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Autore: sophie97    10/06/2012    2 recensioni
"Ma arrivò tardi, troppo tardi. Giusto in tempo per assistere ad uno spettacolo terribile, uno spettacolo a cui non avrebbe mai pensato di dover partecipare."
Spero che vi piaccia, aspetto di sapere cosa ne pensate!=D
Genere: Drammatico, Guerra, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Assalto

 

 
 
Questo fu il piano crudele dell’astuto Ulisse, uccidere Ettore, l’eroe più valoroso tra tutti i Teucri.
Ma Achille non avrebbe permesso che la strategia venisse attuata…



Achille arrivò coperto dal buio della notte sotto le mura di Troia. Fece un intero giro intorno ad esse e rimase per un attimo ad ascoltare il silenzio che lo circondava pensando al da farsi.
Doveva in qualche modo avvertire Ettore dell’astuto piano di Ulisse, o dell’eroe Teucro l’indomani sarebbe rimasta solo polvere.
Ma entrare in città era praticamente impossibile, le mura erano troppo alte e se qualcuno lo avesse visto sarebbero stati guai.
Si avviò verso il punto più vicino al palazzo dove riposava il suo “nemico” e improvvisamente ebbe un’idea. Non era sicuro della riuscita ma decise di tentare, contando sul fatto che il palazzo doveva essere protetto da decine di soldati pronti a dare l’allarme in caso di pericolo.
«I greci si avvicinano!» urlò, rompendo il silenzio che regnava sovrano.
 
Rumori, luci accese, uomini che scendevano di corsa dalle case per scoprire cosa fosse successo, qualcuno apriva le porte della città. Una folla confusa uscì dalle mura per scrutare l’orizzonte in cerca dei nemici. Ma…niente. Non videro assolutamente niente.
Allora le grida di paura si tramutarono in borbottii, mentre qualcuno si chiedeva chi potesse essere stato a dare il falso allarme.
Achille approfittò della confusione per introdursi nel palazzo di Priamo senza essere visto. All’ingresso riconobbe molti soldati che erano appena stati svegliati dal suo grido, tra cui Ettore. Il principe scorse il capo dei Mirmidoni e subito comprese quanto era accaduto.
Con un cenno del capo lo invitò allora a seguirlo senza dare nell’occhio. Lo condusse fino ad una stanza utilizzata come ripostiglio ed entrambi entrarono chiudendosi la porta alle spalle.
«Cosa ci fai qui?» chiese il Troiano.
«Ho novità. Abbiamo fatto un’assemblea, Ulisse ci ha illustrato un piano per abbattere Ilio.».
Ettore si tolse l’elmo che aveva velocemente indossato temendo l’arrivo dei Danai e si passò una mano sugli occhi ancora assonnati. Appoggiò le spalle al muro attendendo che il compagno proseguisse.
«Ha proposto di eliminare uno per uno coloro che sono le ancore di salvezza della vostra città che a suo parere corrispondono a pochi soldati, in modo da lasciare l’esercito senza via di scampo.» continuò il Pelide dopo una breve pausa «Il piano è stato approvato. Dunque domani un numeroso gruppo di soldati punterà su di te. Vogliono ucciderti.».
«Quanto numeroso?».
«Temo parecchio. Non puoi farcela da solo contro tutti loro.» affermò Achille.
Il figlio di Priamo sospirò e chiuse gli occhi. Li riaprì subito dopo, non riuscì a mascherare la preoccupazione dipinta nel suo sguardo: «Grazie per avermi avvertito.».
«Non scendere in battaglia domani.».
«Non servirebbe, mi ucciderebbero il giorno dopo. E non posso neanche avvisare il mio esercito perché i Greci capirebbero che eravamo stati avvertiti e andrebbero a cercare il traditore. Scenderò in battaglia…e vedremo. Forse sarà il Fato a salvarmi.».
«Bene, allora a domani Ettore.» salutò l’Acheo prima di aprire la porta e allontanarsi a passo veloce.
 
 
«Tutto chiaro?» Ulisse si assicurò che i guerrieri incaricati di uccidere Ettore avessero capito come procedere.
Il sole era appena sorto all’orizzonte,  e già l’immensa piana che sorgeva davanti alla città di Troia era occupata dagli eserciti dei Danai da una parte e dei Teucri dall’altra.
Un urlo, e cominciò la battaglia. Ma questa volta non sarebbe stata una battaglia come tante altre.
Un gruppo di Achei si diresse verso destra, dove combatteva il loro obiettivo. In un attimo gli furono di fronte.
Il principe sguainò la spada pregando col pensiero gli dei e si lanciò all’attacco.
Chi lo attaccava da sinistra, chi da destra, il Troiano sembrava saper difendersi bene, almeno in un primo momento. Uccise alcuni nemici e ne ferì molti. Qualche suo compagno tentava di andargli in aiuto ma veniva respinto con le armi. Ma mentre l’eroe lottava con uno dei tanti e la stanchezza cominciava a farsi sentire, qualcuno lo colpì da dietro.
Sentì un lancinante dolore alla spalla destra e all’improvviso il peso della spada che teneva in mano divenne insostenibile. Finì con un colpo il guerriero che stava sfidando e si voltò, in cerca di colui che aveva a tradimento affondato l’arma nella sua carne.
Ma prima che potesse individuarlo, qualcuno lo spinse ed Ettore si ritrovò con il viso nella polvere.
Un soldato estrasse la spada che era rimasta conficcata nella ferita sanguinante ed al principe sfuggì un grido.
Un calcio, fu costretto a girarsi, ritrovandosi supino. Alcuni Greci lo guardavano sghignazzando e uno di loro gli assestò un altro calcio, questa volta al volto.
Sentì le voci dei suoi assalitori divenire sempre più lontane e indistinte. Poi uno di loro si posizionò sopra di lui, pronto a dargli il colpo di grazia con la spada…
«Fermo!» urlò qualcuno.
 
Buio.
 



Buio…cosa sarà successo? Povero Ettore, visto come l’ho conciato male? L
Adesso che la scuola è finita penso che riuscirò ad aggiornare un po’ più velocemente (poveri voi!)!! XD
Ora scappo, grazie mille a Chiara e Cimotea per le recensioni!
Sophie=D

  
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