiare...
- Dejavu... -, sussurrò Hiramaru sconsolato, al che Yoshida disse: - Non preoccuparti, tu e Aoki vi metterete insieme nel volume 13... -, aveva appena pronunciato queste parole, che l'autore gli saltò addosso piangendo:
- D-davvero? E-Esimio Yoshida... g-grazie -, balbetto commosso.
- Si ma... qui non siamo nei volumi di Bakuman u.ù -, proclamò sadico l'editor.
 
Mi dispiace di nuovo, Hiramaru... ritenta e sarai più fortunato. (Sadico D: N.d.H.)(Yeah! N.d.J.)




Ecco una specie di seguito del precedente one-shot.
Spero vi sia piaciuto e, anche se così non è stato, vi prego di sprecare 5 minuti per recensire e dire cosa ne pensate ^^
Grazie infinite, e alla prossima! :D
   
 
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