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Autore: Akuma    29/12/2006    1 recensioni
Demoni, odio, rabbia, difficoltà, ostacoli. Pace, purezza, amore, stima, famiglia. Non a caso ho alternato concetti di opposta natura.
Tra le speranze di Gohan, le sfuriate di Chichi, i sorrisi di Goku e le riflessioni di Piccolo, sul pianeta è pronto a giungere un nuovo misterioso personaggio che porterà con sé una sconcertante rivelazione.
Dedicata proprio a Piccolo, grande, unico - anche se è solo un personaggio è per dirgli grazie - lui lo sa cos'ha fatto per me.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SPECIAL 1

| E piovve dalle stelle |


| Una moglie per Piccolo | Parte 2 |

Quando rimisero piede nello spiazzo antistante l'abitazione di Goku, Chichi corse fuori, con aria piuttosto stralunata.

- Ma dove siete scappati?!- poi notò che la compagnia s'era allargata - Oh, no! Avete riportato qui quella ragazza! E c’è anche quel Vegeta! Ma cosa succede, Goku?!-

Avanzando lentamente, Gohan riuscì a calmare l'ansia della madre, mentre il padre stendeva il saiyan svenuto sul divano della piccola cucina.

- Non ti preoccupare, mamma. Adesso...- fece appena in tempo a pronunciare le ultime parole, che dalla soglia apparve un Crilin alquanto spaesato.

- Crilin!- lo salutò Goku, con un cenno della mano - Che ci fai qui?-

- Ho... ho avvertito due aure molto potenti e ho deciso di venire a dare un’occhiata... state tutti bene...?- rispose; poi i suoi occhi caddero sull'unica figura sconosciuta nella stanza - Ehi... ma chi è quella ragazza? E... e ha la coda!-

- Già. E' venuto il momento delle spiegazioni.- gli fece eco Piccolo, con il suo tipico risoluto sarcasmo - Cose semplici, tipo il tuo nome, l'origine della tua metà non saiyan, il motivo per cui hai tentato di farmi la pelle.-

Lei alzò un sopracciglio, socchiuse gli occhi e sospirò. Pareva davvero essere giunto il momento, anche se non se l'era proprio immaginato in quel modo...

- Mahei.- asserì poi - Il mio nome è Mahei.-

Per un attimo il silenzio invase il locale, Chichi si stringeva le mani in grembo e Gohan la fissava ansioso di conoscere l'intera storia.

- Il motivo per cui vi ho attaccati...- il suo sguardo cadde negli occhi di Piccolo - ...ti ho attaccato - si corresse - poco fa, è perché dovevo testare il vostro potenziale combattivo. A partire da colui che uccise Radish.-

Il namecciano fece un passo avanti.

- E' la seconda volta che sento nominare Radish, da quando è atterrato Vegeta. Cosa diavolo c'entra in tutto questo?-

I due si scambiarono un'occhiata muta, l'espressione della ragazza cambiò e divenne glaciale, mentre i presenti rimasero in silenzio, in attesa.

- Ciò che sto per dirvi trascende da ogni tipo di sete di vendetta famigliare. Non ne ho alcun interesse, né brama.- fece una pausa, poi la rivelazione - Radish era mio fratello.-

Goku spalancò gli occhi, comprendendo immediatamente la natura delle sensazioni provate sino a quell'istante.

- Cioè... stai dicendo che...- balbettò Crilin - ...che se Radish era tuo fratello... -

- Tu... saresti anche la sorella di Goku!- concluse Chichi, appoggiandosi al tavolo con entrambe le mani.

Mahei rimase impassibile, dopo un cenno di assenso con il capo.

- Beh... questa è proprio l'ultima di una serie di sconcertanti rivelazioni!- fece di nuovo il terrestre, scuotendo il capo ancora frastornato.

Seguì un attimo di silenzio, poi Piccolo parlò di nuovo.

- Prima di passare al motivo vero e proprio, rispondi alla mia seconda domanda.-

- T'interessa proprio conoscere la mia metà ingota, nh.- rispose la nuova venuta. Dal momento che anche loro sapevano percepire le aure, aveva immaginato fin dall'inizio che il possedere una metà non comune avrebbe destato curiosità... ma non si aspettava fino a quel punto. Supponeva che l'interesse del namecciano derivasse dal fatto che anche lui possedesse una componente simile alla propria, nel sangue.

- Sono tutt'orecchi.- annuì lui, con aria sospettosa ma dignitosa.

- E va bene.- Mahei alzò le spalle - Per quanto valga, ecco accontentata la tua curiosità: mia madre non fa parte di questo piano, è un essere senza tempo, il suo nome è Hi Imai, il...-

- ...demone della fiamma?!- concluse Piccolo, sbarrando gli occhi.

Udire quel nome riportò tutt'un tratto il suo passato davanti ai suoi occhi, sino al momento in cui, spaccato il guscio dell'uovo da cui era nato, le forze demoniache avevano preso a scorrere nelle sue vene e la vendetta dagli inferi era divenuta il suo unico scopo. Ecco svelato il motivo per cui il contatto, anche solo visivo, con quella creatura gli sconvolgeva completamente il sistema cognitivo e lo spingeva quasi come una calamita verso il polo negativo.

- Mi sorprende tu conosca la sua identità.- le parole della ragazza gli penetrarono sinuose nel cervello, di nuovo, strappandolo alle sue considerazioni.

- Mio padre era pura forza demoniaca.- si spiegò, senz'aggiungere altro. Lei comprese. Si stupì anche del rendersi conto che, probabilmente, si era concentrata nello scontro con lui proprio richiamata inconsciamente dalla medesima natura che lei stessa possedeva.

- Ma... come... com'è possibile?- Gohan aveva ripreso la parola, sempre più incredulo.

- Non chiedetemi come.- fu la risposta di Mahei, voltatasi verso di lui - I demoni possono viaggiare su piani differenti, ma non conosco né il luogo né il momento o lo scopo del mio concepimento, ammesso che ce ne sia stato uno. Non domandatemi neppure come mai non mi sono intromessa nella battaglia contro Freezer, semplicemente vi risponderei che non era nel mio interesse. Non ho mai vissuto a stretto contatto con i saiyan, sebbene conosca Vegeta. Lo stesso Radish, per me, era pressoché uno sconosciuto.-

Piccolo la fissava senza l'intenzione di aggiungere altro, come se stesse pesando ogni parola che usciva dalle labbra rosse di quella ragazza dall'espressione così glaciale e risoluta.

- Non avrei interferito nelle vostre vite, se non fosse stato strettamente necessario.- sussurrò di nuovo lei, facendosi improvvisamente più seria - Come ho già detto, l'attaccarvi è stato solo per testare le vostre capacità, volevo rendermi conto di persona del vostro potenziale... del potenziale di coloro che avrei chiamato a combattere contro la nuova minaccia. Me la sarei cavata da sola, se non fosse per il fatto che il nemico è troppo forte anche per me... e così mi sono ricordata che su questo pianeta vivono coloro che con coraggio hanno combattuto contro il tiranno Freezer, sconfiggendolo.-

- Chi è il nemico di cui stai parlando?- domandò Crilin, tentennante.

- Si chiama Nook, è l’ultimo guerriero che un tempo fu al servizio di Freezer.- spiegò la ragazza - E' stato quasi sempre impegnato in missioni ai limiti della galassia, conquistando i pianeti più sconosciuti e pericolosi, grazie alla capacità peculiare di assorbire la sua energia inesauribile dalle stelle. Proprio per questo lo stesso Freezer appose sulla sua armatura un sigillo speciale, in grado di permettergli di controllare il suo potenziale, nel caso remoto in cui gli si fosse rivoltato contro. Era uno previdente.- alzò le spalle - Ma ora che il tiranno non c'è più ed i suoi possedimenti andati distrutti e tornati liberi, quel sigillo si è rotto... e Nook sta viaggiando sulle tracce dei responsabili della morte del suo padrone, ovviamente intenzionato a sterminare ogni saiyan...- lanciò un'occhiata a Gohan e pose una mano sul proprio petto -...o mezzi saiyan, che siano.-

- Ma... ma è una notizia terribile!- fece Chichi, con enfasi.

- Vegeta ha avuto la sfortuna di misurarsi con lui, a quanto pare.- proseguì Mahei - Ed io volevo che foste preparati al suo arrivo, è un essere estremamente potente. Se mai avessimo la meglio in questa lotta per la sopravvivenza, avete la mia parola che tornerò tra le stelle da dove sono venuta, così voi potrete riprendere a vivere le vostre tranquille esistenze. Consideratelo un temporaneo accordo per un mutuo interesse.-

A questo punto, svelato ogni arcano, fu Son Goku a prendere la parola.

- Bene, Mahei. Questo è mio figlio Gohan, mia moglie Chichi ed il migliore amico Crilin.- fece, indicandole i tre. La ragazza sciolse la sua espressione gelida in un'aria sconcertata.

- Ma... ma che dici?- domandò, completamente spaesata.

- Beh, ho appena scoperto di avere una sorella, è giusto che si ambienti un po'!- rispose quello, con un sorriso.

Quando la ragazza si sentì poggiare un braccio su una spalla in modo fraterno e confidenziale cominciò seriamente a chiedersi se quel Kakaroth avesse capito anche lontanamente qualcosa di tutto ciò che aveva appena spiegato...

- Ma sei matto?!- sbottò, discostandosi di scatto - Prima cosa, non considerarmi tua sorella solo perché te l'ho appena rivelato. Abbiamo vissuto vite completamente diverse, separati e il nostro è un legame prettamente biologico. Anzi, un mezzo legame, tengo a precisare.- incrociò le braccia al petto - E secondo, tra quarantott'ore la minaccia si concretizzerà, non so se mi spiego, siamo in serio pericolo di vita.-

L'altro si mise una mano dietro la nuca, ridacchiando.

- Accipicchia, che caratterino! Non ti ricorda qualcuno, eh, Piccolo?- esclamò, sfiorando il namecciano con un gomito.

- Ma sei matto?!- proruppe quello, allontanandosi di netto di un passo e pronunciando esattamente le medesime parole che Mahei aveva proferito pochi istanti prima.

Goku assunse un'aria divertita, mentre Piccolo arrossiva lievemente.

- Scusate, non vorrei interrompervi ma... emh... Vegeta è svenuto?- domandò Crilin, scrutando il volto inerte del saiyan.

- Oh, accipicchia!- l'amico saltò come una molla - Me n'ero completamente dimenticato! Chichi, prendi un senzu!- fece poi, rivolto alla moglie, che si strinse nelle spalle e si voltò verso la credenza.

- Il saggio Karin ci ha concesso di tenerne qualcuno in casa, per via degli allenamenti.- spiegò Gohan, notando l'espressione colpita del terrestre.

- Ottima decisione!- ribatté Crilin - E' davvero un colpo di fortuna avere in casa i fagioli magici!-

Così, sotto gli occhi attenti di tutti, Mahei si rese conto delle facoltà prodigiose di questi misteriosi senzu, una volta che Vegeta ne ingoiò uno.

- Ka... Kakaroth!- esclamò questo, immediatamente dopo aver miracolosamente riaperto gli occhi.

- Ehilà, Vegeta!- Goku lo salutò allegramente.

- Dove... dove mi trovo?- si chiese il saiyan, guardandosi intorno; poi scorse la figura di Mahei e si rivolse a lei - Per quanto tempo sono stato privo di sensi? Lui... Nook è già qui?-

La ragazza scosse la testa.

- Per qualche minuto. E no, abbiamo ancora la metà del tempo che abbiamo calcolato.-

- Quarantotto ore...- il principe fece mente locale, trovando negli occhi della compagna il segno d'assenso ricercato.

- Dovremmo sfruttarle a nostro vantaggio, non va sprecato nemmeno un secondo del tempo a disposizione.- aggiunse Goku - Non potremo fare progressi rilevanti, allenandoci, ma perlomeno proviamoci. E ciò che più conta, elaboriamo una strategia.-

- Io e te non abbiamo nulla da spartire, Kakaroth!- ringhiò Vegeta, alzandosi in piedi - Se sono qui ora è perché sono stato attaccato dal nemico di sorpresa... quel vigliacco! Ma sta' pur certo che riuscirò ad annientarlo da solo! E' lei che si è messa in testa questa stupida idea del lavoro di squadra!- concluse, rivolgendo un cenno a Mahei.

- Non mi sono messa in testa nessuna idea, è la centesima volta che te lo ripeto.- sibilò lei, freddamente - Ho valutato la situazione e sono giunta alla conclusione che tu, io, e persino insieme, non possiamo proprio nulla contro Nook. Non è più questione d'orgoglio, per cui cerca di scavalcarlo, per una volta, ed agire di testa.-

Vegeta si avvicinò di quei pochi minacciosi passi che lo separavano dalla ragazza, puntandole un dito contro.

- Non permetterti di rivolgerti a me con quel tono. Non ho chiesto il tuo aiuto, mezzo demone.- sussurrò con astio. Mahei si spinse in avanti con aria fiera, finché l'indice puntato di Vegeta non toccò la sua spalla.

- Non ho chiesto io di essere metà saiyan ed attirare l'attenzione di questo schiavo liberato.- ribatté con la medesima ostilità - Siamo tutti sulla stessa barca, che ti piaccia oppure no.-

I loro sguardi s'incrociarono, aspri e feroci, ma nessuno dei due pareva voler cedere al senso dell'onore dell'altro, finché Vegeta, stizzito, la superò e varcò la soglia per levarsi in volo verso il cielo terso.

Solo quando il saiyan fu lontano si poté tornare a respirare, nel piccolo ambiente domestico. Gohan, Crilin e Chichi avevano trattenuto il fiato, sicuri che da un momento all'altro tra i due sarebbe scoppiato il finimondo, mentre Goku e Piccolo li avevano osservati impassibili, come ipnotizzati dalla fermezza del volto marmoreo di Mahei, specchiato in quello iroso e contratto di Vegeta.

- Vedrete che alla fine dovrà unirsi a noi in ogni caso.- Goku ruppe il silenzio, concentrando su di lui le attenzioni dei presenti.

- Un momento...- fece Crilin ad un tratto - Ma se questo Nook era un servitore di Freezer, non c’è ragione di temerlo! Goku ha sconfitto il suo padrone... sconfiggerà anche lui!-

Le labbra di Mahei, che fino ad allora era rimasta nella medesima, statica posizione, si schiusero un'altra volta.

- Purtroppo non sarà così semplice.- rispose, voltandosi verso di lui - Ho già detto che Nook ha capacità di assorbire energia. Per tutto il tempo che ha vagato per la galassia, inoltre, rotto il sigillo, ha avuto modo di trarre molto potere dalle stelle, diventando così molto più forte di Freezer.-

L'espressione del terrestre divenne abbattuta e spaventata.

- In... in poche parole siamo nei guai fino al collo...-

- Esattamente.- annuì Mahei, riportando le braccia incrociate al petto.


Per far fronte alla tremenda minaccia, i guerrieri avevano deciso di comune accordo di richiamare anche Yamcha e Tenshinhan, prima di elaborare una vera e propria strategia. E così la sera era calata, inesorabile, in attesa del mattino seguente, quando Crilin sarebbe tornato in compagnia dei due.

- Avanti, Gohan, è ora di andare a letto!- la voce di Chichi risuonò amorevole per la piccola radura ed il piccolo si affrettò a raggiungere la soglia di casa.

Poco lontano, la sagoma di Mahei disegnava un'ombra lineare sull'erba illuminata dai raggi del quarto di luna nascente. Se ne stava silenziosa con la schiena appoggiata ad un albero, gli occhi chiusi ed il volto rivolto verso l'astro notturno.

Ad un tratto la debole luce che le baciava gli zigomi venne a mancare e la ragazza aprì un occhio, con aria indifferente. Piccolo si stagliava muto ed altero di fronte a lei, le cicale avevano iniziato a cantare.

- Perché l'hai fatto?- le domandò a mezza voce.

Gli occhi azzurri di Mahei si aprirono del tutto, per specchiarsi in quelli del suo interlocutore.

- Avevo avuto la mia prova.- rispose, mantenendo fisso lo sguardo - E lo scontro poteva dirsi terminato.-

- Quale prova?- ribatté lui. Un lembo del mantello candido si alzò, cullato dal vento, solleticando un braccio della ragazza.

- La prova che sei all'altezza per questa battaglia.- affermò lei, piegando leggermente il capo da un lato. Piccolo aggrottò le sopracciglia.

- Non mi serve che il mio avversario mi faccia degli sconti, ti avrei colpita ugualmente!- disse.

Mahei curvò le labbra in un mezzo sorriso.

- Lo so bene.- richiuse per un attimo gli occhi, mentre l'espressione dell'altro si fece incredula.

- Ma... allora perché...?- fece per domandare, ma la ragazza lo interruppe.

- Forse per lo stesso motivo che spingeva te ad agire con così inaudita violenza e decisione. Quando sei un demone, per quanto tu possa cambiare vocazione e via, sai riconoscere quel senso di esaltazione che si prova misurandosi con avversari della stessa specie. Anche se io... non l'avevo mai provato prima.-

Piccolo si ritrovò in ogni singola parola. Mai gli era capitato di provare così tanto trasporto nell'affrontare un avversario, nemmeno quando si trovò a combattere per la prima volta contro Son Goku, diversi anni prima: una battaglia che avrebbe deciso il destino del mondo... ed il suo. Nonostante la rilevanza, la durata e l'intensità delle sensazioni di quella volta, ora, in quel brevissimo scontro, era come se tutto si fosse amplificato all'ennesima potenza... come se l'afferrare le braccia di carne viva e palpitante di quella ragazza, il sentirsi fissato da quelle lame penetranti e gelide, il venire colpito duramente ed avvertire riversarsi dentro di sé un fiume in piena di potenza, l'insinuare le dita tra i suoi capelli e stringere, stringere con l'esplicita volontà di farle del male... come se tutto questo lo trasportasse sempre più vicino al più bruciante inferno. E la cosa che lo lasciava più confuso, ma in bilico tra la caduta e l'orgasmo, era che non bramava altro che tuffarsi tra le fiamme.

- Sei molto, molto forte, alieno di Namecc.- sussurrò ad un tratto Mahei, severa, tornando a mostrargli le iridi di zaffiro.

Non ne fu certa, dal momento che la flebile fonte di luce proveniva dalle spalle di Piccolo, ma ebbe l'impressione di vederlo arrossire.

- Quando tutto questo sarà finito...- cominciò poi il namecciano, schiarendosi la voce -...ho la ferma intenzione di dimostrarti il mio valore. Voglio uno scontro alla pari, senza concessioni, né accordi.-

Questa volta il sorriso di Mahei gli parve per un attimo così semplice da stordirlo. Durò un attimo, come se la ragazza non fosse riuscita a trattenerlo, non abituata ad elargire quel genere di sorrisi. E difatti era così: era rimasta spiazzata da quella proposta, tra il sorpreso e il lusingato che qualcuno, per una volta, volesse misurarsi con lei per ciò che semplicemente era, per il piacere di scontrarsi con lei e con le sue potenzialità e non per l'autorità che rappresentava, non per difendersi da attacchi mortali ed improvvisi.

- E sia.- rispose, muovendo i primi passi verso la piccola abitazione. Oltrepassò Piccolo andando incontro al suo bianco mantello e lasciando che questo l'avvolgesse per un attimo, prima di superarlo e tornare illuminata dal debole quarto di luna.

- Sei molto, molto forte anche tu, - la voce profonda del namecciano la raggiunse, facendola voltare con gli occhi lievemente spalancati dalla sorpresa - mezzo demone.- concluse, inaspettatamente sorridendo.


Yamcha aveva adocchiato la figura bionda accanto a Goku ancora prima di toccare terra ed aveva preso a guardarla tra lo stupito e il coinvolto.

Atterrò insieme a Crilin e Tenshinhan, serio ed autorevole e, come sempre, in compagnia del piccolo Jaoizi.

- Eccoci qua!- annunciò il mediatore, portandosi le braccia ai fianchi.

- Ciao, Crilin! Avete fatto presto!- li salutò Goku, rivolgendo un amichevole cenno anche agli altri tre - Vi aspettavamo più tardi.-

- Beh, mi pare di aver capito che oramai ci rimangono pressappoco trentasei ore... non volevo perdere nemmeno un istante!- rispose quello, soddisfatto.

- Goku,- intervenne Ten, mantenendo un'espressione risoluta - Crilin ci ha spiegato cosa sta per accadere, per cui propongo di metterci subito all'opera per elaborare una strategia efficace.-

Il saiyan annuì, fece per replicare, quando soggiunse Yamcha, muovendo qualche passo avanti.

- E... e così lei sarebbe la tua... mezza sorella...- fece, tentennante. L'amico si voltò verso di lei, dandole un paio di energiche ma affettuose pacche sulla schiena.

- Ma certo! Si chiama Mahei e puoi pure definirla mia sorella!- rise, continuando imperterrito a colpirle il dorso.

- Ma basta con questa storia della sorella!- sbottò lei, d'un tratto - Mi pareva di averti detto esplicitamente che questa parola non ha alcun significato!-

Prima che Goku potesse essere linciato dall'improvviso attacco d'ira della ragazza, Crilin convenne che avrebbero fatto meglio a seguire la proposta di Tenshinhan, così Chichi fece accomodare i nuovi arrivati in casa, servendo loro una bibita com'era solita fare con qualsiasi ospite.

- Il problema principale sarà fare i conti con le sue capacità speciali...- sospirò il giovane Gohan, portandosi una mano al mento.

- Prima di tutto servirà valutare la sua potenza al momento dell'arrivo, sperando che non abbia assorbito troppa energia dalle stelle che ha incontrato nel suo cammino.- fece Piccolo, pensieroso.

Mahei scosse il capo.

- Nonostante sia impossibile, anche se giungesse qui debolissimo, avrebbe modo di rifarsi in pochissimo tempo, traendo la forza necessaria a ucciderci tutti dal vostro Sole.- annunciò, occhi chiusi, testa china e braccia incrociate al petto.

- Accidenti!- si lagnò Crilin - E anche volendolo calcolare per far cadere il suo arrivo durante la notte, è impossibile! Tra trentasei ore sarà pieno giorno!-

Chichi fissava i guerrieri senza emettere il minimo suono, il vassoio stretto tra le braccia, mentre Goku aveva l'aria di star riflettendo profondamente.

- Ci serve qualcosa che schermi il sole, cosicché Nook, una volta sulla Terra, non possa ricevere l'energia dall'astro.- soggiunse il namecciano, appoggiato ad una parete dall'altra parte della stanza. I terrestri si stupirono visibilmente.

- E come lo troviamo in così poco tempo... questo 'qualcosa'?- domandò Yamcha, appoggiando un gomito sul tavolo ed il mento sulla mano - Ma soprattutto che diamine potremmo inventarci per oscurare il sole?!-

- Un'eclisse.- disse Mahei, con semplicità.

Tutti gli occhi si trovarono improvvisamente puntati su di lei.

- Ma... ma... che io sappia non sono previsti fenomeni di questo genere, in questo periodo!- intervenne Crilin, pensoso e stupito, tentando di capire come potesse essere realizzato un piano del genere - Non potremmo mai spostare la Luna a nostro piacimento!-

- Era qualcosa a cui avevo già pensato.- si spiegò la ragazza, riaprendo gli occhi - Credo voi sappiate che tra i saiyan è diffusa la tecnica che permette di creare una luna artificiale per sfruttare al meglio le proprie capacità.-

- E trasformarsi in gigantesche scimmie...- annuì Goku, quasi a sé stesso.

- E... come hai intenzione di...?- Crilin non portò a termine la frase, lasciandola cadere nella speranza che Mahei la raccogliesse.

- A creare una luna che faccia da schermo al vostro Sole, posso pensarci io. Ma mi occorrerà tempo, molto tempo.- piegò il capo da un lato e si scostò una ciocca di capelli che le copriva gli occhi - Dal momento che la massa da coprire è molto più che rilevante, temo avrò bisogno di diversi minuti per creare una sfera abbastanza grande. Durante tutto quel tempo voi dovrete battervi con il nemico e tenerlo occupato, finché non potrà più ricevere energia.-

Ci vollero alcuni istanti prima che tutti iniziassero a pensare in quei termini, poi la voce di Ten si levò alta nel silenzio.

- Potresti cominciare a crearla ora, per intanto, così ci risparmieremmo tempo e fatica.-

- Lo escludo.- la ragazza riportò le braccia incrociate - Nook non è stupido, se avvertisse un'anomalia nel ciclo del pianeta, sarebbe anche capace di distruggere tutto quanto dallo spazio aperto, quando il nostro obiettivo è farlo atterrare ed affrontarlo faccia a faccia. In secondo luogo, le lune artificiali hanno una durata limitata: se il suo viaggio dovesse subire un ritardo o qualche altro imprevisto, rischieremmo di perdere minuti preziosi. E' per questi motivi che comincerò a creare il satellite solo quando saremo sicuri del suo arrivo, in un luogo riparato, di modo che non se ne accorga. Una volta tolta di mezzo la sua fonte d'energia inesauribile, avremo annullato il nostro svantaggio e potremo giocare ad armi pari.- fece una pausa, poi schiuse di nuovo le labbra - Ma vi avverto che anche allora non sarà un'impresa facile.-


Il tempo che separava i guerrieri dallo scontro con lo schiavo liberato era giunto ormai agli sgoccioli. Ognuno di loro si era fatto avanti con proposte differenti, riguardanti tecniche e strategie da utilizzare nel momento clou della battaglia, ma oramai la parte più importante del piano era stata definita con successo.

Al di fuori di questo, Crilin pareva sempre un po' preoccupato, Ten cominciava a pensare che per Jaoizi sarebbe stato uno scontro troppo pericoloso e Yamcha aveva da tempo fissato il suo sguardo e le sue attenzioni sul nuovo elemento della banda che se ne stava sulle sue, indifferente ed alquanto infastidito dal sentirsi chiamare 'sorella' da una persona che a malapena aveva mai visto in vita sua.

Goku, invece, era sempre più convinto che sotto quel guscio di dura roccia battesse un cuore di carne e sangue come in un qualsiasi appassionato essere vivente. Oltretutto Mahei, con i suoi atteggiamenti scostanti ma risoluti, gli ricordava Piccolo ogni minuto di più. Con lui era stata una battaglia terribile, doveva ammetterlo, il suo primo vero consapevole scontro... quello che aveva fatto di lui, di entrambi, degli uomini.

E quella ragazza, con i suoi modi autoritari ma riservati, sembrava poter carpire intimamente ogni sensazione che attraversava l'animo del namecciano... anche se pareva essere l'unico ad essersene accorto. Forse il possedere entrambi una componente demoniaca li rendeva in un certo qual modo affini, anche se non voleva arrischiarsi ad affermare cose di cui non era pienamente sicuro... dopotutto per Radish, pur essendo fratelli in tutto e per tutto, non aveva avvertito il benché minimo legame.

Fu proprio quando Son Gohan fece per mettere piede fuori di casa, che un terzo boato ruppe la calma del bosco circostante. Stormi di uccelli presero a volare repentinamente verso il cielo, mentre la terra tremava. Ogni singola foglia, ogni minimo atomo d'aria erano scossi dal terremoto e negli occhi dei guerrieri si fece largo uno scuro alone di timore e consapevolezza.

- E' lui.- annunciò Mahei, fredda ed impassibile.

Senza perdere altro tempo il gruppo si levò in volo allontanandosi dall'abitazione di Goku, dove Chichi, rimasta sulla soglia, esprimeva dagli occhi tutto il rammarico e l'ansia che animavano il suo cuore.

Gli dei presenti si empirono dell'aura malefica di Nook, tanto che i più deboli ne furono scossi.

Oramai era chiaro: il mostro era arrivato.

- Siamo fin troppo vicini.- fece di nuovo la ragazza, rompendo il silenzio - Io mi fermo qui, non appena avrò lanciato in aria il satellite vi raggiungerò sul campo. Fino ad allora - rivolse uno sguardo espressivo ad ognuno di loro - cercate di non morire.-

Detto ciò la giovane scese, atterrando con un piede sul terreno brullo e roccioso, posizionandosi tra due sporgenze: il luogo ideale per creare una luna tanto grande da riuscire ad oscurare il sole.

Non aveva voluto protezione quando, il giorno prima, si era parlato di un'eventuale scorta che sarebbe servita a difendere Mahei da altrettanto eventuali attacchi del nemico. Ma lei non aveva voluto sentire ragioni, se la sarebbe cavata da sola, ogni guerriero avrebbe dovuto impegnare tutto sé stesso nello scontro con Nook, non era da sottovalutare. Al resto avrebbe pensato lei.


La navetta, molto simile a quella di un qualsiasi saiyan, si trovava, immobile, fumante e minacciosa al centro di una voragine.

Gli occhi dei guerrieri, puntati sul portello, attendevano silenziosi e risoluti di conoscere l'aspetto del nemico. Ci volle poco perché fossero accontentati.

Con estrema lentezza lo sportello si aprì e da esso fuoriuscì un essere mostruoso e sconosciuto: la pelle violacea e lucente, come quella di un serpente acquatico, rifletteva i raggi del sole emettendo un leggero lucido bagliore, mentre le mani artigliate e il cranio allungato, ricordavano lontanamente la terza metamorfosi di Freezer.

Contraendo i possenti muscoli di braccia e gambe, Nook assunse un'aria stupita nel constatare che un gruppo di guerrieri, sul ciglio del cratere, lo stava fissando con sguardi decisi, quasi si aspettassero il suo arrivo. Le sue labbra si deformarono in un ghigno malefico, quando si rese conto che tra loro c'erano ben due saiyan.

- Siete venuti a vedere la vostra fine, scimmioni!- prese a ridere malignamente - Mi avete risparmiato un viaggio intorno a questo stupido pianeta, con l'obiettivo di trovarvi!-

Goku strinse i pugni, per nulla impressionato.

- Siamo venuti per sconfiggerti!!- annunciò caparbio Yamcha, prima di lanciarsi in un attacco frontale.

Intuita la mossa sciocca dell'amico, Tenshinhan lo seguì a ruota, tentando di rendere l'impatto meno violento per entrambi, ma ormai Nook aveva già creato una sfera d'energia abbastanza grande da da scaraventarli entrambi al suolo, metri e metri più in là.

- Ten!- gridò Jaoizi, correndo incontro al compagno.

Con una risata ancor più decisa e agghiacciante della precedente, l'alieno si levò in volo fuori dal cratere, per colpirlo con un raggio emesso dagli occhi color ambra.

E così, il secondo allievo dell'Eremita della Gru cadde, privo di sensi, accanto ai compagni già distesi al suolo.

- Accidenti! Che mossa stupida!- esclamò Crilin, nella voce un misto di rabbia e risentimento - Dobbiamo attaccarlo finché è voltato di spalle!-

Immediatamente, in compagnia di Gohan, il terrestre si apprestò a colpire l'avversario con una delle tecniche che avevano messo a punto tempo prima tramite proiezioni mentali, quando dovettero affrontare il viaggio per Namecc senza possibilità di allenamenti fisici.

Goku fece appena in tempo a schiudere le labbra per dire ai due di fermarsi, quando Nook si voltò repentinamente e, con un potente pugno, scaraventò il suo migliore amico contro un massiccio masso poco lontano.

Gohan schivò il colpo e si preparò a contrattaccare con un calcio che colpì l'alieno ad una spalla. Nonostante l'attacco fosse andato a segno, quest'ultimo lo afferrò con facilità per una caviglia e con un minimo sforzo gli fece seguire la traiettoria che poco prima aveva coperto il corpo ormai incapace di reagire di Crilin.

- Gohan!- gridò il padre, i muscoli serrati.

- Ah, dannazione. Meno male avevamo concordato di non fare mosse avventate!- imprecò Piccolo, ma prima che potesse terminare la frase, ecco che dall'orizzonte comparve un puntino sempre più in celere avvicinamento.

- Vegeta!- esclamò l'altro saiyan, mentre il principe si faceva largo tra le nuvole e, senza guardare in faccia nessuno dei presenti, si lanciò direttamente all'attacco contro l'alieno.

- Te la farò vedere io, maledetto mostro!- ringhiò a denti stretti, tempestandolo di pugni. La rabbia per essere stato sconfitto bruciava nel suo animo sino a giungere in superficie nei suoi occhi, ardenti d'odio.

Lo scontro divenne serrato e parve che per diversi minuti i due fossero alla pari, ma quando si separarono in alto nel cielo, l'affaticamento di Vegeta era evidente, mentre Nook sembrava ancora non aver cominciato a combattere.

- E' inutile! Totalmente inutile! A quanto vedo siete provvisti di una stella così calda e giovane...- sogghignò, volgendo lo sguardo al sole. Immediatamente il suo corpo s'illuminò come fosse incandescente e lui poté concentrare tra i palmi delle mani una sfera sempre crescente d'energia.

- Consideralo come un regalo d'addio, principe dei miei stivali!- gridò, mentre il fragore del globo si faceva sempre più forte - Si chiama... Occhio della Stella!!- aggiunse poi, mentre il cielo si oscurava e la sfera raggiungeva Vegeta, ormai privo di forze.

Un immenso polverone si alzò dall'impatto, che sprigionò una luce rossastra ed intermittente, proprio come se una stella stesse rivolgendo il suo sguardo rovente sulla vittima designata.

Il saiyan, boccheggiante, si ritrovò disteso al suolo coperto di terra e del suo stesso sangue, quand'ecco che a pochi centimetri si stagliò l'ombra dell'avversario, che ancora sogghignava con cattiveria.

- E' giunta l'ora del colpo di grazia.- sibilò, riducendo gli occhi a due fessure - Sei pronto per una bella replica?- fece per mettersi di nuovo in posizione e rivolgere lo sguardo al sole, quando le sue palpebre si spalancarono, incapaci di comprendere l'accaduto.

- Ma che diavolo... dov'è finita la stella?!- urlò, quando i suoi occhi incontrarono una gigantesca luna a fare da schermo all'astro e si rese conto che la semioscurità calata durante il suo colpo speciale non si era dissipata.

- Mahei ce l'ha fatta!- esclamò Goku, stringendo un pugno, fiducioso.

- Dannati saiyan! Avete firmato la vostra condanna!- sbraitò di nuovo il mostro, concentrando le sue energie per dare il colpo finale a Vegeta quando, come un proiettile, fu colpito da una gomitata di Mahei in pieno viso.

Mentre Nook colpiva rovinosamente un rilievo, la nuova venuta toccò di nuovo terra, massaggiandosi i polsi. Aveva terminato il lavoro, concentrando al massimo le energie poi, senza perdere nemmeno un secondo, si era lanciata in volo quasi raso terra, per giungere, alla fine, dritta sul muso del viscido individuo.

- Per fortuna non dovevate farvi ammazzare.- fece, notando i corpi inerti dei guerrieri svenuti.

- I migliori sono ancora in piedi.- soggiunse Piccolo, rivolgendole uno sguardo deciso.

Il cumulo di macerie sotto cui era finito il nemico si scosse e questo risorse, più spazientito che mai.

- Eccolo che ritorna.- sussurrò lei, rimettendosi in posizione di difesa.

L'impatto fu violentissimo. Sembrò quasi che dall'unione dei due avambracci contrastanti si dovesse formare un secondo cratere tutt'intorno ai contendenti, isolandoli in una nuova voragine. Ma Mahei saltò all'indietro, riuscendo a parare anche un colpo di energia, che andò a cadere poco lontano dagli occhi semichiusi del piccolo Gohan.

Il bambino si scosse, riprendendo lentamente i sensi e rimettendosi in piedi. Lo scontro si stava facendo sempre più serrato, la velocità delle mosse dei due lo sconcertò, così come la rabbia e la potenza con cui Nook colpiva la ragazza e la determinazione con cui lei parava e contrattaccava.

- Avanti, Goku.- asserì d'un tratto Piccolo, pronto per attaccare.

- No.- il saiyan lo frenò con un cenno del capo, serio - Non intervenire, Piccolo. Ce la farà.-

- Ma che dici?!- il namecciano spalancò gli occhi, incredulo - Non hai visto che fine hanno fatto gli altri? Così finirà per farsi ammazzare!-

L'amico distese le labbra in un sorriso placido, pur mantenendo le sopracciglia aggrottate.

- Non preoccuparti per lei, ha dato prova di sapersela cavare benissimo.- rispose.

- Sei impazzito?!- ribatté l'altro - Non mi preoccupo certo per lei! Ma non possiamo permettere che ci sconfigga ad uno ad uno, dobbiamo intervenire!-

Il silenzio di Goku lo irritò parecchio. D'altra parte, Mahei era ancora occupata nello scontro, ma era abbastanza vicina a Nook da permettersi di poterlo colpire con un drastico e potente attacco: il suo pugno lo raggiunse di nuovo in pieno volto ed il nemico cadde rovinosamente tra le rocce per la seconda volta, accompagnato dall'agghiacciante suono delle sue ossa incrinate.

Il silenzio invase tutt'un tratto la spianata, mentre una leggera polvere si diradava dal luogo dell'impatto. Il piccolo Gohan zoppicò più veloce che poté dal padre, punto di riferimento e protezione, pur mantenendo gli occhi puntati sul cumulo di macerie.

Di nuovo senza preavviso le rocce si sgretolarono intorno all'aura infiammata di Nook, furente, che sorse dalla terra.

- Maledetta ragazzina!- imprecò, fissando Mahei con tutto l'astio di cui era capace - Ma se non posso colpire te, allora colpirò i tuoi compagni!!-

I suoi occhi scintillarono di fuoco e di nuovo concentrò tutte le sue energie nei palmi delle mani.

- Via di lì!!- urlò la ragazza, scattando in una corsa verso i tre. Li raggiunse appena in tempo per spintonare fuori dal raggio d'azione Goku e Piccolo e prendere in braccio il bambino, piegandosi per coprirlo.

Il raggio la colpì inevitabilmente alla schiena, avvolgendola in un fascio di luce bruciante e letale. Per tutta l'interminabile durata del flash, Gohan si strinse a lei con tutta la forza che aveva, sperando e pregando di non morire, mentre Mahei aveva voltato al cielo il volto e spalancato gli occhi per il tremendo ed insopportabile dolore.

Non fuoriuscì un gemito, un urlo, un soffio, dalle sue labbra insanguinate, nemmeno quando la luce si diradò e lei cadde inerte con l'armatura sul dorso in frantumi e fumante. Il ragazzino la sorresse, per quanto poté, mentre lacrime di terrore, dolore e raccapriccio gli riempivano gli occhi e la sua espressione mutava repentinamente in rancore e disperazione.

- Ma... Mahei! Rispondi!- la scosse, quasi temendo di farle ulteriore male, toccandola.

Fu Piccolo ad interrompere il rigetto di energia da parte di Nook, colpendolo rabbioso con un calcio, proprio mentre quest'ultimo era occupato a sogghignare soddisfatto. Dall'altra parte Goku era pronto ad accoglierlo, prima che cadesse, sferrandogli un deciso colpo allo stomaco.

Entrambi avevano portato al massimo la loro forza spirituale, lasciando interdetto l'avversario, che oramai era in balia dei loro attacchi: fu capace di reagire una sola volta per colpire il saiyan, che cadde senza gravi danni, ma oramai Nook aveva consumato tutte le sue energie e non poteva contare sull'ausilio di alcuna stella.

- Papà...- la flebile voce di Gohan attirò l'attenzione del giovane guerriero, che stava per rialzarsi e lanciarsi di nuovo all'attacco. Si voltò verso di lui, a pochi metri dietro le sue spalle, e lo trovò accanto al corpo sanguinante della ragazza.

Mentre Piccolo non lasciava tregua all'avversario, tempestandolo di possenti colpi, Goku, con un misto di stupore e tenerezza notò che il figlio aveva incrociato le proprie mani con una di quelle di Mahei e la stava stringendo forte.

- Kakaroth...- la sua voce gli arrivò come un flebile sussurro e tra le ciocche scomposte di capelli biondi che le coprivano gli occhi, poté scorgere uno sguardo fraterno... per la prima volta.

Senza aggiungere altro, ma con gli occhi ed il cuore colmo delle parole mute che si erano rivolti, Son Goku serrò solennemente le palpebre, lasciando che un'aura dorata l'avvolgesse e gli penetrasse nel cuore, fortificandolo e illuminandolo d'onore.

Quando il super saiyan tornò a mostrare le sue iridi azzurre al mondo, l'esito dello scontro fu deciso.

- Pagherai per quello che hai fatto!- ringhiò, raggiungendo di nuovo il nemico - E non ti perdonerò! Mai!-

Gli occhi di Nook, che fino ad allora erano stati colmi d'odio ed arroganza, si riempirono di terrore ed angoscia, consci di essere giunti al termine di una corsa di sola andata.

Prima che potesse creare un nuovo Occhio con le residue energie rimaste, Goku lo anticipò, formando tra le sue mani l'onda Kamehameha che più di una volta gli aveva permesso di concludere con una vittoria cruciali battaglie. L'urlo del nemico, all'impatto con la bruciante energia azzurra, risuonò per tutta la vallata, sino al momento in cui venne disintegrato dalla potenza schiacciante che lo trascinò via, disperdendone le ceneri nell'aria.

Con un profondo sospiro il saiyan riprese le sue normali sembianze, raggiungendo a terra il figlio e gli amici.

- State tutti bene?- domandò, notando che Tenshinhan stava sorreggendo uno Yamcha piuttosto malconcio e Jaoizi riapriva a malapena gli occhi.

- Ah, accidenti a me e alla mia mania di voler fare l'eroe...- sbuffò il ragazzo, appoggiandosi alla spalla di Ten.

- Beh, la prossima volta pensaci due volte, prima di mettere in pericolo tutti quanti... - ridacchiò Crilin, disteso supino, tenendosi il torace dolorante.

- Come sta?- la voce di Piccolo pareva quasi ansiosa, quando giunse alle orecchie del saiyan, accovacciato accanto al corpo della sorella.

- Piuttosto male, non respira quasi più.- fu la risposta che gli arrivò, ma prima che Goku potesse aggiungere altro, il namecciano si voltò verso il cielo, schiudendo di nuovo le labbra.

- Ci servono dei senzu, Karin non dovrà fare storie, ora...- ma prima che la frase fosse portata a termine, ecco che dal cielo, in lontananza, si avvicinò una navetta. Quando atterrò, una preoccupatissima Chichi balzò giù senza aspettare che Bulma, dal sedile anteriore, spegnesse il motore.

- Oh, Gohan! Stai bene, piccolo mio?!- domandò, tastando fronte e polsi del bambino - Ecco, prendi questo, su!- lo costrinse ad ingoiare qualcosa che aveva appena estratto dal sacchetto che teneva stretto in grembo. In men che non si dica le ferite del ragazzino divennero solo brutti ricordi e le energie ricominciarono a rifluire nel suo corpo.

- Chichi! Hai portato i senzu!- esclamò Goku, voltando il capo verso la moglie.

- Tutti quelli che ci erano rimasti in casa.- annuì lei, decisa.

- Sono passata a vedere se Yamcha era da voi - Bulma scese dalla navetta volante, ravviandosi un ciuffo dietro un orecchio - e Chichi ha voluto raggiungervi a tutti i costi! Potevate almeno dirlo che stavate combattendo contro un'altra minaccia!-

- Non ora, Bulma.- il saiyan fece cenno alla moglie di consegnarli un fagiolo, che somministrò con cura a Mahei, sostenendole la nuca con l'altra mano.

Gli occhi turchini della ragazza si spalancarono di scatto, accompagnati da un improvviso respiro, proprio mentre l'espressione preoccupata di Piccolo si sciolse in un lieve, sereno sospiro di sollievo.

- Avanti, prendetene uno anche voi.- ora Goku sorrideva, rivolto agli altri compagni. Così anche Ten, Crilin, Yamcha e Jaoizi poterono tornare nelle loro normali condizioni, lividi e ferite scomparvero come neve al sole.

- Emh...- Bulma fece un passo avanti, raggiungendo gli altri - chi è questa ragazza? Non l'ho mai vista.- domandò con aria perplessa, vedendole indosso la tipica armatura dei saiyan e dei soldati di Freezer. La ragazza, che nel frattempo si era rialzata, si sentì di nuovo battere sulla schiena ormai nuda la mano del saiyan.

- Oh, lei è Mahei! E' mia...- fece per riattaccare, quando si voltò verso di lei, incerto se pronunciare o no la parola ormai divenuta classica.

- Sorella, sì, sì.- concluse quella con un sospiro, alzando gli occhi al cielo. Goku scoppiò in una risata divertita e soddisfatta.

- Esatto, la mia sorellina!- esclamò portandosi l'altra mano dietro la nuca.

- Ehi. Sorella andava bene. Ora non esagerare.- intervenne Mahei, guardandolo in tralice.

La risata contagiò anche i presenti, solo lei non riusciva a comprendere cosa avesse detto di così divertente, finché non incontrò lo sguardo di Piccolo che pareva dirle 'ci farai l'abitudine', allora alzò le spalle e si concesse un sorriso.

- Un momento! E Vegeta?- fece Gohan, assumendo un'aria interrogativa e perlustrando con gli occhi tutta la spianata, compreso il punto in cui aveva visto per l'ultima volta il saiyan, disteso al tappeto.

- Già... non ce n'è traccia!- gli fece eco Crilin, accorgendosene. Bulma si portò una mano al petto.

- Un momento... volete dire che c'era anche Vegeta?!- esclamò - Oh, insomma! Io non ci sto capendo più nulla! Ma non era nello spazio ad allenarsi? E poi cos'è questa storia della sorella?! Qualcuno vuole spiegarmi?!-

Yamcha le si avvicinò.

- Ti riferiremo tutto più tardi, quando saremo tornati a casa.-

Ad un tratto una scia luminosa attraversò il cielo: la navetta di Vegeta si apprestava a ritornare nello spazio profondo, dove il principe avrebbe tentato di superare il limite e raggiungere lo stadio del super saiyan.

Gli occhi dei presenti incontrarono inevitabilmente la luna artificiale che ancora brillava nel cielo oscurato.

- Ehi, hai creato davvero una luna fenomenale!- fece Goku alla sorella, schermandosi gli occhi con una mano.

- Ti credo sulla parola,- sorrise lei, alzando le spalle - se la guardassi mi trasformerei in una scimmia.-

- Eh eh, a proposito, grazie!-

- Che...? Dovrei essere io a ringraziare voi per l'aiuto...- la ragazza rimase alquanto perplessa - Grazie... per cosa?-

- Oh, per le solite cose!- rise Goku, in risposta - Per averci avvertiti, per averci dato una possibilità di sconfiggere un nemico altrimenti invincibile, per aver salvato me, Piccolo e mio figlio, eccetera, eccetera!-

Mahei scosse il capo, ancora incerta se trovare o meno le parole per replicare, ma poi si limitò sospirare in un nuovo sorriso.

- Non c'è di che.- fece, lasciandosi trasportare dalla semplicità del fratello.

- Resterai qui con noi, ora?- la voce di Gohan la raggiunse inaspettata, negli occhi tutta l'innocenza e la speranza di un bambino.

- Eh... io non... - fece per rispondere lei, quando Piccolo la interruppe.

- Hai altri impegni, lassù?- le domandò, indicando il cielo con il pollice della mano destra, mentre mantenne la sinistra incrociata al braccio.

- Non credo...- replicò di nuovo la ragazza, sempre più spaesata.

- Beh, allora torniamo a casa! Ho una fame da lupi!- soggiunse Goku, portandole una mano intorno alle spalle e spingendola al centro della spianata. Mahei si sentì tutt'un tratto al centro dell'attenzione, un po' impacciata, un po' stranita ed un po' in soggezione. Forse nemmeno nelle sue fantasie più bizzarre aveva mai immaginato che su un pianeta sperduto, in una regione sperduta, esistessero persone capaci di farla sentire a casa con un sorriso, di farle dimenticare il gelo dello spazio e della solitudine, di renderla parte integrante di una famiglia che non aveva mai avuto.

- E ricorda che mi devi una rivincita.- Piccolo le si avvicinò tendendole una mano con il sorriso più semplice e spontaneo che anche Goku stesso gli avesse mai visto fare.

- Lo so.- sorrise Mahei di rimando, accogliendo la stretta e lasciando che la sua mano le apparisse così incredibilmente bianca e piccola in confronto a quella della persona che, in un futuro molto vicino, sarebbe diventata per lei una delle stelle più brillanti del firmamento.


[Capitolo 1: fine - Continua...]


- IMPORTANTE: qualora siate interessati alla visione dei disegni relativi a questa fict, vi rimando al sito in cui raccolgo ogni mia produzione: http://silenceandwords.altervista.org/

   
 
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